約 4,355,260 件
https://w.atwiki.jp/akatonbo/pages/2404.html
paretto 作詞/ninjin 地球あるいは君が消えてしまうと言うなら話しは別だが 世界あるいは俺が消えてしまうと言うなら話は分かった そんな寂しい事ばかり言うなよそんな不細工な歌を聴かずに 出来る限り優しい場所で次に君が笑うのを待とうじゃないか パレットの上の色たちじゃとてもえがけそうに無いその笑顔をただずっと眺めていた恋のままがいい 君一人じゃえがけそうにないなら僕が隣りで手伝って上げるからねいつか見においで 光あるいは星が消えてしまうと言うのか。なぜこんなに暗い場所が有り触れているのだろうか 月は決して輝いてはいない君は歌を忘れてはいけない変わる事の無いものを変えてしまうのは失礼さ だって見える世界は狭くて見えない世界はもっと多くてどうしようもない、ふざけているのかな でも終わりなき恋などと言い表し、新しい恋に出会ってしまったら君はどうするんだ? 雪は降り続け月は隠れたまま泣いている星を見つけた月は輝き始めた パレットの上の色たちじゃとてもえがけそうに無いその夜空をただずっと眺めていた月のままでいい もう風たちに身を任せてしまえ足りない世界を探すのはあきらめて、ただ君が好き
https://w.atwiki.jp/akatonbowiki/pages/1256.html
このページはこちらに移転しました paretto 作詞/ninjin 地球あるいは君が消えてしまうと言うなら話しは別だが 世界あるいは俺が消えてしまうと言うなら話は分かった そんな寂しい事ばかり言うなよそんな不細工な歌を聴かずに 出来る限り優しい場所で次に君が笑うのを待とうじゃないか パレットの上の色たちじゃとてもえがけそうに無いその笑顔をただずっと眺めていた恋のままがいい 君一人じゃえがけそうにないなら僕が隣りで手伝って上げるからねいつか見においで 光あるいは星が消えてしまうと言うのか。なぜこんなに暗い場所が有り触れているのだろうか 月は決して輝いてはいない君は歌を忘れてはいけない変わる事の無いものを変えてしまうのは失礼さ だって見える世界は狭くて見えない世界はもっと多くてどうしようもない、ふざけているのかな でも終わりなき恋などと言い表し、新しい恋に出会ってしまったら君はどうするんだ? 雪は降り続け月は隠れたまま泣いている星を見つけた月は輝き始めた パレットの上の色たちじゃとてもえがけそうに無いその夜空をただずっと眺めていた月のままでいい もう風たちに身を任せてしまえ足りない世界を探すのはあきらめて、ただ君が好き (このページは旧wikiから転載されました)
https://w.atwiki.jp/blender2chwiki/pages/20.html
Button Window いろいろ設定するボタンです 一番右の数字はアニメーションで使うFrameです。←→キーでFrame移動できます。Shift+←/→で開始フレーム、終了フレームに移動 ボタンタブはドラッグ&ドロップで同じ小窓にまとめる事が出来ます。 中ボタンで移動。Ctrl+中ボタン(スクロール)で拡大縮小 ▼でパネルを閉じる Logic Script ShadingF5キーで→方向にサイクルLamp Material Texture Radiosity World背景 ObjectF7キーで→方向にサイクルObject Physics:Field,Soft Body,Cloth Simulation,Fluid Simulation物理シミュレーション Particle粒子 EditingEditモデリング全般 Modifiers特殊な効果 Shapes頂点の変形 Armature骨組み SceneF10キーで→方向にサイクルRender Sequencer Anim/PlayBack SoundBlock
https://w.atwiki.jp/yuichi/pages/56.html
東芝のちっちゃいPCのシリーズ。 昔は良かった、というフレーズが自分の中で染み付いた。 それもこれもff 1100のおかげ(悪い意味)。 2005年末頃にまたLibrettoが登場してるけど、素直だと良いですね。
https://w.atwiki.jp/gettube/pages/12.html
http //wing2.jp/~gettube/ 総合ダウンローダーサイトです。 マウスをクリックするだけでダウンロードできます。
https://w.atwiki.jp/kakis/pages/421.html
eketone vaana /// / エケトネ=ヴァーナ \ sid men。vaanaは「勇気がない」の意味 \ [ vest ] \ エケトネ=ヴァーナ \ [ kirs ] \ (3~)第4期4代ソーン第7使徒。男性 \ rapalx 28, lantis sast 1 2 3 4 5 6 7 lantis ridia ovi kliiz gil fulmiia ryuu mel xikest dia vio lis gil ful dyu mel soom velm erva satii teeve beezel ilva part sast 8 9 10 11 12 13 14 lantis raldura zana paal milf faava ruuj seren xikest ral zan pal mik fav ruj ser soom velm erva satii teeve beezel ilva part sast 15 16 17 18 19 20 21 lantis rava umtona liine relezona jiil lina eketone xikest rav tan lin rez jil din ket soom velm erva satii teeve beezel ilva part sast 22 23 24 25 26 27 28 lantis enna ax neene pinena mat kunon kmiir xikest len lax nen pin mat kun mir soom velm erva satii teeve beezel ilva part
https://w.atwiki.jp/gtavi_gta6/pages/2100.html
Venetian 概要 解説 店舗、外見など 概要 日本語:ヴェネチアン 業種:ホテル業 所在地:ベスプッチ - ベスプッチビーチ - コンキスタドールストリート沿いかつビーチ側。 解説 ★5の高級ホテル。 モデルはShutters on the Beach (Googleストリートビュー )。 店舗、外見など
https://w.atwiki.jp/oper/pages/3178.html
ATTO PRIMO Scena Prima (Sala nel palazzo. Il provveditore Paolo Erisso siede taciturno presso una tavola. Altri capitani gli siedono intorno. Calbo e Condulmiero chiudono il circolo, sedendo l uno incontro all altro) I DUCI Al tuo cenno, Erisso, accolti qui già vedi i tuoi guerrieri. Ma… tu taci, e non ascolti?.. (fra sè) Mille torbidi pensieri gli vegg io scolpiti in fronte. Giusto ciel! di Negroponte il destin qual mai sarà? ERISSO Volgon due lune or già, veneti eroi, che di Bisanzio il vincitor superbo d oste infinita e fera queste mura circonda. Noi noverar co giorni i cimenti e i trionfi ancor possiamo. Ma… l avvenir qual sia? Spento de nostri il più bel fior già cadde; crollan le mura col tempestar de bronzi; il morbo struggitor, la dura fame mietono a gara il popolo innocente; e Maometto minaccia incendio e morte, se schiuse al novo dì non sian le porte. Io veggo in sì rio stato, veggio egual periglio se all onor chieggo o alla pietà consiglio. Risolversi che deggia ognun libero esponga, ed il pensiero del numero maggior per me sia legge. I DUCI Risponda a te primiero il prode Condulmiero, che pari ha nel periglio il braccio ed il consiglio. CONDULMIERO Quando ogni speme è tolta, allor l audacia è stolta, ed il men reo consiglio sta nel minor periglio. Il folle e non il forte va cieco incontro a morte. Cedasi in tal momento. A più feral cimento serbiam le spade e il sangue io primo allor esangue, io primo allor cadrò… CALBO (Sorgendo) Guerriero, che parli? Estremo consiglio del forte è la spada. Non temo il periglio si pugni, si cada nell arduo cimento; e covran mia fosse de barbari a cento le ceneri e l ossa. Impari il superbo che duro, che acerbo è il vincer pugnando contro italo brando. Al nobile esempio, all orrido scempio si accresca con l ire il veneto ardire; e a tanta costanza, depressa, avvilita del barbaro scita sia l empia baldanza. ERISSO A tanta costanza, ai forti suoi detti ribolle ne petti l antica baldanza. CALBO Si pugni, si cada, ruotando la spada nell arduo cimento. Poi covran mia fossa de barbari a cento le ceneri e l ossa. I DUCI A tanta costanza, ai forti suoi detti ribolle ne petti l antica baldanza. CALBO, ERISSO, CONDULMIERO Si pugni, si cada, ruotando la spada nell arduo cimento. Poi covran mia fossa de barbari a cento le ceneri e l ossa. ERISSO Basta, non più. V intesi, o prodi, o veri cittadini e guerrieri. Udir da labbri vostri il generoso consiglio io sol bramava, e tanto ottenni. Dunque giuriam sui brandi per la patria, per l are pugnar fin che di sangue stilla ci avanza in petto; ché nel bivio crudel d infamia o morte, dubbio non è qual via trasceglie il forte. (Snuda la spada e la presenta ai duci, che lo imitano e giurano, toccando colle loro spade quella di Erisso.) TUTTI Sì, giuriam sugl itali brandi, degl infidi nel sangue già tinti, che trafitti, non supplici o vinti, Maometto al suo piè ci vedrà. Sì, giuriamo su veneti brandi. Se non cangia la sorte severa, Negroponte alla veneta schiera monumento e sepolcro sarà. ERISSO Or partite, guerrieri. Al dì novello l ultimo assalto il Musulman minaccia; nuovo vigor quindi a voi porga il sonno. Allo spuntar del giorno pugnerete da forti a me d intorno. E al numero il valor se sia che ceda, e abbandonar l ampia città si debba, ratto allor nella rocca a novello cimento ritraggasi chi ancor non fu qui spento. (Tutti partono, fuorché Calbo trattenuto da Erisso.) Calbo, tu m odi. Il mio dover compiuto di duce e cittadin, dover diverso né men sacro or si compia. Ahimè!.. son padre di tenera, leggiadra unica figlia. Appien tu la conosci, e al par di me tu l ami. Or pensa il suo periglio come tremar, come agghiacciar mi faccia. CALBO Com io pur tremo e agghiaccio. ERISSO Seguimi or dunque. CALBO E che far vuoi? ERISSO Mi segui. Presso alla figlia mia del padre il voto ascolterai qual sia. Scena Seconda (Gabinetto di Anna Erisso; una lampada lo rischiara) ANNA Ah! che invan sul mesto ciglio chiamo il dolce oblio de mali. Non ho pace al rio periglio in cui veggo il genitor. E il timor se tace appena, son d amor gli occulti strali onde ognor di pena in pena palpitante ondeggia il cor. Pietoso ciel! ERISSO Figlia… ANNA Che vegg io! Padre, qual grave cura a me nell alta notte sollecito ti guida? ERISSO Il tuo periglio. ANNA Il mio periglio! ahimè! ERISSO M abbraccia, e ascolta. Or che ad estremo disperato assalto il nemico s appresta, io pe tuoi giorni, Anna, pavento. Io sol finora, io fui di tua virtù, dell innocenza tua il consiglio e lo scudo. Or più non basto io solo, or che un istante, un trar di spada può troncar mia vita. ANNA Misera me! Che dici? ERISSO Addoppiar le difese a te d intorno amor mi suggerisce, e un altro braccio a tuo schermo apprestar, che compier possa teco mie veci, ov io cadessi. ANNA Ahi, padre! ERISSO Il tuo secondo difensor sia Calbo. Egli, gran tempo è già, t ama, e no l disse che al padre tuo. Sposa ti chiede. ANNA (fra sè) Lassa! ERISSO E più degno consorte aver giammai, no, non potresti, o figlia. Or vieni al tempio. Là dove il sacro cenere riposa della spenta tua madre, stringer mi lascia un sì bel nodo, o cara, e il mio timor sia spento appiè dell ara. CALBO (fra sè) Che sento! ANNA (fra sè) Io son perduta. ERISSO A che t arresti? CALBO Anna, tu taci? Alto stupor ti leggo in volto espresso. Il tuo bel cor dischiudi al padre ad all amico; e se pur sia che tal nodo tu abborri, il tuo pensiero libera esponi, e me primiero udrai a tua difesa ragionar. ERISSO Che vegg io! Figlia, tu piangi? Oh, qual crudel sospetto in me tu desti! ANNA No, tacer non deggio più il vero omai. Tradirvi non posso entrambi, nè immolar me stessa. Già d altra fiamma accesa. ERISSO Oh, mio rossor! Prosegui. ANNA Indegno, credi, non è d Erisso l amator mio primo. ERISSO Chi è costui? Favella. ANNA Il Sir di Mitilene, il prode Uberto. ERISSO Uberto! E quando il conoscesti? ANNA Allora che tu in Venezia, per due lune e due, ed oro ed armi a dimandar restavi, me lasciando in Corinto. ERISSO Allor? Che ascolto! CALBO Prosegui… ahimè!.. ERISSO Meco in Venezia Uberto venia sul legno istesso; e vi rimase quando a te fei ritorno. ANNA Misera! il ver tu dici? Chi dunque, ahi! meco il nome volle mentir d Uberto? ERISSO Chi sia non so; ma un mentitor fu certo. ANNA, CALBO, ERISSO (fra sè) Ohimè! qual fulmine per me fu questo! Ahi, qual terribile colpo funesto! ANNA (fra sè) Conquisa l anima dal vile inganno, prorompe in lagrime l interno affanno; e il guardo, ahi, misera nel mio rossore non sò più volgere al genitor. ERISSO (fra sè) Conquisa l anima dal vile inganno, il cor mi squarciano ira ed affanno. Ma pur la misera col suo dolor raffrena gl impeti del mio furor. CALBO (fra sè) Conquisa l anima dal vil inganno, il cor mi squarciano ira ed affanno. Non sa la misera nel suo rossor più il guardo volgere al genitor. ERISSO Dal cor l iniquo affetto sveller t è forza, o figlia tanto l onor consiglia. ANNA Figlia mi chiami ancor? Sì, svellermi dal petto il cor saprò se… (Un lontano colpo di cannone interrompe il colloquio. Tutti restano immobili e sorpresi. Breve silenzio. Un grido di allarme si sente poco dopo. Erisso e Calbo pongono mano alle spade e partono precipitosamente senza far motto. Anna li siegue per pochi passi, indi ritorna indietro agitatissima.) ANNA Che avvenne? Oh Dio! Lo strepito della battaglia ascoltasi. Ahi, forse un tradimento nel notturno cimento… Io gelo. Oh, duol! Nel tempio del ciel si voli ad implorar l aita che salvi almen del padre mio la vita. (Parte precipitosamente.) Scena Terza (La piazza della città di Negroponte. A dritta dello spettatore un tempio in fondo una larga via, che sarà disposta obliquamente in guisa che il principio della medesima si nasconde all occhio dello spettatore sulla sua sinistra. La musica da questo momento, finché non giunge Erisso sulla scena, deve sempre indicare il lontano tumulto della battaglia. Di tratto in tratto si odono de colpi di cannone e delle scariche di moschetti. Alcune Donne accorrono allo strepito, incerte ed atterrite, aggirandosi per la scena) LE DONNE Misere!.. or dove, ahimè! volger l incerto piè? Dell armi il rimbombar, de bronzi il fulminar, tutto tremar ci fa. Che mai… che mai sarà? ANNA (Accorrendo anch essa tremante e sbigottita.) Donne, che sì piangete, che avvenne? Deh, rispondete. LE DONNE Al musulman le porte dischiuse un traditor. Tutto già intorno è orror, incendio e morte. ANNA (Sempre più spaventata, corre ad inginocchiarsi avanti il tempio.) Giusto ciel, in tal periglio più consiglio più speranza, non avanza, che piangendo, che gemendo, implorar la tua pietà. LE DONNE (Inginocchiandosi pur esse.) Giusto ciel, in tal periglio più speranza non avanza che implorar la tua pietà. (Sul finir di questa breve preghiera si sente un tamburo, che si accosta. Incomincia a sfilare una parte della guarnigione, attraversando la scena sollecitamente da dritta a manca. Anna ed il coro, vedendo i soldati, sospendono la loro preghiera, ed accorrono verso di quelli. Erisso e Calbo sopraggiungono con le spade ignude.) ANNA Ahi, padre! ERISSO (fra sè) Oh vista! ANNA Ad abbracciarti io torno. Narra. ERISSO Fuorchè l onor, tutto è perduto. Ogni speranza un traditor invola. Sulle mura è il nemico, e grazie al cielo or io sol porgo, che d occulti inganni temendo Maometto, il corso arresta di sua vittoria e attender vuole il giorno. Or, miei fidi, alla rocca. ANNA Oh, padre mio, fermati… ascolta. ERISSO Udir non posso. Addio. Figlia, mi lascia. Io volo ove il dover m invita. Dal pianto tuo tradita la patria non sarà. ANNA Padre! E in tal periglio e duolo lasciar tu puoi la figlia? Qual nume a te consiglia cotanta crudeltà? Teco venir… ERISSO T arresta, seguir non dei tu il padre. ANNA Qual dura legge è questa! ERISSO Sol le raccolte squadre sull alta rocca andranno a far le prove estreme d intrepido valor. ANNA, LE DONNE E noi qui fuor di speme, dover tiran ci lascia dell onta al nuovo orror? CALBO Mira, signor, quel pianto, e cangia il tuo consiglio. Le invola a tal periglio parli al tuo cor pietà. ANNA Vedrai su quelle mura pur noi pugnar da forti, vibrar pur noi le morti; far siepe i nostri petti a tuoi guerrieri eletti, e in essi il nostro esempio valore accrescerà. Padre, ti muova il pianto a men crudel consiglio. M invola al rio periglio, parli al tuo cor pietà. ERISSO Le voci di natura tutte nel cor già sento; ma in sì crudel momento delitto è la pietà. Ma indarno or voi piangete, donne, al destin cedete. Se i voti vostri ascolta la cieca mia pietà, con voi la fame accolta da miei guerrier sarà. Pietà sì dura e stolta chi a me consiglierà? Partiam, guerrieri… Addio LE DONNE Mira, signor, quel pianto e cangia il tuo consiglio. C invola a tal periglio, parli al tuo cor pietà. ERISSO Invola al rio periglio, parli al tuo cor pietà. ANNA Ahi padre! ah padre mio; de barbari all oltraggio così lasciarmi? ERISSO O cara, prendi il pugnal. Retaggio paterno a te sia questo in giorno sì funesto. Va , corri appiè dell ara, e pria che in te la mano distenda il musulmano… Figlia… ANNA Prosegui… ERISSO Addio. ANNA Dicesti assai. T intendo. Vedrai che appien somiglia al genitor la figlia, e pria che in me la mano distenda il musulmano, questo pugnal da forte nel cor m immergerò. ERISSO (fra sè) In sì crudel tormento squarciarmi a brano a brano, misero, il cor mi sento. O patria, a te qual figlia vittima immolerò! ANNA (fra sè) A sì crudel tormento squarciarmi a brano a brano, Ah Dio! il cor mi sento. Ahi, qual perversa sorte Il ciel mi destinò! CALBO (fra sè) In sì crudel momento squarciarmi a brano a brano in petto il cor mi sento. Misero, ahi, qual consorte il fato m involò! LE DONNE (fra sè) A sì funesta scena attonita, gemente, fra meraviglia e pena mancarmi il cor mi sento. Ahi, per qual empia sorte, dal figlio, dal consorte dividermi dovrò! (La musica ed il canto cesseranno ad un tratto. Erisso ed Anna si abbracciano teneramente. Calbo cade appiè di Anna, che gli porge la mano. Intanto alcune delle donne del coro corrono ad abbracciare taluni fra soldati, in attitudine di madri o di spose. Ricominciando la musica tutti si separeranno, dandosi a vicenda l ultimo doloroso addio. Erisso e Calbo partono per la rocca. Anna, seguita dalle altre donne, si ritira nel tempio) Scena Quarta (Giorno. Una schiera di cavalieri musulmani sopraggiunge entrando dalla dritta dello spettatore; si arresta alquanto per riconoscere qual via debba trascegliere per inseguire i fuggaschi. Indi al segnale del comandante si avvierà per la via grande che mette capo in fondo del teatro. Incominciasi ad ascoltare da lontano il suono delle bande turche. Dopo un istante la schiera di cavalleria ritornerà, girando a sinistra dello spettatore, sulle tracce di Erisso. Sopraggiunge buon numero di soldati turchi, alla rinfusa ed armati di faci) I SOLDATI MUSULMANI Dal ferro, dal foco nel sangue sommersa l avversa città al mondo suo scempio esempio sarà. Che all urto invincibile del nostro valor periglio è resistere con cieco furor. (Verso la fine del coro sopraggiunge Maometto alla testa delle sue truppe, e circondato da tutta la pompa militare ed asiatica. Alcuni de suoi soldati fanno sembiante di volere appiccare il fuoco agli edifizi ed al tempio. Maometto con un cenno gli arresta. Egli pone piede a terra, seguito dal suo visir Selimo e dagli altri generali. Tutti si prostrano, attendendo i suo ordini) MAOMETTO Sorgete, in sì bel giorno, o prodi miei guerrieri, a Maometto intorno venite ad esultar. Duce di tanti eroi crollar farò gl imperi, e volerò con voi del mondo a trionfar. I SOLDATI MUSULMANI Del mondo al vincitor eterno plauso e onor! MAOMETTO Compiuta ancor del tutto la vittoria non è. La tua falange, Acmet, conduci ad assalir la rocca dall oriental pendice, ov è men forte. Con l altre schiere intanto starommi io qui della città nel centro ad ogni uopo ed evento. (Acmet parte con alcuni soldati.) De fuggenti nemici Omar sull orme, per obliqui sentieri, corse già ratto co suoi mille arcieri, ed ampia strage egli faranne al certo. SELIMO Signor! Di Negroponte le vie pur anco a te son note? E come? Il ciel t inspira, o qui stranier non sei? MAOMETTO La conquista di Grecia, è a te ben noto che il mio gran padre ei pur rivolse in mente. Quindi in mentite spoglie ad esplorarne i lidi i più scaltri inviò fra suoi più fidi; e me fra quelli, ed Argo e Negroponte e… Corinto percorsi… ah! SELIMO Tu sospiri! MAOMETTO Sospiro io, sì, nel rammentar Corinto. SELIMO Forse… MAOMETTO Non più. Ma quel tumulto è questo? (Alcuni Guerrieri ritornano in fretta dalla sinistra dello spettatore, e cantano il seguente ) I SOLDATI MUSULMANI Signor, di liete nuove nunzi noi siamo a te. I nemici fuggenti, sorpresi, ed avviliti caddero in parte estinti; e in duri ceppi avvinti or sieno a te guidati i duci invan frementi. Il prode Omar già muove ad incontrarti il piè. MAOMETTO Oh gioia! Alfin vi tengo veneti alteri, audaci e sempre infidi vi tengo alfin. Compiuto è il mio trionfo. Come in Bisanzio, il mio destrier qui ancora nuotar nel sangue cristiano io vidi. Or colle fronti nella polve immerse vedrò pur voi, duci orgogliosi… e vinti. Ciò sia più grato che il mirarvi estinti. I SOLDATI MUSULMANI Il prode Omar già muove ad incontrarti il piè. Scena Quinta (Omar seguìto da suoi soldati, conduce incatenati Calbo ed Erisso, i quali si presentano con dignitoso contegno) MAOMETTO (Con ironia) Appressatevi, o prodi. Ammirarvi d appresso alfin m è dato. Del veneto valor la fama antica per voi s accrebbe, e a queste mura intorno ne fan tacita fede de miei guerrier ben dieci mille uccisi. Compiuto è il dover vostro, il mio comincia. Un esempio tremendo in voi dar voglio a chi, senza sperar soccorso o scampo, ogni patto ricusa per sol diletto di versar del sangue. Atroce, inaudito supplizio sia mercé del vostro ardire. ERISSO Quest ultimo tuo detto m accerta alfin che parla Maometto. Or la risposta ascolterai d Erisso. MAOMETTO Erisso! (fra sè) Oh ciel! (ad Erisso) Sei forse tu l istesso che già duce in Corinto? ERISSO Io son quel desso. Ed in Corinto e in Negroponte, e ovunque il tuo furor ti tragga, infin ch io viva, mi scorgerai tu sempre starti intrepido a fronte colla morte sul brando; e se convien che pera, fra i più fieri tormenti, intrepido del pari a Veneti pur sempre porger di fede e di fortezza esempio. MAOMETTO Sta ben. Ma dimmi, Erisso… Non sei padre? ERISSO (fra sè) Che ascolto! (A Maometto) E come, e donde il sai? MAOMETTO Te l chieggo. ERISSO Cittadin son io, sol cittadino in questo istante. (sottovoce) Ahi, Calbo! Mi ricorda il suo dir l amata figlia. Costanza, o cor. MAOMETTO Benché nemico, Erisso, d assai miglior destino degno tu sei; lo veggo ed io te l offro. Un accento e sei salvo, e teco il prode, che stringi or fra le braccia. Odi e risolvi. Riedi appiè della rocca. Parla a guerrieri, che son chiusi in quella la stoltezza e il periglio d inutile difesa ad essi esponi, e che mi schiudan quelle porte imponi. Tutti sien salvi, il giuro. E se a te piace la patria riveder potrai con essi, e rieder lieto a filiali amplessi. ERISSO (fra sè) Giusto ciel, che strazio è questo! Nel propormi un tradimento sempre i figli a me rammenta. trafiggendomi nel cor. (A Calbo) Ah! in momento sì funesto, Calbo, or, deh, per me rispondi, ed a lui quel pianto ascondi che or tradisce il genitor. CALBO Alla rocca andrem, se il vuoi. Parlerem con quegli eroi, ma direm che presso a morte noi serbiam pur l alma forte. La risposta, intendi, è questa. Se or ti piace, il rogo appresta ed appaga il tuo furor. ERISSO (fra sè) Dolce figlia, ove t aggiri? Ah, chi sa se ancor respiri, se abbracciarti io posso ancor! MAOMETTO Sconsigliato, a che non taci? Frena, o stolto, i detti audaci. Con chi parli non rammenti, e il mio sdegno non paventi? Tu rispondi, Erisso, e trema, questa fu la volta estrema che parlommi al cor pietà. ERISSO Già tacendo a te risposi co suoi detti generosi. CALBO, ERISSO È lo stesso in ogni core il consiglio dell onore; e non v ha che un sol linguaggio per il forte e per il saggio, e tal sempre il mio sarà. MAOMETTO (fra sè) Io mi sento dal dispetto lacerato il cor nel petto. De supplizi al fiero aspetto forse un tanto ardir cadrà. (Ad Erisso) Decidesti? ERISSO Io già risolsi. MAOMETTO Tu m insulti, indegno, e l osi? ERISSO E non v ha che un sol linguaggio per il forte e per il saggio; e tal sempre il mio sarà. CALBO È lo stesso in ogni core il consiglio dell onore; e tal sempre il mio sarà. MAOMETTO (fra sè) De supplizi al fero aspetto forse un tanto ardir cadrà. (in alta voce) Guardie, olà, costor si traggano a supplizio infame, atroce. Obbedite… Scena Sesta (Le Guardie circondano Erisso e Calbo e li trassinano. Anna si precipita dal tempio, su passi loro, dando un grido di dolore. Le altre donne la sieguono) ANNA Ah, no! MAOMETTO Qual voce! ANNA Padre mio! ERISSO Figlia! MAOMETTO Che veggio! ANNA (Accorrendo verso Maometto.) Al tuo piede… oh ciel, vaneggio! MAOMETTO Anna! ANNA Uberto! oh rossor! ERISSO Che colpo è questo! (Tutti rimangono attoniti e muti nell atteggiamento della sorpresa, della vergogna o del dolore, secondo la circostanza di ciascuno.) ANNA (fra sè) Ritrovo l amante nel crudo nemico. Qual barbaro istante! Che penso? che dico? Oh morte, te imploro rimedio, ristoro a tanto dolor. ERISSO (fra sè) Amante la figlia del crudo tiranno! Deh! chi mi consiglia! Qual barbaro affanno! Oh morte, te imploro rimedio, ristoro a tanto dolor! MAOMETTO (fra sè) Risento nel petto all alma sembianza d un tenero affetto l antica possanza. Qual magico incanto quel ciglio, quel pianto, quel muto dolor! CALBO, LE DONNE (fra sè) Il padre fra l ira ondeggia e l affanno, la figlia delira pel barbaro inganno. Oh cielo, te imploro tu porgi ristoro a tanto dolor. SELIMO (fra sè) Quel ciglio, quel pianto e muto dolor, qual magico incanto ha sul vincitor! I SOLDATI MUSULMANI (fra sè) Il duce all aspetto d inerme beltà, risente nel petto la spenta pietà! Qual magico incanto, quel ciglio, quel pianto ha sul vincitor! ANNA (A Maometto) Rendimi il padre, o barbaro. Il mio… fratel, deh rendimi… o ch io saprò trafiggermi con questo ferro il cor. (Cavando fuori il pugnale.) CALBO (fra sè) Fratel mi chiama! oh tenera! Oh dolce amica! ANNA (A Maometto) E tacito ancor tu resti? (Fa cenno di uccidersi.) MAOMETTO Arrestati, arrestati, dilegua il tuo timor. (Scioglie egli stesso le catene d Erisso e di Calbo.) Padre e fratel ti rendo. Comprendi a sì bel dono che un barbaro non sono, ma fido amante ognor. ERISSO Quei ceppi a me rendete, la morte io solo attendo. Pietosi mi togliete a tanto mio rossor. ANNA Padre… ERISSO Da me t invola. ANNA M ascolta… CALBO (Ad Erisso) Ti consola. Misera ella è, non rea. ANNA Chi preveder potea inganno sì crudel! MAOMETTO (Ad Anna) Fra l armi in campo io torno, cara, ma al mio ritorno altera e lieta omai, al fianco mio vivrai, se ancor mi sei fedel. ANNA (fra sè) Dal rimorso, dal duol, dal tormento lacerato mi sento già il cor. Ah! perché fra le spade nemiche a perir disperata non corsi! Or da quanti tormenti e rimorsi straziata quest alma sarà. ERISSO, CALBO (fra sè) Ah perché fra le spade nemiche non mi trassi a perir disperato; trionfando del barbaro fato, involandomi a tanta viltà. MAOMETTO (fra sè) Agitata, confusa, tremante, non risponde. Qual dubbio! qual lampo! Forse infida… Di sdegno già avvampo. Ma svelato l arcano sarà. LE DONNE (fra sè) Agitata, confusa, tremante non risponde. Mirarlo non osa. Fra l amante ed il padre dubbiosa fra l inferno ed il cielo si sta. I SOLDATI MUSULMANI (fra sè) Agitata, confusa, tremante non risponde. Mirarlo non osa. Fra l amante ed il padre dubbiosa all evento improvviso si sta. ATTO PRIMO Scena Prima (Sala nel palazzo. Il provveditore Paolo Erisso siede taciturno presso una tavola. Altri capitani gli siedono intorno. Calbo e Condulmiero chiudono il circolo, sedendo l uno incontro all altro) I DUCI Al tuo cenno, Erisso, accolti qui già vedi i tuoi guerrieri. Ma… tu taci, e non ascolti?.. (fra sè) Mille torbidi pensieri gli vegg io scolpiti in fronte. Giusto ciel! di Negroponte il destin qual mai sarà? ERISSO Volgon due lune or già, veneti eroi, che di Bisanzio il vincitor superbo d oste infinita e fera queste mura circonda. Noi noverar co giorni i cimenti e i trionfi ancor possiamo. Ma… l avvenir qual sia? Spento de nostri il più bel fior già cadde; crollan le mura col tempestar de bronzi; il morbo struggitor, la dura fame mietono a gara il popolo innocente; e Maometto minaccia incendio e morte, se schiuse al novo dì non sian le porte. Io veggo in sì rio stato, veggio egual periglio se all onor chieggo o alla pietà consiglio. Risolversi che deggia ognun libero esponga, ed il pensiero del numero maggior per me sia legge. I DUCI Risponda a te primiero il prode Condulmiero, che pari ha nel periglio il braccio ed il consiglio. CONDULMIERO Quando ogni speme è tolta, allor l audacia è stolta, ed il men reo consiglio sta nel minor periglio. Il folle e non il forte va cieco incontro a morte. Cedasi in tal momento. A più feral cimento serbiam le spade e il sangue io primo allor esangue, io primo allor cadrò… CALBO (Sorgendo) Guerriero, che parli? Estremo consiglio del forte è la spada. Non temo il periglio si pugni, si cada nell arduo cimento; e covran mia fosse de barbari a cento le ceneri e l ossa. Impari il superbo che duro, che acerbo è il vincer pugnando contro italo brando. Al nobile esempio, all orrido scempio si accresca con l ire il veneto ardire; e a tanta costanza, depressa, avvilita del barbaro scita sia l empia baldanza. ERISSO A tanta costanza, ai forti suoi detti ribolle ne petti l antica baldanza. CALBO Si pugni, si cada, ruotando la spada nell arduo cimento. Poi covran mia fossa de barbari a cento le ceneri e l ossa. I DUCI A tanta costanza, ai forti suoi detti ribolle ne petti l antica baldanza. CALBO, ERISSO, CONDULMIERO Si pugni, si cada, ruotando la spada nell arduo cimento. Poi covran mia fossa de barbari a cento le ceneri e l ossa. ERISSO Basta, non più. V intesi, o prodi, o veri cittadini e guerrieri. Udir da labbri vostri il generoso consiglio io sol bramava, e tanto ottenni. Dunque giuriam sui brandi per la patria, per l are pugnar fin che di sangue stilla ci avanza in petto; ché nel bivio crudel d infamia o morte, dubbio non è qual via trasceglie il forte. (Snuda la spada e la presenta ai duci, che lo imitano e giurano, toccando colle loro spade quella di Erisso.) TUTTI Sì, giuriam sugl itali brandi, degl infidi nel sangue già tinti, che trafitti, non supplici o vinti, Maometto al suo piè ci vedrà. Sì, giuriamo su veneti brandi. Se non cangia la sorte severa, Negroponte alla veneta schiera monumento e sepolcro sarà. ERISSO Or partite, guerrieri. Al dì novello l ultimo assalto il Musulman minaccia; nuovo vigor quindi a voi porga il sonno. Allo spuntar del giorno pugnerete da forti a me d intorno. E al numero il valor se sia che ceda, e abbandonar l ampia città si debba, ratto allor nella rocca a novello cimento ritraggasi chi ancor non fu qui spento. (Tutti partono, fuorché Calbo trattenuto da Erisso.) Calbo, tu m odi. Il mio dover compiuto di duce e cittadin, dover diverso né men sacro or si compia. Ahimè!.. son padre di tenera, leggiadra unica figlia. Appien tu la conosci, e al par di me tu l ami. Or pensa il suo periglio come tremar, come agghiacciar mi faccia. CALBO Com io pur tremo e agghiaccio. ERISSO Seguimi or dunque. CALBO E che far vuoi? ERISSO Mi segui. Presso alla figlia mia del padre il voto ascolterai qual sia. Scena Seconda (Gabinetto di Anna Erisso; una lampada lo rischiara) ANNA Ah! che invan sul mesto ciglio chiamo il dolce oblio de mali. Non ho pace al rio periglio in cui veggo il genitor. E il timor se tace appena, son d amor gli occulti strali onde ognor di pena in pena palpitante ondeggia il cor. Pietoso ciel! ERISSO Figlia… ANNA Che vegg io! Padre, qual grave cura a me nell alta notte sollecito ti guida? ERISSO Il tuo periglio. ANNA Il mio periglio! ahimè! ERISSO M abbraccia, e ascolta. Or che ad estremo disperato assalto il nemico s appresta, io pe tuoi giorni, Anna, pavento. Io sol finora, io fui di tua virtù, dell innocenza tua il consiglio e lo scudo. Or più non basto io solo, or che un istante, un trar di spada può troncar mia vita. ANNA Misera me! Che dici? ERISSO Addoppiar le difese a te d intorno amor mi suggerisce, e un altro braccio a tuo schermo apprestar, che compier possa teco mie veci, ov io cadessi. ANNA Ahi, padre! ERISSO Il tuo secondo difensor sia Calbo. Egli, gran tempo è già, t ama, e no l disse che al padre tuo. Sposa ti chiede. ANNA (fra sè) Lassa! ERISSO E più degno consorte aver giammai, no, non potresti, o figlia. Or vieni al tempio. Là dove il sacro cenere riposa della spenta tua madre, stringer mi lascia un sì bel nodo, o cara, e il mio timor sia spento appiè dell ara. CALBO (fra sè) Che sento! ANNA (fra sè) Io son perduta. ERISSO A che t arresti? CALBO Anna, tu taci? Alto stupor ti leggo in volto espresso. Il tuo bel cor dischiudi al padre ad all amico; e se pur sia che tal nodo tu abborri, il tuo pensiero libera esponi, e me primiero udrai a tua difesa ragionar. ERISSO Che vegg io! Figlia, tu piangi? Oh, qual crudel sospetto in me tu desti! ANNA No, tacer non deggio più il vero omai. Tradirvi non posso entrambi, nè immolar me stessa. Già d altra fiamma accesa. ERISSO Oh, mio rossor! Prosegui. ANNA Indegno, credi, non è d Erisso l amator mio primo. ERISSO Chi è costui? Favella. ANNA Il Sir di Mitilene, il prode Uberto. ERISSO Uberto! E quando il conoscesti? ANNA Allora che tu in Venezia, per due lune e due, ed oro ed armi a dimandar restavi, me lasciando in Corinto. ERISSO Allor? Che ascolto! CALBO Prosegui… ahimè!.. ERISSO Meco in Venezia Uberto venia sul legno istesso; e vi rimase quando a te fei ritorno. ANNA Misera! il ver tu dici? Chi dunque, ahi! meco il nome volle mentir d Uberto? ERISSO Chi sia non so; ma un mentitor fu certo. ANNA, CALBO, ERISSO (fra sè) Ohimè! qual fulmine per me fu questo! Ahi, qual terribile colpo funesto! ANNA (fra sè) Conquisa l anima dal vile inganno, prorompe in lagrime l interno affanno; e il guardo, ahi, misera nel mio rossore non sò più volgere al genitor. ERISSO (fra sè) Conquisa l anima dal vile inganno, il cor mi squarciano ira ed affanno. Ma pur la misera col suo dolor raffrena gl impeti del mio furor. CALBO (fra sè) Conquisa l anima dal vil inganno, il cor mi squarciano ira ed affanno. Non sa la misera nel suo rossor più il guardo volgere al genitor. ERISSO Dal cor l iniquo affetto sveller t è forza, o figlia tanto l onor consiglia. ANNA Figlia mi chiami ancor? Sì, svellermi dal petto il cor saprò se… (Un lontano colpo di cannone interrompe il colloquio. Tutti restano immobili e sorpresi. Breve silenzio. Un grido di allarme si sente poco dopo. Erisso e Calbo pongono mano alle spade e partono precipitosamente senza far motto. Anna li siegue per pochi passi, indi ritorna indietro agitatissima.) ANNA Che avvenne? Oh Dio! Lo strepito della battaglia ascoltasi. Ahi, forse un tradimento nel notturno cimento… Io gelo. Oh, duol! Nel tempio del ciel si voli ad implorar l aita che salvi almen del padre mio la vita. (Parte precipitosamente.) Scena Terza (La piazza della città di Negroponte. A dritta dello spettatore un tempio in fondo una larga via, che sarà disposta obliquamente in guisa che il principio della medesima si nasconde all occhio dello spettatore sulla sua sinistra. La musica da questo momento, finché non giunge Erisso sulla scena, deve sempre indicare il lontano tumulto della battaglia. Di tratto in tratto si odono de colpi di cannone e delle scariche di moschetti. Alcune Donne accorrono allo strepito, incerte ed atterrite, aggirandosi per la scena) LE DONNE Misere!.. or dove, ahimè! volger l incerto piè? Dell armi il rimbombar, de bronzi il fulminar, tutto tremar ci fa. Che mai… che mai sarà? ANNA (Accorrendo anch essa tremante e sbigottita.) Donne, che sì piangete, che avvenne? Deh, rispondete. LE DONNE Al musulman le porte dischiuse un traditor. Tutto già intorno è orror, incendio e morte. ANNA (Sempre più spaventata, corre ad inginocchiarsi avanti il tempio.) Giusto ciel, in tal periglio più consiglio più speranza, non avanza, che piangendo, che gemendo, implorar la tua pietà. LE DONNE (Inginocchiandosi pur esse.) Giusto ciel, in tal periglio più speranza non avanza che implorar la tua pietà. (Sul finir di questa breve preghiera si sente un tamburo, che si accosta. Incomincia a sfilare una parte della guarnigione, attraversando la scena sollecitamente da dritta a manca. Anna ed il coro, vedendo i soldati, sospendono la loro preghiera, ed accorrono verso di quelli. Erisso e Calbo sopraggiungono con le spade ignude.) ANNA Ahi, padre! ERISSO (fra sè) Oh vista! ANNA Ad abbracciarti io torno. Narra. ERISSO Fuorchè l onor, tutto è perduto. Ogni speranza un traditor invola. Sulle mura è il nemico, e grazie al cielo or io sol porgo, che d occulti inganni temendo Maometto, il corso arresta di sua vittoria e attender vuole il giorno. Or, miei fidi, alla rocca. ANNA Oh, padre mio, fermati… ascolta. ERISSO Udir non posso. Addio. Figlia, mi lascia. Io volo ove il dover m invita. Dal pianto tuo tradita la patria non sarà. ANNA Padre! E in tal periglio e duolo lasciar tu puoi la figlia? Qual nume a te consiglia cotanta crudeltà? Teco venir… ERISSO T arresta, seguir non dei tu il padre. ANNA Qual dura legge è questa! ERISSO Sol le raccolte squadre sull alta rocca andranno a far le prove estreme d intrepido valor. ANNA, LE DONNE E noi qui fuor di speme, dover tiran ci lascia dell onta al nuovo orror? CALBO Mira, signor, quel pianto, e cangia il tuo consiglio. Le invola a tal periglio parli al tuo cor pietà. ANNA Vedrai su quelle mura pur noi pugnar da forti, vibrar pur noi le morti; far siepe i nostri petti a tuoi guerrieri eletti, e in essi il nostro esempio valore accrescerà. Padre, ti muova il pianto a men crudel consiglio. M invola al rio periglio, parli al tuo cor pietà. ERISSO Le voci di natura tutte nel cor già sento; ma in sì crudel momento delitto è la pietà. Ma indarno or voi piangete, donne, al destin cedete. Se i voti vostri ascolta la cieca mia pietà, con voi la fame accolta da miei guerrier sarà. Pietà sì dura e stolta chi a me consiglierà? Partiam, guerrieri… Addio LE DONNE Mira, signor, quel pianto e cangia il tuo consiglio. C invola a tal periglio, parli al tuo cor pietà. ERISSO Invola al rio periglio, parli al tuo cor pietà. ANNA Ahi padre! ah padre mio; de barbari all oltraggio così lasciarmi? ERISSO O cara, prendi il pugnal. Retaggio paterno a te sia questo in giorno sì funesto. Va , corri appiè dell ara, e pria che in te la mano distenda il musulmano… Figlia… ANNA Prosegui… ERISSO Addio. ANNA Dicesti assai. T intendo. Vedrai che appien somiglia al genitor la figlia, e pria che in me la mano distenda il musulmano, questo pugnal da forte nel cor m immergerò. ERISSO (fra sè) In sì crudel tormento squarciarmi a brano a brano, misero, il cor mi sento. O patria, a te qual figlia vittima immolerò! ANNA (fra sè) A sì crudel tormento squarciarmi a brano a brano, Ah Dio! il cor mi sento. Ahi, qual perversa sorte Il ciel mi destinò! CALBO (fra sè) In sì crudel momento squarciarmi a brano a brano in petto il cor mi sento. Misero, ahi, qual consorte il fato m involò! LE DONNE (fra sè) A sì funesta scena attonita, gemente, fra meraviglia e pena mancarmi il cor mi sento. Ahi, per qual empia sorte, dal figlio, dal consorte dividermi dovrò! (La musica ed il canto cesseranno ad un tratto. Erisso ed Anna si abbracciano teneramente. Calbo cade appiè di Anna, che gli porge la mano. Intanto alcune delle donne del coro corrono ad abbracciare taluni fra soldati, in attitudine di madri o di spose. Ricominciando la musica tutti si separeranno, dandosi a vicenda l ultimo doloroso addio. Erisso e Calbo partono per la rocca. Anna, seguita dalle altre donne, si ritira nel tempio) Scena Quarta (Giorno. Una schiera di cavalieri musulmani sopraggiunge entrando dalla dritta dello spettatore; si arresta alquanto per riconoscere qual via debba trascegliere per inseguire i fuggaschi. Indi al segnale del comandante si avvierà per la via grande che mette capo in fondo del teatro. Incominciasi ad ascoltare da lontano il suono delle bande turche. Dopo un istante la schiera di cavalleria ritornerà, girando a sinistra dello spettatore, sulle tracce di Erisso. Sopraggiunge buon numero di soldati turchi, alla rinfusa ed armati di faci) I SOLDATI MUSULMANI Dal ferro, dal foco nel sangue sommersa l avversa città al mondo suo scempio esempio sarà. Che all urto invincibile del nostro valor periglio è resistere con cieco furor. (Verso la fine del coro sopraggiunge Maometto alla testa delle sue truppe, e circondato da tutta la pompa militare ed asiatica. Alcuni de suoi soldati fanno sembiante di volere appiccare il fuoco agli edifizi ed al tempio. Maometto con un cenno gli arresta. Egli pone piede a terra, seguito dal suo visir Selimo e dagli altri generali. Tutti si prostrano, attendendo i suo ordini) MAOMETTO Sorgete, in sì bel giorno, o prodi miei guerrieri, a Maometto intorno venite ad esultar. Duce di tanti eroi crollar farò gl imperi, e volerò con voi del mondo a trionfar. I SOLDATI MUSULMANI Del mondo al vincitor eterno plauso e onor! MAOMETTO Compiuta ancor del tutto la vittoria non è. La tua falange, Acmet, conduci ad assalir la rocca dall oriental pendice, ov è men forte. Con l altre schiere intanto starommi io qui della città nel centro ad ogni uopo ed evento. (Acmet parte con alcuni soldati.) De fuggenti nemici Omar sull orme, per obliqui sentieri, corse già ratto co suoi mille arcieri, ed ampia strage egli faranne al certo. SELIMO Signor! Di Negroponte le vie pur anco a te son note? E come? Il ciel t inspira, o qui stranier non sei? MAOMETTO La conquista di Grecia, è a te ben noto che il mio gran padre ei pur rivolse in mente. Quindi in mentite spoglie ad esplorarne i lidi i più scaltri inviò fra suoi più fidi; e me fra quelli, ed Argo e Negroponte e… Corinto percorsi… ah! SELIMO Tu sospiri! MAOMETTO Sospiro io, sì, nel rammentar Corinto. SELIMO Forse… MAOMETTO Non più. Ma quel tumulto è questo? (Alcuni Guerrieri ritornano in fretta dalla sinistra dello spettatore, e cantano il seguente ) I SOLDATI MUSULMANI Signor, di liete nuove nunzi noi siamo a te. I nemici fuggenti, sorpresi, ed avviliti caddero in parte estinti; e in duri ceppi avvinti or sieno a te guidati i duci invan frementi. Il prode Omar già muove ad incontrarti il piè. MAOMETTO Oh gioia! Alfin vi tengo veneti alteri, audaci e sempre infidi vi tengo alfin. Compiuto è il mio trionfo. Come in Bisanzio, il mio destrier qui ancora nuotar nel sangue cristiano io vidi. Or colle fronti nella polve immerse vedrò pur voi, duci orgogliosi… e vinti. Ciò sia più grato che il mirarvi estinti. I SOLDATI MUSULMANI Il prode Omar già muove ad incontrarti il piè. Scena Quinta (Omar seguìto da suoi soldati, conduce incatenati Calbo ed Erisso, i quali si presentano con dignitoso contegno) MAOMETTO (Con ironia) Appressatevi, o prodi. Ammirarvi d appresso alfin m è dato. Del veneto valor la fama antica per voi s accrebbe, e a queste mura intorno ne fan tacita fede de miei guerrier ben dieci mille uccisi. Compiuto è il dover vostro, il mio comincia. Un esempio tremendo in voi dar voglio a chi, senza sperar soccorso o scampo, ogni patto ricusa per sol diletto di versar del sangue. Atroce, inaudito supplizio sia mercé del vostro ardire. ERISSO Quest ultimo tuo detto m accerta alfin che parla Maometto. Or la risposta ascolterai d Erisso. MAOMETTO Erisso! (fra sè) Oh ciel! (ad Erisso) Sei forse tu l istesso che già duce in Corinto? ERISSO Io son quel desso. Ed in Corinto e in Negroponte, e ovunque il tuo furor ti tragga, infin ch io viva, mi scorgerai tu sempre starti intrepido a fronte colla morte sul brando; e se convien che pera, fra i più fieri tormenti, intrepido del pari a Veneti pur sempre porger di fede e di fortezza esempio. MAOMETTO Sta ben. Ma dimmi, Erisso… Non sei padre? ERISSO (fra sè) Che ascolto! (A Maometto) E come, e donde il sai? MAOMETTO Te l chieggo. ERISSO Cittadin son io, sol cittadino in questo istante. (sottovoce) Ahi, Calbo! Mi ricorda il suo dir l amata figlia. Costanza, o cor. MAOMETTO Benché nemico, Erisso, d assai miglior destino degno tu sei; lo veggo ed io te l offro. Un accento e sei salvo, e teco il prode, che stringi or fra le braccia. Odi e risolvi. Riedi appiè della rocca. Parla a guerrieri, che son chiusi in quella la stoltezza e il periglio d inutile difesa ad essi esponi, e che mi schiudan quelle porte imponi. Tutti sien salvi, il giuro. E se a te piace la patria riveder potrai con essi, e rieder lieto a filiali amplessi. ERISSO (fra sè) Giusto ciel, che strazio è questo! Nel propormi un tradimento sempre i figli a me rammenta. trafiggendomi nel cor. (A Calbo) Ah! in momento sì funesto, Calbo, or, deh, per me rispondi, ed a lui quel pianto ascondi che or tradisce il genitor. CALBO Alla rocca andrem, se il vuoi. Parlerem con quegli eroi, ma direm che presso a morte noi serbiam pur l alma forte. La risposta, intendi, è questa. Se or ti piace, il rogo appresta ed appaga il tuo furor. ERISSO (fra sè) Dolce figlia, ove t aggiri? Ah, chi sa se ancor respiri, se abbracciarti io posso ancor! MAOMETTO Sconsigliato, a che non taci? Frena, o stolto, i detti audaci. Con chi parli non rammenti, e il mio sdegno non paventi? Tu rispondi, Erisso, e trema, questa fu la volta estrema che parlommi al cor pietà. ERISSO Già tacendo a te risposi co suoi detti generosi. CALBO, ERISSO È lo stesso in ogni core il consiglio dell onore; e non v ha che un sol linguaggio per il forte e per il saggio, e tal sempre il mio sarà. MAOMETTO (fra sè) Io mi sento dal dispetto lacerato il cor nel petto. De supplizi al fiero aspetto forse un tanto ardir cadrà. (Ad Erisso) Decidesti? ERISSO Io già risolsi. MAOMETTO Tu m insulti, indegno, e l osi? ERISSO E non v ha che un sol linguaggio per il forte e per il saggio; e tal sempre il mio sarà. CALBO È lo stesso in ogni core il consiglio dell onore; e tal sempre il mio sarà. MAOMETTO (fra sè) De supplizi al fero aspetto forse un tanto ardir cadrà. (in alta voce) Guardie, olà, costor si traggano a supplizio infame, atroce. Obbedite… Scena Sesta (Le Guardie circondano Erisso e Calbo e li trassinano. Anna si precipita dal tempio, su passi loro, dando un grido di dolore. Le altre donne la sieguono) ANNA Ah, no! MAOMETTO Qual voce! ANNA Padre mio! ERISSO Figlia! MAOMETTO Che veggio! ANNA (Accorrendo verso Maometto.) Al tuo piede… oh ciel, vaneggio! MAOMETTO Anna! ANNA Uberto! oh rossor! ERISSO Che colpo è questo! (Tutti rimangono attoniti e muti nell atteggiamento della sorpresa, della vergogna o del dolore, secondo la circostanza di ciascuno.) ANNA (fra sè) Ritrovo l amante nel crudo nemico. Qual barbaro istante! Che penso? che dico? Oh morte, te imploro rimedio, ristoro a tanto dolor. ERISSO (fra sè) Amante la figlia del crudo tiranno! Deh! chi mi consiglia! Qual barbaro affanno! Oh morte, te imploro rimedio, ristoro a tanto dolor! MAOMETTO (fra sè) Risento nel petto all alma sembianza d un tenero affetto l antica possanza. Qual magico incanto quel ciglio, quel pianto, quel muto dolor! CALBO, LE DONNE (fra sè) Il padre fra l ira ondeggia e l affanno, la figlia delira pel barbaro inganno. Oh cielo, te imploro tu porgi ristoro a tanto dolor. SELIMO (fra sè) Quel ciglio, quel pianto e muto dolor, qual magico incanto ha sul vincitor! I SOLDATI MUSULMANI (fra sè) Il duce all aspetto d inerme beltà, risente nel petto la spenta pietà! Qual magico incanto, quel ciglio, quel pianto ha sul vincitor! ANNA (A Maometto) Rendimi il padre, o barbaro. Il mio… fratel, deh rendimi… o ch io saprò trafiggermi con questo ferro il cor. (Cavando fuori il pugnale.) CALBO (fra sè) Fratel mi chiama! oh tenera! Oh dolce amica! ANNA (A Maometto) E tacito ancor tu resti? (Fa cenno di uccidersi.) MAOMETTO Arrestati, arrestati, dilegua il tuo timor. (Scioglie egli stesso le catene d Erisso e di Calbo.) Padre e fratel ti rendo. Comprendi a sì bel dono che un barbaro non sono, ma fido amante ognor. ERISSO Quei ceppi a me rendete, la morte io solo attendo. Pietosi mi togliete a tanto mio rossor. ANNA Padre… ERISSO Da me t invola. ANNA M ascolta… CALBO (Ad Erisso) Ti consola. Misera ella è, non rea. ANNA Chi preveder potea inganno sì crudel! MAOMETTO (Ad Anna) Fra l armi in campo io torno, cara, ma al mio ritorno altera e lieta omai, al fianco mio vivrai, se ancor mi sei fedel. ANNA (fra sè) Dal rimorso, dal duol, dal tormento lacerato mi sento già il cor. Ah! perché fra le spade nemiche a perir disperata non corsi! Or da quanti tormenti e rimorsi straziata quest alma sarà. ERISSO, CALBO (fra sè) Ah perché fra le spade nemiche non mi trassi a perir disperato; trionfando del barbaro fato, involandomi a tanta viltà. MAOMETTO (fra sè) Agitata, confusa, tremante, non risponde. Qual dubbio! qual lampo! Forse infida… Di sdegno già avvampo. Ma svelato l arcano sarà. LE DONNE (fra sè) Agitata, confusa, tremante non risponde. Mirarlo non osa. Fra l amante ed il padre dubbiosa fra l inferno ed il cielo si sta. I SOLDATI MUSULMANI (fra sè) Agitata, confusa, tremante non risponde. Mirarlo non osa. Fra l amante ed il padre dubbiosa all evento improvviso si sta. Rossini,Gioachino/Maometto secondo/II
https://w.atwiki.jp/triple0w0/pages/42.html
http //uncoon.com/user/pinotnet ピノ ピンク ミスド 円環 などで呼ばれる。 大窓というコミュニティ出身でnelieとは付き合いが長い。 良くも悪くも話題の中心になりやすい人物。 グンマーのマクドナルドでバイトをしている。 サークルは漫研。 http //www40.atwiki.jp/kidokido/m/pages/48.html ↑をbivanillaによって晒されることで uncoonにおいて久々の晒しあげが行われる。 漢字のできないぴのちゃん(7歳)という新たな弄られ要因を得た 退会済み ↓ http //uncoon.com/user/pyreton ↓ 退会済み 関連タグ ##円環ちゃんぺろぺろ ##円環の理 ##ぴの許さない
https://w.atwiki.jp/crash178/pages/66.html
開幕前 テスト走行(シルバーストーン) [初] Part1(197) J.J.レートがテスト走行中のクラッシュで、頚骨を折る重傷を負った。 彼は第3戦・サンマリノGPで復帰したが、再度クラッシュに遭ってしまう。 開幕戦 ブラジルGP(インテルラゴス) 決勝 [初] Part1(89) J.フェルスタッペン(Benetton-B194)と、E.アーバイン(Jordan-194)が接触。 コントロールを失ったフェルスタッペンのマシンが、スローダウン中のM.ブランドル(McLaren-MP4/9)に追突。 追突した瞬間にフェルスタッペンは宙を舞い、その際に右リアタイヤがブランドルの頭に当たってしまった。 E.ベルナール(Ligier-JS39B)も行き場を失いコースアウト、合計4台がリタイアとなった。 アーバインはフェルスタッペンの進路を塞ぎ、クラッシュの原因を作ったとして1万ドルの罰金と出場停止が科せられている。 タイヤが当たったブランドルは無事で、次戦・パシフィックGPに参戦している。 F1 Verstappen crash Brazil 1994 (YouTube) 第2戦 パシフィックGP(TIサーキット英田) 決勝 [初] Part24(240) 鈴木亜久里(Jordan 194) スポット参戦していた鈴木亜久里が、45周目にマシントラブルでコースアウト。 リタイア後の津川氏によるインタビューで「次、ないんだよ」の発言は有名。 第3戦 サンマリノGP(イモラ) [初] Part1(2) 1.金曜日フリー走行 R.バリチェロ(Jordan-HART) が最終シケインでコースアウト、タイヤバリアに突っ込み横転。 このクラッシュでバリチェロは鼻骨を骨折したものの、命にかかわる事にはならなかった。 Rubens Barrichello crashes heavily, Imola 1994 (YouTube) ‥ 削除済み Barrichello Crash Imola 1994 (YouTube) 他にも、ピットの上から撮影された映像がある。 2.土曜日・公式予選 タイムアタック中に、R.ラッツェンバーガー(シムテック)のマシンからフロントウイングがビルニューブコーナー手前で脱落。 コントロールを失ったマシンは時速310kmで、アウト側のコンクリートウォールに激突、 マシンはトサコーナーまでウォール沿いを滑りながらコース中央で停止。 ラッツェンバーガーは頭部に激しく衝撃を受けて意識を失っており、直ちに病院へ搬送されたが、約一時間後の現地時間14時14分に彼の訃報が伝えられた。 ウイング脱落の原因は、直前の周回で一度コースアウトしており、その際にダメージを受けていた可能性が高いと言われている。 事故の衝撃は、強度の高いカーボンモノコックに穴が開くほどのものであり、ラッツェンバーガーの体が露出してしまっていた。 F1のレースウィーク中の死亡事故は、1982年のR.パレッティのクラッシュ以後は発生していなかった。 Roland Ratzenberger Fatal Crash From a Distance (YouTube) ‥ 削除済み フェンス内側から撮られたアマチュアカメラの映像 Roland Ratzenberger Fatal Crash From a Stand (YouTube) ‥ 削除済み クラッシュ直後から救助作業の映像 roland (YouTube) 3.日曜日・決勝(スタート直後) 決勝スタート時、J.J.レートがスタートできず、そこへ後方からP.ラミーが突っ込んでしまう。 レースはセーフティーカーが導入された。 このクラッシュにより飛散したパーツで、観客に8名の負傷者が出た(ドライバーは軽傷で済んでいる)。 クラッシュ直後のP.ラミー(Lotus107C) GP San Marino 1994(GLOBO) - Lamy x Lehto (YouTube) ‥ 削除済み 4.日曜日・決勝(再スタート後) セーフティカー明けの5周目、高速コーナー・タンブレロで突然コントロールを失ったA.セナ(Williams-Renault)のマシンが、アウト側のコンクリートウォールに激突。 マシンは右側部分が激しく壊れ、モノコックが曲がってしまうほどの衝撃を受け、コースすぐ脇に停止した。 すぐさま救助隊が駆けつけ、A.セナは応急処置の後にヘリで病院へ運ばれるが、搬送先の病院で死亡が確認される(死因は折れたサスペンションアームが、頭部を貫通したことによるダメージだとされている)。 セナはコックピットに、オーストリア(ラッツェンバーガーの出身国)の国旗を忍ばせていた。 Fatal Crash live - Ayrton Senna 1994 (YouTube) ‥ 削除済み 救出シーンの映像 Medical Team Helping Ayrton Senna *Very Gruesome* (YouTube) ‥ 削除済み 当日の国内中継 Ayrton Senna 1994 Imola Part1 (YouTube) オープニング~事故映像 ‥ 削除済み Ayrton Senna 1994 Imola Part2 (YouTube) ローリングスタート~事故 Ayrton Senna 1994 Imola Part3 (YouTube) 救護~ヘリ搬送 Ayrton Senna 1994 Imola Part4 (YouTube) セナ逝去の報告 Ayrton Senna 1994 Imola Part5 (YouTube) 後藤治インタビュー Ayrton Senna 1994 Imola Part6 (YouTube) ミハエルインタビュー~エンディング ※関連動画は他にも多数あり 5.日曜日・決勝(再々スタート後) 44周の周回を終えたM.アルボレート(Minardi-M193B)は、ピットに入り作業を済ませたが、ピットアウトの際に、彼のマシンから右リアタイヤが脱輪。 外れたタイヤがピットのメカニックに襲い掛かり、フェラーリとロータスのメカニックが負傷してしまった。 F1 1994 - GP San Marin_M.ALBORETO(Minardi)_01-accident stand (YouTube) ‥ 削除済み 第4戦 モナコGP(モンテカルロ) 木曜フリー走行 [初] Part1(197) K.ヴェンドリンガー(Sauber-C13)が、トンネルを出た後のシケイン手前でコントロールを失い、エスケープゾーンとシケイン間のタイヤバリアに激突。 彼は頭部をウォーターバリアに強打し意識不明、搬送先の病院で脳に水腫が認められており、昏睡状態が続いた。 ザウバーはモナコGP参戦から撤退し予選を走ることはなかった。 ヴェンドリンガーは命を取り留めたが、94年シーズンは復帰できなかった。 この事故がきっかけとなり、モナコ自動車クラブでドライバーによる緊急会議の後、GPDA(Grand Prix Drivers Association)が再結成された。 FIAは、このモナコGPよりピットレーンに速度制限を設け、スペインGP以降のマシン・レギュレーションの変更を示唆した。 後日、マシン・レギュレーション変更について、F.ブリアトーレは孤立闘争を覚悟で、M.モズレーへ抗議文を送付している。 シケイン前からの映像 Karl Wendlinger F1 Crash at Monaco in 1994 Qualifying (YouTube) ‥ 削除済み Incidente Wendlinger (YouTube) ‥ 削除済み 後方からの映像 Karl Wendlinger's Monaco Crash ‥ 削除済み テスト走行中(シルバーストン) [初] Part6(610) スペインGP前のテスト走行中に、P.ラミーがクラッシュにより首を負傷。 94年シーズンを終えることになってしまった(95年・第10戦ハンガリーGPから復帰)。 第5戦 スペインGP(カタロニア) フリー走行~予選 [初] Part6(610) 5月27日(金) 先の安全問題に対し5チーム9台を除くドライバーが、フリー走行をがボイコット。 マシン・レギュレーションの変更は導入されたが、GPDA側もコースにシケインを設けることを要求、FIAはこれを承認し、タイヤによりシケインが敷設された。 予選2日目、このGPから参戦したA.モンテルミニ(Simtek-S941)が、高速全開(約230km/h)で最終コーナーを飛び出し、タイヤバリアに激突。 救出されたドライバーに意識はあったが両足を骨折、来シーズンまで復帰を待つことになった。 Andrea Montermini big crash at spain 1994 (YouTube) ‥ 削除済み ※他にホーム・ストレート正面の映像もある。 第9戦 ドイツGP(ホッケンハイム) [初] Part1(99) 1.決勝(スタート直後) スタート直後、隊列後方でA.デ・チェザリス、M.アルボレート、P.マルティニ、A.ザナルディが絡み、メインスタンド前で4台がリタイア。 隊列中央では、M.ハッキネンがD.クルサードとの接触から、コースを横切りグラベルへコースアウト(クルサードは難を逃れている)。 そしてハッキネンを避けようとした、M.ブランデルのマシンがコース中央でスピン。 ブランデルは横を向いたまま、H.H・フレンツェン、E.アーバイン、R.バリチェロを道連れにコースアウト。 レースが赤旗中断とならなかった為に、電気系でリタイアしたJ.アレジを含め11台が0周リタイアで姿を消してしまった。 ハッキネンはこの一件で、次戦出場停止のペナルティを受けた。 ストレート正面からの映像・空撮映像・観客席上部からの映像 Hockenheim 1994 start (YouTube) ‥ 削除済み 2.決勝(引火事故) 15周を周回したJ.フェルスタッペンが、ピットイン。 給油の際に燃料が漏れて炎上、炎はピットクルーにも燃え移ってしまったが、直ちに消し止められ大事には至らなかった。 ピットでの給油が再び認められるようになってから、初めての火災事故である。 なお、序盤から混乱を極めたこのレースを制したのは、G.ベルガーで、フェラーリは59戦(3年10ケ月)ぶりに優勝した。 マシン正面と左側からの映像 Jos Verstappen F1 Benneton Pit Fire (YouTube) 消化作業、発火時のマシン右後方から映像 Jos Verstappen pit fire (YouTube) 当時のインタビュー映像など F1 Verstappen Hockenheim 1994 (YouTube) 第15戦 日本GP(鈴鹿) 決勝 (1)Lap3-4 [初] Part37(393) 井上 隆智穂(Simtek S941)、片山 右京(Tyrrell 022)、J.ハーバート(Benetton B194) Suzuka 1994 Rain (YouTube 0 24) or Formula 1 Suzuka 1994 Simtek crash (YouTube 0 24) (2)Lap14 [初] Part2(735) 大雨の中で行われた決勝の14周目、既にリタイアしたJ.モルビデリのマシンを撤去しているコース脇の現場に、M.ブランドルが突っ込んでしまう。 この事故でオフィシャルが撥ねられてしまい、レースは赤旗中断となった。 オフィシャルは足を骨折、後遺症を残すことになってしまった。 中止を求めるドライバーもいる中、25分後にセーフティーカー先導の後に再スタート、中断前との合計タイムで争う2ヒート制となった。 1994 morbidelle and brundle crashs (YouTube) Martin Brundle and Morbidelle crashes hard 1994 Suzuka (YouTube) ‥ 削除済み 第16戦 オーストラリアGP(アデレード) 決勝 [初] Part33(230)? M.シューマッハ (Benetton B194)、D.ヒル (Williams FW16B) 92ポイントのシュマーッハ、91ポイントのヒル、僅か1ポイント差で迎えた最終戦。 36周目、それまで先頭を走っていたシューマッハが、コースアウトし外壁に接触。コース復帰後、後方からやって来たヒルが彼のインを突くが、シューマッハがこれをブロック。 両者は接触し、シューマッハのマシンは跳ね上がり、タイヤバリアにクラッシュ。 ヒルもマシンにダメージを追い、両者がリタイア。 チャンピオンはシューマッハに決定したが、彼の強引とも思える行為は非難された。 Michael Schumacher vs. Damon Hill 1994 Adeleaide (YouTube) Schumacher Hill collision, Adelaide 1994 (YouTube)