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GITADORA Tri-Boost Re EVOLVE 機種:AC 発売元:コナミ 発売年:2016 概要 『GITADORA Tri-Boost』の続くGITADORAシリーズ第4作目。 『Tri-Boost』のアップデートバージョンだが、難易度基準が大幅に見直されているなど、実質的な新作となっている。 ノイジークロークの加藤浩義氏がディレクターを担当。次回作の『GITADORA Matixx』でもディレクターを務めている。 また長年BEMANIシリーズに携わった96こと黒沢大佑氏が2017年にコナミを退社。これがコナミ在籍時の最後のGITADORAとなった。 収録曲(サウンドトラック順) 曲名 作・編曲者 補足 順位 Disc 1 航海 ~ Seven Colors ~ 田川義浩 歌:Koh-ichiroh 拍子迷宮 Rookie Fiddler 3dim 渡辺大地 歌:渡辺大地 タンポポ comp 歌:豚乙女 Misty Lake 広野智章 歌:浅葉リオ We Go Down 彦田元気 歌:SHIN Hello Hidenori 歌:みーちゃん UNDER THE SUN 石川貴之 歌:koyomi アンタレス ユグドラシルワークスShun 歌:Junichi Yanagita Blaze line 作:mitsuhiro編:DAIHEI 色ハニホヘト散リヌルヲ 黒沢大佑 歌: 小寺可南子 Raspberry 肥塚良彦 LIGHTNING 作:Anzi編:黒沢大佑 朧 作:Starving Trancer作:中原龍太郎編:Yamato 歌:森永真由美『pop n music 20 fantasia』のアレンジ The Fourth Interval 浅田靖 傷だらけの硝子 龍 歌:REN Drastic Your Dream 白澤亮 歌:安田みずほ つまり・・・Gブルース! 松井亮 Dreamer s High DAIHEI 歌:KAI MASHIMA(LUNCH VOXX) / DAIHEI White Forest 泉陸奥彦 星宿る空の下で 枝に結ぶ願い Akhuta 歌:Akhuta Disc 2 瑞鳥 龍 REFLEXES MANIPULATION 山本真央樹 Monochrome Ortensia 歌:朔白 And The Dead Ravened For あさき 歌:Runa Goami 主亡き機械人形のまなざし 工藤吉三 Beyond the light DAIHEI 歌:Keita Exclamation mitsuhiro †闇鍋☆ROCK† ARM vs ジュクチョー 歌:イオシスjkガールズ MEDUSA 広野智章 Ding Dong Bell 肥塚良彦 歌:AOP 刹那 濵田有共 歌:Kuroa* BLACK ROSES 泉陸奥彦 BAD HERO 伊山達也 歌:Kihiro ギタドラシカ Rookie Fiddler 歌:HIZAKI Durian 肥塚良彦 Tri-Boost Re EVOLVE Title BGM 泉陸奥彦 Tri-Boost Re EVOLVE Entry BGM Tri-Boost Re EVOLVE Battle BGM Tri-Boost Re EVOLVE Thank you for Playing BGM サントラ未収録曲 Fly far bounce 作:佐藤直之編:泉陸奥彦 『ノスタルジア』のアレンジ Ater Regis -Alius- Akhuta サウンドトラック GITADORA Tri-Boost Re EVOLVE Original Soundtrack
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Planet Mu レーベル 1995年、Martin Jowersとμ-ziqことMike ParadinasがVirgin Recordsの子会社として設立したレーベル。1998年、Virgin Records撤退により独立。 非常に多くのミュージシャンの作品を扱う。Aphex Twinの友人であるLuke Vibert、Squarepusherの弟であるCeephax Acid Crewなどから、Venetian Snares、Kettel、Tim tetlowまで音楽性も多種多様である。 拠点は2007年3月までイングランド・ウスター、最近まで同・ロンドン、現在は同・ケントである。 Staff ウェブデザイン Attila Schmidt、Aaron Barnes 北米での広報・販売:Ben Goldberg 英国での販売 Harry 輸出マネージメント:Pete Keeley 英国での広報:Jill Mingo 欧州での広報:Ed Bendorff 米国でのPlanet Mu作品販売レーベル(Revolver)運営 Uli Elser 所属ミュージシャン 0=0 Ambulance AS1 Barry Lynn Ben Curzon Benga Bit_Meddler Bizzy B Bong-Ra Boxcutter Breakage Capitol K Ceephax Chevron Datach i Darqwan dDamage Decal Distance DJ Hekla Dolphin Doormouse Duran Duran Duran Dykehouse Ed Lawes edIT Eight Frozen Modules Electric Company Electronic Music Composer Equinox Exile FFF Frog Pocket Frost Jockey Guilty Connector Hatcha Hawerchuk Hellfish Horse Opera Hrvatski iTAL tEK Jake Slazenger Jansky Noise Jega Jo Apps John B Joseph Nothing Julian Fane Kazumi Kettel Kid Spatula Kyler Last Step Leafcutter John Lexaunculpt Local Luke Vibert Mark Pritchard Mary Anne Hobbs MRK1 Matthew Burton Milanese Mileece Mu-Ziq Nautilis Neil Landstrumm Nicole Elmer o9 OOO Parson Phthalocyanine Pinch Ra Remarc Shitmat Sileni Soundmurderer SK-1 Speedranch Slag Boom Van Loon Steve Beresford Subjex Sunken Foal Syntheme The DJ Producer The Doubtful Guest The Gasman The Kilimanjaro Darkjazz Ensemble The Teknoist Tim Exile Tim Tetlow Tom Burbank Transformer Di Roboter Tusken Raiders Uniform Urban Myth Venetian Snares Vex d Virus Syndicate Weaver001
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ATTO TERZO (Appare una camera adorna, vagamente scompartita da formelle che portano istoriette del romanzo di Tristano, tra uccelli fiori frutti imprese. Ricorre sotto il palco, intorno alle pareti, un fregio a guisa di festone dove sono scritte alcune parole d una canzonetta amorosa "Meglio m è dormire gaudendo C’avere penzieri veghiando." A destra, nell angolo, è un letto nascosto da cortine ricchissime; a sinistra, un uscio coverto da una portiera grave; in fondo, una finestra che guarda il Mare Adriatico. Dalla parte dell uscio è, sollevato da terra due braccia, un coretto per i musici con compartimenti ornati di gentili trafori. Presso la finestra è un leggio con suvvi aperto il libro della Historia di Lancillotto del Lago, composto di grandi membrane alluminate che costringe la legatura forte di due assicelle vestite di velluto vermiglio. Accanto v è un lettuccio, una sorta di ciscranna senza spalliera e bracciuoli, con molti cuscini di sciamito, posto quasi a paro del davanzale, onde chi vi s adagi scopre tutta la marina di Rimini. Su un deschetto è uno specchio d argento, a mano, tra ori, canne, coppette, borse, cinture e altri arredi. Grandi candelieri di ferro s alzano presso il corretto. Scannelli e predelle sono sparsi all intorno; e dal mezzo del pavimento sporge il maniglio di una cateratta, per la quale di questa camera si può scendere in un altra) Scena Prima (Si vede Francesca dinanzi al libro, in atto di leggere. Le donne sedute sulle predelle in fondo trapungono gli orli di un sopralletto, ascoltando l istoria; e ciascuna porta appeso alla cintura un alberello di vetro pieno di perle minute e di stricche d oro. Il sole del nascente marzo batte su lo zendado chermisino e ne trae un bagliore diffuso che accende i volti chinati all opra dell ago. La schiava è presso al davanzale ed esplora attentamente il cielo) ▼FRANCESCA▲ (leggendo) E Galeotto dice "Dama, abbiatene Pietà." "Ne avrò" dice ella "tal pietà, Come vorrete; ma non richiede Di niente… " (Le donne ridono. Francesca si getta su i cuscini di sciamito, torbida e molle) ▼GARSENDA▲ Madonna, Come mai era tanto vergognoso Il cavaliere Lancillotto? ▼BIANCOFIORE▲ Mentre la povera reina si struggeva Di dargli quello ch ei non dimandava! ▼DONELLA▲ Dirgli doveva "O cavalier valente, Vostra malinconia non val niente." ▼FRANCESCA▲ Donella, taci! Stanca Sono di trastullarmi con le vostre Ciance. Smaragdi, lo sparviero torna? ▼LA SCHIAVA▲ Dama, non torna s è sviato. (Francesca si sporge dalla finestra e spia) ▼DONELLA▲ Si perderà, Madonna. Male faceste a togliergli la lunga. ▼FRANCESCA▲ Corri, Donella, Dallo strozziere e digli l avvenuto, Che lo cerchi per tutto. (Donella lascia l ago e s invola) ▼BIANCOFIORE▲ (come intonando una canzone a ballo) "Nova in calen di marzo O rondine, che vieni Dai reami sereni d oltremare"… ▼FRANCESCA▲ Oh, sì, sì, Biancofiore, La musica, la musica! (La donne si levano leste a ripiegare lo zendado) Cerca di Simonetto, Biancofiore. ▼BIANCOFIORE▲ Sì, Madonna. ▼FRANCESCA▲ E voglio una ghirlanda di violette. Oggi è calen di marzo. ▼BIANCOFIORE▲ Voi l avrete, Madonna, e leggiadra. ▼FRANCESCA▲ Andatevi con Dio. (Scono tutte) Scena Seconda (Francesca si volge alla schiava che spia ancora il cielo per la finestra) ▼FRANCESCA▲ O Smaragdi, non torna? ▼LA SCHIAVA▲ Dama, non torna. Non ti rammaricare. ▼FRANCESCA▲ Ah, Smaragdi, che vino mi recasti Quella sera, alla Torre Mastra, quando La città era ed arme? Affatturato? ▼LA SCHIAVA▲ Dama, che dici? ▼FRANCESCA▲ Come se tu recato avessi un beveraggio Perfido, i! mal s apprese Alle vene di quelli che ne bevvero, E la mia sorte si rincrudeli. ▼LA SCHIAVA▲ Calpestami! Calpestami! Tra due Pietre schiacciami il capo. ▼FRANCESCA▲ Su, levati! Non hai colpa, mia colpa. Ah ragione mia, reggi E non dare la volta! Chi mi possiede? Un demone mi tiene. Non so pregare, non so più pregare. ▼LA SCHIAVA▲ Vuoi che lo chiami? ▼FRANCESCA▲ Chi? L hai tu veduto montare a cavallo, Messer Giovanni? ▼LA SCHIAVA▲ Sì, dama, col vecchio E con Messer Malatestino. ▼FRANCESCA▲ Io n ho paura. Guardami da lui! ▼LA SCHIAVA▲ Di chi paura hai tu, dama? ▼FRANCESCA▲ Paura ho di Malatestino. ▼LA SCHIAVA▲ Ti spaventa forse quell occhio suo cieco? ▼FRANCESCA▲ No, l altro, quello che vede. È terribile. ▼LA SCHIAVA▲ Dama, non disperare! Ascolta, ascolta. Io getterò una sorte su chi ti fa paura. Conosco il beveraggio che allontana E dismemora. Tu glie l offrirai… T insegnerò l incanto… (Irrompono nella stanza le donne, seguite dai musici. Donella porta quattro ghirlandette di narcisi bianchi, sospese a un filo d oro che insieme le lega) Scena Terza ▼DONELLA▲ Abbiamo i sonatori Per la canzone e ballo, Con cennamella piffero liuto Ribecco e monacordo. (Eretta fra le cortine, Francesca guarda come trasognata e non sorride nè parla) ▼BIANCOFIORE▲ Et ecco la ghirlanda di violette. (Le offre la ghirlanda, con un atto di grazia) Possa malinconia con ciò passare! (Francesca la prende, mentre Altichiara toglie dal deschetto lo specchio e lo fien levato dinanzi al viso di lei che s inghirlanda. La schiava lentamente scompare dall uscio) ▼GARSENDA▲ Oggi è calen di marzo! Il canto vuol Ballo, e il ballo, vuol canto. Su, Simonetto, intona! (I musici sulla tribuna cominciano un preludio. Donella scioglie il filo d oro e distribuisce le ghirlande di narcisi alle compagne, che s inghirlandano e tiene per sè l una che porta due alette di rondine, segno d officio singolare. Biancofiore trae da una reticella quattro rondini di legno dipinto che hanno sotto il petto una specie di manico breve, e ne dà una a ciascuna compagna la quale, atteggiandosi alla danza, la tiene impugnata e sollevata nella sinistra mano) ▼BIANCOFIORE, GARSENDA▲ Marzo è giunto e febbraio Gito se n è col ghiado. Or lasceremo il vaio Per veste di zendado. E andrem passando a guado Acque di rii novelli Tra chinati arboscelli verzicanti, Con stromenti e con canti in compagnia Di pesti drudi, o nella prateria Iscegliendo viole Ove redole più l erba, de nudi Piedi che al sole v ebbe Primavera. ▼ALTICHIARA, DONELLA▲ Deh creatura allegra, Conduci, questa danza In veste bianca e negra Com è tua costumanza. Poi fa qui dimoranza Nella camera adorna Ch è chiara, quando aggiorna e quando annotta Per l Istoria d Isotta fior d Irlanda, Che vi si vede; e sieti una ghirlanda Nido, nè ti rincresca, Poichè la fresca donna che qui siede Non è Francesca ma sì… (Le danzatrici con rapido giro si volgono tutte a Francesca disponendosi in una fila a tenendo l una mano, che tiene la rondine, e l altra verso di lei; e cantano insieme l ultima parola della stanza) ▼TUTTE▲ Primavera! (Al principiare della volta riappare su l uscio la schiava. Mentre i musici fanno la chiusa, ella si avvicina lestamente alla dama e le sussurra qualcosa che subito la turba ed agita) ▼FRANCESCA▲ Andate in allegrezza per la corte, Fino a vespro. Conducili, Donella. Felice primavera! (I musici discendono dal coretto sonando ed escono. Le donne inchiano la dama e van dietro ai suoni, con sussurri, con risa. La schiava rimane. Francesca s abbandona alla sua ansietà. Dà qualche passo per la stanza, smarritamente. Con un molto subitaneo, va a chiudere le cortine dell alcova, che sono disgiunte e lasciano intravedere il letto. Poi si accosta al leggio, getta uno sguardo al libro aperto; ma nel volgersi, con un lembo del suo vestimento ella smuove il liuto che cade e geme a terra. Trasale, sgomentata) No, Smaragdi, no! Va, va corri e digli Che non venga! (S odono i suoni lontanare. La schiava va verso la porta. Francesca fa un gesto verso di lei come per trattenerla) Smaragdi! (La schiava esce. Dopo alcuni attimi, una mano solleva la portiera; e appare Paolo Malatesta. L uscio dietro di lui si chiude) Scena Quarta (I due cognati si guardano, nel primo istante, senza trovar parola, entrambi scolorando. Ancora s odono i suoni lontanare per il palagio. Dalla finestra la camera s inaura del giorno che declina) ▼FRANCESCA▲ Benvenuto, signore mio cognato. ▼PAOLO▲ Ecco, sono venuto, avendo udito I suoni, per portavi il mio saluto, Il saluto del mio ritorno. ▼FRANCESCA▲ Assai presto siete tornato con la prima Rondine. Le mie donne Eran qui che cantavan la ballata Per Salutare il marzo. ▼PAOLO▲ Di voi, Francesca, Novelle mai non m ebbi Laggiù. Nulla più seppi Di voi, da quella sera perigliosa Che m offriste una coppa di vino E mi diceste addio Con la buona ventura. ▼FRANCESCA▲ Non m è nella memoria Questo, signore. Io ho molto pregato. ▼PAOLO▲ Non vi sovviene? ▼FRANCESCA▲ Io ho molto pregato. ▼PAOLO▲ Io ho molto sofferto. ▼FRANCESCA▲ Paolo, datemi pace! E dolce cosa vivere obliando, Almeno un ora, fuor della tempesta Che ci affatica. Non richiamate, prego, L ombra del tempo in questa fresca luce Che alfine mi disseta. Pace in questo mare Che tanto era selvaggio Ieri, et oggi è come la perla. Datemi, Datemi pace! ▼PAOLO▲ Inghirlandata Di violette m appariste ieri A una sosta, in un prato Dove mi ritrovai Io solo, dilungandomi gran tratto Dalla scorta. Appariste Con le viole; e vi tornò sul labbro Una parola che da voi fu detta Perdonato ti sia con grande amore! ▼FRANCESCA▲ Tal parola fu detta, E la gioia perfetta se n attende… Ora sedete qui alla finestra. Sedete qui. Parlatemi di voi. Come avete vissuto? ▼PAOLO▲ Perchè volete voi Ch io rinnovi nel cuore la miseria Mi fu a noia e spiacque Tutto ch altrui piaceva. Nemica ebbi la luce. Amica ebbi la notte. Nata e dal fondo dell eterna doglia, Simile alla sorgente che disserta E simile alla fiamma che riarde, Freschezza e incendio, lenimento e piaga, Or torbida ruggente come fiaccola, Or mite come lampada, Una visitatrice Si chinava su me, quasi a nudrirsi Dell assidua mia veglia; E, quando si partiva Al tremar delle stelle, Non più fuoco nè fonte Era, ma il vostro viso… ▼FRANCESCA▲ Ah, Paolo, Paolo! ▼PAOLO▲ Il vostro viso Mostrava ella nudato al mio dolore. ▼FRANCESCA▲ Paolo, se perdonato Vi fu, perchè vi rilampeggia ancora Sotto i cigli la colpa? Ahi, che già sento all arido Fiato sfiorir la primavera nostra! (Ella si toglie dal capo la ghirlanda e la pone sul libro aperto ch è da presso) ▼PAOLO▲ Ora perchè vi togliete dal capo La ghirlanda? ▼FRANCESCA▲ Ho sentito che già non è più fresca! (Paolo s accosta al leggio e si china sul libro) ▼PAOLO▲ Ah la parola che i miei occhi incontrano! E Galeotto dice "Dama, abbiatene Pietà" "Ne avrò" dice ella "tal pietà, Come vorrete; ma non mi richiede Di niente… " Volete seguitare? ▼FRANCESCA▲ Guardate il mare come si fa bianco! ▼PAOLO▲ Leggiamo qualche pagina, Francesca! (leggendo) "Certamente, dama" dice Allor Galeotto, "ei non si ardisce, nè vi domanderà mai cosa alcuna per amore, perchè teme." Et essa dice… (Paolo trae leggermente Francesca per la mano) Ora leggete voi Quel ch essa dice. Siate voi Ginevra. (Le loro fronti si avvicinano chinandosi sul libro) "Certamente"… ▼FRANCESCA▲ (leggendo) "Certamente, dice essa, io gli prometto; Ma che egli sia mio et io tutta sua, E che emendate sien tutte le cose Mal fatte… " Basta, Paolo. ▼PAOLO▲ No! No! Leggete ancora. Continuate! (I loro volti pallidi sono chini sul libro, così che le guance quasi si sfiorano) ▼FRANCESCA▲ (seguitando soffocatamente) "E la reina vede il cavaliere Che non ardisce di fare di più. Tra le braccia lo serra e lungamente Lo bacia in bocca…" (Egli fa quell atto istesso verso la cognata, e la bacia. Quando le bocche si disgiungono, Francesca vacilla e s abbandona sui guanciali) ▼TUTTE▲ (lontanissime) Ah! Primavera! ▼PAOLO▲ Francesca! ▼FRANCESCA▲ (con la voce spenta) No, Paolo! ATTO TERZO (Appare una camera adorna, vagamente scompartita da formelle che portano istoriette del romanzo di Tristano, tra uccelli fiori frutti imprese. Ricorre sotto il palco, intorno alle pareti, un fregio a guisa di festone dove sono scritte alcune parole d una canzonetta amorosa "Meglio m è dormire gaudendo C’avere penzieri veghiando." A destra, nell angolo, è un letto nascosto da cortine ricchissime; a sinistra, un uscio coverto da una portiera grave; in fondo, una finestra che guarda il Mare Adriatico. Dalla parte dell uscio è, sollevato da terra due braccia, un coretto per i musici con compartimenti ornati di gentili trafori. Presso la finestra è un leggio con suvvi aperto il libro della Historia di Lancillotto del Lago, composto di grandi membrane alluminate che costringe la legatura forte di due assicelle vestite di velluto vermiglio. Accanto v è un lettuccio, una sorta di ciscranna senza spalliera e bracciuoli, con molti cuscini di sciamito, posto quasi a paro del davanzale, onde chi vi s adagi scopre tutta la marina di Rimini. Su un deschetto è uno specchio d argento, a mano, tra ori, canne, coppette, borse, cinture e altri arredi. Grandi candelieri di ferro s alzano presso il corretto. Scannelli e predelle sono sparsi all intorno; e dal mezzo del pavimento sporge il maniglio di una cateratta, per la quale di questa camera si può scendere in un altra) Scena Prima (Si vede Francesca dinanzi al libro, in atto di leggere. Le donne sedute sulle predelle in fondo trapungono gli orli di un sopralletto, ascoltando l istoria; e ciascuna porta appeso alla cintura un alberello di vetro pieno di perle minute e di stricche d oro. Il sole del nascente marzo batte su lo zendado chermisino e ne trae un bagliore diffuso che accende i volti chinati all opra dell ago. La schiava è presso al davanzale ed esplora attentamente il cielo) FRANCESCA (leggendo) E Galeotto dice "Dama, abbiatene Pietà." "Ne avrò" dice ella "tal pietà, Come vorrete; ma non richiede Di niente… " (Le donne ridono. Francesca si getta su i cuscini di sciamito, torbida e molle) GARSENDA Madonna, Come mai era tanto vergognoso Il cavaliere Lancillotto? BIANCOFIORE Mentre la povera reina si struggeva Di dargli quello ch ei non dimandava! DONELLA Dirgli doveva "O cavalier valente, Vostra malinconia non val niente." FRANCESCA Donella, taci! Stanca Sono di trastullarmi con le vostre Ciance. Smaragdi, lo sparviero torna? LA SCHIAVA Dama, non torna s è sviato. (Francesca si sporge dalla finestra e spia) DONELLA Si perderà, Madonna. Male faceste a togliergli la lunga. FRANCESCA Corri, Donella, Dallo strozziere e digli l avvenuto, Che lo cerchi per tutto. (Donella lascia l ago e s invola) BIANCOFIORE (come intonando una canzone a ballo) "Nova in calen di marzo O rondine, che vieni Dai reami sereni d oltremare"… FRANCESCA Oh, sì, sì, Biancofiore, La musica, la musica! (La donne si levano leste a ripiegare lo zendado) Cerca di Simonetto, Biancofiore. BIANCOFIORE Sì, Madonna. FRANCESCA E voglio una ghirlanda di violette. Oggi è calen di marzo. BIANCOFIORE Voi l avrete, Madonna, e leggiadra. FRANCESCA Andatevi con Dio. (Scono tutte) Scena Seconda (Francesca si volge alla schiava che spia ancora il cielo per la finestra) FRANCESCA O Smaragdi, non torna? LA SCHIAVA Dama, non torna. Non ti rammaricare. FRANCESCA Ah, Smaragdi, che vino mi recasti Quella sera, alla Torre Mastra, quando La città era ed arme? Affatturato? LA SCHIAVA Dama, che dici? FRANCESCA Come se tu recato avessi un beveraggio Perfido, i! mal s apprese Alle vene di quelli che ne bevvero, E la mia sorte si rincrudeli. LA SCHIAVA Calpestami! Calpestami! Tra due Pietre schiacciami il capo. FRANCESCA Su, levati! Non hai colpa, mia colpa. Ah ragione mia, reggi E non dare la volta! Chi mi possiede? Un demone mi tiene. Non so pregare, non so più pregare. LA SCHIAVA Vuoi che lo chiami? FRANCESCA Chi? L hai tu veduto montare a cavallo, Messer Giovanni? LA SCHIAVA Sì, dama, col vecchio E con Messer Malatestino. FRANCESCA Io n ho paura. Guardami da lui! LA SCHIAVA Di chi paura hai tu, dama? FRANCESCA Paura ho di Malatestino. LA SCHIAVA Ti spaventa forse quell occhio suo cieco? FRANCESCA No, l altro, quello che vede. È terribile. LA SCHIAVA Dama, non disperare! Ascolta, ascolta. Io getterò una sorte su chi ti fa paura. Conosco il beveraggio che allontana E dismemora. Tu glie l offrirai… T insegnerò l incanto… (Irrompono nella stanza le donne, seguite dai musici. Donella porta quattro ghirlandette di narcisi bianchi, sospese a un filo d oro che insieme le lega) Scena Terza DONELLA Abbiamo i sonatori Per la canzone e ballo, Con cennamella piffero liuto Ribecco e monacordo. (Eretta fra le cortine, Francesca guarda come trasognata e non sorride nè parla) BIANCOFIORE Et ecco la ghirlanda di violette. (Le offre la ghirlanda, con un atto di grazia) Possa malinconia con ciò passare! (Francesca la prende, mentre Altichiara toglie dal deschetto lo specchio e lo fien levato dinanzi al viso di lei che s inghirlanda. La schiava lentamente scompare dall uscio) GARSENDA Oggi è calen di marzo! Il canto vuol Ballo, e il ballo, vuol canto. Su, Simonetto, intona! (I musici sulla tribuna cominciano un preludio. Donella scioglie il filo d oro e distribuisce le ghirlande di narcisi alle compagne, che s inghirlandano e tiene per sè l una che porta due alette di rondine, segno d officio singolare. Biancofiore trae da una reticella quattro rondini di legno dipinto che hanno sotto il petto una specie di manico breve, e ne dà una a ciascuna compagna la quale, atteggiandosi alla danza, la tiene impugnata e sollevata nella sinistra mano) BIANCOFIORE, GARSENDA Marzo è giunto e febbraio Gito se n è col ghiado. Or lasceremo il vaio Per veste di zendado. E andrem passando a guado Acque di rii novelli Tra chinati arboscelli verzicanti, Con stromenti e con canti in compagnia Di pesti drudi, o nella prateria Iscegliendo viole Ove redole più l erba, de nudi Piedi che al sole v ebbe Primavera. ALTICHIARA, DONELLA Deh creatura allegra, Conduci, questa danza In veste bianca e negra Com è tua costumanza. Poi fa qui dimoranza Nella camera adorna Ch è chiara, quando aggiorna e quando annotta Per l Istoria d Isotta fior d Irlanda, Che vi si vede; e sieti una ghirlanda Nido, nè ti rincresca, Poichè la fresca donna che qui siede Non è Francesca ma sì… (Le danzatrici con rapido giro si volgono tutte a Francesca disponendosi in una fila a tenendo l una mano, che tiene la rondine, e l altra verso di lei; e cantano insieme l ultima parola della stanza) TUTTE Primavera! (Al principiare della volta riappare su l uscio la schiava. Mentre i musici fanno la chiusa, ella si avvicina lestamente alla dama e le sussurra qualcosa che subito la turba ed agita) FRANCESCA Andate in allegrezza per la corte, Fino a vespro. Conducili, Donella. Felice primavera! (I musici discendono dal coretto sonando ed escono. Le donne inchiano la dama e van dietro ai suoni, con sussurri, con risa. La schiava rimane. Francesca s abbandona alla sua ansietà. Dà qualche passo per la stanza, smarritamente. Con un molto subitaneo, va a chiudere le cortine dell alcova, che sono disgiunte e lasciano intravedere il letto. Poi si accosta al leggio, getta uno sguardo al libro aperto; ma nel volgersi, con un lembo del suo vestimento ella smuove il liuto che cade e geme a terra. Trasale, sgomentata) No, Smaragdi, no! Va, va corri e digli Che non venga! (S odono i suoni lontanare. La schiava va verso la porta. Francesca fa un gesto verso di lei come per trattenerla) Smaragdi! (La schiava esce. Dopo alcuni attimi, una mano solleva la portiera; e appare Paolo Malatesta. L uscio dietro di lui si chiude) Scena Quarta (I due cognati si guardano, nel primo istante, senza trovar parola, entrambi scolorando. Ancora s odono i suoni lontanare per il palagio. Dalla finestra la camera s inaura del giorno che declina) FRANCESCA Benvenuto, signore mio cognato. PAOLO Ecco, sono venuto, avendo udito I suoni, per portavi il mio saluto, Il saluto del mio ritorno. FRANCESCA Assai presto siete tornato con la prima Rondine. Le mie donne Eran qui che cantavan la ballata Per Salutare il marzo. PAOLO Di voi, Francesca, Novelle mai non m ebbi Laggiù. Nulla più seppi Di voi, da quella sera perigliosa Che m offriste una coppa di vino E mi diceste addio Con la buona ventura. FRANCESCA Non m è nella memoria Questo, signore. Io ho molto pregato. PAOLO Non vi sovviene? FRANCESCA Io ho molto pregato. PAOLO Io ho molto sofferto. FRANCESCA Paolo, datemi pace! E dolce cosa vivere obliando, Almeno un ora, fuor della tempesta Che ci affatica. Non richiamate, prego, L ombra del tempo in questa fresca luce Che alfine mi disseta. Pace in questo mare Che tanto era selvaggio Ieri, et oggi è come la perla. Datemi, Datemi pace! PAOLO Inghirlandata Di violette m appariste ieri A una sosta, in un prato Dove mi ritrovai Io solo, dilungandomi gran tratto Dalla scorta. Appariste Con le viole; e vi tornò sul labbro Una parola che da voi fu detta Perdonato ti sia con grande amore! FRANCESCA Tal parola fu detta, E la gioia perfetta se n attende… Ora sedete qui alla finestra. Sedete qui. Parlatemi di voi. Come avete vissuto? PAOLO Perchè volete voi Ch io rinnovi nel cuore la miseria Mi fu a noia e spiacque Tutto ch altrui piaceva. Nemica ebbi la luce. Amica ebbi la notte. Nata e dal fondo dell eterna doglia, Simile alla sorgente che disserta E simile alla fiamma che riarde, Freschezza e incendio, lenimento e piaga, Or torbida ruggente come fiaccola, Or mite come lampada, Una visitatrice Si chinava su me, quasi a nudrirsi Dell assidua mia veglia; E, quando si partiva Al tremar delle stelle, Non più fuoco nè fonte Era, ma il vostro viso… FRANCESCA Ah, Paolo, Paolo! PAOLO Il vostro viso Mostrava ella nudato al mio dolore. FRANCESCA Paolo, se perdonato Vi fu, perchè vi rilampeggia ancora Sotto i cigli la colpa? Ahi, che già sento all arido Fiato sfiorir la primavera nostra! (Ella si toglie dal capo la ghirlanda e la pone sul libro aperto ch è da presso) PAOLO Ora perchè vi togliete dal capo La ghirlanda? FRANCESCA Ho sentito che già non è più fresca! (Paolo s accosta al leggio e si china sul libro) PAOLO Ah la parola che i miei occhi incontrano! E Galeotto dice "Dama, abbiatene Pietà" "Ne avrò" dice ella "tal pietà, Come vorrete; ma non mi richiede Di niente… " Volete seguitare? FRANCESCA Guardate il mare come si fa bianco! PAOLO Leggiamo qualche pagina, Francesca! (leggendo) "Certamente, dama" dice Allor Galeotto, "ei non si ardisce, nè vi domanderà mai cosa alcuna per amore, perchè teme." Et essa dice… (Paolo trae leggermente Francesca per la mano) Ora leggete voi Quel ch essa dice. Siate voi Ginevra. (Le loro fronti si avvicinano chinandosi sul libro) "Certamente"… FRANCESCA (leggendo) "Certamente, dice essa, io gli prometto; Ma che egli sia mio et io tutta sua, E che emendate sien tutte le cose Mal fatte… " Basta, Paolo. PAOLO No! No! Leggete ancora. Continuate! (I loro volti pallidi sono chini sul libro, così che le guance quasi si sfiorano) FRANCESCA (seguitando soffocatamente) "E la reina vede il cavaliere Che non ardisce di fare di più. Tra le braccia lo serra e lungamente Lo bacia in bocca…" (Egli fa quell atto istesso verso la cognata, e la bacia. Quando le bocche si disgiungono, Francesca vacilla e s abbandona sui guanciali) TUTTE (lontanissime) Ah! Primavera! PAOLO Francesca! FRANCESCA (con la voce spenta) No, Paolo! Zandonai,Riccardo/Francesca Da Rimini/IV
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BORDEAUX [ボルドー] BORDEAUX は EUROPE に位置する人口約 1.11 millionの都市。 BORDEAUX Airportは Class 1 の空港。 “BORDEAUX IS THE WORLD S MAJOR WINE INDUSTRY CAPITAL. BORDEAUX WINE HAS BEEN PRODUCED IN THE REGION SINCE THE 8TH CENTURY.” OPEN(coins) 6525coins 宣伝(coins) 16525coins レベル1 レベル2 レベル3 アップグレードコスト(coins) - 13050 19575 LAYOVERS 5 10 15 CLOSE時の払戻(coins) 3262 9787 19575 空港 一覧 AFRICA [アフリカ] AL FASHIR・ALGIERS・BAMAKO・BEIRA・BENGHAZI・CAIRO・CAPE TOWN・CASABLANCA・DAKAR・DJIBOUTI・DURBAN・HARARE・IN SALAH・JOHANNESBURG・JUBA・KADUNA・KAMPALA・KANANGA・KHARTOUM・KINSHASA・KISANGANI・LAGOS・LILONGWE・LIVINGSTONE・LOBITO・MAHAJANGA・MOGADISHU・MOMBASA・MONROVIA・NAIROBI・PORT ELIZABETH・PORT SUDAN・TIMBUKTU・TRIPOLI・WINDHOEK・ZANZIBAR ASIA [アジア] ADEN・AHMEDABAD・ANADYR・BAGHDAD・BANGALORE・BANGKOK・BEIJING・BUTWAL・CEBU・CHENGDU・DELHI・DHAKA・GUANGZHOU・HANOI・HARBIN・HONG KONG・HYDERABAD・ISTANBUL・JAKARTA・JERUSALEM・KABUL・KANDAHAR・KARACHI・KOLKATA・KUCHING・KUWAIT CITY・LHASA・MAGADAN・MANILA・MUMBAI・MUSCAT・NAGASAKI・NANPING・NORILSK・NOVOSIBIRSK・OSAKA・PADANG・PALU・PEVEK・PORT MORESBY・RANGOON・RIYADH・SAPPORO・SENDAI・SEOUL・SHANGHAI・SHENYANG・SINGAPORE・TAIPEI・TEHRAN・TIKSI・TOKYO・ULAN BATOR・URUMQI・VLADIVOSTOK・XI AN・XINING・YAKUTSK・YINCHUAN EUROPE [ヨーロッパ] AMSTERDAM・ATHENS・BARCELONA・BEIRUT・BELFAST・BELGRADE・BERGEN・BERLIN・BERN・BORDEAUX・BRUSSELS・BUCHAREST・COPENHAGEN・CORDOBA(SPAIN)・GLASGOW・HAMMERFEST・HELSINKI・KIEV・LISBON・LONDON・LULEA・LYON・MADRID・MANCHESTER・MINSK・MOSCOW・MUNICH・MURMANSK・NAPLES・OSLO・OULU・PARIS・PERM・PRAGUE・REYKJAVIK・RIGA・ROME・ST.PETERSBURG・STOCKHOLM・TBILISI・TRONDHEIM・VENICE・VIENNA・VOLGOGRAD・WARSAW NORTH AMERICA [北アメリカ] ANCHORAGE・ATLANTA・BARROW・BISMARCK・BOSTON・CALGARY・CANCUN・CHARLESTON・CHICAGO・CHIHUAHUA・CINCINNATI・DALLAS・DENVER・DETROIT・EDMONTON・FAIRBANKS・GOOSE BAY・GUATEMALA・HAVANA・HILO・HONOLULU・HOUSTON・INUVIK・IQALUIT・JUNEAU・KANSAS CITY・KETCHIKAN・LAS VEGAS・LOS ANGELES・MEXICO CITY・MIAMI・MINNEAPOLIS・MONTERREY・MONTREAL・NEW ORLEANS・NEW YORK・NOME・NUUK・OAXACA・ORLANDO・OTTAWA・PANAMA CITY・PHILADELPHIA・PHOENIX・PORTLAND・QUEBEC・SALT LAKE CITY・SAN DIEGO・SAN FRANCISCO・SAN JOSE・SANTO DOMINGO・SASKATOON・SEATTLE・SPOKANE・ST.LOUIS・THUNDER BAY・TORONTO・VANCOUVER・WASHINGTON DC・WHITEHORSE・WINNIPEG・YELLOWKNIFE SOUTH AMERICA [南アメリカ] ARAGUAINA・ASUNCION・BARILOCHE・BELEM・BOGOTA・BRASILIA・BUENOS AIRES・CAMPO GRANDE・CARACAS・CORDOBA(ARGENTINA)・CUIABA・CUZCO・EASTER ISLAND・FORTALEZA・GEORGETOWN・IQUITOS・LA PAZ・LIMA・MANAUS・PORTO VELHO・PUNTA ARENAS・QUITO・RECIFE・RIO DE JANEIRO・SALVADOR・SANTIAGO・SAO PAULO・TERESINA OCEANIA [オセアニア] ADELAIDE・ALICE SPRINGS・AUCKLAND・BRISBANE・BROKEN HILL・BROOME・CAIRNS・CHRISTCHURCH・DARWIN・GERALDTON・HOBART・KALGOORLIE・KATHERINE・MELBOURNE・MOUNT ISA・NEWMAN・PERTH・PORT HEDLAND・ROCKHAMPTON・SYDNEY・WELLINGTON
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beatmania IIDX 18 Resort Anthem 機種:AC 作曲者:多数 発売元:コナミ 発売年:2010年 概要 beatmania IIDX 18作目。 キャッチフレーズは「Blaze through the resort party!」 (前作:beatmania IIDX 17 SIRIUS 次作:beatmania IIDX 19 Lincle) 収録曲(サウンドトラック順) 曲名 作・編曲者 補足 順位 Disc 1 Mermaid Girl 中原龍太郎 Tropical April 石川貴之 Never Fade Away 藤森崇多 THE DOOR INTO RAINBOW 角田利之 La Mar 村井聖夜 BLUST OF WIND 阿部道子 おおきなこえで 佐藤直之 Bounce Bounce Bounce 斎藤広祐 第2回アーケード47位 かげぬい Ver.BENIBOTAN 飯吉新 You Were The One 古川竜也 Golden Palms Dirty Androids Cansei de S NIK PRASTIK DANCEFLOOR Get Out 熊原正幸 Take Me Higher 藤森崇多 New Castle Legions Dirty Androids Destiny Sword CAPACITY GATE BROKEN EDEN MYTHOLOGIA Session9 -chronicles- PRASTIK DANCEFLOOR reunion 清水達也 ZETA~素数の世界と超越者~ 舟木智介 夕焼け ~Fading Day~ Josh McInnes Believe In Me Uraken Rock Da House M-ProjectGUHROOVY ラクエン Feat.Chiharu Chonan -JAKA respect for K.S.K. Remix 斎藤広祐編:Josh McInnes Energy Drive Kevin Thorpe Programmed Life 斎藤広祐 Vermillion Mystic Moon Space Time NISHI Programmed Sun (xac Antarctic Ocean mix) 斎藤広祐編:xac EXTREMA PT. 2ll 田村哲也 Aegis 伊山達也 Watch Out Pt.2 DJ Mass西村宜隆 ANTHEM LANDING 清水達也 灼熱Beach side bunny DJ Mass 第2回アーケード271位夏54位 Disc 2 passionate fate 中原龍太郎 XANADU OF TWO 角田利之 I FIGHT ME 小堀修一 恋愛レボリューション21-秋葉工 つんく編:秋葉工房 原曲:モーニング娘の『恋愛レボリューション21』 WISE UP! 木之下慶行 DAYDREAMER 斉藤昇 Stay my side 西村宜隆 Answer 生田真心 Raise your hands 上野圭市 WE LOVE SHONAN 藤後浩之 DM STAR ~関西 energy style~ 前田尚紀 ELECTRIC MASSIVE DIVER 角田利之 Dances with Snow Fairies 本田晃弘 旅人リラン 脇田潤 Breaking the ground C. NardelliM. Monopoli マイナーゲーム41位 LIFE SCROLLING ワタナベヒロシ Hardcore Mania Robert Francis Kailua 斎藤広祐 THE BLACK KNIGHT 角田利之 Let The Track Flow P. NinehamH. Dean PARADISE LOST 中原龍太郎角田利之 perditus†paradisus 石川貴之脇田潤 第2回アーケード47位ピアノ76位 Everlasting Resort SUPER STAR 満 Fantasia 脇田潤編:前田尚紀 SABER WING 田口康裕 sakura storm 中原龍太郎 ALBIDA 西村宜隆 黒髪乱れし修羅となりて 舟木智介 Eternal Tears 生田真心 Medicine of love 木之下慶行 サントラ未収録曲 Love♡km 石川貴之 STELLAR WIND 角田利之 Survival Games 藤森崇多西村宜隆 Wuv U 斎藤広祐 SPECIAL SUMMER CAMPAIGN 西村宜隆 Sakura Reflection 中原龍太郎 Broken 石川貴之 THE FALLEN 角田利之 サウンドトラック beatmania IIDX 18 Resort Anthem ORIGINAL SOUNDTRACK
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The Encroaching DarknessはDivination Cardの一種 交換可能アイテム 入手方法 関連リンク The Encroaching Darkness 必要枚数 8枚 MapCorrupted No matter where your dreams take you, Nightmare follows close behind. 交換可能アイテム 変換先 Acton s Nightmare Altered Distant Memory Augmented Distant Memory Caer Blaidd, Wolfpack s Den Cortex Death and Taxes Hall of Grandmasters Hallowed Ground Maelström of Chaos Mao Kun Oba s Cursed Trove Olmec s Sanctum Pillars of Arun Poorjoy s Asylum Rewritten Distant Memory The Beachhead The Coward s Trial The Perandus Manor The Putrid Cloister The Twilight Temple The Vinktar Square (Metamorph) Twisted Distant Memory Vaults of Atziri Whakawairua Tuahu 入手方法 このカードがドロップするエリア Chayula s Domain • Tul s Domain • Xoph s Domain • Esh s Domain • Uul-Netol s Domain • Academy Map • Acid Caverns Map • Arachnid Nest Map • Arachnid Tomb Map • Arena Map • Armoury Map • Arsenal Map • Ashen Wood Map • Atoll Map • Maelström of Chaos • Basilica Map • Bazaar Map • Belfry Map • Bog Map • Bone Crypt Map • Olmec s Sanctum • Caldera Map • Carcass Map • Castle Ruins Map • Cemetery Map • Hallowed Ground • Pit of the Chimera Map • Colonnade Map • Colosseum Map • Coral Ruins Map • Core Map • Courtyard Map • The Vinktar Square • Coves Map • Crimson Temple Map • Crystal Ore Map • Cursed Crypt Map • The Coward s Trial • Dark Forest Map • Defiled Cathedral Map • Desert Spring Map • Dig Map • Dunes Map • Pillars of Arun • Desert of Dementia • Halls of Delirium • Ruins of Despair • Sea of Isolation • Repository of Derision • Pits of Sorrow • Islands of Devastation • Manor of Madness • Wastes of Lunacy • Vaults of Insanity • Spires of Delusion • River of Hysteria • Absence of Value and Meaning • Factory Map • Fields Map • Gardens Map • Geode Map • Ghetto Map • Harbinger Map • Harbinger Map • Lair of the Hydra Map • Infested Valley Map • Jungle Valley Map • Laboratory Map • Lair Map • Lava Chamber Map • Lava Lake Map • Malformation Map • Mausoleum Map • Mesa Map • Mineral Pools Map • Maze of the Minotaur Map • Moon Temple Map • The Twilight Temple • Mud Geyser Map • Museum Map • The Putrid Cloister • Necropolis Map • Death and Taxes • Orchard Map • Overgrown Ruin Map • Overgrown Shrine Map • Acton s Nightmare • Palace Map • Park Map • Phantasmagoria Map • Forge of the Phoenix Map • Pier Map • Pit Map • Plateau Map • Plaza Map • Precinct Map • Primordial Pool Map • Promenade Map • The Hall of Grandmasters • Racecourse Map • Ramparts Map • Reef Map • Residence Map • Scriptorium Map • Sepulchre Map • The Shaper s Realm • Shipyard Map • Shore Map • Mao Kun • Shrine Map • Siege Map • Spider Forest Map • Summit Map • Sunken City Map • Temple Map • Poorjoy s Asylum • Terrace Map • Thicket Map • Primordial Blocks Map • Oba s Cursed Trove • Tower Map • Crater Map • Tropical Island Map • Underground River Map • Caer Blaidd, Wolfpack s Den • Underground Sea Map • Vaal Pyramid Map • Vaults of Atziri • Vaal Temple Map • Vault Map • Villa Map • Wasteland Map • Waste Pool Map • Waterways Map • Wharf Map カード等のドロップ以外の入手方法 アイテム 必要数 備考 The Gambler 5 Stacked Deck 1 関連リンク 英wiki https //pathofexile.gamepedia.com/The_Encroaching_Darkness Divination Card
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autolink [部分編集] ~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~ この画像は7段になりたての時のSSです、ステータスやスキル配置見たい方のために載せました!(現在のステータスとは異なってます) 女神の剣でサブマスをやらせてもらってるソロと申します・w・ 最初はウォーデンをやっててラヴァスさん(ウォーデン)と一緒にサブマスになったのはいい思い出です(。╹m╹。) (その時いろいろヲデンについてジュサさんに教えてもらったなーw) 自分が(旧)火水雷に入った時はあまり人がいなくてジュサさんの顔文字も無かったのを覚えていますw 手伝ってほしいや聞きたい事など聞いてもらえれば対応したいと思ってます! 皆さんよろしくお願いします!! [部分編集] プロフィール 職業 メイン 二つ名 バレシュ 対 人 [部分編集] 自己紹介 どうもー! ソロと申します サブマスやらせてもらってます!(サブマスらしい事は出来ていませんが・・・ メインプレイは対人です 毎月7段以上を目指して頑張っていこうかと思ってます(´・m・`)b ギルドを盛り上げるために色々努力していきたいと思ってます!よろしくお願いします!! みなさん気軽に絡んでくださいね~ バレシュ強いよ!最強だよ! 最高段位:7段 [部分編集] 持ちキャラ バレシュ xソロx 63 ヲデン lSorol 63 スカウト qソロp 61 シャドウ Soro 59 ジンエレ xSorox 57 レンジャー lソロl 57 ブレマス ソロロ 49 [部分編集] スキル振り 個人的な考察が含まれています スキル振りの事からバレシュの事で気になる事あったり聞きたい事あったりしたら気軽に声かけて下さい http //orange.pepo.jp/c9/?clv=63 slv2=V5X03679dY0568abcZ57!1Y1!1XfZ8!Xbg!Xc!Xe!X1a!V7W13Z06!1X5!X48!1X2Y4Z123!Y3!Y2! gc=hb バレシュの対人振り(SP調整のため、M近くにしてあったりしてるスキルが多いです) サンダーレインはサンダーストームの前提止めで9 バスタショットはダメとDotダメがおいしいのでSPあったらMにしたい グレイシャルショットはダメと氷結狙いでM エレクトロニックショットは硬直を狙うスキルなので1 Mも強いが他のスキルにSP回した方がいいかも? 1でも十分強く使い勝手がいい ライジングサークルはダメージと範囲、Dot目的で多めに振ってます これはM欲しいスキル 使い勝手が凄くいい スカイレベルあげるとコンボに持って行けるのでスカイM ドッジショットはダメとDotがおいしい強スキルなのでM ガンスマッシュも射程伸びてCT短く使い勝手がいいのでM シャープシューターバレットは対人で凄い助かってるスキル Mで190×5ダメなので大きいです 多段Hitスキルが多いのでよく出血してくれます スピードマスタリーは0→1の時の上り幅が大きいので1だけ取ってます SP余ってたら振るかも http //orange.pepo.jp/c9/?clv=63 slv2=V5X059bcdY2568abcZ7!1Y1!1Z8!1Xfg!W3Xe!X1!V7W1X6Z06!Xa!1X78!1X4Y4Z123!Y3!X2!Y0! gc=hb PvP用スキル振り 12/31 [部分編集] 職人レベル 職業 金属 木工 錬金 織物 料理 レベル 57 57 57 57 57 [部分編集] 所持コミュニティー blog × twitter AVAC9_Soro facebook × skype 聞いてもらえれば教えます! 他 AVA、L4D2
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ATTO TERZO L’eroina (L’interno della Casa di forza nelle miniere del Trans-Baikal. È il Sabato Santo un sole di primavera intiepidisce un po’ l’aria. L’Ispettore di sezione passeggia, le mani dietro il dorso. Un invalido, zoppo e vecchio, guarda l’Ispettore e la casa N. 107) LE DONNE (sulle porte, al sole) Dalle nuvole ha il cielo snidato fuori quel rosso globo che par quasi sole che quasi splende e scalda, come suole, con quasi raggi e quasi veri ardori. LE ALTRE Oggi è Sabato Santo e il ciel fa festa! Alla vecchia Siberia sonnolenta un vel di luce pone sulla testa perché abbellisca... E lei?... TUTTE (ridono) Si riaddormenta! (Finalmente l’invalido si fa coraggio e colta la buona occasione può avvicinarsi alle donne) L’INVALIDO O donne, dite, stracci vecchi avete per fare la bandiera nazionale? LE DONNE Noi? No. LE ALTRE (bisbetiche) Stracci? Per noi. L’INVALIDO (finge di volersi rivolgere al n. 107) Là... TUTTE (con intenzione) Là chiedete! Là c’è di tutto! L’INVALIDO (ride, ma s’avvia dicendo) Oh lingue sputi-male! (e s’avvicina a Stephana che è sulla porta, e le parla. Stephana entra e ritorna subito con un cesto di stracci. L’invalido rapidamente, tenendo d’occhio l’Ispettore e le donne, con grande naturalezza trae lontano più che può Stephana come per meglio esaminare e cercare nel cesto) LE DONNE Dunque teatro? – Eccome – Udite? – A sera fatta!… – Dicon meraviglia! – E c’è il sipario!… – E una lumiera vera! – Mosca! – …il Kremlin!… – Colle fiamme vermiglie! (osservano il movimento febbrile al Kazerm e fuori. Forzati intenti ad inchiodare sgorbi di scene, uscire, rientrare. E le donne continuano il loro chiacchierio allegro. Alcune si preparano per andare ad attinger acqua, altre curiosa a guardare il lavoro dei forzati, altre a parlare pel piacere di poter parlare) – Dite, al fiume venite con me? (Alcune si staccano dal gruppo e si uniscono la loro) – Noi restiamo! Attendiam mezzodì! – Se vedeste che feste all’artel! – Con scenari dipinti dal ver! – Per sipario un effetto di ciel! – Così liete noi pur per un dì! – Canto e riso noi pur anche qui! – Per un’ora noi pure obliar! – Il sollievo d’un’ora al soffrir! – Tregua santa e crudeli martir! L’INVALIDO (fissa Stephana e, a voce bassa) La bandiera è un pretesto... Vi chiamate Stephana? STEPHANA Sì. L’INVALIDO Vi cerca un condannato... Numero novantotto... (rovescia a terra il cesto) STEPHANA Chi è? Che vuole? L’INVALIDO Parlarvi a solo prima di sera... STEPHANA (sorpresa) No! Io non parlo con alcuno. L’INVALIDO Così dirò. (supplichevole) Se qualche cosa date... Son pover’uomo anch’io e fate bene come vero è Dio... (Stephana gli dà qualche moneta. L’Invalido prende il danaro. Saluta e si allontana) E grazie a voi!... (ripassando davanti alle donne) Trovato! (mostra gli stracci bianco-neri) TUTTE (ironiche) Là chiedete! Là c’è tutto! (e ridono beffarde. L’Invalido rientra nel Kazerm Stephana col cesto torna verso la casetta, saluta le donne e rientra) LE DONNE (guardando dietro a Stephana con disprezzo) Vedeste come ha fatto a salutare? – con che superbia guarda! E con quali occhi! – Siamo sincere dà l’antipatia! – Parlar con noi?… La lingua le fa male! – vedete che alterigia? Strana! Balda! – E come posa! – Ancor fa la galante! – Passa arrogante e nel suo far spavalda! (le donne si dividono in tre gruppi. I primi due vanno in fondo alla scena ed escono l’uno a destra, l’altro a sinistra, il terzo entra nella capanna a sinistra) STEPHANA (inquieta e agitata siede sulla soglia della sua capanna) Chi mai sarà? VASSILI (esce dalla capanna e le si appressa teneramente) Che ti turba?... STEPHANA (volgendosi) Vassili... VASSILI (con affetto, carezzandola) Mia povera Stephana! Io vedo ne’ tuoi occhi lo strazio che ti divora l’anima... Oh... quando schiuderai l’ala raggiante sognata libertà! STEPHANA La libertà... VASSILI (con mite rimprovero) Questa parola trema sulla tua bocca con soave spasimo! STEPHANA (subito) No! Non per me! Per te!... Tu mi ritorni dall’aspro giogo affranto. E tutti i giorni hai gli occhi in febbre e in pianto! Ah questa tua è tortura che consuma e agghiaccia... VASSILI Ed ha fin la mia sciagura nelle tue care braccia! Nella tua voce limpida canta la primavera! Nei tuoi occhi è il fascino; la tua bocca è il maggio! Se tu mi baci io bacio l’acuto odor di tutti i fior! STEPHANA (stringendosi a Vassili) Arde in noi più puro l’amor nell’aspro tormento di questo destin. VASSILI O mia Stephana! Pallido fior! Nel mio cuor è il sorriso!... STEPHANA Il sorriso d’amor! (il suono di una campana si fa sentire) L’ISPETTORE (entra e comanda) Al lavoro! Al lavoro! (È l’appello per la ripresa del lavoro l’Ispettore e gli ufficiali di turno comandano la formazione delle Catene quella della «botte» e quella delle «carriole ». Vassili è aggiogato a una carriola. Echeggiano i comandi per la disposizione delle sotnie e le Catene partono. Appena via le Catene, l’Ispettore, gli ufficiali e gli alti impiegati della Casa di Forza ad un improvviso rullo di tamburi ed al segnale dell’ «attenti», squillato da trombe, si mettono in posizione) L’ISPETTORE Sua nobiltà il Governatore. In rango!! (Gli ufficiali, i soldati si allineano e si dispongono nella posizione dell’«attenti») ALCUNE DONNE (in gran da fare corron fuori e parlano fra loro animatamente) – La visita di Pasqua! – La mia casa è linda; e voi? – È in bell’assetto. – Dio volesse inspirargli la grazia del riposo! L’ISPETTORE (impone silenzio e le donne tacciono) Silenzio! (Il governatore appare seguito da funzionari) IL GOVERNATORE (all’Ispettore che ad un suo cenno gli si è avvicinato) Rapporti ai Kazerm? L’ISPETTORE (in posizione di saluto militare) Nobiltà, nessuno! (Il Governatore passa ispezionando. Le donne si inchinano al sua passaggio. Il Governatore si allontana seguito dall’Ispettore, dagli ufficiali e dai soldati. Le donne si ritraggono. Stephana esce dalla capanna e si avvia verso il fiume con secchi vuoti. Glèby, in tenuta da forzato, appare al Kazerm e le muove incontro) STEPHANA (arretra, depone i secchi e si passa una mano sulla fronte come per cacciare l’orrida visione, mormorando) Glèby? GLÈBY Sì, Glèby! Io pure son caduto nell’abisso! E ancor sul tuo cammino mi ha recato la sorte. Sapevo che eri qui. Dal vicino villaggio di Jakal chiesi lavoro in questa miniera. Ti volli ritrovare. STEPHANA (abbattuta) Che vuoi da me?! GLÈBY (guata intorno, e rapidamente) Stephana ho modo per fuggire! (Stephana trasalisce e lo guarda incredula; Glèby continua, a scatti, parlando basso) GLÈBY È un segreto. Affidato me l’ha un condannato morente. (accennando con circospezione) Vedi là quel vuoto pozzo? Il cavo è secco. Per esso si giunge al recinto oltre il tiro delle ultime vedette, e via per la brughiera a l’isba della Kaja si balza sulla troika e siamo salvi! (alenando forte, poi con più calma) Carponi, stanotte, ho scrutato il cammino. A breve tratto m’era la libertà. (con improvviso scatto) Ma che vale ora uscire da un abisso per gettarmi in un altro senza meta? Il tuo nome, Stephana, mi corse come un brivido nell’anima. Arretrai... Ti volli rivedere. Stephana con te, nel delirio del mondo, corsi la vita, con te godetti, con te mi gittai naufrago nel mar di voluttà... Se fui vile, con te, per te lo fui. Il destino ci unisce! (cerca di attirarla) STEPHANA (arretra con forza) No! No! (E poiché Glèby le si appressa, ella, con disprezzo) Non toccarmi! GLÈBY Torna con me alla vita io ti saprò ridar tutta la gioia. (arso di desiderio) Voglio ancora la tua bocca, le tuo chiome, il tuo seno... (adescandola) Ricorda… i tuoi splendori, le tue feste, i tuoi canti, e la bellezza tua dominatrice! Tutto, tutto riavrai, se tu mi segui! (Ma invano cerca di adescarla e trainarla nel vortice del passato; giù dal fondo dei pozzi e dietro il terrapieno un canto triste e affannoso si fa sentire «Il canto dei condannati») VASSILI, CORO Spremi dal cuor, dall’anima, dal fronte gocce di sangue, lacrime e sudor! STEPHANA (discernendo la voce di Vassili. Tra sé) Infinito dolore! Per infinito amore! (a Glèby) Qual vergogna tu porti col ricordo della bellezza mia e del mio splendore. Tu sei dannato a non sentire la dolcezza del pianto e del dolore. Alla mia vita l’estremo incanto là splende... Ascolta! quel pianto è amor! (E Stephana guarda intorno a sé commossa, allargando le braccia quasi a un immenso abbraccio verso quel cielo, verso la luce di quel sole scialbo, e, illuminato il suo volto ancor bello malgrado i patimenti, il suo bel volto di eroina appassionata esprime tutto quel sentimento di gratitudine femminile a quel luogo ov’essa ha potuto finalmente amare) A te portai l’anima mia, o Siberia tu come mamma a me le braccia hai stese e doviziosa nella tua miseria m’hai dato il bene che ad amar m’apprese! Ond’io qui vivo e sento sole e fiori, son caldi i tuoi tramonti e le aurore ed in quest’aere pregno di dolori io respiro il trionfo dell’amore! (Un silenzio trepido. Glèby guata fremendo Stephana) GLÈBY Così credi sfuggirmi? STEPHANA Va! Sei pazzo! GLÈBY (felino, frenandosi a stento) ... È per Vassili? STEPHANA (fiera) Sì. Amo Vassili. GLÈBY E non mi seguirai? STEPHANA No! No! GLÈBY (erompendo) Per Dio! (fa per lanciarsi su di lei e afferrarla) STEPHANA (ribellandosi, ergendosi fiera in tutta la persona) Se tu mi tocchi io grido! GLÈBY Bada! STEPHANA Va! (Gli volge le spalle inorridita e rientra nella sua capanna. Glèby ha un gesto di minaccia crudele. Poi si allontana egli pure) CORO INTERNO Spremi dal cuor, dall’anima, dal fronte, gocce di sangue, lacrime e sudor! IL GOVERNATORE (ritornando, all’Ispettore) Richiamate le ciurme dal lavoro! Oggi riposo! (Al segnale del riposo, il coro lontano tace interrotto. Il Governatore si allontana seguito dagli ufficiali e funzionari continuando altrove, ad altra Kazerm, la sua visita. E le Catene-Viventi tornano. Chi torna al Kazerm; chi torna all’isba del «Comando Libero», se è un condannato della Sezione Civile. Vassili siede presso la soglia della capanna. Stephana gli si appressa) GLÈBY (appare dal Kazerm, con un gruppo di forzati, e indica Stephana e Vassili) Or vedrete che scena! (appressandosi con atteggiamento provocatore) Strano incontro! FORZATI (ridendo) Attenti! GLÈBY (a Stephana) Una stretta di mano, e… complimenti! STEPHANA (fingendo di non ravvisarlo) Non vi conosco! GLÈBY M’ha il governo un po’ troppo, inesperto parrucchiere, spelato e per metà tosato... È Glèby sì o no? (Stephana lo guarda ammutolita Vassili si è alzato di scatto) VASSILI (a Stephana) Ma che vuole costui?! GLÈBY (impertinente, squadrando Vassili) Ah, voi quell’ufficiale dunque che fu?... (Vassili ha un moto di sdegno) STEPHANA (timorosa, calmandolo) No! Non turbarti... Andiamo! GLÈBY (continua impassibile) Io v’offro l’occasione d’un invitato all’agape pasquale. (accennando alla tavola nella capanna di Stephana già preparata) Là detto fatto, un altro piatto, e poi da buoni amici discorreremo insiem dei dì felici. VASSILI (minaccioso) Voi? Là coi vostri! GLÈBY Che modi questi?... FORZATI (ridendo) Ah!... Ah!... Dramma di famiglia!... GLÈBY Capisco!... (squadra dall’alto in basso Vassili) Gelosia?... (ride e rivolgendosi a Stephana) Ti compiango, Stephana! (Saluta Stephana e volge impertinente le spalle a Vassili; Stephana riesce a stento a far entrare nella capanna Vassili. Glèby ritorna verso il Nazerm con fare trionfante, ma i forzati, veduto che non gli è riuscito di farsi invitare come prima aveva promesso, lo accolgono ironicamente) FORZATI Un altro rifiuto! LE DONNE Non ti hanno voluto! GLÈBY Quel coso è geloso! Prometto una festa... FORZATI (vedendo Vassili uscire ancora dalla capanna) Ritorna! GLÈBY (ai forzati) Ne faccio un caprone con tanto di corna! (Ma i forzati non si lasciano persuadere e, anzi, per eccitarlo lo motteggiano aspramente con risa dapprima, poi con parole di dileggio schernendolo e aizzandolo. Vassili infatti ritorna e si lascia cadere sui gradini, Stephana lo guarda triste, gli occhi in lacrime, poi si rifugia nella capanna) GLÈBY (furente degli scherni, si fa largo fra i forzati e comincia a discorrere in modo da farsi udire da Vassili) La conobbi quand’era fanciulla aveva una sdrucita corta gonnella che le copriva.. nulla, ma quindici anni e un aggettivo «Bella», e nello sguardo il furor della vita. Era preziosa di bellezza e freschezza, e, un poco d’ignoranza e, un resto d’innocenza le davan la fragranza d’un bocciolo di rosa. Pur le mancava quello che il gran mondo definisce Sapienza! (fa una gran pausa, poi, presentandosi comicamente, aggiunge) Modestamente il piccolo difetto ho un poco corretto! (I forzati cominciano a divertirsi al giuoco di Glèby, quindi grandi risa, grandi applausi e grandi grida di «Silenzio!» per udir meglio il resto) GLÈBY (riprendendo) Poi?... Feste splendori, amori! Folli avventure! Piaceri senza cure! Pensieri! Dolori! Ridde di cuori e di... valori! Da mille e mille mani!… n bacio? Un vezzo? Gran prezzo! Confusioni di passioni dell’ieri e del dimani! Breve gioir profondo ed infecondo. Ecco il gran mondo dov’ella divina e bella fe’ da regina! Finchè, farfalla bella, s’abbruciò l’ale e presa da un amante del cuore. (e a voce forte accenna a Vassili) lo zotico ufficiale che vi cavò la spesa... VASSILI (scattando) Ah infamia! (e fa per avventarsi, ma è trattenuto energicamente da Stephana, che pallida e tremante dall’interno della apanna ha sentito) STEPHANA (stringendosi a Vassili) Vassili! VASSILI (furibondo) Lasciatemi! Via! L’ISPETTORE (intervenendo) Che avvenne? GLÈBY (con cinismo) Nulla!... (Glèby torna a parlare sottovoce coi forzati facendo misteriosamente segno di rientrare nel Kazerm per una certa sua trovata che… E i forzati rientrano con lui) VASSILI (con violenza) Fiele!... Da un’ora!... Contro te!... Contro me!... Ma chi è colui per te? (Stephana si copre il volto colle mani) Sai tu la mia tortura umana? (Stephana fa per dire ancora… Ma non può più profferir parola. Vassili la allontana con disgusto, dicendole) Ti guardo e vedo, e ascolto tutti i baci che hai dati, tutti i baci passati sovra il tuo volto! Gli occhi con che mi guardi narran baci! Voluttà!... Spasimi, che tu ricevi e doni! Io vedo mille braccia intorno a te! A miriadi!... A selve di tentacoli!... Per seno! Pei capelli!... Sovra il tuo fronte tutte l’onte veggo e la mia viltà! STEPHANA No!... Taci!... Taci!... VASSILI (disperato) Io mi credea forte! No, non lo sono perché bugia è l’oblio! Eterna è la vergogna! Torna il passato per voler di Dio che nega il suo perdono! Or questa è la mia sorte! E la sola speranza mia?... La morte! STEPHANA (sotto il terribile rimprovero, reagisce. Al nome di Dio proferito contro di lei dal suo amante che il dolore e l’orgoglio snaturano, insorge) Dio? Tu dici? Tu? Tu? In questo istante?… No, falso eroe! No! No, falso amante! Ah se il fango della terra tutto in fronte fosse un dì passato qui, lassù Dio per questo pianto mio ora perdona… (ma i singhiozzi non la lasciano dire e prorompe in lacrime balbettando) Io piango... Io piango!... VASSILI (umiliato e pentito colmo il cuore di sdegno per sé, corre a Stephana implorando) No, Stephana! Taci!... E, umana come Dio, tu pur perdona! T’ho straziata! Taci! (e le si butta innanzi in ginocchio) Vedi? Qui! Nel fango! Stephana pia, non piangere così! Nel fango, o fronte mia! Viltà mia, sì ai tuoi piè! Qui! Qui! Perdona a me, Stephana! (Ma, inaspettata e terribile, ecco dal Kazerm la voce beffarda di Glèby ricordare a Stephana le strofe della «Mattinata» eseguita avanti all’uscio della sua camera da letto la mattina del dì di Sant’Alessandro. Però ora non sono più sciabole di eleganti ufficiali che con l’argentino tintinnio vi fanno sotto l’accompagnamento, è il cozzare sinistro delle catene dei condannati che escono fuori dal Kazerm guidati da Glèby unendo alla sua le loro voci ironiche) STEPHANA (scatta violenta sotto quella tortura lascia Vassili, corre dietro a quella ciurma urlando) Per la croce di Cristo!... (e rivolgendosi a Vassili) Tu vuoi sapere? Ebbene, sia! (e va minacciosa verso Glèby) GLÈBY Bella Stephana... (e cerca di schermirsi) STEPHANA (lo afferra con forza incredibile, lo trascina fuori dal gruppo dei forzati traendolo pel bavero violentemente verso Vassili. A Vassili) Qui!... Qui!... Tu vuoi saper costui chi è? Mio primo amante!!!... (e si rivolge ai forzati) O voi che avete ucciso per odio o per amor, rubato per miseria, giudicatelo voi! (e ripete) Mio primo amante!... E m’ha venduta!... (e grida sempre tenendo stretto Glèby, che tenta invano di sfuggirle) de’ baci miei? Per lui! Di mie carezze? Per lui! Di mie viltà? Per lui!... (non ride più, si fa triste di una tristezza grandiosa; essa accenna verso Vassili livido e in preda al più profondo abbattimento) ebbe l’amor pietà di me! Ho amato!... A questo amor pietoso offrii me stessa!... Eppur, nel dì del mio martirio santo, ecco il vile destino della mia vita tornar qui ancor!... Passarmi sopra l’anima!... Ma no!... Nulla fra noi! (scuotendo terribilmente Glèby) Ti guardo e ti sfido! (e si rivolge ancora fiera ed energica ai forzati) Costui chi è?... Il nome suo?... (Gli strappa il berretto che copre la fronte di Glèby e mostra le stimmate, il marchio del carnefice) Usura e falso! (guarda per un momento in faccia Glèby e poi lo respinge sa sé inorridita) FORZATI (soggiogati e sorpresi) Brava la donna! Brava! (Glèby, per far dimenticare l’incidente un po’troppo umiliante per lui, scrolla le spalle sorridendo con grande filosofia e rientra nel Kazerm. Improvvisi, dai villaggi circostanti, lontani e vicini, a onde per l’aria, echeggiano stormi di allegre campane in tripudio. Preannunziano la notte della Resurrezione, la notte del Sabato santo. È il tramonto, squillano lontano acute le trombe cosacche delle diverse sotnie, rullano i tamburi della fanteria verde; un bisbiglio, dapprima indeciso, poi, a poco a poco, in un crescendo quasi sovrannaturale, un clamore strano e confuso di gioia, si eleva alto, alto, da tutta la casa di pena; istantanee brillano a tutte le capanne le lampade della preparata il luminaria, come per un incanto, come per magia; una profonda esaltazione di indefinibile consolazione traspare in tutti; il viso d’ogni condannato dove la paura, la viltà, il delitto, l’odio hanno solcato rughe feroci, si spiana e rispecchia il sentimento della bontà; da tutti i cuori erompe l’esultanza le braccia, le anime si elevano al cielo, e un grido immenso scoppia alto) IL GOVERNATORE (appare improvvisamente in mezzo ai condannati e solenne dice con affabilità paterna) Cristo è risorto! (poi, abbraccia il condannato a lui più vicino, lo bacia. Allora tutto è un sussurro di baci e di bisbigli diversi, in tutti i toni, l’espressione di un sentimento profondo, misterioso, indefinibile, il sentimento della fede « Cristo è risorto! Cristo è risorto!» E la sera comincia a diffondersi intorno) GLÈBY (dal Kazerm) Orsù, l’orchestra dia principio! (Una improvvisata orchestra, fatta di sole balalaike si dà a suonare internamente. I forzati rientrano nel Kazerm preoccupandosi ora soltanto della loro rappresentazione. Escono dalla capanna Stephania e Vassili, continuando un discorso sommesso e concitato) STEPHANA (accennando) Il pozzo è là... Fuggiamo! VASSILI (trepido) Se vero non fosse? STEPHANA Tentiamo! (A una finestra del Kazerm, durante il rapido colloquio, una testa è apparsa a spiare. È Glèby che scompare poi subito. Una pattuglia cosacca sbuca dietro il Kazerm. È la ronda che si allontana. Stephana indugia. Ancora vi appare la testa di Glèby alla finestra. Vassili e Stephana intanto si avvicinano al pozzo. Mentre i due penetrano nel pozzo, Glèby scompare. Improvvisamente si odono le grida di «All’armi!». La musica è interrotta! Escono confusamente Glèby, il Governatore, l’Ispettore, alcuni ufficiali e soldati. Gléby addita loro il pozzo. Ed è un incrociarsi rapido di soldati sotto le armi che accorrono, e di lanterne portate in tutti i sensi che illuminano la scena; alle finestre del Kazerm e fuori, tutto intorno, i forzati sorpresi guardano in gran silenzio. E giù rapidi l’Ispettore e i soldati invadono il pozzo! A quel primo momento di confusione e di baccano succede un silenzio profondo pieno di paure e di ansie. Improvvisamente un colpo d’arma da fuoco tuona secco soffocato sotto terra, e insieme un gemito e un grido alto, acuto, straziante. Il gemito di Stephana, il grido di Vassili, e quasi subito ecco l’Ispettore e soldati riapparire. Vassili afferrato, legato, trascinato fuori. Stephana, sorretta, boccheggiante, sanguinosamente dilaniato il petto da una ferita. Glèby si avanza guarda con gli occhi sbarrati, e fugge come ombra paurosa e dannata.) IL GOVERNATORE Ah, disgraziata! STEPHANA (al Governatore, barcollante e tutta in sangue) Hanno armi per uccidere i tuoi soldati... (Non può parlare, Cade) IL GOVERNATORE (vedendo Vassili trattenuto dai soldati) Lasciatelo! (Vassili corre articolando fra lacrime e gemiti parole senza senso, avvinghia Stephana. Un discorrere sottovoce di pietà, un accoramento generale) STEPHANA (sentendo Vassili che piange, stende la mano, gli accarezza la testa e gli sorride affettuosa) Non piangere!... Sollevami!... La parola sublime «Libertà», mi germoglia nel cuor... ora morendo... (con voce sempre più fievole) E muoio felice di sentirmi redenta, perché t’offro amore e vita... (e aiutata da Vassili bacia la terra) Siberia, terra santa di lacrime, e d’amore! Ed ora... sul tuo cuore! (e posa la testa sul petto di Vassili. Poi chiude gli occhi come per raccogliersi e morire sul suo cuore e nel pensiero del suo amore) Con te! Qui! Sempre!... (sentendo le lacrime e i baci di Vassili sulla mano che gli tiene stretta nella sua) VASSILI (in un urlo di disperazione) Stephana! Stephana! (Lontanissimo si sentono avvicinarsi le voci di una «Catena-Vivente» che arriva. Stephana fa per dire ancora. Ma non può più profferir parola. Il rantolo della morte la soffoca. Un urlo terribile di Vassili. Poi un silenzio profondo tutt’intorno. Sempre più la nenia dei nuovi condannati che si fa sensibile) L’ISPETTORE (in posizione di saluto militare sottovoce al Governatore) I nuovi condannati, Nobiltà! (e sul saluto aspetta ordini. Il Governatore si scuote, fa un cenno all’Ispettore di seguirlo e muove incontro alla nuova colonna di forzati. Due guardi carcerarie intanto, ad un cenno del caporale di servizio, strappa no Vassili che piange presso il corpo di Stephana, e lo costringono ad entrare nella sua capanna e ne chiudonsi l’uscio separandolo dalla morta, sulla quale un carceriere stende la coperta grigia mortuaria. Il caporale ne trascrive il numero 107) ATTO TERZO L’eroina (L’interno della Casa di forza nelle miniere del Trans-Baikal. È il Sabato Santo un sole di primavera intiepidisce un po’ l’aria. L’Ispettore di sezione passeggia, le mani dietro il dorso. Un invalido, zoppo e vecchio, guarda l’Ispettore e la casa N. 107) LE DONNE (sulle porte, al sole) Dalle nuvole ha il cielo snidato fuori quel rosso globo che par quasi sole che quasi splende e scalda, come suole, con quasi raggi e quasi veri ardori. LE ALTRE Oggi è Sabato Santo e il ciel fa festa! Alla vecchia Siberia sonnolenta un vel di luce pone sulla testa perché abbellisca... E lei?... TUTTE (ridono) Si riaddormenta! (Finalmente l’invalido si fa coraggio e colta la buona occasione può avvicinarsi alle donne) L’INVALIDO O donne, dite, stracci vecchi avete per fare la bandiera nazionale? LE DONNE Noi? No. LE ALTRE (bisbetiche) Stracci? Per noi. L’INVALIDO (finge di volersi rivolgere al n. 107) Là... TUTTE (con intenzione) Là chiedete! Là c’è di tutto! L’INVALIDO (ride, ma s’avvia dicendo) Oh lingue sputi-male! (e s’avvicina a Stephana che è sulla porta, e le parla. Stephana entra e ritorna subito con un cesto di stracci. L’invalido rapidamente, tenendo d’occhio l’Ispettore e le donne, con grande naturalezza trae lontano più che può Stephana come per meglio esaminare e cercare nel cesto) LE DONNE Dunque teatro? – Eccome – Udite? – A sera fatta!… – Dicon meraviglia! – E c’è il sipario!… – E una lumiera vera! – Mosca! – …il Kremlin!… – Colle fiamme vermiglie! (osservano il movimento febbrile al Kazerm e fuori. Forzati intenti ad inchiodare sgorbi di scene, uscire, rientrare. E le donne continuano il loro chiacchierio allegro. Alcune si preparano per andare ad attinger acqua, altre curiosa a guardare il lavoro dei forzati, altre a parlare pel piacere di poter parlare) – Dite, al fiume venite con me? (Alcune si staccano dal gruppo e si uniscono la loro) – Noi restiamo! Attendiam mezzodì! – Se vedeste che feste all’artel! – Con scenari dipinti dal ver! – Per sipario un effetto di ciel! – Così liete noi pur per un dì! – Canto e riso noi pur anche qui! – Per un’ora noi pure obliar! – Il sollievo d’un’ora al soffrir! – Tregua santa e crudeli martir! L’INVALIDO (fissa Stephana e, a voce bassa) La bandiera è un pretesto... Vi chiamate Stephana? STEPHANA Sì. L’INVALIDO Vi cerca un condannato... Numero novantotto... (rovescia a terra il cesto) STEPHANA Chi è? Che vuole? L’INVALIDO Parlarvi a solo prima di sera... STEPHANA (sorpresa) No! Io non parlo con alcuno. L’INVALIDO Così dirò. (supplichevole) Se qualche cosa date... Son pover’uomo anch’io e fate bene come vero è Dio... (Stephana gli dà qualche moneta. L’Invalido prende il danaro. Saluta e si allontana) E grazie a voi!... (ripassando davanti alle donne) Trovato! (mostra gli stracci bianco-neri) TUTTE (ironiche) Là chiedete! Là c’è tutto! (e ridono beffarde. L’Invalido rientra nel Kazerm Stephana col cesto torna verso la casetta, saluta le donne e rientra) LE DONNE (guardando dietro a Stephana con disprezzo) Vedeste come ha fatto a salutare? – con che superbia guarda! E con quali occhi! – Siamo sincere dà l’antipatia! – Parlar con noi?… La lingua le fa male! – vedete che alterigia? Strana! Balda! – E come posa! – Ancor fa la galante! – Passa arrogante e nel suo far spavalda! (le donne si dividono in tre gruppi. I primi due vanno in fondo alla scena ed escono l’uno a destra, l’altro a sinistra, il terzo entra nella capanna a sinistra) STEPHANA (inquieta e agitata siede sulla soglia della sua capanna) Chi mai sarà? VASSILI (esce dalla capanna e le si appressa teneramente) Che ti turba?... STEPHANA (volgendosi) Vassili... VASSILI (con affetto, carezzandola) Mia povera Stephana! Io vedo ne’ tuoi occhi lo strazio che ti divora l’anima... Oh... quando schiuderai l’ala raggiante sognata libertà! STEPHANA La libertà... VASSILI (con mite rimprovero) Questa parola trema sulla tua bocca con soave spasimo! STEPHANA (subito) No! Non per me! Per te!... Tu mi ritorni dall’aspro giogo affranto. E tutti i giorni hai gli occhi in febbre e in pianto! Ah questa tua è tortura che consuma e agghiaccia... VASSILI Ed ha fin la mia sciagura nelle tue care braccia! Nella tua voce limpida canta la primavera! Nei tuoi occhi è il fascino; la tua bocca è il maggio! Se tu mi baci io bacio l’acuto odor di tutti i fior! STEPHANA (stringendosi a Vassili) Arde in noi più puro l’amor nell’aspro tormento di questo destin. VASSILI O mia Stephana! Pallido fior! Nel mio cuor è il sorriso!... STEPHANA Il sorriso d’amor! (il suono di una campana si fa sentire) L’ISPETTORE (entra e comanda) Al lavoro! Al lavoro! (È l’appello per la ripresa del lavoro l’Ispettore e gli ufficiali di turno comandano la formazione delle Catene quella della «botte» e quella delle «carriole ». Vassili è aggiogato a una carriola. Echeggiano i comandi per la disposizione delle sotnie e le Catene partono. Appena via le Catene, l’Ispettore, gli ufficiali e gli alti impiegati della Casa di Forza ad un improvviso rullo di tamburi ed al segnale dell’ «attenti», squillato da trombe, si mettono in posizione) L’ISPETTORE Sua nobiltà il Governatore. In rango!! (Gli ufficiali, i soldati si allineano e si dispongono nella posizione dell’«attenti») ALCUNE DONNE (in gran da fare corron fuori e parlano fra loro animatamente) – La visita di Pasqua! – La mia casa è linda; e voi? – È in bell’assetto. – Dio volesse inspirargli la grazia del riposo! L’ISPETTORE (impone silenzio e le donne tacciono) Silenzio! (Il governatore appare seguito da funzionari) IL GOVERNATORE (all’Ispettore che ad un suo cenno gli si è avvicinato) Rapporti ai Kazerm? L’ISPETTORE (in posizione di saluto militare) Nobiltà, nessuno! (Il Governatore passa ispezionando. Le donne si inchinano al sua passaggio. Il Governatore si allontana seguito dall’Ispettore, dagli ufficiali e dai soldati. Le donne si ritraggono. Stephana esce dalla capanna e si avvia verso il fiume con secchi vuoti. Glèby, in tenuta da forzato, appare al Kazerm e le muove incontro) STEPHANA (arretra, depone i secchi e si passa una mano sulla fronte come per cacciare l’orrida visione, mormorando) Glèby? GLÈBY Sì, Glèby! Io pure son caduto nell’abisso! E ancor sul tuo cammino mi ha recato la sorte. Sapevo che eri qui. Dal vicino villaggio di Jakal chiesi lavoro in questa miniera. Ti volli ritrovare. STEPHANA (abbattuta) Che vuoi da me?! GLÈBY (guata intorno, e rapidamente) Stephana ho modo per fuggire! (Stephana trasalisce e lo guarda incredula; Glèby continua, a scatti, parlando basso) GLÈBY È un segreto. Affidato me l’ha un condannato morente. (accennando con circospezione) Vedi là quel vuoto pozzo? Il cavo è secco. Per esso si giunge al recinto oltre il tiro delle ultime vedette, e via per la brughiera a l’isba della Kaja si balza sulla troika e siamo salvi! (alenando forte, poi con più calma) Carponi, stanotte, ho scrutato il cammino. A breve tratto m’era la libertà. (con improvviso scatto) Ma che vale ora uscire da un abisso per gettarmi in un altro senza meta? Il tuo nome, Stephana, mi corse come un brivido nell’anima. Arretrai... Ti volli rivedere. Stephana con te, nel delirio del mondo, corsi la vita, con te godetti, con te mi gittai naufrago nel mar di voluttà... Se fui vile, con te, per te lo fui. Il destino ci unisce! (cerca di attirarla) STEPHANA (arretra con forza) No! No! (E poiché Glèby le si appressa, ella, con disprezzo) Non toccarmi! GLÈBY Torna con me alla vita io ti saprò ridar tutta la gioia. (arso di desiderio) Voglio ancora la tua bocca, le tuo chiome, il tuo seno... (adescandola) Ricorda… i tuoi splendori, le tue feste, i tuoi canti, e la bellezza tua dominatrice! Tutto, tutto riavrai, se tu mi segui! (Ma invano cerca di adescarla e trainarla nel vortice del passato; giù dal fondo dei pozzi e dietro il terrapieno un canto triste e affannoso si fa sentire «Il canto dei condannati») VASSILI, CORO Spremi dal cuor, dall’anima, dal fronte gocce di sangue, lacrime e sudor! STEPHANA (discernendo la voce di Vassili. Tra sé) Infinito dolore! Per infinito amore! (a Glèby) Qual vergogna tu porti col ricordo della bellezza mia e del mio splendore. Tu sei dannato a non sentire la dolcezza del pianto e del dolore. Alla mia vita l’estremo incanto là splende... Ascolta! quel pianto è amor! (E Stephana guarda intorno a sé commossa, allargando le braccia quasi a un immenso abbraccio verso quel cielo, verso la luce di quel sole scialbo, e, illuminato il suo volto ancor bello malgrado i patimenti, il suo bel volto di eroina appassionata esprime tutto quel sentimento di gratitudine femminile a quel luogo ov’essa ha potuto finalmente amare) A te portai l’anima mia, o Siberia tu come mamma a me le braccia hai stese e doviziosa nella tua miseria m’hai dato il bene che ad amar m’apprese! Ond’io qui vivo e sento sole e fiori, son caldi i tuoi tramonti e le aurore ed in quest’aere pregno di dolori io respiro il trionfo dell’amore! (Un silenzio trepido. Glèby guata fremendo Stephana) GLÈBY Così credi sfuggirmi? STEPHANA Va! Sei pazzo! GLÈBY (felino, frenandosi a stento) ... È per Vassili? STEPHANA (fiera) Sì. Amo Vassili. GLÈBY E non mi seguirai? STEPHANA No! No! GLÈBY (erompendo) Per Dio! (fa per lanciarsi su di lei e afferrarla) STEPHANA (ribellandosi, ergendosi fiera in tutta la persona) Se tu mi tocchi io grido! GLÈBY Bada! STEPHANA Va! (Gli volge le spalle inorridita e rientra nella sua capanna. Glèby ha un gesto di minaccia crudele. Poi si allontana egli pure) CORO INTERNO Spremi dal cuor, dall’anima, dal fronte, gocce di sangue, lacrime e sudor! IL GOVERNATORE (ritornando, all’Ispettore) Richiamate le ciurme dal lavoro! Oggi riposo! (Al segnale del riposo, il coro lontano tace interrotto. Il Governatore si allontana seguito dagli ufficiali e funzionari continuando altrove, ad altra Kazerm, la sua visita. E le Catene-Viventi tornano. Chi torna al Kazerm; chi torna all’isba del «Comando Libero», se è un condannato della Sezione Civile. Vassili siede presso la soglia della capanna. Stephana gli si appressa) GLÈBY (appare dal Kazerm, con un gruppo di forzati, e indica Stephana e Vassili) Or vedrete che scena! (appressandosi con atteggiamento provocatore) Strano incontro! FORZATI (ridendo) Attenti! GLÈBY (a Stephana) Una stretta di mano, e… complimenti! STEPHANA (fingendo di non ravvisarlo) Non vi conosco! GLÈBY M’ha il governo un po’ troppo, inesperto parrucchiere, spelato e per metà tosato... È Glèby sì o no? (Stephana lo guarda ammutolita Vassili si è alzato di scatto) VASSILI (a Stephana) Ma che vuole costui?! GLÈBY (impertinente, squadrando Vassili) Ah, voi quell’ufficiale dunque che fu?... (Vassili ha un moto di sdegno) STEPHANA (timorosa, calmandolo) No! Non turbarti... Andiamo! GLÈBY (continua impassibile) Io v’offro l’occasione d’un invitato all’agape pasquale. (accennando alla tavola nella capanna di Stephana già preparata) Là detto fatto, un altro piatto, e poi da buoni amici discorreremo insiem dei dì felici. VASSILI (minaccioso) Voi? Là coi vostri! GLÈBY Che modi questi?... FORZATI (ridendo) Ah!... Ah!... Dramma di famiglia!... GLÈBY Capisco!... (squadra dall’alto in basso Vassili) Gelosia?... (ride e rivolgendosi a Stephana) Ti compiango, Stephana! (Saluta Stephana e volge impertinente le spalle a Vassili; Stephana riesce a stento a far entrare nella capanna Vassili. Glèby ritorna verso il Nazerm con fare trionfante, ma i forzati, veduto che non gli è riuscito di farsi invitare come prima aveva promesso, lo accolgono ironicamente) FORZATI Un altro rifiuto! LE DONNE Non ti hanno voluto! GLÈBY Quel coso è geloso! Prometto una festa... FORZATI (vedendo Vassili uscire ancora dalla capanna) Ritorna! GLÈBY (ai forzati) Ne faccio un caprone con tanto di corna! (Ma i forzati non si lasciano persuadere e, anzi, per eccitarlo lo motteggiano aspramente con risa dapprima, poi con parole di dileggio schernendolo e aizzandolo. Vassili infatti ritorna e si lascia cadere sui gradini, Stephana lo guarda triste, gli occhi in lacrime, poi si rifugia nella capanna) GLÈBY (furente degli scherni, si fa largo fra i forzati e comincia a discorrere in modo da farsi udire da Vassili) La conobbi quand’era fanciulla aveva una sdrucita corta gonnella che le copriva.. nulla, ma quindici anni e un aggettivo «Bella», e nello sguardo il furor della vita. Era preziosa di bellezza e freschezza, e, un poco d’ignoranza e, un resto d’innocenza le davan la fragranza d’un bocciolo di rosa. Pur le mancava quello che il gran mondo definisce Sapienza! (fa una gran pausa, poi, presentandosi comicamente, aggiunge) Modestamente il piccolo difetto ho un poco corretto! (I forzati cominciano a divertirsi al giuoco di Glèby, quindi grandi risa, grandi applausi e grandi grida di «Silenzio!» per udir meglio il resto) GLÈBY (riprendendo) Poi?... Feste splendori, amori! Folli avventure! Piaceri senza cure! Pensieri! Dolori! Ridde di cuori e di... valori! Da mille e mille mani!… n bacio? Un vezzo? Gran prezzo! Confusioni di passioni dell’ieri e del dimani! Breve gioir profondo ed infecondo. Ecco il gran mondo dov’ella divina e bella fe’ da regina! Finchè, farfalla bella, s’abbruciò l’ale e presa da un amante del cuore. (e a voce forte accenna a Vassili) lo zotico ufficiale che vi cavò la spesa... VASSILI (scattando) Ah infamia! (e fa per avventarsi, ma è trattenuto energicamente da Stephana, che pallida e tremante dall’interno della apanna ha sentito) STEPHANA (stringendosi a Vassili) Vassili! VASSILI (furibondo) Lasciatemi! Via! L’ISPETTORE (intervenendo) Che avvenne? GLÈBY (con cinismo) Nulla!... (Glèby torna a parlare sottovoce coi forzati facendo misteriosamente segno di rientrare nel Kazerm per una certa sua trovata che… E i forzati rientrano con lui) VASSILI (con violenza) Fiele!... Da un’ora!... Contro te!... Contro me!... Ma chi è colui per te? (Stephana si copre il volto colle mani) Sai tu la mia tortura umana? (Stephana fa per dire ancora… Ma non può più profferir parola. Vassili la allontana con disgusto, dicendole) Ti guardo e vedo, e ascolto tutti i baci che hai dati, tutti i baci passati sovra il tuo volto! Gli occhi con che mi guardi narran baci! Voluttà!... Spasimi, che tu ricevi e doni! Io vedo mille braccia intorno a te! A miriadi!... A selve di tentacoli!... Per seno! Pei capelli!... Sovra il tuo fronte tutte l’onte veggo e la mia viltà! STEPHANA No!... Taci!... Taci!... VASSILI (disperato) Io mi credea forte! No, non lo sono perché bugia è l’oblio! Eterna è la vergogna! Torna il passato per voler di Dio che nega il suo perdono! Or questa è la mia sorte! E la sola speranza mia?... La morte! STEPHANA (sotto il terribile rimprovero, reagisce. Al nome di Dio proferito contro di lei dal suo amante che il dolore e l’orgoglio snaturano, insorge) Dio? Tu dici? Tu? Tu? In questo istante?… No, falso eroe! No! No, falso amante! Ah se il fango della terra tutto in fronte fosse un dì passato qui, lassù Dio per questo pianto mio ora perdona… (ma i singhiozzi non la lasciano dire e prorompe in lacrime balbettando) Io piango... Io piango!... VASSILI (umiliato e pentito colmo il cuore di sdegno per sé, corre a Stephana implorando) No, Stephana! Taci!... E, umana come Dio, tu pur perdona! T’ho straziata! Taci! (e le si butta innanzi in ginocchio) Vedi? Qui! Nel fango! Stephana pia, non piangere così! Nel fango, o fronte mia! Viltà mia, sì ai tuoi piè! Qui! Qui! Perdona a me, Stephana! (Ma, inaspettata e terribile, ecco dal Kazerm la voce beffarda di Glèby ricordare a Stephana le strofe della «Mattinata» eseguita avanti all’uscio della sua camera da letto la mattina del dì di Sant’Alessandro. Però ora non sono più sciabole di eleganti ufficiali che con l’argentino tintinnio vi fanno sotto l’accompagnamento, è il cozzare sinistro delle catene dei condannati che escono fuori dal Kazerm guidati da Glèby unendo alla sua le loro voci ironiche) STEPHANA (scatta violenta sotto quella tortura lascia Vassili, corre dietro a quella ciurma urlando) Per la croce di Cristo!... (e rivolgendosi a Vassili) Tu vuoi sapere? Ebbene, sia! (e va minacciosa verso Glèby) GLÈBY Bella Stephana... (e cerca di schermirsi) STEPHANA (lo afferra con forza incredibile, lo trascina fuori dal gruppo dei forzati traendolo pel bavero violentemente verso Vassili. A Vassili) Qui!... Qui!... Tu vuoi saper costui chi è? Mio primo amante!!!... (e si rivolge ai forzati) O voi che avete ucciso per odio o per amor, rubato per miseria, giudicatelo voi! (e ripete) Mio primo amante!... E m’ha venduta!... (e grida sempre tenendo stretto Glèby, che tenta invano di sfuggirle) de’ baci miei? Per lui! Di mie carezze? Per lui! Di mie viltà? Per lui!... (non ride più, si fa triste di una tristezza grandiosa; essa accenna verso Vassili livido e in preda al più profondo abbattimento) ebbe l’amor pietà di me! Ho amato!... A questo amor pietoso offrii me stessa!... Eppur, nel dì del mio martirio santo, ecco il vile destino della mia vita tornar qui ancor!... Passarmi sopra l’anima!... Ma no!... Nulla fra noi! (scuotendo terribilmente Glèby) Ti guardo e ti sfido! (e si rivolge ancora fiera ed energica ai forzati) Costui chi è?... Il nome suo?... (Gli strappa il berretto che copre la fronte di Glèby e mostra le stimmate, il marchio del carnefice) Usura e falso! (guarda per un momento in faccia Glèby e poi lo respinge sa sé inorridita) FORZATI (soggiogati e sorpresi) Brava la donna! Brava! (Glèby, per far dimenticare l’incidente un po’troppo umiliante per lui, scrolla le spalle sorridendo con grande filosofia e rientra nel Kazerm. Improvvisi, dai villaggi circostanti, lontani e vicini, a onde per l’aria, echeggiano stormi di allegre campane in tripudio. Preannunziano la notte della Resurrezione, la notte del Sabato santo. È il tramonto, squillano lontano acute le trombe cosacche delle diverse sotnie, rullano i tamburi della fanteria verde; un bisbiglio, dapprima indeciso, poi, a poco a poco, in un crescendo quasi sovrannaturale, un clamore strano e confuso di gioia, si eleva alto, alto, da tutta la casa di pena; istantanee brillano a tutte le capanne le lampade della preparata il luminaria, come per un incanto, come per magia; una profonda esaltazione di indefinibile consolazione traspare in tutti; il viso d’ogni condannato dove la paura, la viltà, il delitto, l’odio hanno solcato rughe feroci, si spiana e rispecchia il sentimento della bontà; da tutti i cuori erompe l’esultanza le braccia, le anime si elevano al cielo, e un grido immenso scoppia alto) IL GOVERNATORE (appare improvvisamente in mezzo ai condannati e solenne dice con affabilità paterna) Cristo è risorto! (poi, abbraccia il condannato a lui più vicino, lo bacia. Allora tutto è un sussurro di baci e di bisbigli diversi, in tutti i toni, l’espressione di un sentimento profondo, misterioso, indefinibile, il sentimento della fede « Cristo è risorto! Cristo è risorto!» E la sera comincia a diffondersi intorno) GLÈBY (dal Kazerm) Orsù, l’orchestra dia principio! (Una improvvisata orchestra, fatta di sole balalaike si dà a suonare internamente. I forzati rientrano nel Kazerm preoccupandosi ora soltanto della loro rappresentazione. Escono dalla capanna Stephania e Vassili, continuando un discorso sommesso e concitato) STEPHANA (accennando) Il pozzo è là... Fuggiamo! VASSILI (trepido) Se vero non fosse? STEPHANA Tentiamo! (A una finestra del Kazerm, durante il rapido colloquio, una testa è apparsa a spiare. È Glèby che scompare poi subito. Una pattuglia cosacca sbuca dietro il Kazerm. È la ronda che si allontana. Stephana indugia. Ancora vi appare la testa di Glèby alla finestra. Vassili e Stephana intanto si avvicinano al pozzo. Mentre i due penetrano nel pozzo, Glèby scompare. Improvvisamente si odono le grida di «All’armi!». La musica è interrotta! Escono confusamente Glèby, il Governatore, l’Ispettore, alcuni ufficiali e soldati. Gléby addita loro il pozzo. Ed è un incrociarsi rapido di soldati sotto le armi che accorrono, e di lanterne portate in tutti i sensi che illuminano la scena; alle finestre del Kazerm e fuori, tutto intorno, i forzati sorpresi guardano in gran silenzio. E giù rapidi l’Ispettore e i soldati invadono il pozzo! A quel primo momento di confusione e di baccano succede un silenzio profondo pieno di paure e di ansie. Improvvisamente un colpo d’arma da fuoco tuona secco soffocato sotto terra, e insieme un gemito e un grido alto, acuto, straziante. Il gemito di Stephana, il grido di Vassili, e quasi subito ecco l’Ispettore e soldati riapparire. Vassili afferrato, legato, trascinato fuori. Stephana, sorretta, boccheggiante, sanguinosamente dilaniato il petto da una ferita. Glèby si avanza guarda con gli occhi sbarrati, e fugge come ombra paurosa e dannata.) IL GOVERNATORE Ah, disgraziata! STEPHANA (al Governatore, barcollante e tutta in sangue) Hanno armi per uccidere i tuoi soldati... (Non può parlare, Cade) IL GOVERNATORE (vedendo Vassili trattenuto dai soldati) Lasciatelo! (Vassili corre articolando fra lacrime e gemiti parole senza senso, avvinghia Stephana. Un discorrere sottovoce di pietà, un accoramento generale) STEPHANA (sentendo Vassili che piange, stende la mano, gli accarezza la testa e gli sorride affettuosa) Non piangere!... Sollevami!... La parola sublime «Libertà», mi germoglia nel cuor... ora morendo... (con voce sempre più fievole) E muoio felice di sentirmi redenta, perché t’offro amore e vita... (e aiutata da Vassili bacia la terra) Siberia, terra santa di lacrime, e d’amore! Ed ora... sul tuo cuore! (e posa la testa sul petto di Vassili. Poi chiude gli occhi come per raccogliersi e morire sul suo cuore e nel pensiero del suo amore) Con te! Qui! Sempre!... (sentendo le lacrime e i baci di Vassili sulla mano che gli tiene stretta nella sua) VASSILI (in un urlo di disperazione) Stephana! Stephana! (Lontanissimo si sentono avvicinarsi le voci di una «Catena-Vivente» che arriva. Stephana fa per dire ancora. Ma non può più profferir parola. Il rantolo della morte la soffoca. Un urlo terribile di Vassili. Poi un silenzio profondo tutt’intorno. Sempre più la nenia dei nuovi condannati che si fa sensibile) L’ISPETTORE (in posizione di saluto militare sottovoce al Governatore) I nuovi condannati, Nobiltà! (e sul saluto aspetta ordini. Il Governatore si scuote, fa un cenno all’Ispettore di seguirlo e muove incontro alla nuova colonna di forzati. Due guardi carcerarie intanto, ad un cenno del caporale di servizio, strappa no Vassili che piange presso il corpo di Stephana, e lo costringono ad entrare nella sua capanna e ne chiudonsi l’uscio separandolo dalla morta, sulla quale un carceriere stende la coperta grigia mortuaria. Il caporale ne trascrive il numero 107) Giordano,Umberto/Siberia
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boxer boxerの武器はrangeが短く、AGIが低いことが特徴です。 自分の傍に居る敵に連続してダメージを与えることができる一方、遠距離戦には向きません。 ソート 公開順 Lv順 AT順 RANGE順 AGI順 属性順 Image name Lv AT AGI RANGE TYPE MP AT TIME BUY SELL DROP - glove 0 1-3 15-20 15 physicalCENTER - - - - 12 初期装備 mach punch 1 1-3 5-10 15 physical 0 0-0 - 250 31 opening street thunder glove 1 2-4 15-22 15 thunder 10 1-29 - 500 62 grassland1 fire glove 1 2-4 15-22 15 fire 10 7-9 - 750 93 grassland2White_Skull_Bat.png poison glove 1 2-4 15-22 15 poison 12 2-2 0.3s 1000 125 grassland5 freeze glove 2 2-4 15-24 15 freeze 15 8-12 0.1s 1500 187 grassland7 needle glove 2 2-4 15-24 15 physical 50 10-12 - 2000 250 castle gateWhite_Skull_Stickman.png spark glove 2 2-4 15-24 15 thunder 50 1-29 - 2500 312 forest1 sonic punch 2 2-4 5-10 15 physical 0 0-0 - 3000 375 cavern2 thunder knuckle 3 4-8 15-26 15 thunder 25 1-29 - 4000 500 seaside2White_Roundhead_Snake.png fire knuckle 3 5-10 15-26 15 fire 25 15-18 - 4500 562 seaside3 mach knuckle 3 12-18 5-10 15 physical 0 0-0 - 5000 625 submarine1 poison knuckle 3 6-12 15-26 15 poison 30 4-4 0.3s 5500 687 mistgrove1 freeze knuckle 4 8-16 15-28 15 freeze 30 12-20 0.2s 6000 750 submarine4 needle knuckle 4 8-16 15-28 15 physical 80 11-13 - 6500 812 desert1 spark knuckle 4 8-16 15-28 15 thunder 80 1-50 - 7000 875 desert3 sonic knuckle 4 12-18 5-10 15 physical 0 0-0 - 7500 937 desert6 thunder claw 5 9-18 15-30 15 thunder 35 1-45 - 8000 1000 desert8 charge punch 5 9-18 15-30 15 fire 300 8-12 - 8500 1062 店 resort(85000) fire claw 5 9-18 15-30 15 fire 35 10-15 - 8500 1062 cavern4 mach claw 5 36-54 5-10 15 physical 0 0-0 - 9000 1125 snowfield1 poison claw 5 9-18 15-30 15 poison 40 5-5 0.3s 9500 1187 snowfield4 freeze claw 6 10-20 15-32 15 freeze 45 18-36 0.3s 1000 1250 snowfield5 needle claw 6 10-20 15-32 15 physical 90 12-14 11000 1375 snowfield8 spark claw 6 10-20 15-32 15 thunder 100 1-99 - 12000 1500 beach4 sonic claw 6 36-54 5-10 15 physical 0 0-0 - 13000 1625 forest6
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The story below is originally published on Mainichi Daily News by Mainichi Shinbun (http //mdn.mainichi.jp). They admitted inventing its kinky features, or rather deliberately mistranslating them from the original gossip magazine. In fact, this is far from the general Japanese behavior or sense of worth. このページは、毎日新聞事件の検証のための配信記事対訳ページです。直接ジャンプして来られた方は、必ずFAQをお読みください。 ※ この和訳はあくまでもボランティアの方々による一例であり、翻訳の正確さについては各自判断してください。もし誤訳(の疑い)を発見した場合には、直接ページを編集して訂正するか翻訳者連絡掲示板に報告してください。 Professor splits hairs over pubic profiles教授、プロファイルのため陰毛を根掘り葉掘りする 参考資料 拡散状況 関連ページ Professor splits hairs over pubic profiles 教授、プロファイルのため陰毛を根掘り葉掘りする 元記事(削除済み):http //mdn.mainichi.jp/culture/waiwai/news/20040824p2g00m0dm999000c 0 Professor splits hairs over pubic profiles 2004,8,24 Asahi Geino 8/26 教授、プロファイルのため陰毛を根掘り葉掘りする 2004,8,24 アサヒ芸能 8/26 1 "Women s pubic hair is normally shaped like an inverted triangle, but some is oblong or elliptic-shaped," pubic hair researcher Kosai Jumon tells Asahi Geino (8/26), adding that the shape of a woman s "underhair" often determines her sexual proclivities. 「女性の陰毛は通常逆三角形型をしていますが、長方形のものや楕円型のものもあります」と、陰毛研究家・樹門幸宰はアサヒ芸能(8/26)に語り、女性の「下の毛」の形はしばしばその女性の性的嗜好を決定づけると付け加える。 2 "It s not rare for women with elongated pubic hair to be the types who fall in love at first site and soon become passionate. They re not the types who re happy shut up in the home. They may cause those around them to worry about them a little. But that devilish side to them is what makes them so attractive to men." 「長い陰毛の女性が、一目惚れしてすぐに情熱的になるタイプであることは、珍しいことではありません。彼女たちは家の中に閉じ込められて幸せでいるタイプではありません。周囲の人達をちょっと心配させることを、彼女たちはすることもあります。しかし彼女たちのその悪魔的側面こそが、彼女たちを男にとって魅力的にするものなのです。 3 Jumon s recently released book "Tamashi Yura Ageman (Rising Fortunes of the Soul)" categorizes women s pubic hair into five types, each of which purportedly determines its owner s fortune. 最近発売された樹門の本「タマシイ ユラ アゲマン(魂の幸運さを上昇させる)」(*1)女性の陰毛を5種類に分類していて、それぞれの種類がそれを生やしている女性の運命を定めるらしい。 4 Viewing crotch coverings is supposed to determine whether a woman will make a good wife who makes her man happy or a virago who makes her husband s life hell on earth. 足の付根を覆うものを見ることで、その女性が夫を幸せにする良き妻となるか、あるいは夫の人生を生き地獄にするガミガミ女となるかどうかが、わかるのだそうだ。 5 Jumon says that the frisky types with elongated pubic hairstyles are not the only types of mound mustaches that require some consideration. Those with mountain delta type minge, where the pattern of the mop resembles the mouth of a river, are said to be hyper-infidels. 長い陰毛を持つ奔放なタイプだけが、検討を必要とする陰唇のまわりのボウボウのオケケではない、と樹門はいう。 山のようなデルタタイプ――その毛の生え方は河口に似ている――の女性器を持った人たちは、あまりにも不道徳だそうだ。 6 Jumon says that most Oriental women s pubic hair is shaped in what he calls the standard-type, which is an inverted triangle. 東洋の女性の陰毛はほとんど、彼が呼ぶところの標準型、すなわち逆三角形型である。 7 "It shows endurance and indicates suitability for married life. They have everything they need for enduring such home-like activities as childbirth, child-raising and caring for their husband or parents," Jumon tells Asahi Geino. "I don t think it s saying too much to say that it is these standard-type women who helped raise Japan to glory." 「これは忍耐を示し、結婚生活に向いていることの指標となっています。たとえば出産や育児、夫や義母・義父の世話などの、家庭的な行動に対する忍耐に必要なものを、彼女たちはすべて持っています」と樹門はアサヒ芸能に語る。 日本を復興させて栄光を与えるのに役立ったのは、これら標準タイプの女性たちだと言っても過言ではない、と私は思います」 8 Jumon, 70, says that years of experience with a variety of women alerted him to the finding that sexual prowess differed according to their pubic hairdo. 70歳の樹門は、様々な女性との数年間の経験によって、性的能力は陰毛の形によって異なることに彼は警戒するようになった、という。 9 "Studying intensively while I was young and building up experience led me to refer to the pubic hair area as The Zone, and I gradually learned everything about it," he says. 若かった頃熱心に学んだことと経験を積み重ねたことで、私は陰毛が生えている部分を『ゾーン』と呼ぶようになり、私はそれについてあらゆることを次第に学んできました」と彼は言う。 10 Jumon divides The Zone into five sub-zones endurance, attachment, action, emotion and receptivity -- the shape of each determines a woman s sexual persona. Jumon claims the average Japanese woman s pubic hair is a standard-type, inverted triangle shape where the base extends for 9 centimeters and it runs the same length from top to bottom, with the mean length of hairs being 7.5 centimeters. 樹門は「ゾーン」を、さらなる5つの小さなゾーン、忍耐ゾーン・愛執ゾーン・行動ゾーン・情緒ゾーン・歓待ゾーンに分割した。それぞれの形によって女性の性的イメージが規定されるのだ。 樹門は主張する。平均的な日本人女性の陰毛は標準型、逆三角形の形状で、毛根は9センチの長さにおよび上から下まで同じ長さだけ生えていて、そのためヘアの長さは7.5センチメートルということになるのだそうだ。 11 "A perfect wife has a clearly defined endurance sub-zone and slight traits of a receptivity sub-zone. Put simply, this means she doesn t care a great deal about things like ethics or morals. A woman with pubic hair like this would be able to bear a lot, but also have a sexual side that allowed for unbridled wantonness," the pubic hair expert tells Asahi Geino. "In short, hair like this would indicate a good wife during the day who turns into a whore a night." August 24, 2004 「完璧な妻は、くっきりと明確な忍耐ゾーンと、歓待ゾーンの特徴をほんの少し、持っています。つまりこのことは、その女性が倫理や品行方正さに重きを置かないことを意味します。このような陰毛を持った女性はいろいろなことを我慢できますが、奔放な浮気をゆるす性的側面もあります」と、この陰毛専門家はアサヒ芸能に語る。 「要するに、このような毛は、昼は良妻だが夜は娼婦に変わるということを示唆しています」 2004年8月24日 参考資料 樹門幸宰 http //www.e-tamayura.com/ 拡散状況 Blogger:その他 部分転載:http //nudistguide.blogspot.com/2008/10/womens-pubic-hair-determines.html http //thegirlgirl.blogspot.com/2007/09/womens-pubic-hair-determines.html イタリア語のサイト http //claudiocaprara.ilcannocchiale.it/2004/09/01/peli_e_personalita.html(*2) 英語サイト http //www.advrider.com/forums/showthread.php?t=50766(*3) http //www.buzzlife.com/forums/showthread.php?p=2516697#post2516697 http //masalatalk.com/masalaboard/showthread.php?t=207663 http //masalatalk.com/masalaboard/showthread.php?t=87765 http //pervscan.com/2004/09/09/professor-splits-hairs-over-pubic-profiles/ http //sgforums.com/forums/2427/topics/205848 http //www.upstandingfuckingcitizens.com/showthread.php?t=12581 http //www.weirdspot.com/index.php/weblog/womens_pubic_hair_determines_personality/ http //www.zgeek.com/forum/showthread.php?t=21573 関連ページ Blogger:その他 WaiWaiの記事を転載した英語サイト:A WaiWaiの記事を転載した英語サイト:B WaiWaiの記事を転載した英語サイト:M WaiWaiの記事を転載した英語サイト:P WaiWaiの記事を転載した英語サイト:S WaiWaiの記事を転載した英語サイト:U WaiWaiの記事を転載した英語サイト:W WaiWaiの記事を転載した英語サイト:Z 毎日新聞英語版から配信された記事2004年 記事が及ぼした影響