約 2,473,886 件
https://w.atwiki.jp/musiki/pages/343.html
Hive Records Liar s Rosebushは、カナダ出身であるMatt Rosenによるソロプロジェクト。 12才の時、始めてレコーディングを行う。この時使った機材は、ラジオシャックのマイクと、MODトラッカー。 芸術学校に通いオーケストラと親しんでいたが次第に飽き始め、変わった音に対する嗜好が強まる。 18才の頃にはターンテーブルやサンプラーなどを購入し、地元のクラブでその腕を披露していた。ちなみにそんな10代の頃を、彼自身はナードだったとインタビューで語っている。 2000年より作品の自主制作をしていたが、これらがDetritusの耳にとまり、彼の運営するレーベルImmanence Recordsから"None Higher"のリリースが決定した。 2005年、scrape[dx]とのコラボレーション作"Collect Erase"が、Hive Recordsよりリリースされた。その2年後の2007年にもHive Recordsより、今度は単独でアルバム"Circle The Squares"を発売した。 Photo by blurasis Sample(Collect(Your Debts) Links 公式 My Space
https://w.atwiki.jp/oper/pages/3179.html
ATTO SECONDO (Ricchissimo padiglione di Maometto nel quale si veggono riuniti tutti gli oggetti del lusso orientale) Scena Prima (Anna è seduta su di un divano, nel massimo dolore e coprendosi con le mani il volto. Una schiera di donzelle musulmane magnificamente abbigliate la circondano, divise in vari gruppi. Alcune sono inginocchiate dinanzi a lei, offrendole ricchi doni di ogni sorta, altre più indietro sostengono de vasi di profumi, altre finalmente canteranno il seguente coro) LE DONZELLE MUSULMANE È follia sul fior degli anni chiuder l alma a molli affetti, e penar fra tanti affanni d una rigida virtù. Finché april arride in viso sol d amor sien caldi i petti, chè l amar fra gioia e riso è una dolce servitù. Quando poi sia bianco il crine cangerem, cangiando aspetto posto il cielo ha quel confine fra l diletto e la virtù. ANNA (Sorgendo sdegnata.) Tacete. Ahimè! quai detti iniqui ascolto! (Aggirandosi sbigottita.) Anna infelice! ahi dove, ove gli empi m han tratta? ove! Involarmi a forza io vuo da questo infame albergo. Libero il varco, olà… Scena Seconda MAOMETTO (Entrando) T arresta, e ascolta… (Ad un cenno di Maometto si ritirano tutte le donzelle.) Donna, fra l armi il mio parlar sia breve. Uberto amasti ed or cangiato il vedi in Maometto, nel crudel nemico di Venezia e de tuoi. Fiero contrasto quindi in te sorge fra discordi affetti. Nè in ciò ti biasmo, anzi laudarti io voglio. Or di cangiar consiglio il tempo è giunto. Io t amo ancor t offro la destra, e il soglio. Farti regina, e insiem felice io voglio. Sì, d Italia regina tu meco sederai, che un tanto acquisto già nella mente, e non indarno, io volgo. Germano e genitor teco felici vivran pur essi e al fianco mio possenti. Or tu del tuo, del mio destin decidi. Pensa però che sei già mia conquista, e ch io non trovo ancor chi a me resista. ANNA Oggi il ritrovi alfin quella son io. Amava Uberto, un mentitor detesto. Ricuso il soglio, la tua destra abborro. Teco felice! Io? Regina teco? Della patria a danno? Ad onta eterna del padre e mia? Ma a consacrar tal nodo quel Nume invocherai, se siam nemici anco appiè degli altari? (Alquanto commossa.) A separarci l universo insorge. (Prorompe in pianto.) MAOMETTO E Maometto adunque dell universo a trionfar già sorge. Anna, tu piangi? Il pianto pur non è d odio un segno, non di superbo sdegno, ma di pena, o d amor. ANNA (Con l accento della disperazione.) Sì, non t inganni! Ah, tanto la pena mia s addoppia, che in petto or or mi scoppia pel fiero strazio il cor. (Poi, vaneggiando.) Lieta, innocente, un giorno del padre accanto io vissi, ma poi mi venne intorno forse da cupi abissi, in lusinghiero aspetto, un più tenero affetto. L accolsi, incauta, al seno Ahi, contra il voler paterno. Era feral veleno, che a me porgea l inferno. Solo or morir mi resta… la mia speranza è questa, altro sperar non so. MAOMETTO (Fra sè, osservandola.) A vaneggiar la misera dal suo dolore è spinta. E da suoi mesti gemiti la mia fierezza è vinta. Quel pianto ignoro io solo se è duolo o infedeltà. Non so. (Ad Anna) Anna, rispondi almeno se Uberto avessi accanto, lo stringeresti al seno? ANNA Per me risponde il pianto. MAOMETTO Basta. ANNA Che dissi! MAOMETTO Assai. Tu m ami e mia sarai. ANNA Signor, t inganni. (fra sè) Io gelo. MAOMETTO Vieni. (Vuole stringerla fra le braccia.) ANNA Ti scosta… (fra sè) Oh cielo! Non tanta crudeltà. (a Maometto) Gli estremi sensi ascolta d un lacerato cor. Amo, ma pria sepolta che cedere all amor. Trionfan questa volta il cielo e il genitor. La voce estrema è questa d un lacerato cor. MAOMETTO Gli accenti estremi ascolta d un disperato amor tu non sarai più tolta del mondo al vincitor; o pur cadrai tu, o stolta, vittima al mio furor. La voce estrema è questa d un disperato amor. (Al finir del duetto la musica indicherà un lontano e crescente tumulto.) MAOMETTO Ma qual tumulto ascolto? Olà! Che avvenne? (Entrano alcune guardie con Selimo.) SELIMO Signor, non liete nuove io reco. MAOMETTO Oh rabbia! Parla; che fu? SELIMO Dalla rocca respinto Acmet si vide, e in fuga vil rivolta la sua falange. Un veneto drappello s inoltra audace, e all apparir suo primo, al primo grido, da ben cento ignoti asili balzan fuori, rotando il ferro con disperato ardir, gli ascosi avanzi de già vinti nemici. E lor compagni raggiungono veloci, ed alla rocca si traggon salvi; lungo stuol de nostri lasciando sul sentier morti, o mal vivi. Al triste evento con feroci strida corre all armi l esercito, e si sparge per le vie furibondo; ed ogni ostello esplorano col ferro… ANNA (fra sè) Ahi padre! SELIMO Indarno si frappongono i duci ampia è la strage, il disordine estremo; ognun dimanda d Erisso il sangue, quasi autor primiero dell improvviso assalto, e ingiurie acerbe scaglian pur contra te per la tua troppa ed incauta pietà… ANNA (Prostrandosi a Maometto.) Signor! MAOMETTO T accheta. (Snuda furiosamente il ferro.) Schiudansi quelle tende. (Il fondo del padiglione si apre, e si scopre la piazza della città, già veduta nel primo atto, ingombra di soldati che si aggirano in disordine con le spade ignude.) Fermate, indegni. (Avanzandosi fra soldati, i quali alla sua voce rimangono immobili e sbigottiti.) Se desio di sangue anco in voi ferve, negl inermi petti ad appagarlo qual viltà vi tragge? Dalla rocca fuggiste e qui pugnate? Il mondo conquistar così sperate? Alla rocca si torna, ed io primiero indicarne saprò l arduo sentiero. All armi! I SOLDATI MUSULMANI (Di fuori.) All armi! I SOLDATI MUSULMANI (Di dentro.) All armi! (Si ascolta da diversi luoghi un crescente battere di tamburi che chiama i soldati, i quali si schierano in fretta.) MAOMETTO E tu donna, fa cor. Finché m avanza di possederti ancor l alta speranza, il padre tuo securo ognor vivrà, lo giuro. ANNA Tu parti, ahi lassa! intanto. E mal represso ancor mi sembra il soldatesco sdegno. Lasciami almen di securtade un pegno. MAOMETTO Bastò finora a Maometto un cenno… Pur farti paga io voglio. L imperial suggello, ecco, t affido. Del mio poter con questo ad altri io soglio commetter parte; e non indarno mai. Arbitra or tu del genitor sarai e del fratel pur anco; e obbedienti guerrieri e duci ad ogni cenno avrai. D amor l ultima prova, Anna, il vedi, io ti porgo. Trema però se al rieder mio non cangi il disperato tuo consiglio… trema… Non io più allor, ma parlerebbe il brando. (Entrano nel padiglione i duci musulmani, ed annunciano a Maometto che l esercito è in ordine.) I DUCI MUSULMANI A che più tardi ancor? Frementi, impazienti le schiere or solo attendono il cenno tuo, signor. MAOMETTO All invito generoso riconosco i miei guerrieri che si sdegnan del riposo e lo chiamano viltà. Dunque il piè volgiamo al campo della gloria su sentieri. Delle nostre spade il lampo la vittoria desterà. Dell onta l impronta fugace nel veneto sangue impavido, audace, appien laverò! O esangue sul brando, sfidando la morte, da forte cadrò. (Incomincia il suono delle musiche militari e l esercito s incammina.) MAOMETTO (Al guerriero che tiene lo stendardo.) L invitto vessillo mi porgi, guerrier. Slanciarmi fra l armi io primo saprò. (L esercito prosiegue a sfilare fra canti guerrieri e lo strepito delle musiche militari.) I SOLDATI MUSULMANI Dell araba tromba già intorno rimbomba lo squillo foriero di stragi e d orror. ANNA (fra sè) Qual voce celeste al cor mi ragiona? Qual foco m investe e a compier mi sprona bell opra d onor? (Parte sollecitamente.) Scena Terza (Ampio sotterraneo del tempio, tutto sparso di sepolcri, fra quali sarà notabile a dritta dello spettatore quello della moglie di Paolo Erisso. Erisso e Calbo. All alzarsi della tela Erisso e Calbo si scorgeranno sugli ultimi gradini della scala, e s inoltrano lentamente) ERISSO Seguimi, o Calbo. Fra muti sepolcri de barbari al furor per poco almeno involarci potrem. Non ch io paventi quella morte, che sfido. Ma finchè speme di vendetta avanza amar lice la vita ed io la serbo, la serbo ancor questa speranza estrema. Gli avidi sguardi a quella rocca io sempre volgo e sospiro. Oh se potessi in quella volar sull ali de pietosi venti, e rivestir l usbergo, e a questa mano, render quel brando, che le tolse il fato! Tu taci? CALBO Io taccio, e fremo. ERISSO (Si volge, e vede la tomba dell estinta consorte.) Ahimè! qual tomba io veggo! Della mia sposa il cenere s asconde in quella, o Calbo. Ahi, duol! (S inginocchia innanzi la tomba.) Tenera sposa! In ciel riposi or tu. Così seguìto pur io t avessi! D una iniqua figlia or non vedrei gli scelerati ardori. CALBO Lasso! che dici! E di qual colpa è rea la misera tua figlia? Uberto amar credea; nè fu mai colpa l esser credulo troppo. ERISSO Ed or non siede di Maometto al fianco? CALBO Tratta a forza vi fu. La vidi io stesso divincolarsi da feroci sgherri per ben tre fiate; e vinta alfin, le palme ergere al cielo quasi fuor di senno; e mille volte profferìa tuo nome; e pur da lunge ripeteami… addio! ERISSO Vedesti? Udisti? Ma chi sa se poi non cangiò di consiglio all aspetto d un trono e del periglio? (Rimane in sommo abbattimento assiso sulla tomba della sposa sua.) CALBO Non temer d un basso affetto non fu mai quel cor capace. Nè saprebbe la sua pace mai comprar con la viltà. Del periglio al fiero aspetto ella intrepida già parmi impugnar lo scudo e l armi d una bella fedeltà. E d un trono alla speranza dir, con placida sembianza basso affetto nel mio petto nido aver non mai potrà. ERISSO Oh, come al cor soavi mi giungono i tuoi detti! Voglia propizio il ciel che sien veraci. Oh figlia! ahi dolce figlia! E a me per sempre i barbari t han tolta? CALBO Ah! ti conforta. ERISSO Confortarmi potrò quando sia morta. Scena Quarta (Anna discende precipitosamente nel sotterraneo, seguita da un servo che reca due turbanti e due mantelli turchi.) ANNA Padre… ERISSO Qual voce! CALBO Chi vegg io! ANNA (Correndo al padre.) M abbraccia. ERISSO Scostati. ANNA Ahimè! ERISSO Tu sei? sogno o son desto! ANNA Mi discacci! E perché? ERISSO Pria che risponda, dimmi, torni mia figlia o mia nemica? ANNA Questa impavida fronte a te lo dica. ERISSO Di quella tomba appiè dunque lo giura. ANNA (Prostrandosi alla tomba.) Madre, dal cielo in questo cor tu leggi. ERISSO (Intenerito corre ad abbracciar la figlia.) Crederti voglio. ANNA E il ver tu credi, o padre, e a darne prova alta solenne io vengo. Questo mirate imperial suggello che or or mi porse Maometto, ond io schermo a voi ne facessi, ov uopo il chiegga. E ben già vidi quanto in essa è posta quasi arcana possanza. Egli la rocca si volse intanto ad assalir, traendo oste immensa a tal pugna. Or se v accende desio d onor… tenete. (Offre l anello al padre.) Al fuggir vostro non fia chi opporsi ardisca. ERISSO Intendo oh figlia! Oh immensa gioia! Porgi. (Prende l anello.) ANNA Un dio m ispira, e maggior di me stessa oggi m ha fatta. CALBO E tu a perir qui resti? Oh duol! ANNA Costanza, o Calbo. Il suo dover compia ciascuno. CALBO Seguirci è forza. ANNA Ahimè! nol posso. CALBO E come? ANNA Avvi lassù nel tempio alcun che veglia su miei passi severo. Ignoto è ad esso che ambi qui siate; e in quelle spoglie ascosi ingannarlo fia lieve. Ma noto il mio sembiante. Oh ciel! già troppo a musulmani è fatto. La patria io servo con salvar due prodi; se me salvar procuro, io la tradisco. Morir m è forza ed io morrò… (A Calbo) Ma tua. CALBO Che parli? ANNA Odimi, o padre A lui consorte or dianzi me destinavi, e, lassa! la prima volta il voler tuo m increbbe. Or chieggo, e prego, e imploro che il tuo desìo pria di partir tu compia. Ara non v ha, nè sacerdote in questo muto albergo di morte; ma sacro è un genitor d innanzi al cielo. Ara pe figli è la materna tomba e i decreti d un padre Iddio conferma. Vieni, non più dimora. degna almen di te morir vogl io. (Spingendolo dolcemente verso la tomba.) ERISSO (fra sè) Parlar non posso, che m affoga il pianto. ANNA Calbo, ti stringi al genitor d accanto. (Erisso immerso nel pianto, nè potendo profferir parola per la commozione, stringe insieme le destre di Anna e di Calbo, poi le accosta al suo cuore, appoggiandosi sulla tomba ed ergendo gli sguardi al cielo. Durante questa breve azione, la musica darà principio al ritornello del seguente.) ANNA, CALBO, ERISSO In questi estremi istanti è tanto acerbo e nuovo l affanno, il duol ch io provo, ch esprimerlo non so. ANNA (Facendo cenno che partano al padre ed allo sposo.) Coraggio. ERISSO Io tremo. CALBO (fra sè) Io gelo. (Al nuovo invito di Anna s incamminano. Anna è sulla scena. Calbo ed Erisso ascendono la scala.) ERISSO Ahi figlia! CALBO Oh sposa! ANNA A rivederci… in cielo. Scena Quinta (Anna, costernata e taciturna, va a sedere sulla tomba materna. Breve silenzio.) ANNA Alfin compita è una metà dell opra. L altra a compir mi resta. un sacrificio è questo, e la vittima io son. L ultimo sfogo t abbi or nel pianto, o debole natura. Ora verrà, che sia viltade il pianto. Ecco del mondo che mi resta! Un muto, un gelido sepolcro… e oh me felice se chiusa in questo con la madre io fossi! O patria mia, forse avverrà che un giorno quanto io feci per te saprai tu alfine, e il mio cenere allor, dovunque ei giaccia, spontaneo esulterà di esserti sacro. (Sorge e spinge alcuni passi per la scena) Or da me lungi ogni terreno affetto! O morte, il giunger tuo tranquillo aspetto. (Ascoltasi ad un tratto su nel tempio il seguente.) LE DONNE Nume, cui l sole è trono, nume, cui brando è il tuono, a noi rivolgi il ciglio nell ultimo periglio. ANNA Pregan nel tempio le mie dolci amiche. LE DONNE Il fulmine, deh! accendi; i figli tuoi difendi. Rivolgi ad essi il ciglio nell ultimo periglio. ANNA Ferve dunque la pugna. Ah! vinca il padre, e lieta allor raggiungerotti, o madre. Volar nel tempio io pur… No, qui s attenda l ultima ora tremenda. Mi sento assai più forte qui fra le tombe ad incontrar la morte. LE DONNE Nume, cui l sole è trono nume, cui brando è il tuono, il fulmine, deh! accendi i figli tuoi difendi. Rivolgi ad essi il ciglio nell ultimo periglio, e un soffio struggitor disperda il vincitor. ANNA Taccion le preci omai. Chi sa che avvenne? Chi sa se vinse il genitor? Che parlo, stolta! Chi sa s ei prima in salvo col mio sposo non giunse? Ahi penosa incertezza, i miei tormenti tu sol mancavi a render più possenti! LE DONNE (Dal tempio) Anna, ove sei? ANNA Quai grida? LE DONNE Anna, rispondi. ANNA Chieggon di me! Che sia? (Alcune del coro appariscono sull alto della scala.) LE DONNE Dove t ascondi? (Il coro delle donne discende nel sotterraneo.) Sventurata! fuggir sol ti resta il furor di vicina tempesta. Già sul punto di vincer la giostra sulla rocca Maometto si slancia. Ecco Erisso improvviso si mostra; ecco splende di Calbo la lancia. Odi un grido di gioia fra vinti; cadon mille de barbari estinti, e al fuggir del superbo signor, tutto è strage, sconfitta ed orror. Sventurata! fuggir sol ti resta il furor di vicina tempesta. Ognun chiede, fremendo, tua morte. A supplizio crudel ti destina, chè per te sol cangiata è la sorte, per te avvenne cotanta rovina. Or deh! cedi al pietoso consiglio Deh! ci siegui, t invola al periglio. In noi fida; la nostra pietà coronata dal cielo sarà. ANNA Vinto i Veneti han dunque? Trionfa il genitor? lo sposo? Oh gioia! E ch io fugga chiedete? Io che la prima gloria ho di tanta vittoria? Fuggir? Ma dove? E per salvar me sola espor voi tutte all ultimo periglio? A codardi serbate un tal consiglio. Quella morte che s avanza io sospiro e non pavento, chè l uscire di speranza è il più barbaro tormento, e dell unica mia speme non mi resta che il rossor, onde in queste angosce estreme la mia vita è nel dolor. Il dover compiuto omai ho di figlia e cittadina; la mia fronte, o ciel, piegai alla voce tua divina; ma l iniquo e dolce affetto non è spento nel mio cor. Nella morte il fine aspetto degli affanni e dell amor. LE DONNE Sarai dunque, ahimè! reciso, vago fior di gioventù? Vago fior che il Paradiso adornò di sue virtù. Quai strida orribili! Le ascolti o misera? Già qui s appressano furenti i barbari. I SOLDATI MUSULMANI (Di fuori.) Invan la perfida invano ascondessi. Sia pur nell Erebo la nostra rabbia, il suo supplizio schivar non può. ANNA Ed io non pavida gli affronterò. I SOLDATI MUSULMANI (Che discendono nel sotterraneo.) Ecco la perfida. Su via, trascinasi fra mille strazi a spirar l anima. (Si slanciano furibondi colle spade ignude per trucidarla.) ANNA Ferite. (Presentando ad essi il petto.) LE DONNE Ahimè! I SOLDATI MUSULMANI (Si arrestano quasi sbigottiti dal di lei contegno.) Qual forza incognita ci arresta il piè? E pur quest empia diva non è. ANNA Sì, ferite il chieggo, il merto; quelle spade in me volgete, chè di gloria i più bel serto già m appresta amico il ciel. Madre, a te che sull Empiro siedi in placida quiete, sacro è l ultimo sospiro di quest anima fedel. LE DONNE (fra sè) A que detti sì pietosi chi frenar potrebbe il pianto? Sia d Italia eterno il vanto per si bella fedeltà. I SOLDATI MUSULMANI (fra sè) A que detti generosi lo stupor c ingombra il petto. Su que labbri, in quell aspetto qual dolcezza e maestà! Scena Sesta (Maometto, seguìto da Selimo ed altri suoi capitani, giunge precipitoso nel sotterraneo col furore dipinto sul volto. Si avanza e resta immobile per alcun poco, tenendo gli occhi fissi su di Anna. Ella non ardisce guardarlo. Silenzio universal). MAOMETTO Già fra le tombe? Oh perfida! Vana è la tua speranza di vita assai! T avanza all infamia e al dolor. ANNA Da prevenirti, o barbaro mi resta un ferro ancor. MAOMETTO Ciò ch io ti porsi, or rendimi. ANNA Non te l rendea fra l armi lo sposo e il genitor? MAOMETTO Che! lo sposo? ad insultarmi! Lo sposo tuo? Dì, chi è questi? ANNA È Calbo. MAOMETTO Calbo dicesti! consorte! e non german! ANNA Sul cenere materno io porsi a lui la mano, il cenere materno coglie mio sangue ancor. (Si ferisce.) MAOMETTO, LE DONNE, SOLDATI MUSULMANI T arresta! t arresta! Che istante orribile! Oh giorno di dolor! Già muore, oh Dio, la misera! Oh giorno di dolor! (Anna cadde morta appiè del sepolcro.) ATTO SECONDO (Ricchissimo padiglione di Maometto nel quale si veggono riuniti tutti gli oggetti del lusso orientale) Scena Prima (Anna è seduta su di un divano, nel massimo dolore e coprendosi con le mani il volto. Una schiera di donzelle musulmane magnificamente abbigliate la circondano, divise in vari gruppi. Alcune sono inginocchiate dinanzi a lei, offrendole ricchi doni di ogni sorta, altre più indietro sostengono de vasi di profumi, altre finalmente canteranno il seguente coro) LE DONZELLE MUSULMANE È follia sul fior degli anni chiuder l alma a molli affetti, e penar fra tanti affanni d una rigida virtù. Finché april arride in viso sol d amor sien caldi i petti, chè l amar fra gioia e riso è una dolce servitù. Quando poi sia bianco il crine cangerem, cangiando aspetto posto il cielo ha quel confine fra l diletto e la virtù. ANNA (Sorgendo sdegnata.) Tacete. Ahimè! quai detti iniqui ascolto! (Aggirandosi sbigottita.) Anna infelice! ahi dove, ove gli empi m han tratta? ove! Involarmi a forza io vuo da questo infame albergo. Libero il varco, olà… Scena Seconda MAOMETTO (Entrando) T arresta, e ascolta… (Ad un cenno di Maometto si ritirano tutte le donzelle.) Donna, fra l armi il mio parlar sia breve. Uberto amasti ed or cangiato il vedi in Maometto, nel crudel nemico di Venezia e de tuoi. Fiero contrasto quindi in te sorge fra discordi affetti. Nè in ciò ti biasmo, anzi laudarti io voglio. Or di cangiar consiglio il tempo è giunto. Io t amo ancor t offro la destra, e il soglio. Farti regina, e insiem felice io voglio. Sì, d Italia regina tu meco sederai, che un tanto acquisto già nella mente, e non indarno, io volgo. Germano e genitor teco felici vivran pur essi e al fianco mio possenti. Or tu del tuo, del mio destin decidi. Pensa però che sei già mia conquista, e ch io non trovo ancor chi a me resista. ANNA Oggi il ritrovi alfin quella son io. Amava Uberto, un mentitor detesto. Ricuso il soglio, la tua destra abborro. Teco felice! Io? Regina teco? Della patria a danno? Ad onta eterna del padre e mia? Ma a consacrar tal nodo quel Nume invocherai, se siam nemici anco appiè degli altari? (Alquanto commossa.) A separarci l universo insorge. (Prorompe in pianto.) MAOMETTO E Maometto adunque dell universo a trionfar già sorge. Anna, tu piangi? Il pianto pur non è d odio un segno, non di superbo sdegno, ma di pena, o d amor. ANNA (Con l accento della disperazione.) Sì, non t inganni! Ah, tanto la pena mia s addoppia, che in petto or or mi scoppia pel fiero strazio il cor. (Poi, vaneggiando.) Lieta, innocente, un giorno del padre accanto io vissi, ma poi mi venne intorno forse da cupi abissi, in lusinghiero aspetto, un più tenero affetto. L accolsi, incauta, al seno Ahi, contra il voler paterno. Era feral veleno, che a me porgea l inferno. Solo or morir mi resta… la mia speranza è questa, altro sperar non so. MAOMETTO (Fra sè, osservandola.) A vaneggiar la misera dal suo dolore è spinta. E da suoi mesti gemiti la mia fierezza è vinta. Quel pianto ignoro io solo se è duolo o infedeltà. Non so. (Ad Anna) Anna, rispondi almeno se Uberto avessi accanto, lo stringeresti al seno? ANNA Per me risponde il pianto. MAOMETTO Basta. ANNA Che dissi! MAOMETTO Assai. Tu m ami e mia sarai. ANNA Signor, t inganni. (fra sè) Io gelo. MAOMETTO Vieni. (Vuole stringerla fra le braccia.) ANNA Ti scosta… (fra sè) Oh cielo! Non tanta crudeltà. (a Maometto) Gli estremi sensi ascolta d un lacerato cor. Amo, ma pria sepolta che cedere all amor. Trionfan questa volta il cielo e il genitor. La voce estrema è questa d un lacerato cor. MAOMETTO Gli accenti estremi ascolta d un disperato amor tu non sarai più tolta del mondo al vincitor; o pur cadrai tu, o stolta, vittima al mio furor. La voce estrema è questa d un disperato amor. (Al finir del duetto la musica indicherà un lontano e crescente tumulto.) MAOMETTO Ma qual tumulto ascolto? Olà! Che avvenne? (Entrano alcune guardie con Selimo.) SELIMO Signor, non liete nuove io reco. MAOMETTO Oh rabbia! Parla; che fu? SELIMO Dalla rocca respinto Acmet si vide, e in fuga vil rivolta la sua falange. Un veneto drappello s inoltra audace, e all apparir suo primo, al primo grido, da ben cento ignoti asili balzan fuori, rotando il ferro con disperato ardir, gli ascosi avanzi de già vinti nemici. E lor compagni raggiungono veloci, ed alla rocca si traggon salvi; lungo stuol de nostri lasciando sul sentier morti, o mal vivi. Al triste evento con feroci strida corre all armi l esercito, e si sparge per le vie furibondo; ed ogni ostello esplorano col ferro… ANNA (fra sè) Ahi padre! SELIMO Indarno si frappongono i duci ampia è la strage, il disordine estremo; ognun dimanda d Erisso il sangue, quasi autor primiero dell improvviso assalto, e ingiurie acerbe scaglian pur contra te per la tua troppa ed incauta pietà… ANNA (Prostrandosi a Maometto.) Signor! MAOMETTO T accheta. (Snuda furiosamente il ferro.) Schiudansi quelle tende. (Il fondo del padiglione si apre, e si scopre la piazza della città, già veduta nel primo atto, ingombra di soldati che si aggirano in disordine con le spade ignude.) Fermate, indegni. (Avanzandosi fra soldati, i quali alla sua voce rimangono immobili e sbigottiti.) Se desio di sangue anco in voi ferve, negl inermi petti ad appagarlo qual viltà vi tragge? Dalla rocca fuggiste e qui pugnate? Il mondo conquistar così sperate? Alla rocca si torna, ed io primiero indicarne saprò l arduo sentiero. All armi! I SOLDATI MUSULMANI (Di fuori.) All armi! I SOLDATI MUSULMANI (Di dentro.) All armi! (Si ascolta da diversi luoghi un crescente battere di tamburi che chiama i soldati, i quali si schierano in fretta.) MAOMETTO E tu donna, fa cor. Finché m avanza di possederti ancor l alta speranza, il padre tuo securo ognor vivrà, lo giuro. ANNA Tu parti, ahi lassa! intanto. E mal represso ancor mi sembra il soldatesco sdegno. Lasciami almen di securtade un pegno. MAOMETTO Bastò finora a Maometto un cenno… Pur farti paga io voglio. L imperial suggello, ecco, t affido. Del mio poter con questo ad altri io soglio commetter parte; e non indarno mai. Arbitra or tu del genitor sarai e del fratel pur anco; e obbedienti guerrieri e duci ad ogni cenno avrai. D amor l ultima prova, Anna, il vedi, io ti porgo. Trema però se al rieder mio non cangi il disperato tuo consiglio… trema… Non io più allor, ma parlerebbe il brando. (Entrano nel padiglione i duci musulmani, ed annunciano a Maometto che l esercito è in ordine.) I DUCI MUSULMANI A che più tardi ancor? Frementi, impazienti le schiere or solo attendono il cenno tuo, signor. MAOMETTO All invito generoso riconosco i miei guerrieri che si sdegnan del riposo e lo chiamano viltà. Dunque il piè volgiamo al campo della gloria su sentieri. Delle nostre spade il lampo la vittoria desterà. Dell onta l impronta fugace nel veneto sangue impavido, audace, appien laverò! O esangue sul brando, sfidando la morte, da forte cadrò. (Incomincia il suono delle musiche militari e l esercito s incammina.) MAOMETTO (Al guerriero che tiene lo stendardo.) L invitto vessillo mi porgi, guerrier. Slanciarmi fra l armi io primo saprò. (L esercito prosiegue a sfilare fra canti guerrieri e lo strepito delle musiche militari.) I SOLDATI MUSULMANI Dell araba tromba già intorno rimbomba lo squillo foriero di stragi e d orror. ANNA (fra sè) Qual voce celeste al cor mi ragiona? Qual foco m investe e a compier mi sprona bell opra d onor? (Parte sollecitamente.) Scena Terza (Ampio sotterraneo del tempio, tutto sparso di sepolcri, fra quali sarà notabile a dritta dello spettatore quello della moglie di Paolo Erisso. Erisso e Calbo. All alzarsi della tela Erisso e Calbo si scorgeranno sugli ultimi gradini della scala, e s inoltrano lentamente) ERISSO Seguimi, o Calbo. Fra muti sepolcri de barbari al furor per poco almeno involarci potrem. Non ch io paventi quella morte, che sfido. Ma finchè speme di vendetta avanza amar lice la vita ed io la serbo, la serbo ancor questa speranza estrema. Gli avidi sguardi a quella rocca io sempre volgo e sospiro. Oh se potessi in quella volar sull ali de pietosi venti, e rivestir l usbergo, e a questa mano, render quel brando, che le tolse il fato! Tu taci? CALBO Io taccio, e fremo. ERISSO (Si volge, e vede la tomba dell estinta consorte.) Ahimè! qual tomba io veggo! Della mia sposa il cenere s asconde in quella, o Calbo. Ahi, duol! (S inginocchia innanzi la tomba.) Tenera sposa! In ciel riposi or tu. Così seguìto pur io t avessi! D una iniqua figlia or non vedrei gli scelerati ardori. CALBO Lasso! che dici! E di qual colpa è rea la misera tua figlia? Uberto amar credea; nè fu mai colpa l esser credulo troppo. ERISSO Ed or non siede di Maometto al fianco? CALBO Tratta a forza vi fu. La vidi io stesso divincolarsi da feroci sgherri per ben tre fiate; e vinta alfin, le palme ergere al cielo quasi fuor di senno; e mille volte profferìa tuo nome; e pur da lunge ripeteami… addio! ERISSO Vedesti? Udisti? Ma chi sa se poi non cangiò di consiglio all aspetto d un trono e del periglio? (Rimane in sommo abbattimento assiso sulla tomba della sposa sua.) CALBO Non temer d un basso affetto non fu mai quel cor capace. Nè saprebbe la sua pace mai comprar con la viltà. Del periglio al fiero aspetto ella intrepida già parmi impugnar lo scudo e l armi d una bella fedeltà. E d un trono alla speranza dir, con placida sembianza basso affetto nel mio petto nido aver non mai potrà. ERISSO Oh, come al cor soavi mi giungono i tuoi detti! Voglia propizio il ciel che sien veraci. Oh figlia! ahi dolce figlia! E a me per sempre i barbari t han tolta? CALBO Ah! ti conforta. ERISSO Confortarmi potrò quando sia morta. Scena Quarta (Anna discende precipitosamente nel sotterraneo, seguita da un servo che reca due turbanti e due mantelli turchi.) ANNA Padre… ERISSO Qual voce! CALBO Chi vegg io! ANNA (Correndo al padre.) M abbraccia. ERISSO Scostati. ANNA Ahimè! ERISSO Tu sei? sogno o son desto! ANNA Mi discacci! E perché? ERISSO Pria che risponda, dimmi, torni mia figlia o mia nemica? ANNA Questa impavida fronte a te lo dica. ERISSO Di quella tomba appiè dunque lo giura. ANNA (Prostrandosi alla tomba.) Madre, dal cielo in questo cor tu leggi. ERISSO (Intenerito corre ad abbracciar la figlia.) Crederti voglio. ANNA E il ver tu credi, o padre, e a darne prova alta solenne io vengo. Questo mirate imperial suggello che or or mi porse Maometto, ond io schermo a voi ne facessi, ov uopo il chiegga. E ben già vidi quanto in essa è posta quasi arcana possanza. Egli la rocca si volse intanto ad assalir, traendo oste immensa a tal pugna. Or se v accende desio d onor… tenete. (Offre l anello al padre.) Al fuggir vostro non fia chi opporsi ardisca. ERISSO Intendo oh figlia! Oh immensa gioia! Porgi. (Prende l anello.) ANNA Un dio m ispira, e maggior di me stessa oggi m ha fatta. CALBO E tu a perir qui resti? Oh duol! ANNA Costanza, o Calbo. Il suo dover compia ciascuno. CALBO Seguirci è forza. ANNA Ahimè! nol posso. CALBO E come? ANNA Avvi lassù nel tempio alcun che veglia su miei passi severo. Ignoto è ad esso che ambi qui siate; e in quelle spoglie ascosi ingannarlo fia lieve. Ma noto il mio sembiante. Oh ciel! già troppo a musulmani è fatto. La patria io servo con salvar due prodi; se me salvar procuro, io la tradisco. Morir m è forza ed io morrò… (A Calbo) Ma tua. CALBO Che parli? ANNA Odimi, o padre A lui consorte or dianzi me destinavi, e, lassa! la prima volta il voler tuo m increbbe. Or chieggo, e prego, e imploro che il tuo desìo pria di partir tu compia. Ara non v ha, nè sacerdote in questo muto albergo di morte; ma sacro è un genitor d innanzi al cielo. Ara pe figli è la materna tomba e i decreti d un padre Iddio conferma. Vieni, non più dimora. degna almen di te morir vogl io. (Spingendolo dolcemente verso la tomba.) ERISSO (fra sè) Parlar non posso, che m affoga il pianto. ANNA Calbo, ti stringi al genitor d accanto. (Erisso immerso nel pianto, nè potendo profferir parola per la commozione, stringe insieme le destre di Anna e di Calbo, poi le accosta al suo cuore, appoggiandosi sulla tomba ed ergendo gli sguardi al cielo. Durante questa breve azione, la musica darà principio al ritornello del seguente.) ANNA, CALBO, ERISSO In questi estremi istanti è tanto acerbo e nuovo l affanno, il duol ch io provo, ch esprimerlo non so. ANNA (Facendo cenno che partano al padre ed allo sposo.) Coraggio. ERISSO Io tremo. CALBO (fra sè) Io gelo. (Al nuovo invito di Anna s incamminano. Anna è sulla scena. Calbo ed Erisso ascendono la scala.) ERISSO Ahi figlia! CALBO Oh sposa! ANNA A rivederci… in cielo. Scena Quinta (Anna, costernata e taciturna, va a sedere sulla tomba materna. Breve silenzio.) ANNA Alfin compita è una metà dell opra. L altra a compir mi resta. un sacrificio è questo, e la vittima io son. L ultimo sfogo t abbi or nel pianto, o debole natura. Ora verrà, che sia viltade il pianto. Ecco del mondo che mi resta! Un muto, un gelido sepolcro… e oh me felice se chiusa in questo con la madre io fossi! O patria mia, forse avverrà che un giorno quanto io feci per te saprai tu alfine, e il mio cenere allor, dovunque ei giaccia, spontaneo esulterà di esserti sacro. (Sorge e spinge alcuni passi per la scena) Or da me lungi ogni terreno affetto! O morte, il giunger tuo tranquillo aspetto. (Ascoltasi ad un tratto su nel tempio il seguente.) LE DONNE Nume, cui l sole è trono, nume, cui brando è il tuono, a noi rivolgi il ciglio nell ultimo periglio. ANNA Pregan nel tempio le mie dolci amiche. LE DONNE Il fulmine, deh! accendi; i figli tuoi difendi. Rivolgi ad essi il ciglio nell ultimo periglio. ANNA Ferve dunque la pugna. Ah! vinca il padre, e lieta allor raggiungerotti, o madre. Volar nel tempio io pur… No, qui s attenda l ultima ora tremenda. Mi sento assai più forte qui fra le tombe ad incontrar la morte. LE DONNE Nume, cui l sole è trono nume, cui brando è il tuono, il fulmine, deh! accendi i figli tuoi difendi. Rivolgi ad essi il ciglio nell ultimo periglio, e un soffio struggitor disperda il vincitor. ANNA Taccion le preci omai. Chi sa che avvenne? Chi sa se vinse il genitor? Che parlo, stolta! Chi sa s ei prima in salvo col mio sposo non giunse? Ahi penosa incertezza, i miei tormenti tu sol mancavi a render più possenti! LE DONNE (Dal tempio) Anna, ove sei? ANNA Quai grida? LE DONNE Anna, rispondi. ANNA Chieggon di me! Che sia? (Alcune del coro appariscono sull alto della scala.) LE DONNE Dove t ascondi? (Il coro delle donne discende nel sotterraneo.) Sventurata! fuggir sol ti resta il furor di vicina tempesta. Già sul punto di vincer la giostra sulla rocca Maometto si slancia. Ecco Erisso improvviso si mostra; ecco splende di Calbo la lancia. Odi un grido di gioia fra vinti; cadon mille de barbari estinti, e al fuggir del superbo signor, tutto è strage, sconfitta ed orror. Sventurata! fuggir sol ti resta il furor di vicina tempesta. Ognun chiede, fremendo, tua morte. A supplizio crudel ti destina, chè per te sol cangiata è la sorte, per te avvenne cotanta rovina. Or deh! cedi al pietoso consiglio Deh! ci siegui, t invola al periglio. In noi fida; la nostra pietà coronata dal cielo sarà. ANNA Vinto i Veneti han dunque? Trionfa il genitor? lo sposo? Oh gioia! E ch io fugga chiedete? Io che la prima gloria ho di tanta vittoria? Fuggir? Ma dove? E per salvar me sola espor voi tutte all ultimo periglio? A codardi serbate un tal consiglio. Quella morte che s avanza io sospiro e non pavento, chè l uscire di speranza è il più barbaro tormento, e dell unica mia speme non mi resta che il rossor, onde in queste angosce estreme la mia vita è nel dolor. Il dover compiuto omai ho di figlia e cittadina; la mia fronte, o ciel, piegai alla voce tua divina; ma l iniquo e dolce affetto non è spento nel mio cor. Nella morte il fine aspetto degli affanni e dell amor. LE DONNE Sarai dunque, ahimè! reciso, vago fior di gioventù? Vago fior che il Paradiso adornò di sue virtù. Quai strida orribili! Le ascolti o misera? Già qui s appressano furenti i barbari. I SOLDATI MUSULMANI (Di fuori.) Invan la perfida invano ascondessi. Sia pur nell Erebo la nostra rabbia, il suo supplizio schivar non può. ANNA Ed io non pavida gli affronterò. I SOLDATI MUSULMANI (Che discendono nel sotterraneo.) Ecco la perfida. Su via, trascinasi fra mille strazi a spirar l anima. (Si slanciano furibondi colle spade ignude per trucidarla.) ANNA Ferite. (Presentando ad essi il petto.) LE DONNE Ahimè! I SOLDATI MUSULMANI (Si arrestano quasi sbigottiti dal di lei contegno.) Qual forza incognita ci arresta il piè? E pur quest empia diva non è. ANNA Sì, ferite il chieggo, il merto; quelle spade in me volgete, chè di gloria i più bel serto già m appresta amico il ciel. Madre, a te che sull Empiro siedi in placida quiete, sacro è l ultimo sospiro di quest anima fedel. LE DONNE (fra sè) A que detti sì pietosi chi frenar potrebbe il pianto? Sia d Italia eterno il vanto per si bella fedeltà. I SOLDATI MUSULMANI (fra sè) A que detti generosi lo stupor c ingombra il petto. Su que labbri, in quell aspetto qual dolcezza e maestà! Scena Sesta (Maometto, seguìto da Selimo ed altri suoi capitani, giunge precipitoso nel sotterraneo col furore dipinto sul volto. Si avanza e resta immobile per alcun poco, tenendo gli occhi fissi su di Anna. Ella non ardisce guardarlo. Silenzio universal). MAOMETTO Già fra le tombe? Oh perfida! Vana è la tua speranza di vita assai! T avanza all infamia e al dolor. ANNA Da prevenirti, o barbaro mi resta un ferro ancor. MAOMETTO Ciò ch io ti porsi, or rendimi. ANNA Non te l rendea fra l armi lo sposo e il genitor? MAOMETTO Che! lo sposo? ad insultarmi! Lo sposo tuo? Dì, chi è questi? ANNA È Calbo. MAOMETTO Calbo dicesti! consorte! e non german! ANNA Sul cenere materno io porsi a lui la mano, il cenere materno coglie mio sangue ancor. (Si ferisce.) MAOMETTO, LE DONNE, SOLDATI MUSULMANI T arresta! t arresta! Che istante orribile! Oh giorno di dolor! Già muore, oh Dio, la misera! Oh giorno di dolor! (Anna cadde morta appiè del sepolcro.) Rossini,Gioachino/Maometto secondo
https://w.atwiki.jp/hmiku/pages/57594.html
【検索用 Crossing 登録タグ C Mai Rulicapim Synthesizer V ミタ・ラリアット 曲 曲英 音の雨宿り】 + 目次 目次 曲紹介 歌詞 コメント 作詞:ミタ・ラリアット (音の雨宿り) 作曲:Rulicapim (音の雨宿り) 編曲:Rulicapim 唄:Mai (SynthV AI) 曲紹介 曲名:『Crossing』(くろっしんぐ) 音の雨宿り、7作品目。 歌詞 (動画概要欄より転載) 両頬を向かせて 雫を落とす君 やっと会えたんだねと 近くにいたのに 遠いはベタな詞(し)かも しれないが唄いたい 『君への本当』 正体、混じり合う本音を いまかなでたいよどこまでも 君が待っていたのを知ってるよ 今更 ありがとうは 腹が立つかもしれないけど いまここに僕がいることは そう君に逢えた証 あのメールの答え ボックスお気に入り 逢えない日 見返した どこまでふたりが 進むかはこれからだ また一度、同じ道 一緒に歩もう…?? 江戸川 帰り道 顔も合わせず あるく二人の姿 日が暮れ 消えないって約束 忘れちゃいないから 忘れもできない そんな顔されたら 君がいれば 僕にとっても光。これが想い 君への本当と あの日の嘘たちが 交差点 混ざり合って 僕らをまた深める 正体、混じり合う本音を いまかなでたいよどこまでも 君が待っていたのを知ってるよ 今更 ありがとうは 腹が立つかもしれないけど いまここに僕がいることは そう君に逢えた証 コメント 名前 コメント コメントを書き込む際の注意 コメント欄は匿名で使用できる性質上、荒れやすいので、 以下の条件に該当するようなコメントは削除されることがあります。 コメントする際は、絶対に目を通してください。 暴力的、または卑猥な表現・差別用語(Wiki利用者に著しく不快感を与えるような表現) 特定の個人・団体の宣伝または批判 (曲紹介ページにおいて)歌詞の独自解釈を展開するコメント、いわゆる“解釈コメ” 長すぎるコメント 『歌ってみた』系動画や、歌い手に関する話題 「カラオケで歌えた」「学校で流れた」などの曲に直接関係しない、本来日記に書くようなコメント カラオケ化、カラオケ配信等の話題 同一人物によると判断される連続・大量コメント Wikiの保守管理は有志によって行われています。 Wikiを気持ちよく利用するためにも、上記の注意事項は守って頂くようにお願いします。
https://w.atwiki.jp/satoschi/pages/5835.html
Sonsorol【sov】 ソンソロル語 00 Austronesian 01 Malayo-Polynesian 02 Central-Eastern Malayo-Polynesian 03 Eastern Malayo-Polynesian 04 Oceanic 05 Central-Eastern Oceanic 06 Remote Oceanic 07 Micronesian 08 Micronesian Proper 09 Ponapeic-Trukic 10 Trukic Latin script【Latn】 《現》living language パラオ【PW】 北マリアナ諸島【MP】 言語名別称 alternate names Sonsorolese Sonsorol-Tobi 方言名 dialect names Pulo Anna Merir Sonsorolese 表記法 writing Latin script【Latn】 参考文献 references WEB ISO 639-3 Registration Authority - SIL International LINGUIST List Ethnologue Wikipedia
https://w.atwiki.jp/arial/pages/162.html
#blognavi さて、へ鯖はドロップ率2倍中です♪ 先日、紫箱がでた修道院で、ミミック狙おうと思ったのですが、 既に人で一杯だったのでカタコンに避難。 やっぱりこっちは人少なくて気楽ですね♪ (MOBも少ないけどー これはまぁ、お約束(^^; (なんか、いそうな気がしたのよね。 さてさて、本日は ぱにくってるドラえもん を想像しながらお楽しみください(何 ちょうど青箱を出したタルさんがプレゼントしてくれるということで、 早速開けてみることに! (ありがとうございますですよ~~~~~~♪ パカットナ つ「古代魚の唇~」 _| ̄|○ くやしー><! (ぇ パカパカパカットナ つ「ミミズの皮~」 つ「獣の皮~」 つ「蝶の羽~」 _| ̄|○ くやしー><! ×3 (ぇぇ パカパカパカットナ つ「アクセサリ(お寿司型)~」 つ「きのこの胞子~」 つ「肩にかけるもの~」 ぉぉぉ。 一目でクリップとわかるものは置いといて・・・ 肩にかけるものが気になるので早速鑑定♪ ゴソゴソ(虫眼鏡) つ「ぼろマント~」 _| ̄|○ キィィィ (ぇぇぇ このままじゃダメなので気合を入れてみる。 さーいってみよう!! パカパカパカットナ つ「いも~」 つ「ニンジン~」 つ「トパーズ~」 _| ̄|○ へ鯖ではダメナノネ・・・ その結果、横で見ていたタルさんも勢いで10個あけることに!! 勝手に結果はっぴょー♪ (ネタの許可はとってます(ぇ つ「空き瓶」 つ「服→Sスケーピュラー」 つ「アクセサリ→Sリボン」 つ「服→Sコットンシャツ」 つ「箱→青箱」 つ「聖水」 つ「さなぎの皮」 つ「空き瓶」 つ「箱→青箱」 つ「斧→Sバトルアックス」 つ「タヌキの木の葉」 ふたりして(・ω・)ショボーン (でも、絶対タルさんの方が良いの出してるYO!!! このままでは終われないドロップ2倍期間!! まぐ鯖でも開けちゃった♪(ぇぇぇぇ 結果~♪ つ「アクアマリン」 つ「ヒナレの葉」 つ「四葉のクローバー」 つ「緑の染料」 つ「黄色ハーブ」 ・・・(・ω・) 箱マジックにより、 ヒナレの葉と、四葉のクローバーがアクアマリンで摩り下ろされて 緑の染料となり、絞りカスから黄色ハーブが生えてきた とでも言って納得するか・・・ ま、まぁ面白かったからよし! P.S. 露天してた時に聞こえてきた気になるセリフ。 「商人たちよカートを捨て立ち上がれ」 「商人たちよカートを捨て立ち上がるんだ!!」 ろ、露天を否定している!! そしてかえってきた一言。 「カートに魂を引かれた人達」 劇場版は28日公開です!(ぉ ...オチテナイネ カテゴリ [RO日記] - trackback- 2005年05月25日 23 59 59 名前 コメント #blognavi
https://w.atwiki.jp/asagaolabo/pages/4391.html
moro / 【モロ】 saito / 概要 プロフィール 関連リンク 概要 「ポップンミュージック」シリーズのスタッフ。 キャラクターデザインを担当。 プロフィール 関連リンク スタッフ
https://w.atwiki.jp/osobasystem/pages/43.html
twitter 11/8/25現在のbio梅おろしそばでID作ろうとしたらsobaがはいらなかったヨ。 仕方ないからumeを削ったヨ。 でも梅おろしそばだヨ。 よろしくネ! IDをイケメンと迷ったけど梅おろしに!なんかikemenってイカメンっぽいじゃないですか… Np18_umeoroshisobaって字数長すぎるじゃないですかー! おそばさんhshsアカ。 jubeatとDIVAやってるよ!おそばしすてむ入りを機に弐寺にも手を出す予感。 初ツイートが勢い余っておしばしすてむ!!になってしまった。おしばしすてむって何だ… とりあえずテンション上げておけばいいみたいに考えている節がある by本人よって常にハイテンション そのせいか勢いあまってリプライを飛ばすつもりがQTで反応してしまう 勢いあまって誤変換を連発する 規制垢ならぬ奇声垢 コメント
https://w.atwiki.jp/satoschi/pages/5470.html
ゴロンタロ語 |Austronesian languages|Malayo-Polynesian languages|Sulawesi languages| 言語類型 現用言語 使用文字 ラテン文字【Latn?】 type living language writing system Latin alphabet ISO 639-3 【gor】 言語名別称 alternate names Gorongtalo Guarantala Gunongtello Holontalo Hulontalo 方言名 dialect names East Gorontalo Gorontalo Kota Limboto (Limbotto) Tilamuta West Gorontalo (Kwandang) 参考文献 references WEB ISO 639-3 Registration Authority - SIL International the LINGUIST List Ethnologue Wikipedia
https://w.atwiki.jp/wiki3_viu/pages/187.html
RORU ろる フルメタルなジェネシスになりました。 相変わらずルーレットはダメダメです RORU ペット育成頑張ってました! オス牛の小さいサイズ探してます、ある程度小さいのはゲットしました。 最小目指して頑張ります(育てるかは置いておいて ヴィー 集中上げを、たまーにしてます。 でも、ほぼ放置 おちゃのは ボンバークイーンになりました! 爆弾装備もパワーアップ! 回避+3になったさ~。 ACも、少し上がったよ。 でも装備の名前は、ボンバーキング・・・ クイーンなのにね・・・ 近況 エルビン実装で 牛狩りやってますよ ↓可愛いウサギさん
https://w.atwiki.jp/rofenrir/pages/29.html
PECRoss同盟 |2ギルド|20~35名前後|傭兵雇用有|ミョル有| 構成ギルド ギルド名 EmC マスター名 性別 職業 使用率 Phantom Ensemble ○ 凌愛 ♀ リンカー 高 Phantom Ensemble ○ ぽんだ ♂ アサクロ 低 eine Festung gewinnen ○ ? ? ? 中 RHAPSODY ○ ラジ ♀ チャンプ 中 AnotherCRoss ○ vi ♀ チェイサー 低 CRoss‐since2004 ○ ゆ う し ん ♂ リンカー 低