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店名 CreateSalon Yukio 電話番号 03-3912-9922 店舗住所 東京都北区王子1-21-9 飯村ビル1F 店舗までのアクセス JR王子駅中央口を出、右方向に歩き、マクドナルドを右手に見ながら直進、2つ目の信号を渡ると映画館のあるホテルシアターが右手にあります。このビルを左に回りこむように曲がり、1つ目の十字路に、内観は白が中心、入口が青緑の石に囲われた店舗があり、そこが当サロンになります。 営業時間のご案内 月・水・金・土【10 00~20 00】 木【10 00~19 00】 日、祭日9 00~19 00 定休日 火曜日 取り扱いクレジットカード 利用不可 カット価格 \4930 スタイリスト数 5人 席数 8席 備考 デジタルパーマ/パーティーメイク・セット/最寄り駅から徒歩3分以内にある/ドリンクサービスあり/喫煙OK/男性スタッフが多い/完全予約制/お子さま同伴可 ▼巣鴨・王子・大塚・駒込のその他の美容院 Hair Studio XYY arrows 王子店 Hair Make MASA 巣鴨駅店 YUKIO of Hair color 田端店 monde Blossom 大塚店 sprity veRve ヘアワークス FORZA Hair&Make up miq 王子店 Hair&Make up miq 駒込店 Hair&Make up miq 大塚店 Xanadu 巣鴨店 CLIP JOINT GOD rencontrer
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ATTO TERZO L’eroina (L’interno della Casa di forza nelle miniere del Trans-Baikal. È il Sabato Santo un sole di primavera intiepidisce un po’ l’aria. L’Ispettore di sezione passeggia, le mani dietro il dorso. Un invalido, zoppo e vecchio, guarda l’Ispettore e la casa N. 107) LE DONNE (sulle porte, al sole) Dalle nuvole ha il cielo snidato fuori quel rosso globo che par quasi sole che quasi splende e scalda, come suole, con quasi raggi e quasi veri ardori. LE ALTRE Oggi è Sabato Santo e il ciel fa festa! Alla vecchia Siberia sonnolenta un vel di luce pone sulla testa perché abbellisca... E lei?... TUTTE (ridono) Si riaddormenta! (Finalmente l’invalido si fa coraggio e colta la buona occasione può avvicinarsi alle donne) L’INVALIDO O donne, dite, stracci vecchi avete per fare la bandiera nazionale? LE DONNE Noi? No. LE ALTRE (bisbetiche) Stracci? Per noi. L’INVALIDO (finge di volersi rivolgere al n. 107) Là... TUTTE (con intenzione) Là chiedete! Là c’è di tutto! L’INVALIDO (ride, ma s’avvia dicendo) Oh lingue sputi-male! (e s’avvicina a Stephana che è sulla porta, e le parla. Stephana entra e ritorna subito con un cesto di stracci. L’invalido rapidamente, tenendo d’occhio l’Ispettore e le donne, con grande naturalezza trae lontano più che può Stephana come per meglio esaminare e cercare nel cesto) LE DONNE Dunque teatro? – Eccome – Udite? – A sera fatta!… – Dicon meraviglia! – E c’è il sipario!… – E una lumiera vera! – Mosca! – …il Kremlin!… – Colle fiamme vermiglie! (osservano il movimento febbrile al Kazerm e fuori. Forzati intenti ad inchiodare sgorbi di scene, uscire, rientrare. E le donne continuano il loro chiacchierio allegro. Alcune si preparano per andare ad attinger acqua, altre curiosa a guardare il lavoro dei forzati, altre a parlare pel piacere di poter parlare) – Dite, al fiume venite con me? (Alcune si staccano dal gruppo e si uniscono la loro) – Noi restiamo! Attendiam mezzodì! – Se vedeste che feste all’artel! – Con scenari dipinti dal ver! – Per sipario un effetto di ciel! – Così liete noi pur per un dì! – Canto e riso noi pur anche qui! – Per un’ora noi pure obliar! – Il sollievo d’un’ora al soffrir! – Tregua santa e crudeli martir! L’INVALIDO (fissa Stephana e, a voce bassa) La bandiera è un pretesto... Vi chiamate Stephana? STEPHANA Sì. L’INVALIDO Vi cerca un condannato... Numero novantotto... (rovescia a terra il cesto) STEPHANA Chi è? Che vuole? L’INVALIDO Parlarvi a solo prima di sera... STEPHANA (sorpresa) No! Io non parlo con alcuno. L’INVALIDO Così dirò. (supplichevole) Se qualche cosa date... Son pover’uomo anch’io e fate bene come vero è Dio... (Stephana gli dà qualche moneta. L’Invalido prende il danaro. Saluta e si allontana) E grazie a voi!... (ripassando davanti alle donne) Trovato! (mostra gli stracci bianco-neri) TUTTE (ironiche) Là chiedete! Là c’è tutto! (e ridono beffarde. L’Invalido rientra nel Kazerm Stephana col cesto torna verso la casetta, saluta le donne e rientra) LE DONNE (guardando dietro a Stephana con disprezzo) Vedeste come ha fatto a salutare? – con che superbia guarda! E con quali occhi! – Siamo sincere dà l’antipatia! – Parlar con noi?… La lingua le fa male! – vedete che alterigia? Strana! Balda! – E come posa! – Ancor fa la galante! – Passa arrogante e nel suo far spavalda! (le donne si dividono in tre gruppi. I primi due vanno in fondo alla scena ed escono l’uno a destra, l’altro a sinistra, il terzo entra nella capanna a sinistra) STEPHANA (inquieta e agitata siede sulla soglia della sua capanna) Chi mai sarà? VASSILI (esce dalla capanna e le si appressa teneramente) Che ti turba?... STEPHANA (volgendosi) Vassili... VASSILI (con affetto, carezzandola) Mia povera Stephana! Io vedo ne’ tuoi occhi lo strazio che ti divora l’anima... Oh... quando schiuderai l’ala raggiante sognata libertà! STEPHANA La libertà... VASSILI (con mite rimprovero) Questa parola trema sulla tua bocca con soave spasimo! STEPHANA (subito) No! Non per me! Per te!... Tu mi ritorni dall’aspro giogo affranto. E tutti i giorni hai gli occhi in febbre e in pianto! Ah questa tua è tortura che consuma e agghiaccia... VASSILI Ed ha fin la mia sciagura nelle tue care braccia! Nella tua voce limpida canta la primavera! Nei tuoi occhi è il fascino; la tua bocca è il maggio! Se tu mi baci io bacio l’acuto odor di tutti i fior! STEPHANA (stringendosi a Vassili) Arde in noi più puro l’amor nell’aspro tormento di questo destin. VASSILI O mia Stephana! Pallido fior! Nel mio cuor è il sorriso!... STEPHANA Il sorriso d’amor! (il suono di una campana si fa sentire) L’ISPETTORE (entra e comanda) Al lavoro! Al lavoro! (È l’appello per la ripresa del lavoro l’Ispettore e gli ufficiali di turno comandano la formazione delle Catene quella della «botte» e quella delle «carriole ». Vassili è aggiogato a una carriola. Echeggiano i comandi per la disposizione delle sotnie e le Catene partono. Appena via le Catene, l’Ispettore, gli ufficiali e gli alti impiegati della Casa di Forza ad un improvviso rullo di tamburi ed al segnale dell’ «attenti», squillato da trombe, si mettono in posizione) L’ISPETTORE Sua nobiltà il Governatore. In rango!! (Gli ufficiali, i soldati si allineano e si dispongono nella posizione dell’«attenti») ALCUNE DONNE (in gran da fare corron fuori e parlano fra loro animatamente) – La visita di Pasqua! – La mia casa è linda; e voi? – È in bell’assetto. – Dio volesse inspirargli la grazia del riposo! L’ISPETTORE (impone silenzio e le donne tacciono) Silenzio! (Il governatore appare seguito da funzionari) IL GOVERNATORE (all’Ispettore che ad un suo cenno gli si è avvicinato) Rapporti ai Kazerm? L’ISPETTORE (in posizione di saluto militare) Nobiltà, nessuno! (Il Governatore passa ispezionando. Le donne si inchinano al sua passaggio. Il Governatore si allontana seguito dall’Ispettore, dagli ufficiali e dai soldati. Le donne si ritraggono. Stephana esce dalla capanna e si avvia verso il fiume con secchi vuoti. Glèby, in tenuta da forzato, appare al Kazerm e le muove incontro) STEPHANA (arretra, depone i secchi e si passa una mano sulla fronte come per cacciare l’orrida visione, mormorando) Glèby? GLÈBY Sì, Glèby! Io pure son caduto nell’abisso! E ancor sul tuo cammino mi ha recato la sorte. Sapevo che eri qui. Dal vicino villaggio di Jakal chiesi lavoro in questa miniera. Ti volli ritrovare. STEPHANA (abbattuta) Che vuoi da me?! GLÈBY (guata intorno, e rapidamente) Stephana ho modo per fuggire! (Stephana trasalisce e lo guarda incredula; Glèby continua, a scatti, parlando basso) GLÈBY È un segreto. Affidato me l’ha un condannato morente. (accennando con circospezione) Vedi là quel vuoto pozzo? Il cavo è secco. Per esso si giunge al recinto oltre il tiro delle ultime vedette, e via per la brughiera a l’isba della Kaja si balza sulla troika e siamo salvi! (alenando forte, poi con più calma) Carponi, stanotte, ho scrutato il cammino. A breve tratto m’era la libertà. (con improvviso scatto) Ma che vale ora uscire da un abisso per gettarmi in un altro senza meta? Il tuo nome, Stephana, mi corse come un brivido nell’anima. Arretrai... Ti volli rivedere. Stephana con te, nel delirio del mondo, corsi la vita, con te godetti, con te mi gittai naufrago nel mar di voluttà... Se fui vile, con te, per te lo fui. Il destino ci unisce! (cerca di attirarla) STEPHANA (arretra con forza) No! No! (E poiché Glèby le si appressa, ella, con disprezzo) Non toccarmi! GLÈBY Torna con me alla vita io ti saprò ridar tutta la gioia. (arso di desiderio) Voglio ancora la tua bocca, le tuo chiome, il tuo seno... (adescandola) Ricorda… i tuoi splendori, le tue feste, i tuoi canti, e la bellezza tua dominatrice! Tutto, tutto riavrai, se tu mi segui! (Ma invano cerca di adescarla e trainarla nel vortice del passato; giù dal fondo dei pozzi e dietro il terrapieno un canto triste e affannoso si fa sentire «Il canto dei condannati») VASSILI, CORO Spremi dal cuor, dall’anima, dal fronte gocce di sangue, lacrime e sudor! STEPHANA (discernendo la voce di Vassili. Tra sé) Infinito dolore! Per infinito amore! (a Glèby) Qual vergogna tu porti col ricordo della bellezza mia e del mio splendore. Tu sei dannato a non sentire la dolcezza del pianto e del dolore. Alla mia vita l’estremo incanto là splende... Ascolta! quel pianto è amor! (E Stephana guarda intorno a sé commossa, allargando le braccia quasi a un immenso abbraccio verso quel cielo, verso la luce di quel sole scialbo, e, illuminato il suo volto ancor bello malgrado i patimenti, il suo bel volto di eroina appassionata esprime tutto quel sentimento di gratitudine femminile a quel luogo ov’essa ha potuto finalmente amare) A te portai l’anima mia, o Siberia tu come mamma a me le braccia hai stese e doviziosa nella tua miseria m’hai dato il bene che ad amar m’apprese! Ond’io qui vivo e sento sole e fiori, son caldi i tuoi tramonti e le aurore ed in quest’aere pregno di dolori io respiro il trionfo dell’amore! (Un silenzio trepido. Glèby guata fremendo Stephana) GLÈBY Così credi sfuggirmi? STEPHANA Va! Sei pazzo! GLÈBY (felino, frenandosi a stento) ... È per Vassili? STEPHANA (fiera) Sì. Amo Vassili. GLÈBY E non mi seguirai? STEPHANA No! No! GLÈBY (erompendo) Per Dio! (fa per lanciarsi su di lei e afferrarla) STEPHANA (ribellandosi, ergendosi fiera in tutta la persona) Se tu mi tocchi io grido! GLÈBY Bada! STEPHANA Va! (Gli volge le spalle inorridita e rientra nella sua capanna. Glèby ha un gesto di minaccia crudele. Poi si allontana egli pure) CORO INTERNO Spremi dal cuor, dall’anima, dal fronte, gocce di sangue, lacrime e sudor! IL GOVERNATORE (ritornando, all’Ispettore) Richiamate le ciurme dal lavoro! Oggi riposo! (Al segnale del riposo, il coro lontano tace interrotto. Il Governatore si allontana seguito dagli ufficiali e funzionari continuando altrove, ad altra Kazerm, la sua visita. E le Catene-Viventi tornano. Chi torna al Kazerm; chi torna all’isba del «Comando Libero», se è un condannato della Sezione Civile. Vassili siede presso la soglia della capanna. Stephana gli si appressa) GLÈBY (appare dal Kazerm, con un gruppo di forzati, e indica Stephana e Vassili) Or vedrete che scena! (appressandosi con atteggiamento provocatore) Strano incontro! FORZATI (ridendo) Attenti! GLÈBY (a Stephana) Una stretta di mano, e… complimenti! STEPHANA (fingendo di non ravvisarlo) Non vi conosco! GLÈBY M’ha il governo un po’ troppo, inesperto parrucchiere, spelato e per metà tosato... È Glèby sì o no? (Stephana lo guarda ammutolita Vassili si è alzato di scatto) VASSILI (a Stephana) Ma che vuole costui?! GLÈBY (impertinente, squadrando Vassili) Ah, voi quell’ufficiale dunque che fu?... (Vassili ha un moto di sdegno) STEPHANA (timorosa, calmandolo) No! Non turbarti... Andiamo! GLÈBY (continua impassibile) Io v’offro l’occasione d’un invitato all’agape pasquale. (accennando alla tavola nella capanna di Stephana già preparata) Là detto fatto, un altro piatto, e poi da buoni amici discorreremo insiem dei dì felici. VASSILI (minaccioso) Voi? Là coi vostri! GLÈBY Che modi questi?... FORZATI (ridendo) Ah!... Ah!... Dramma di famiglia!... GLÈBY Capisco!... (squadra dall’alto in basso Vassili) Gelosia?... (ride e rivolgendosi a Stephana) Ti compiango, Stephana! (Saluta Stephana e volge impertinente le spalle a Vassili; Stephana riesce a stento a far entrare nella capanna Vassili. Glèby ritorna verso il Nazerm con fare trionfante, ma i forzati, veduto che non gli è riuscito di farsi invitare come prima aveva promesso, lo accolgono ironicamente) FORZATI Un altro rifiuto! LE DONNE Non ti hanno voluto! GLÈBY Quel coso è geloso! Prometto una festa... FORZATI (vedendo Vassili uscire ancora dalla capanna) Ritorna! GLÈBY (ai forzati) Ne faccio un caprone con tanto di corna! (Ma i forzati non si lasciano persuadere e, anzi, per eccitarlo lo motteggiano aspramente con risa dapprima, poi con parole di dileggio schernendolo e aizzandolo. Vassili infatti ritorna e si lascia cadere sui gradini, Stephana lo guarda triste, gli occhi in lacrime, poi si rifugia nella capanna) GLÈBY (furente degli scherni, si fa largo fra i forzati e comincia a discorrere in modo da farsi udire da Vassili) La conobbi quand’era fanciulla aveva una sdrucita corta gonnella che le copriva.. nulla, ma quindici anni e un aggettivo «Bella», e nello sguardo il furor della vita. Era preziosa di bellezza e freschezza, e, un poco d’ignoranza e, un resto d’innocenza le davan la fragranza d’un bocciolo di rosa. Pur le mancava quello che il gran mondo definisce Sapienza! (fa una gran pausa, poi, presentandosi comicamente, aggiunge) Modestamente il piccolo difetto ho un poco corretto! (I forzati cominciano a divertirsi al giuoco di Glèby, quindi grandi risa, grandi applausi e grandi grida di «Silenzio!» per udir meglio il resto) GLÈBY (riprendendo) Poi?... Feste splendori, amori! Folli avventure! Piaceri senza cure! Pensieri! Dolori! Ridde di cuori e di... valori! Da mille e mille mani!… n bacio? Un vezzo? Gran prezzo! Confusioni di passioni dell’ieri e del dimani! Breve gioir profondo ed infecondo. Ecco il gran mondo dov’ella divina e bella fe’ da regina! Finchè, farfalla bella, s’abbruciò l’ale e presa da un amante del cuore. (e a voce forte accenna a Vassili) lo zotico ufficiale che vi cavò la spesa... VASSILI (scattando) Ah infamia! (e fa per avventarsi, ma è trattenuto energicamente da Stephana, che pallida e tremante dall’interno della apanna ha sentito) STEPHANA (stringendosi a Vassili) Vassili! VASSILI (furibondo) Lasciatemi! Via! L’ISPETTORE (intervenendo) Che avvenne? GLÈBY (con cinismo) Nulla!... (Glèby torna a parlare sottovoce coi forzati facendo misteriosamente segno di rientrare nel Kazerm per una certa sua trovata che… E i forzati rientrano con lui) VASSILI (con violenza) Fiele!... Da un’ora!... Contro te!... Contro me!... Ma chi è colui per te? (Stephana si copre il volto colle mani) Sai tu la mia tortura umana? (Stephana fa per dire ancora… Ma non può più profferir parola. Vassili la allontana con disgusto, dicendole) Ti guardo e vedo, e ascolto tutti i baci che hai dati, tutti i baci passati sovra il tuo volto! Gli occhi con che mi guardi narran baci! Voluttà!... Spasimi, che tu ricevi e doni! Io vedo mille braccia intorno a te! A miriadi!... A selve di tentacoli!... Per seno! Pei capelli!... Sovra il tuo fronte tutte l’onte veggo e la mia viltà! STEPHANA No!... Taci!... Taci!... VASSILI (disperato) Io mi credea forte! No, non lo sono perché bugia è l’oblio! Eterna è la vergogna! Torna il passato per voler di Dio che nega il suo perdono! Or questa è la mia sorte! E la sola speranza mia?... La morte! STEPHANA (sotto il terribile rimprovero, reagisce. Al nome di Dio proferito contro di lei dal suo amante che il dolore e l’orgoglio snaturano, insorge) Dio? Tu dici? Tu? Tu? In questo istante?… No, falso eroe! No! No, falso amante! Ah se il fango della terra tutto in fronte fosse un dì passato qui, lassù Dio per questo pianto mio ora perdona… (ma i singhiozzi non la lasciano dire e prorompe in lacrime balbettando) Io piango... Io piango!... VASSILI (umiliato e pentito colmo il cuore di sdegno per sé, corre a Stephana implorando) No, Stephana! Taci!... E, umana come Dio, tu pur perdona! T’ho straziata! Taci! (e le si butta innanzi in ginocchio) Vedi? Qui! Nel fango! Stephana pia, non piangere così! Nel fango, o fronte mia! Viltà mia, sì ai tuoi piè! Qui! Qui! Perdona a me, Stephana! (Ma, inaspettata e terribile, ecco dal Kazerm la voce beffarda di Glèby ricordare a Stephana le strofe della «Mattinata» eseguita avanti all’uscio della sua camera da letto la mattina del dì di Sant’Alessandro. Però ora non sono più sciabole di eleganti ufficiali che con l’argentino tintinnio vi fanno sotto l’accompagnamento, è il cozzare sinistro delle catene dei condannati che escono fuori dal Kazerm guidati da Glèby unendo alla sua le loro voci ironiche) STEPHANA (scatta violenta sotto quella tortura lascia Vassili, corre dietro a quella ciurma urlando) Per la croce di Cristo!... (e rivolgendosi a Vassili) Tu vuoi sapere? Ebbene, sia! (e va minacciosa verso Glèby) GLÈBY Bella Stephana... (e cerca di schermirsi) STEPHANA (lo afferra con forza incredibile, lo trascina fuori dal gruppo dei forzati traendolo pel bavero violentemente verso Vassili. A Vassili) Qui!... Qui!... Tu vuoi saper costui chi è? Mio primo amante!!!... (e si rivolge ai forzati) O voi che avete ucciso per odio o per amor, rubato per miseria, giudicatelo voi! (e ripete) Mio primo amante!... E m’ha venduta!... (e grida sempre tenendo stretto Glèby, che tenta invano di sfuggirle) de’ baci miei? Per lui! Di mie carezze? Per lui! Di mie viltà? Per lui!... (non ride più, si fa triste di una tristezza grandiosa; essa accenna verso Vassili livido e in preda al più profondo abbattimento) ebbe l’amor pietà di me! Ho amato!... A questo amor pietoso offrii me stessa!... Eppur, nel dì del mio martirio santo, ecco il vile destino della mia vita tornar qui ancor!... Passarmi sopra l’anima!... Ma no!... Nulla fra noi! (scuotendo terribilmente Glèby) Ti guardo e ti sfido! (e si rivolge ancora fiera ed energica ai forzati) Costui chi è?... Il nome suo?... (Gli strappa il berretto che copre la fronte di Glèby e mostra le stimmate, il marchio del carnefice) Usura e falso! (guarda per un momento in faccia Glèby e poi lo respinge sa sé inorridita) FORZATI (soggiogati e sorpresi) Brava la donna! Brava! (Glèby, per far dimenticare l’incidente un po’troppo umiliante per lui, scrolla le spalle sorridendo con grande filosofia e rientra nel Kazerm. Improvvisi, dai villaggi circostanti, lontani e vicini, a onde per l’aria, echeggiano stormi di allegre campane in tripudio. Preannunziano la notte della Resurrezione, la notte del Sabato santo. È il tramonto, squillano lontano acute le trombe cosacche delle diverse sotnie, rullano i tamburi della fanteria verde; un bisbiglio, dapprima indeciso, poi, a poco a poco, in un crescendo quasi sovrannaturale, un clamore strano e confuso di gioia, si eleva alto, alto, da tutta la casa di pena; istantanee brillano a tutte le capanne le lampade della preparata il luminaria, come per un incanto, come per magia; una profonda esaltazione di indefinibile consolazione traspare in tutti; il viso d’ogni condannato dove la paura, la viltà, il delitto, l’odio hanno solcato rughe feroci, si spiana e rispecchia il sentimento della bontà; da tutti i cuori erompe l’esultanza le braccia, le anime si elevano al cielo, e un grido immenso scoppia alto) IL GOVERNATORE (appare improvvisamente in mezzo ai condannati e solenne dice con affabilità paterna) Cristo è risorto! (poi, abbraccia il condannato a lui più vicino, lo bacia. Allora tutto è un sussurro di baci e di bisbigli diversi, in tutti i toni, l’espressione di un sentimento profondo, misterioso, indefinibile, il sentimento della fede « Cristo è risorto! Cristo è risorto!» E la sera comincia a diffondersi intorno) GLÈBY (dal Kazerm) Orsù, l’orchestra dia principio! (Una improvvisata orchestra, fatta di sole balalaike si dà a suonare internamente. I forzati rientrano nel Kazerm preoccupandosi ora soltanto della loro rappresentazione. Escono dalla capanna Stephania e Vassili, continuando un discorso sommesso e concitato) STEPHANA (accennando) Il pozzo è là... Fuggiamo! VASSILI (trepido) Se vero non fosse? STEPHANA Tentiamo! (A una finestra del Kazerm, durante il rapido colloquio, una testa è apparsa a spiare. È Glèby che scompare poi subito. Una pattuglia cosacca sbuca dietro il Kazerm. È la ronda che si allontana. Stephana indugia. Ancora vi appare la testa di Glèby alla finestra. Vassili e Stephana intanto si avvicinano al pozzo. Mentre i due penetrano nel pozzo, Glèby scompare. Improvvisamente si odono le grida di «All’armi!». La musica è interrotta! Escono confusamente Glèby, il Governatore, l’Ispettore, alcuni ufficiali e soldati. Gléby addita loro il pozzo. Ed è un incrociarsi rapido di soldati sotto le armi che accorrono, e di lanterne portate in tutti i sensi che illuminano la scena; alle finestre del Kazerm e fuori, tutto intorno, i forzati sorpresi guardano in gran silenzio. E giù rapidi l’Ispettore e i soldati invadono il pozzo! A quel primo momento di confusione e di baccano succede un silenzio profondo pieno di paure e di ansie. Improvvisamente un colpo d’arma da fuoco tuona secco soffocato sotto terra, e insieme un gemito e un grido alto, acuto, straziante. Il gemito di Stephana, il grido di Vassili, e quasi subito ecco l’Ispettore e soldati riapparire. Vassili afferrato, legato, trascinato fuori. Stephana, sorretta, boccheggiante, sanguinosamente dilaniato il petto da una ferita. Glèby si avanza guarda con gli occhi sbarrati, e fugge come ombra paurosa e dannata.) IL GOVERNATORE Ah, disgraziata! STEPHANA (al Governatore, barcollante e tutta in sangue) Hanno armi per uccidere i tuoi soldati... (Non può parlare, Cade) IL GOVERNATORE (vedendo Vassili trattenuto dai soldati) Lasciatelo! (Vassili corre articolando fra lacrime e gemiti parole senza senso, avvinghia Stephana. Un discorrere sottovoce di pietà, un accoramento generale) STEPHANA (sentendo Vassili che piange, stende la mano, gli accarezza la testa e gli sorride affettuosa) Non piangere!... Sollevami!... La parola sublime «Libertà», mi germoglia nel cuor... ora morendo... (con voce sempre più fievole) E muoio felice di sentirmi redenta, perché t’offro amore e vita... (e aiutata da Vassili bacia la terra) Siberia, terra santa di lacrime, e d’amore! Ed ora... sul tuo cuore! (e posa la testa sul petto di Vassili. Poi chiude gli occhi come per raccogliersi e morire sul suo cuore e nel pensiero del suo amore) Con te! Qui! Sempre!... (sentendo le lacrime e i baci di Vassili sulla mano che gli tiene stretta nella sua) VASSILI (in un urlo di disperazione) Stephana! Stephana! (Lontanissimo si sentono avvicinarsi le voci di una «Catena-Vivente» che arriva. Stephana fa per dire ancora. Ma non può più profferir parola. Il rantolo della morte la soffoca. Un urlo terribile di Vassili. Poi un silenzio profondo tutt’intorno. Sempre più la nenia dei nuovi condannati che si fa sensibile) L’ISPETTORE (in posizione di saluto militare sottovoce al Governatore) I nuovi condannati, Nobiltà! (e sul saluto aspetta ordini. Il Governatore si scuote, fa un cenno all’Ispettore di seguirlo e muove incontro alla nuova colonna di forzati. Due guardi carcerarie intanto, ad un cenno del caporale di servizio, strappa no Vassili che piange presso il corpo di Stephana, e lo costringono ad entrare nella sua capanna e ne chiudonsi l’uscio separandolo dalla morta, sulla quale un carceriere stende la coperta grigia mortuaria. Il caporale ne trascrive il numero 107) ATTO TERZO L’eroina (L’interno della Casa di forza nelle miniere del Trans-Baikal. È il Sabato Santo un sole di primavera intiepidisce un po’ l’aria. L’Ispettore di sezione passeggia, le mani dietro il dorso. Un invalido, zoppo e vecchio, guarda l’Ispettore e la casa N. 107) LE DONNE (sulle porte, al sole) Dalle nuvole ha il cielo snidato fuori quel rosso globo che par quasi sole che quasi splende e scalda, come suole, con quasi raggi e quasi veri ardori. LE ALTRE Oggi è Sabato Santo e il ciel fa festa! Alla vecchia Siberia sonnolenta un vel di luce pone sulla testa perché abbellisca... E lei?... TUTTE (ridono) Si riaddormenta! (Finalmente l’invalido si fa coraggio e colta la buona occasione può avvicinarsi alle donne) L’INVALIDO O donne, dite, stracci vecchi avete per fare la bandiera nazionale? LE DONNE Noi? No. LE ALTRE (bisbetiche) Stracci? Per noi. L’INVALIDO (finge di volersi rivolgere al n. 107) Là... TUTTE (con intenzione) Là chiedete! Là c’è di tutto! L’INVALIDO (ride, ma s’avvia dicendo) Oh lingue sputi-male! (e s’avvicina a Stephana che è sulla porta, e le parla. Stephana entra e ritorna subito con un cesto di stracci. L’invalido rapidamente, tenendo d’occhio l’Ispettore e le donne, con grande naturalezza trae lontano più che può Stephana come per meglio esaminare e cercare nel cesto) LE DONNE Dunque teatro? – Eccome – Udite? – A sera fatta!… – Dicon meraviglia! – E c’è il sipario!… – E una lumiera vera! – Mosca! – …il Kremlin!… – Colle fiamme vermiglie! (osservano il movimento febbrile al Kazerm e fuori. Forzati intenti ad inchiodare sgorbi di scene, uscire, rientrare. E le donne continuano il loro chiacchierio allegro. Alcune si preparano per andare ad attinger acqua, altre curiosa a guardare il lavoro dei forzati, altre a parlare pel piacere di poter parlare) – Dite, al fiume venite con me? (Alcune si staccano dal gruppo e si uniscono la loro) – Noi restiamo! Attendiam mezzodì! – Se vedeste che feste all’artel! – Con scenari dipinti dal ver! – Per sipario un effetto di ciel! – Così liete noi pur per un dì! – Canto e riso noi pur anche qui! – Per un’ora noi pure obliar! – Il sollievo d’un’ora al soffrir! – Tregua santa e crudeli martir! L’INVALIDO (fissa Stephana e, a voce bassa) La bandiera è un pretesto... Vi chiamate Stephana? STEPHANA Sì. L’INVALIDO Vi cerca un condannato... Numero novantotto... (rovescia a terra il cesto) STEPHANA Chi è? Che vuole? L’INVALIDO Parlarvi a solo prima di sera... STEPHANA (sorpresa) No! Io non parlo con alcuno. L’INVALIDO Così dirò. (supplichevole) Se qualche cosa date... Son pover’uomo anch’io e fate bene come vero è Dio... (Stephana gli dà qualche moneta. L’Invalido prende il danaro. Saluta e si allontana) E grazie a voi!... (ripassando davanti alle donne) Trovato! (mostra gli stracci bianco-neri) TUTTE (ironiche) Là chiedete! Là c’è tutto! (e ridono beffarde. L’Invalido rientra nel Kazerm Stephana col cesto torna verso la casetta, saluta le donne e rientra) LE DONNE (guardando dietro a Stephana con disprezzo) Vedeste come ha fatto a salutare? – con che superbia guarda! E con quali occhi! – Siamo sincere dà l’antipatia! – Parlar con noi?… La lingua le fa male! – vedete che alterigia? Strana! Balda! – E come posa! – Ancor fa la galante! – Passa arrogante e nel suo far spavalda! (le donne si dividono in tre gruppi. I primi due vanno in fondo alla scena ed escono l’uno a destra, l’altro a sinistra, il terzo entra nella capanna a sinistra) STEPHANA (inquieta e agitata siede sulla soglia della sua capanna) Chi mai sarà? VASSILI (esce dalla capanna e le si appressa teneramente) Che ti turba?... STEPHANA (volgendosi) Vassili... VASSILI (con affetto, carezzandola) Mia povera Stephana! Io vedo ne’ tuoi occhi lo strazio che ti divora l’anima... Oh... quando schiuderai l’ala raggiante sognata libertà! STEPHANA La libertà... VASSILI (con mite rimprovero) Questa parola trema sulla tua bocca con soave spasimo! STEPHANA (subito) No! Non per me! Per te!... Tu mi ritorni dall’aspro giogo affranto. E tutti i giorni hai gli occhi in febbre e in pianto! Ah questa tua è tortura che consuma e agghiaccia... VASSILI Ed ha fin la mia sciagura nelle tue care braccia! Nella tua voce limpida canta la primavera! Nei tuoi occhi è il fascino; la tua bocca è il maggio! Se tu mi baci io bacio l’acuto odor di tutti i fior! STEPHANA (stringendosi a Vassili) Arde in noi più puro l’amor nell’aspro tormento di questo destin. VASSILI O mia Stephana! Pallido fior! Nel mio cuor è il sorriso!... STEPHANA Il sorriso d’amor! (il suono di una campana si fa sentire) L’ISPETTORE (entra e comanda) Al lavoro! Al lavoro! (È l’appello per la ripresa del lavoro l’Ispettore e gli ufficiali di turno comandano la formazione delle Catene quella della «botte» e quella delle «carriole ». Vassili è aggiogato a una carriola. Echeggiano i comandi per la disposizione delle sotnie e le Catene partono. Appena via le Catene, l’Ispettore, gli ufficiali e gli alti impiegati della Casa di Forza ad un improvviso rullo di tamburi ed al segnale dell’ «attenti», squillato da trombe, si mettono in posizione) L’ISPETTORE Sua nobiltà il Governatore. In rango!! (Gli ufficiali, i soldati si allineano e si dispongono nella posizione dell’«attenti») ALCUNE DONNE (in gran da fare corron fuori e parlano fra loro animatamente) – La visita di Pasqua! – La mia casa è linda; e voi? – È in bell’assetto. – Dio volesse inspirargli la grazia del riposo! L’ISPETTORE (impone silenzio e le donne tacciono) Silenzio! (Il governatore appare seguito da funzionari) IL GOVERNATORE (all’Ispettore che ad un suo cenno gli si è avvicinato) Rapporti ai Kazerm? L’ISPETTORE (in posizione di saluto militare) Nobiltà, nessuno! (Il Governatore passa ispezionando. Le donne si inchinano al sua passaggio. Il Governatore si allontana seguito dall’Ispettore, dagli ufficiali e dai soldati. Le donne si ritraggono. Stephana esce dalla capanna e si avvia verso il fiume con secchi vuoti. Glèby, in tenuta da forzato, appare al Kazerm e le muove incontro) STEPHANA (arretra, depone i secchi e si passa una mano sulla fronte come per cacciare l’orrida visione, mormorando) Glèby? GLÈBY Sì, Glèby! Io pure son caduto nell’abisso! E ancor sul tuo cammino mi ha recato la sorte. Sapevo che eri qui. Dal vicino villaggio di Jakal chiesi lavoro in questa miniera. Ti volli ritrovare. STEPHANA (abbattuta) Che vuoi da me?! GLÈBY (guata intorno, e rapidamente) Stephana ho modo per fuggire! (Stephana trasalisce e lo guarda incredula; Glèby continua, a scatti, parlando basso) GLÈBY È un segreto. Affidato me l’ha un condannato morente. (accennando con circospezione) Vedi là quel vuoto pozzo? Il cavo è secco. Per esso si giunge al recinto oltre il tiro delle ultime vedette, e via per la brughiera a l’isba della Kaja si balza sulla troika e siamo salvi! (alenando forte, poi con più calma) Carponi, stanotte, ho scrutato il cammino. A breve tratto m’era la libertà. (con improvviso scatto) Ma che vale ora uscire da un abisso per gettarmi in un altro senza meta? Il tuo nome, Stephana, mi corse come un brivido nell’anima. Arretrai... Ti volli rivedere. Stephana con te, nel delirio del mondo, corsi la vita, con te godetti, con te mi gittai naufrago nel mar di voluttà... Se fui vile, con te, per te lo fui. Il destino ci unisce! (cerca di attirarla) STEPHANA (arretra con forza) No! No! (E poiché Glèby le si appressa, ella, con disprezzo) Non toccarmi! GLÈBY Torna con me alla vita io ti saprò ridar tutta la gioia. (arso di desiderio) Voglio ancora la tua bocca, le tuo chiome, il tuo seno... (adescandola) Ricorda… i tuoi splendori, le tue feste, i tuoi canti, e la bellezza tua dominatrice! Tutto, tutto riavrai, se tu mi segui! (Ma invano cerca di adescarla e trainarla nel vortice del passato; giù dal fondo dei pozzi e dietro il terrapieno un canto triste e affannoso si fa sentire «Il canto dei condannati») VASSILI, CORO Spremi dal cuor, dall’anima, dal fronte gocce di sangue, lacrime e sudor! STEPHANA (discernendo la voce di Vassili. Tra sé) Infinito dolore! Per infinito amore! (a Glèby) Qual vergogna tu porti col ricordo della bellezza mia e del mio splendore. Tu sei dannato a non sentire la dolcezza del pianto e del dolore. Alla mia vita l’estremo incanto là splende... Ascolta! quel pianto è amor! (E Stephana guarda intorno a sé commossa, allargando le braccia quasi a un immenso abbraccio verso quel cielo, verso la luce di quel sole scialbo, e, illuminato il suo volto ancor bello malgrado i patimenti, il suo bel volto di eroina appassionata esprime tutto quel sentimento di gratitudine femminile a quel luogo ov’essa ha potuto finalmente amare) A te portai l’anima mia, o Siberia tu come mamma a me le braccia hai stese e doviziosa nella tua miseria m’hai dato il bene che ad amar m’apprese! Ond’io qui vivo e sento sole e fiori, son caldi i tuoi tramonti e le aurore ed in quest’aere pregno di dolori io respiro il trionfo dell’amore! (Un silenzio trepido. Glèby guata fremendo Stephana) GLÈBY Così credi sfuggirmi? STEPHANA Va! Sei pazzo! GLÈBY (felino, frenandosi a stento) ... È per Vassili? STEPHANA (fiera) Sì. Amo Vassili. GLÈBY E non mi seguirai? STEPHANA No! No! GLÈBY (erompendo) Per Dio! (fa per lanciarsi su di lei e afferrarla) STEPHANA (ribellandosi, ergendosi fiera in tutta la persona) Se tu mi tocchi io grido! GLÈBY Bada! STEPHANA Va! (Gli volge le spalle inorridita e rientra nella sua capanna. Glèby ha un gesto di minaccia crudele. Poi si allontana egli pure) CORO INTERNO Spremi dal cuor, dall’anima, dal fronte, gocce di sangue, lacrime e sudor! IL GOVERNATORE (ritornando, all’Ispettore) Richiamate le ciurme dal lavoro! Oggi riposo! (Al segnale del riposo, il coro lontano tace interrotto. Il Governatore si allontana seguito dagli ufficiali e funzionari continuando altrove, ad altra Kazerm, la sua visita. E le Catene-Viventi tornano. Chi torna al Kazerm; chi torna all’isba del «Comando Libero», se è un condannato della Sezione Civile. Vassili siede presso la soglia della capanna. Stephana gli si appressa) GLÈBY (appare dal Kazerm, con un gruppo di forzati, e indica Stephana e Vassili) Or vedrete che scena! (appressandosi con atteggiamento provocatore) Strano incontro! FORZATI (ridendo) Attenti! GLÈBY (a Stephana) Una stretta di mano, e… complimenti! STEPHANA (fingendo di non ravvisarlo) Non vi conosco! GLÈBY M’ha il governo un po’ troppo, inesperto parrucchiere, spelato e per metà tosato... È Glèby sì o no? (Stephana lo guarda ammutolita Vassili si è alzato di scatto) VASSILI (a Stephana) Ma che vuole costui?! GLÈBY (impertinente, squadrando Vassili) Ah, voi quell’ufficiale dunque che fu?... (Vassili ha un moto di sdegno) STEPHANA (timorosa, calmandolo) No! Non turbarti... Andiamo! GLÈBY (continua impassibile) Io v’offro l’occasione d’un invitato all’agape pasquale. (accennando alla tavola nella capanna di Stephana già preparata) Là detto fatto, un altro piatto, e poi da buoni amici discorreremo insiem dei dì felici. VASSILI (minaccioso) Voi? Là coi vostri! GLÈBY Che modi questi?... FORZATI (ridendo) Ah!... Ah!... Dramma di famiglia!... GLÈBY Capisco!... (squadra dall’alto in basso Vassili) Gelosia?... (ride e rivolgendosi a Stephana) Ti compiango, Stephana! (Saluta Stephana e volge impertinente le spalle a Vassili; Stephana riesce a stento a far entrare nella capanna Vassili. Glèby ritorna verso il Nazerm con fare trionfante, ma i forzati, veduto che non gli è riuscito di farsi invitare come prima aveva promesso, lo accolgono ironicamente) FORZATI Un altro rifiuto! LE DONNE Non ti hanno voluto! GLÈBY Quel coso è geloso! Prometto una festa... FORZATI (vedendo Vassili uscire ancora dalla capanna) Ritorna! GLÈBY (ai forzati) Ne faccio un caprone con tanto di corna! (Ma i forzati non si lasciano persuadere e, anzi, per eccitarlo lo motteggiano aspramente con risa dapprima, poi con parole di dileggio schernendolo e aizzandolo. Vassili infatti ritorna e si lascia cadere sui gradini, Stephana lo guarda triste, gli occhi in lacrime, poi si rifugia nella capanna) GLÈBY (furente degli scherni, si fa largo fra i forzati e comincia a discorrere in modo da farsi udire da Vassili) La conobbi quand’era fanciulla aveva una sdrucita corta gonnella che le copriva.. nulla, ma quindici anni e un aggettivo «Bella», e nello sguardo il furor della vita. Era preziosa di bellezza e freschezza, e, un poco d’ignoranza e, un resto d’innocenza le davan la fragranza d’un bocciolo di rosa. Pur le mancava quello che il gran mondo definisce Sapienza! (fa una gran pausa, poi, presentandosi comicamente, aggiunge) Modestamente il piccolo difetto ho un poco corretto! (I forzati cominciano a divertirsi al giuoco di Glèby, quindi grandi risa, grandi applausi e grandi grida di «Silenzio!» per udir meglio il resto) GLÈBY (riprendendo) Poi?... Feste splendori, amori! Folli avventure! Piaceri senza cure! Pensieri! Dolori! Ridde di cuori e di... valori! Da mille e mille mani!… n bacio? Un vezzo? Gran prezzo! Confusioni di passioni dell’ieri e del dimani! Breve gioir profondo ed infecondo. Ecco il gran mondo dov’ella divina e bella fe’ da regina! Finchè, farfalla bella, s’abbruciò l’ale e presa da un amante del cuore. (e a voce forte accenna a Vassili) lo zotico ufficiale che vi cavò la spesa... VASSILI (scattando) Ah infamia! (e fa per avventarsi, ma è trattenuto energicamente da Stephana, che pallida e tremante dall’interno della apanna ha sentito) STEPHANA (stringendosi a Vassili) Vassili! VASSILI (furibondo) Lasciatemi! Via! L’ISPETTORE (intervenendo) Che avvenne? GLÈBY (con cinismo) Nulla!... (Glèby torna a parlare sottovoce coi forzati facendo misteriosamente segno di rientrare nel Kazerm per una certa sua trovata che… E i forzati rientrano con lui) VASSILI (con violenza) Fiele!... Da un’ora!... Contro te!... Contro me!... Ma chi è colui per te? (Stephana si copre il volto colle mani) Sai tu la mia tortura umana? (Stephana fa per dire ancora… Ma non può più profferir parola. Vassili la allontana con disgusto, dicendole) Ti guardo e vedo, e ascolto tutti i baci che hai dati, tutti i baci passati sovra il tuo volto! Gli occhi con che mi guardi narran baci! Voluttà!... Spasimi, che tu ricevi e doni! Io vedo mille braccia intorno a te! A miriadi!... A selve di tentacoli!... Per seno! Pei capelli!... Sovra il tuo fronte tutte l’onte veggo e la mia viltà! STEPHANA No!... Taci!... Taci!... VASSILI (disperato) Io mi credea forte! No, non lo sono perché bugia è l’oblio! Eterna è la vergogna! Torna il passato per voler di Dio che nega il suo perdono! Or questa è la mia sorte! E la sola speranza mia?... La morte! STEPHANA (sotto il terribile rimprovero, reagisce. Al nome di Dio proferito contro di lei dal suo amante che il dolore e l’orgoglio snaturano, insorge) Dio? Tu dici? Tu? Tu? In questo istante?… No, falso eroe! No! No, falso amante! Ah se il fango della terra tutto in fronte fosse un dì passato qui, lassù Dio per questo pianto mio ora perdona… (ma i singhiozzi non la lasciano dire e prorompe in lacrime balbettando) Io piango... Io piango!... VASSILI (umiliato e pentito colmo il cuore di sdegno per sé, corre a Stephana implorando) No, Stephana! Taci!... E, umana come Dio, tu pur perdona! T’ho straziata! Taci! (e le si butta innanzi in ginocchio) Vedi? Qui! Nel fango! Stephana pia, non piangere così! Nel fango, o fronte mia! Viltà mia, sì ai tuoi piè! Qui! Qui! Perdona a me, Stephana! (Ma, inaspettata e terribile, ecco dal Kazerm la voce beffarda di Glèby ricordare a Stephana le strofe della «Mattinata» eseguita avanti all’uscio della sua camera da letto la mattina del dì di Sant’Alessandro. Però ora non sono più sciabole di eleganti ufficiali che con l’argentino tintinnio vi fanno sotto l’accompagnamento, è il cozzare sinistro delle catene dei condannati che escono fuori dal Kazerm guidati da Glèby unendo alla sua le loro voci ironiche) STEPHANA (scatta violenta sotto quella tortura lascia Vassili, corre dietro a quella ciurma urlando) Per la croce di Cristo!... (e rivolgendosi a Vassili) Tu vuoi sapere? Ebbene, sia! (e va minacciosa verso Glèby) GLÈBY Bella Stephana... (e cerca di schermirsi) STEPHANA (lo afferra con forza incredibile, lo trascina fuori dal gruppo dei forzati traendolo pel bavero violentemente verso Vassili. A Vassili) Qui!... Qui!... Tu vuoi saper costui chi è? Mio primo amante!!!... (e si rivolge ai forzati) O voi che avete ucciso per odio o per amor, rubato per miseria, giudicatelo voi! (e ripete) Mio primo amante!... E m’ha venduta!... (e grida sempre tenendo stretto Glèby, che tenta invano di sfuggirle) de’ baci miei? Per lui! Di mie carezze? Per lui! Di mie viltà? Per lui!... (non ride più, si fa triste di una tristezza grandiosa; essa accenna verso Vassili livido e in preda al più profondo abbattimento) ebbe l’amor pietà di me! Ho amato!... A questo amor pietoso offrii me stessa!... Eppur, nel dì del mio martirio santo, ecco il vile destino della mia vita tornar qui ancor!... Passarmi sopra l’anima!... Ma no!... Nulla fra noi! (scuotendo terribilmente Glèby) Ti guardo e ti sfido! (e si rivolge ancora fiera ed energica ai forzati) Costui chi è?... Il nome suo?... (Gli strappa il berretto che copre la fronte di Glèby e mostra le stimmate, il marchio del carnefice) Usura e falso! (guarda per un momento in faccia Glèby e poi lo respinge sa sé inorridita) FORZATI (soggiogati e sorpresi) Brava la donna! Brava! (Glèby, per far dimenticare l’incidente un po’troppo umiliante per lui, scrolla le spalle sorridendo con grande filosofia e rientra nel Kazerm. Improvvisi, dai villaggi circostanti, lontani e vicini, a onde per l’aria, echeggiano stormi di allegre campane in tripudio. Preannunziano la notte della Resurrezione, la notte del Sabato santo. È il tramonto, squillano lontano acute le trombe cosacche delle diverse sotnie, rullano i tamburi della fanteria verde; un bisbiglio, dapprima indeciso, poi, a poco a poco, in un crescendo quasi sovrannaturale, un clamore strano e confuso di gioia, si eleva alto, alto, da tutta la casa di pena; istantanee brillano a tutte le capanne le lampade della preparata il luminaria, come per un incanto, come per magia; una profonda esaltazione di indefinibile consolazione traspare in tutti; il viso d’ogni condannato dove la paura, la viltà, il delitto, l’odio hanno solcato rughe feroci, si spiana e rispecchia il sentimento della bontà; da tutti i cuori erompe l’esultanza le braccia, le anime si elevano al cielo, e un grido immenso scoppia alto) IL GOVERNATORE (appare improvvisamente in mezzo ai condannati e solenne dice con affabilità paterna) Cristo è risorto! (poi, abbraccia il condannato a lui più vicino, lo bacia. Allora tutto è un sussurro di baci e di bisbigli diversi, in tutti i toni, l’espressione di un sentimento profondo, misterioso, indefinibile, il sentimento della fede « Cristo è risorto! Cristo è risorto!» E la sera comincia a diffondersi intorno) GLÈBY (dal Kazerm) Orsù, l’orchestra dia principio! (Una improvvisata orchestra, fatta di sole balalaike si dà a suonare internamente. I forzati rientrano nel Kazerm preoccupandosi ora soltanto della loro rappresentazione. Escono dalla capanna Stephania e Vassili, continuando un discorso sommesso e concitato) STEPHANA (accennando) Il pozzo è là... Fuggiamo! VASSILI (trepido) Se vero non fosse? STEPHANA Tentiamo! (A una finestra del Kazerm, durante il rapido colloquio, una testa è apparsa a spiare. È Glèby che scompare poi subito. Una pattuglia cosacca sbuca dietro il Kazerm. È la ronda che si allontana. Stephana indugia. Ancora vi appare la testa di Glèby alla finestra. Vassili e Stephana intanto si avvicinano al pozzo. Mentre i due penetrano nel pozzo, Glèby scompare. Improvvisamente si odono le grida di «All’armi!». La musica è interrotta! Escono confusamente Glèby, il Governatore, l’Ispettore, alcuni ufficiali e soldati. Gléby addita loro il pozzo. Ed è un incrociarsi rapido di soldati sotto le armi che accorrono, e di lanterne portate in tutti i sensi che illuminano la scena; alle finestre del Kazerm e fuori, tutto intorno, i forzati sorpresi guardano in gran silenzio. E giù rapidi l’Ispettore e i soldati invadono il pozzo! A quel primo momento di confusione e di baccano succede un silenzio profondo pieno di paure e di ansie. Improvvisamente un colpo d’arma da fuoco tuona secco soffocato sotto terra, e insieme un gemito e un grido alto, acuto, straziante. Il gemito di Stephana, il grido di Vassili, e quasi subito ecco l’Ispettore e soldati riapparire. Vassili afferrato, legato, trascinato fuori. Stephana, sorretta, boccheggiante, sanguinosamente dilaniato il petto da una ferita. Glèby si avanza guarda con gli occhi sbarrati, e fugge come ombra paurosa e dannata.) IL GOVERNATORE Ah, disgraziata! STEPHANA (al Governatore, barcollante e tutta in sangue) Hanno armi per uccidere i tuoi soldati... (Non può parlare, Cade) IL GOVERNATORE (vedendo Vassili trattenuto dai soldati) Lasciatelo! (Vassili corre articolando fra lacrime e gemiti parole senza senso, avvinghia Stephana. Un discorrere sottovoce di pietà, un accoramento generale) STEPHANA (sentendo Vassili che piange, stende la mano, gli accarezza la testa e gli sorride affettuosa) Non piangere!... Sollevami!... La parola sublime «Libertà», mi germoglia nel cuor... ora morendo... (con voce sempre più fievole) E muoio felice di sentirmi redenta, perché t’offro amore e vita... (e aiutata da Vassili bacia la terra) Siberia, terra santa di lacrime, e d’amore! Ed ora... sul tuo cuore! (e posa la testa sul petto di Vassili. Poi chiude gli occhi come per raccogliersi e morire sul suo cuore e nel pensiero del suo amore) Con te! Qui! Sempre!... (sentendo le lacrime e i baci di Vassili sulla mano che gli tiene stretta nella sua) VASSILI (in un urlo di disperazione) Stephana! Stephana! (Lontanissimo si sentono avvicinarsi le voci di una «Catena-Vivente» che arriva. Stephana fa per dire ancora. Ma non può più profferir parola. Il rantolo della morte la soffoca. Un urlo terribile di Vassili. Poi un silenzio profondo tutt’intorno. Sempre più la nenia dei nuovi condannati che si fa sensibile) L’ISPETTORE (in posizione di saluto militare sottovoce al Governatore) I nuovi condannati, Nobiltà! (e sul saluto aspetta ordini. Il Governatore si scuote, fa un cenno all’Ispettore di seguirlo e muove incontro alla nuova colonna di forzati. Due guardi carcerarie intanto, ad un cenno del caporale di servizio, strappa no Vassili che piange presso il corpo di Stephana, e lo costringono ad entrare nella sua capanna e ne chiudonsi l’uscio separandolo dalla morta, sulla quale un carceriere stende la coperta grigia mortuaria. Il caporale ne trascrive il numero 107) Giordano,Umberto/Siberia
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Ford Mustang Boss 302 69 はIGCになりました -- (9685) 2012-09-26 18 19 13 ニトロの効きが悪い以外は備考通り結構万能車 レース使用目的ならNITROUS POWER★★★ 2枚使用でMR2などに勝てると思われる。 -- (Ford GT40 MK.I) 2012-09-28 00 55 05 Ford Mustang Boss 302 12 IGC仕様ができました。 -- (名無しさん) 2012-10-19 18 47 32 2012年11月27日現在RTR-Xがショップから消えました -- (名無しさん) 2012-11-27 19 41 37 いつの間にかショップにダッジチャレンジャーが追加されてたが。。。。一時的にかな? -- (名無しさん) 2012-12-05 21 36 26 クラスのとこわざわざ画像にして・・・お疲れ様です。 -- (IRATAROU) 2013-01-04 13 29 03 マスタングの302 12IGCなくなってるんだけど… 俺だけ? -- (yukito65) 2013-01-26 14 41 16 ↑ ちょっと前からアプデ毎にIGC車が入れ替わる仕様になってるんだよ BOSS 12のIGC版は1/9のアプデで消された -- (beatmaniaIIDX) 2013-01-26 14 55 26 そしてwikiにも乗っていないと言う不順な扱いを受けている escortのMKⅠとラプター・・・ -- (名無しさん) 2013-01-26 17 31 29 クラウンビクトリアがない -- (名無しさん) 2013-01-27 10 09 53 定期的に課金報酬にはなってますね -- (名無しさん) 2013-01-27 19 48 57 A-SpecのコルベットよりB-SpecのBossの方が値段が高い件 -- (Arion) 2013-01-31 22 58 36 Ford GT IGC化キタ━━━━━━(゚∀゚)━━━━━━ !!!!! -- (名無しさん) 2013-06-13 21 48 12 この日をどれだけ待ち望んだことやら(´;ω;`)ブワッ -- (大げさ) 2013-06-13 22 22 37 Ford Lotus Cortinaの欄が荒らされてたので修正しました -- (名無しさん) 2013-08-14 11 13 02 Mustang RTR-X AクラスのTEマシンが欲しかったので、ちょうどリミテッド出現により購入。 ましな部類なものの、アメ車みたいな滑りは普通にあります。Z-Tuneの後に乗るとちょっと不安定。 ロードブロックのPCのリアトランクにちゃんと当てないと、普通に止まります。 車種紹介のタイトルに惹かれて出現を待ってましたが、ちょっと期待はずれで残念でした。 ボディキットもないですし、車高下げLv3でもあんまり下がりませんが。 この系統の他の車よりはカッコいいので、置いときます。w -- (名無しさん) 2013-08-30 13 35 45 BOSS 69の所IGCエアロありと書いてありますが今もありますか?wikiのところだと課金エアロしか載ってないので・・http //nfsworld.wikia.com/wiki/Category Class_A -- (名無しさん) 2013-12-13 00 22 56 手元のBOSS 69を確認したところIGCエアロは無いようです -- (名無しさん) 2013-12-13 08 35 39 Capri RS3100の記述を修正いたしました。 -- (名無しさん) 2014-05-28 14 23 24 gt40は、どのクラスがいいですか? -- (naoya555) 2014-11-24 13 56 48 C,B -- (名無しさん) 2014-11-24 14 34 02
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<<第2幕>> <第1場> (美しい虹が映っている、穏やかな広い海。 岸の近くには小舟がつながれて、その舵の処に 美しい女の姿をした精霊がいる。 海の精が2人、波間で跳ねている) (aria) EUSTAZIO 胸を痛める我々が 慰めを得られる 目的地はすぐそこに 希望を捨てぬ者からは 悲しみが消え 心は安らぎを得る (リナルド、ゴッフレード慌てて登場) <第2場> (recitativo) RINALDO 出口のない苦悩の闇間で 少しばかりの喜ばしい慈悲を得ようと望む 目指すあの岩山まで あとどれくらいなのか? GOFFREDO そしてあの友なる魔法使いの住処に たどり着くのはいつか? EUSTAZIO 陽光差すこの岸から その運命の場所に至るのは そう遠くない、この不可解なできごとの 真相も じきにわかるだろう (彼らが旅の先を急ごうとすると 小舟に乗っている女がリナルドを手招きする) <第3場> (recitativo) DONNA アルミレーナのこよなく甘い吐息を 聞くために おいでなさい、リナルド、この小さな舟へ 彼女は私達をここへ遣わし 一人寂しく、打ちひしがれて 彼方の海辺であなたを待っています あなたの情熱が海を越えて届くことが 彼女の望みだったのです (リナルド、ゴッフレードとエウスターツィオがこの誘いに驚いている間、海の精達は歌いながら飛び跳ねている) (aria a 2) SIRENE 緑うるわしき あなた達の五月 おお永遠に愛し合う心よ 愛の花を 摘み続けるがよい 栄光を偽る光も もはや あなた方を悩ますことはない 愛し愛される 美しい心を持つ者だけが 幸を知る (recitativo) RINALDO 不思議な力が 私をあの招きに 従わせようとするのだが? (彼は少しためらった後、いきなり小舟に乗り込もうとするが、ゴッフレードとエウスターツィオに止められる) 愛するアルミレーナ、 今行くぞ GOFFREDO 無鉄砲な、やめろ! 早まってはいけない EUSTAZIO それは余りに無謀だ! RINALDO 私は望み、おののき、身を任す・・・恐怖の中でも (彼が迷っている間、女が再び彼を呼ぶ。 すると彼は勢い良く小舟に乗り込もうとする。 しかし、他の者に止められる) DONNA リナルド、早くこちらへ! RINALDO ああ、アルミレーナ、すぐ行くぞ GOFFREDO お前の名誉は? RINALDO 震えている EUSTAZIO 理性は? RINALDO そんなものはない GOFFREDO 無茶はやめろ RINALDO いや、行く EUSTAZIO 立場を考えろ! RINALDO 私の心は怖れない GOFFREDO シオンがお前を呼んでいるぞ RINALDO 最愛の女(ひと)が私を招いてるんだ EUSTAZIO 地獄にたぶらかされるぞ GOFFREDO ステュクスにからかわれるぞ RINALDO 彼女のためなら地獄とでも戦う! (aria) 三頭のケルベロスも 私の剣でひれ伏す 彼方ではアルケイデスの命が 再び生まれ出る (彼は歌いながら、慌ただしく小舟に乗り込む。 女はすぐに沖へと舟を漕ぎ出す。 そして舟が見えている間、海の精達は飛び跳ねているが、舟が視界から消えると海の中へ沈む。その様子を見ていたゴッフレードとエウスターツィオは、当惑を隠せない) (recitativo) EUSTAZIO 呆れた勇気だ 渦巻く波と 甘い言葉に惑わされて 自分の栄光を信じるとは! GOFFREDO こんな荒っぽい地獄の仕業が 真に勝利したことはない だが私の心よ この苦難に対しひるむでないぞ 神よ!娘は連れ去られた! 英雄は一瞬にして消え去った! 望みよ、徳よ、私を一人残さないでくれ! (aria) 私の心よ、教えてくれるか? 勝利か 死か 頼む、聞かせてくれ もし私の誇りが傷ついても 良い望みだけが 私に平和を期待させるだろう <第4場> (アルミーダに魔法をかけられた宮殿の、魅惑の庭。アルガンテとアルミレーナ) (recitativo) ALMIRENA アルミーダ、何て酷い! 幸せに暮らしていた私を 地獄の力で連れ去り ここで私を終り無き苦しみと共に 苦悩の地獄の中で生かしておくとは! (泣く) ARGANTE 美しい人よ 神々しい双眸が放つ 優しい光を 悲しませるでない 可哀相で私の心まで砕けそうだ きみは私の心の女王 その大いなる権力で 私の心を思うままにできるのだ ALMIRENA 嘘ばっかり! ARGANTE どうすれば俺を 信じてくれる? ALMIRENA 自由にして ARGANTE それは無理な注文だね ALMIRENA それなら泣かせておいて (aria) 私の酷い運命に 涙を流すままにさせてください そして自由になる時を 焦がれるままにさせてください ただ どうか この嘆きが 私の苦悶の縄を 断ち切ってくれますように (recitativo) ARGANTE ああ、愛の神はその魔法の力で 私の心を苦しめるために 愛らしい唇からこの調べを生み出した アルガンテ、どうする? 思慮よ、何か言ってくれ・・・ああ もうこの欲望を抑えきれない (aria) ARGANTE 愛らしい口よ お前は私にして欲しいことを 望むだけで十分さ 愛らしい頬よ 見つめているだけで 私の心は上の空 <第5場> (recitativo) ARMIDA 勝利の証 月桂樹の葉で 私を装っておくれ! アッシリア軍を恐怖に陥れた 強腕リナルドは 惨めな生けにえとして 私の怒りの祭壇に供され 血にまみれ大地に倒れるのよ 精霊よ、今すぐ彼を連れてここへ! <第6場> (二人の精霊が、リナルドをアルミーダの前に連れてくる) (recitativo) RINALDO 悪女め、煌々たる心は 地獄をあざけるくらいの力は 十分にあるのだぞ アルミレーナを私に返すか それともこの剣で報いを受けるか ARMIDA このアルミーダを前に随分と自惚れた物言いね RINALDO もっと酷い拷問を前にしてもな ARMIDA あなたは私に囚われてるのよ RINALDO しかし心までは奴隷じゃないね ARMIDA あなたの命は私次第 RINALDO 不屈の魂は死も怖れない ARMIDA (何かしら 心にときめくものが 彼の美しい顔立ちに輝いているわ) RINALDO アルミレーナを返せ! ARMIDA (何なの、この気持は? 愛の苦悶が心に忍び寄る) RINALDO 私に返せ!酷い奴め! アルミレーナを私に返せ! ARMIDA (まさか・・・忌まわしい敵の男が 私の心を勝ち取るの?) RINALDO 私を怒らせると怖いぞ お前の地獄の軍団など打ちのめす ARMIDA (負けたわ、ああ、彼がこんなに素敵だったとは) リナルド、この海辺では そよ風が吹くたびに愛を囁くの 波も、小鳥も、花も ただあなたを愛の抱擁へと誘うわ むやみに怒るのはやめて あなたはもう敗者ではない、アルミーダに勝ったのよ 愛してるわ・・・ああ、あなた! RINALDO 大嫌いだね お前なんか! ARMIDA この気持ちを受けとめて! RINALDO それを引き裂くためにな ARMIDA 無尽の喜びをあなたにあげるわ RINALDO お前には無尽の苦痛をやるよ ARMIDA この祈りでほだされてくれれば! RINALDO ヘドが出る、そんなもの ARRMIDA このため息でどう? RINALDO うんざりだ ARMIDA 地獄は私の思うままよ RINALDO それがどうした ARMIDA 私が誰だと・・・ RINALDO 性悪女 ARMIDA 決めて・・・ RINALDO 復讐を ARMIDA お願いよ! RINALDO 愛する人よ、今行くぞ (duetto) ARMIDA 待って! RINALDO 嫌だ! ARMIDA アルミーダはあなただけを・・・ RINALDO くどい!嘘つきめ! ほっといてくれ! ARMIDA もう死にそうよ RINALDO いいかげんにしてくれ ARMIDA 私に死ねって言う気? <第7場> (アルミーダはアルミレーナの姿に変身する) (recitativo) ARMIDA つれない人、あなたは私の心から 平穏を奪い去った こんなに苦しんでいる私を見向きもしないの? RINALDO 何てことだ!愛する君じゃないか? さあおいで、迷えるこの心を癒しておくれ ARMIDA 随分といいかげんね 新しい相手にはご執心なのに あなたを愛してる者は捨てるのね? RINALDO 違うよ、お前 君こそ私の 求める人、ここではあの酷い アルミーダの姿しか見かけなかったんだ ARMIDA なら私を胸に抱きしめて RINALDO ああ幸せな! (二人が抱き合うと、アルミーダは元の姿に 戻り、リナルドは飛び退く) スフィンクスよ、お前は恐ろしい苦痛を 私の心にひき起こす! ジュピターよ、その槍を投げろ! 天にはこの女を撃つ雷がないのか? (アルミーダは再びアルミレーナの姿になる) ARMIDA さあ、この腕に飛び込んで! RINALDO 愛する人よ! (彼女を抱きしめようとするが、思い止まる) どうするつもりだ、リナルド! この容貌の下に 楽園の仮面を被った 地獄があるのでは? (aria) 怒りと逆上で 私は燃え盛り 身震いする 地獄に騙されることを望む一方で それを恐れながら (出て行く) <第8場> (アルミーダ、一人元の姿で) (recitativo accompagnato) ARMIDA つまりは見た目で騙そうとしても 限りない喜びを約束しても 地獄で脅しても あの冷酷な男の心を掴む力はないの? それなのに、ああ、私の心は彼を追う! 実らぬ愛の戦利品! いえ!怒りよ沸き上がれ あの人でなしに襲いかかって 私の足元に血まみれにして倒すのよ! ああ、どうなるの! 愛する人を殺す? ああ、私の弱い心よ お前は裏切り者もかくまう気なの? 怒りよ、奮い立て 新たな懲らしめと罰の定めを見いだせ! 死ねばいいのよ、そうよ・・・ああ、だめ だって彼は素敵すぎる! (aria) ああ つれない人よ どうかこの涙があなたの心を 動かしてくれたなら さもなくば 私の想いをはねつけた人よ あなたもこの酷さを味わうことになるわ <第9場> (recitativo) ARMIDA もう一度この場所で アルミレーナの姿に化けよう 大好きな炎に寄って来る蛾のように リナルドが戻ってくるかもしれない (アルミーダが再びアルミレーナの姿になるとアルガンテがやって来る) ARGANTE 可愛いアルミレーナ ほんの少し 美しい君と離れているだけで 酷い苦悶で心が痛む (アルミーダ、憤慨してアルガンテを見る) 私を幸せにするはずの 星のごとき瞳の輝きが 曇っているようだが? (アルミーダ、前よりさらに憤慨して彼を見る) いい娘だ、もう大丈夫だよ まもなくあの怖いアルミーダの理不尽な縄から 解放してあげるからね (アルミーダ、彼から視線を外して動かない) ほら、何をためらっているんだ こうして約束しよう、私の忠誠、私の力 そしてこの抱擁! (アルガンテが彼女を抱きしめようとするとアルミーダは彼女自身に戻り、激しい怒りと共に彼を拒絶する) ARMIDA 浮気者! これが私の 愛の報いってこと? ARGANTE ああ、これは何だ? ARMIDA あなたに心からの愛を示したのは 私じゃなくって? ARGANTE 否定はしないが ARMIDA 高慢ちきなあなたのために 地獄を解放したのは私じゃなくって? ARGANTE まったくだ ARMIDA 私を裏切って! ARGANTE ほんの出来心だ 許してくれ! ARMIDA 私の怒りの雷光を見るわよ ARGANTE 落ち着け! ARMIDA 嫌よ ARGANTE この赤面を見て 許してくれないかな ARMIDA だめ ARGANTE ふん、尊大な女め 俺はアルミレーナを愛してるさ ARMIDA 地獄を見るわよ ARGANTE 勝手にしろ おまえの悪霊なしでも 俺の剣だけで十分だ (aria) ARMIDA いざ戦いへ そして勝利を 私を傷つけた者への怒りで この屈辱の仕返しを 私の胸に大いなる火を付けた あの傲慢さを打ち砕くために 神々は私と共にあるだろう ATTO SECONDO SCENA I (Gran mare placido, in cui riflette un bellissimo iri; vicino al lido sta una barca sull’àncora, ed al timone della medesima v’è uno spirito in forma di bella donna. Due Sirene vanno saltando nelle onde.) (aria) EUSTAZIO Siam prossimi al porto, Per prender conforto Al nostro penar. Ch il cor si consoli, Il duolo s involi Da chi sa sperar. (Rinaldo, Goffredo escono con fretta.) SCENA II (recitativo) RINALDO A quel sasso bramato, Da qui fra l ombre del mio cieco duolo Spero trar di pieta liete faville, Quanto ne resta? GOFFREDO E quando La soglia bacierem del mago amico? EUSTAZIO Da questo lido aprico Di quel fatale albergo Non distano i confini, e fra momenti Dell alto affar iscoprirem gli eventi. (Mentre s’affrettano per seguire il loro viaggio, la Donna che sta nella barca invita Rinaldo ad entrarvi.) SCENA III (recitativo) DONNA Per accor d Almirena I più dolci respiri, Entra, Rinaldo, in questo augusto pino; Ella quivi mi spinse, ella t attende Colà in spiaggia romita, Mesta, sola e tradita; Tanto importi le piacque, Di portaar il tuo foco in mezzo all acque. (Mentre Rinaldo, Goffredo ed Eustazio restano attoniti per quell’invito, le Sirene cantano e saltano.) (aria a 2) SIRENE Il vostro maggio De bei verdi anni, O cori amanti, Sempre costanti Sfiorate in amore! Né un falso raggio D onor v affanni, Che sol beato Chi amante amato Possede un bel core. (recitativo) RINALDO Qual incognita forza Mi spinge ad eseguir l alto commando? (Sta un poco sospeso, e poi con furia si risolve d’entrar in barca, ma viene arrestato da Goffredo e da Eustazio.) Sì Almirena, mia vita, A te ne vengo. GOFFREDO O gran guerrier, t arresta, Ferma l incauto piede! EUSTAZIO Qual ignobil cimento! RINALDO Spero, temo, confido, e in un pavento. (Mentre sta sospeso, la Donna lo richiama di nuovo, ed egli furiosamente vuole entrar in barca, ma viene fermato dai suddetti.) DONNA Rinaldo, affretta i passi! RINALDO Sì, Almirena, a te corro. GOFFREDO La tua gloria? RINALDO Ne freme. EUSTAZIO Il tuo senno? RINALDO Languisce. GOFFREDO Frena l ardir. RINALDO Non devo. EUSTAZIO Pensa a casi tuoi! RINALDO Il cor non pave. GOFFREDO Sion ti chiama. RINALDO Ed il mio ben m invita. EUSTAZIO L Erebo ti delude. GOFFREDO Stige ti prende a scherno. RINALDO Pugnerò per quel bel sin coll inferno! (aria) Il tricerbero umiliato Al mio brando renderò, E d Alcide l alto fato Colà giu`rinovero. (Cantando entra nella barca con furia; la Donna subito s’allarga in alto mare,e sin tanto che la barca si vede, le Sirene saltano, e cantano,ma la barca essendo fuori di vista, le Sirene si sprofondano in mare; Goffredo ed Eustazio, avendolo seguito cogli occhi, restano confusi.) (recitativo) EUSTAZIO Signor, strano ardimento! Sui vortici dell onde, All aure di lusinghe, Fidar la propria gloria! GOFFREDO Ciò fu indegna vittoria Del barbaro Acheronte; Ma di tal duolo a fronte Non paventi il mio core. La figlia, oh dio! È smarrita! L eroe sen fugge a volo! Speme, virtù, non mi lasciate solo! (aria) mio cor, che mi sai dir? O vincer, o morir, Sì, sì, t intendo! Se la mia gloria freme, Sol da una bella speme Io pace attendo. SCENA IV (Giardino delizioso nel palazzo incantato d’Armida. Argante ed Almirena.) (recitativo) ALMIRENA Armida, dispietata! Colla forza d abisso Rapirmi al caro ciel de miei contenti! E qui con duolo eterno Vivia mi tieni in tormentoso inferno! (piange.) ARGANTE Non funestar, o bella, Di due uci divine il dolce raggio, Che per pietà mi sento il cor a frangere. Tu, del mio cor reina Con dispotico impero, Puoi dar legge a quest alma. ALMIRENA Ah! Non è vero. ARGANTE Della mia fedeltate Qual fia un pegno sicur? ALMIRENA La libertate. ARGANTE Malagevol commando! ALMIRENA Dunque lasciami piangere. (aria) Lascia ch io pianga Mia cruda sorte, E che sospiri La libertà. Il duolo infranga Queste ritorte, De miei martiri Sol per pietà. (recitativo) ARGANTE Ah! sul bel labbro Amore Di possente magia formò le note, Per tormentarmi il core. Argante, che risolvi? Pensier, che mi sai dir? Ahi! Ch’il mio petto Più resister non puote a tanto affetto. (aria) ARGANTE Basta che sol tu chieda, Per otterner da me, Bocca amorosa. Solo ch il cor ti veda, Tutto si perde in te, Guancia vezzosa! SCENA V (recitativo) ARMIDA Cingetemi d alloro Le triondali chiome! Rinaldo, il più possente, Terror dell arme Assire, In umile olocausto Sull altar del mio sdegno Cadra svenato al suolo. Onducetelo quivi, o spirti, a volo! SCENA VI (Due spiriti conducono Rinaldo alla presenza d’Armida.) (recitativo) RINALDO Perfida, un cor illustre Ha ben forza bastante Per isprezzar l inferno; O rendimi Almirena, O pagherai con questo acciar la pena. ARMIDA D Armida a fronte si superbi accenti? RINALDO A fronte ancor de più crude tormenti. ARMIDA Mio prigionier tu sei. RINALDO Sin nell alma non giunge il mio servaggio. ARMIDA È in mia balia la vita. RINALDO La morte non paventa un alma invitta. ARMIDA (Splende su quel bel volto Un non so che, ch il cor mi rasserena.) RINALDO Omai rendi Almirena! ARMIDA (Con incognito affetto Mi serpe al cor un amorosa pena) RINALDO Rendimi, sì, crudel, rendimi Almirena! ARMIDA (Ma d un nemico atroce Sarà trofeo il mio core?) RINALDO Ha forza il mio fuurore, Per atterrar il tuo infernal drapello. ARMIDA (Son vinta, sì; non lo credea sì belllo.) Rinaldo, in questa spiaggia Ogn aura spira amore; L onda, l augelllo, il fiore T invitan solo ad amorosi amplessi; Depon quell ira infida, Vinto non più, ma vincitor d Armida! T amo, oh caro. RINALDO Io t aborro! ARMIDA Prendi questo mio cor! RINALDO Per lacerarlo. ARMIDA Mille gioie t appresto. RINALDO Io mille pene. ARMIDA T ammoliscano i prieghi! RINALDO Io li detesto. ARRMIDA Abbian forza i sospir? RINALDO D accender l ira. ARMIDA M obbedisce l inferno. RINALDO Io ti disprezzo. ARMIDA Pensa ch io son… RINALDO Tiranna. ARMIDA Risolvi… RINALDO La vendetta. ARMIDA Per pietade! RINALDO A te corro, o mia diletta! (duetto) ARMIDA Fermati! RINALDO No, crudel! ARMIDA Armida son, fedel… RINALDO Spietata, infida! Lasciami! ARMIDA Pria morir! RINALDO Non posso più soffir. ARMIDA Vuoi ch io m uccida? SCENA VII (Armida si cangia in Almirena.) (recitativo) ARMIDA Crudel, tu ch involasti Al mio core la calma, Un sol gueardo mi nieghi a tante pene? RINALDO Che veggio! Idolo mio! Sei tu, mio bene? Deh! Vieni a consolar l alma smarrita! ARMIDA Quivi con molle vita Vai fometando una novella brama, E lasci sì chi t ama? RINALDO No, cara, che tu sei La sospirata meta, e in questo loco Sol d Armida crudel viddi l sembiante. ARMIDA Stringimi dunque al sen. RINALDO Beato amante! (Nell’abracciarsi, Armida riprende la sua forma ,e Rinaldo fugge. ) Sfinge, un penoso horrore Arrecchi nel mio core! Giove, lancia il tuo tello! Non avrà per costei fulmini il cielo? (Armida si cangia un’altra volta in Almirena.) ARMIDA Corri fra queste braccia! RINALDO Anima mia! (Va per abbraciarla, poi si ferma.) Ma che tenti, Rinaldo! Forse sotto quel viso V è l infeerno co un vel del paradiso. (aria) Abbrugio, avampo e fremo Di sdegno e di furor. Spero, ma sempre temo D un infernal error. (Va via.) SCENA VIII (Armida sola, riprende la sua propria forma.) (recitativo accompagnato) ARMIDA Dunque i lacci d un volto, Tante gioie promesse, Li spanveti d inferno, Forza n avran per arrestar quel crudo? E tu il segui, o mio core! Fatto trofeo d un infelice amore! No! si svegli l furore, Si raggiunga l ingrato, Cada a miei piè svenato! Ohimè! Che fia? Uccier l alma mma? Ah! Debole mio petto, A un traditor anco puoi dar ricetto? Su, su, furie, ritrovate Nova sorte di pena e di flagello! S uccida, sì…ah!, ch è troppo bello! (aria) Ah! Crudel, Il pianto mio Deh! Ti mova per pietà! O infedel, Al mio desio Proverai la crudeltà. SCENA IX (recitativo) ARMIDA Riprendiam d Almirena Il mentito sembiante in questo loco, Che forse qual farfalla Ritornerà Rinaldo al suo bel foco. (Armida riprende la forma d’Almirena, poi viene Argante.) ARGANTE Adorata Almirena, Ogni breve dimora, Che dal tuo bello fa l anima mia, È pena acerba e ria. (Armida riguarda Argante con sdegno.) Tu con rai luminosi Fai splender quelle stelle, Che mi promiser sì felici influssi? (Armida lo riguarda con più sdegno di prima.) Anima mia, ti rasserena omai, Che della cruda Armida In breve ti trarrò da lacci indegni. (Armida resta sospesa senza guardarlo.) Deh! Non tener l animo tuo perplesso, S impegna di contento la mia fé, la mia forza, E questo amplesso! (Mentre Argante va per abbracciarla, Arrnida riprende la sua forma, e lo respinge con gran furia.) ARMIDA Traditor! Dimmi è questa Del mio amor la mercede? ARGANTE Oh dei! Che miro? ARMIDA Io, ch il mio cor ti spiego Con affetti? ARGANTE No, l niego. ARMIDA Io, che l inferno, o altero, Slego a tuo prò? ARGANTE Egli è vero. ARMIDA Tradirmi! ARGANTE Scusa un lampo D intempestivo amor! ARMIDA I fulmini vedrai del mio furore. ARGANTE A acqueta! ARMIDA No. ARGANTE Il rossore Sia una rigida pena. ARMIDA No. ARGANTE Sì, superba, amo Almirena. ARMIDA Stige ritiro. ARGANTE Fa ciò, che t aggrada; Senza i demoni tuoi basta mia spada. (aria) ARMIDA Vo far guerra, e vincer voglio, Collo sdegno chi m offende Vendicar i torti miei. Per abbatter quel orgoglio, Ch il gran foco i sen m accende, Saran meco gli stessi dei. To the extent possible under law, REIKOhas waived all copyright and related or neighboring rights to the Japanese text above. This work is published from Japan. Handel,George Frideric/Rinaldo/III
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ラディカル ロゴ 英名 Radical 設立 XXXX年X月XX日 国籍 イギリス 登場 グランツーリスモ7 概要 まるで見た目も名前も“世界を縮めて”しまいそうな、プロトタイプカーのような形のスポーツカーを生み出す事でお馴染み。公道でも走れるが、普段乗りでの使用はキツイほど実用性は無い。それは「この世の理はすなわち速さだと思っていて、速さこそ有能なのが文化の基本法則だ」と考えていて速く走るのにムダな装備を省いているからである。 『そうだ!俺は遂に見つけた! 文化の神髄を! 』 ちなみに、実際にも当時としてはニュルブルクリンクで市販車最速となる記録を2度も叩き出し(映像は2009年のもの)本当に“世界を縮めている”。 「ハァァ~~~! 6分45秒~ また世界を縮めた…ァ!」 PGR4やForza4など、Xbox360の洋レースゲーでは割と見かけたが、グランツーリスモには長らく収録されなかったメーカー。GT7で満を持しての登場。 ラディカルとは「過激」「急進的」という意味。 「お前に足りないものは、それは~、情熱思想理念頭脳気品優雅さ勤勉さ!そしてェなによりもォ------“速さ”が足りない!!」 クルマ一覧 グランツーリスモ7 ラディカル SR3 SL 13【新録】
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第6回オリコランキングTOP10 1位3-RCMTAA8087(3476/1135) 2位SHADOWAA7658(3160/1338) 3位YOMOGIAA7610(3131/1348) 4位M-3AA7596(3191/1214) 5位**EXEAA7546(3152/1242) 6位SLOTHAA7500(3021/1458) 7位*410*A7384(3021/1342) 8位TRNA7325(3026/1273) 9位M.A7303(2943/1417) 10位765A7288(2916/1456) beatmaniaIIDX 18 Resort Anthem オリコ絶賛開催中 !! 今週のオリコ RA第7回HYPERコース(4月30日~5月6日) 1. ☆10 灼熱Beach Side Bunny 2. ☆11 Sense 2007 3. ☆10 A 4. ☆11 Almagest 計☆42 コース名: IR-8TH DAN #7 コースID: KHWEZVXE オリコのプレイ方法 1、コースID「KHWEZVXE」を「オーダーコース」に登録。 2、IIDX-ID「9100-3453」(DJ N-CE)をライバル登録→アクティブにする。 その後、プレイ時にEXPERT→USERフォルダにあると思います。 今作もスコアアップに、地力上げに、ライバル探し等に活用頂けたらと思います。 八段曲 BITTER CHOCOLATE STRIKER→Session 9 -Chronicles-→G59→gigadelic 九段曲 Raison d ?tre ~交差する宿命~ → Anisakis -somatic mutation type"Forza"- → ANTHEM LANDING → moon_child オリコテンプレ ※現時点適用されているルール ★八段スレオリコ ローカルルール★ 現在HYPERとANOTHERを1週ごと交互に指定中 対象曲はスレ内ルールに則ってHYPER譜面は全曲対象 日付変更前に安価して決定 期限は日付変更した瞬間の土曜日から一週間後まで ★現行八段スレ★ beatmaniaIIDX 八段スレ☆49 http //yuzuru.2ch.net/test/read.cgi/otoge/1302141513/l50
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使用BGM一覧 弘南時代は手元にあった曲を寄せ集めて使っていたので、結構趣味が偏っていたり、メジャーな曲ばかり使っていたりする。再開発局になってからは少しは持ち曲が増えた模様。 #A7の音楽および「てってってー」、その他効果音的なものは除く。2回目以降は省略(ただし弘南・再開発局双方に使用されている楽曲は双方に記載) 弘南支社 使用回 開始時間 タイトル アーティスト・出典 コメント 1回 1 00 浪漫鉄道 ハイ・ファイ・セット/JR九州社歌 3 58 JULIA(カット) cranky のちのcrankyに定評のある支社長である 6 05 もすかう ジンギスカン 9 25 One in a million 小柳ゆき うp主は競艇ファン 2回 0 00 FNNニュース フジテレビ 実は耳コピMIDI 1 58 鳥の詩 Lia/「AIR」主題歌 8 06 Luvin You cranky 3回 0 17 JULIA cranky 2 27 THE GALAXY EXPRESS 999 ゴダイゴ 5 52 Progressive Melodies VARS JR東日本の発メロメドレーにボーカルをつけたもの 10 05 Forza Azzuri cranky 4回 0 23 思い出は億千万 Fuckin Go my way!!(蒼い牙) 地下駅の建設費は(ry 2 54 party 4u holy nite mix cranky 俗にいう1000キターの曲 4 38 Sunny Day Sunday センチメンタル・バス ドラマニで叩けるのは今や甲府だけ? 6 58 鶴屋百貨店CMソング 1.06倍速 鶴屋百貨店 半音上がってます 5回 0 00 ノクターン第二番op.9-2 ショパン 夜想曲という意味 3 34 未来予想図II DREAMS COME TRUE 9 42 詩人の旅 茅原実里 うp主すべてのはじまり(ぉ 6回 0 50 save the music "PANORAMIX" cranky 3 13 エンディング4 電車でGO! 2高速編 4 29 純白サンクチュアリィ 茅原実里 7回 4 56 PAL,36 cranky 6 58 The Five cranky 8回 0 00 第三の男 JR恵比寿駅 0 37 日本ブレイク工業社歌 萬Z(量産型) ブレイク!ブレイク!(゚∀゚) 3 44 Japan Break Industries 2ちゃんねるDTM板 7 16 雪・無音・窓辺にて 茅原実里(長門有希) 激奏ver. 9回 0 34 (曲名不明) 爆走兄弟レッツ&ゴー!BGM 2 54 みかんのうた SEX MACHINEGUNS 再開発局 使用回 通算回数 開始時間 タイトル アーティスト・出典 コメント 1回 17回 0 17 ノクターン第二番op.9-2 ショパン 1 01 フンフンフン♪だよ、らき☆すた らき☆すたBGM 別名「らららコッペパン」 初音ミクver. 1 14 The Five cranky 3 24 煌めくときに捕らわれ MANISH スラムダンクED 2回 18回 0 36 みくみくにしてあげる 初音ミク 津軽弁ver. 2 16 真っ赤な誓い 福山芳樹 4 46 レッツゴー!陰陽師 矢部野彦麿&琴姫 With 坊主ダンサーズ 6 54 粉雪 レミオロメン 初音ミクver. 3回 19回 0 31 JULIA cranky 1 24 日本ブレイク工業社歌 萬Z(量産型) 4 19 FLESH BLOOD 〜2つの想い〜 G-CRISIS レツゴーで最高のOP、というか神曲。 6 00 詩人の旅 茅原実里 4回 20回 0 26 エンディング4 電車でGO! 2高速編 1 35 Forza Azzuri cranky 3 56 雪・無音・窓辺にて 茅原実里(長門有希) 激奏ver. 5回 21回 0 32 TRUTH T-SQUARE F1の曲と言ったほうが通りがいいかも 6 30 Grow up Potencial〜夢に向かって〜 GANASIA 6回 22回 0 19 Private Service 0.9x5 Remix パカパカパッションSP 2 14 フンフンフン♪だよ、らき☆すた らき☆すたBGM 別名「らららコッペパン」 8bit ver. 4 13 革命 NAOKI/Dance Dance Revolution EXTREME うp主がKONAMI系音ゲーで唯一好きになれる曲 6 05 Peace of mind 〜人魚のささやき〜 茅原実里 10 06 水曜どうでしょう 予告編 北海道テレビ 7回 23回 0 37 Contact 13th 茅原実里 2 34 魂のルフラン 高橋洋子 ニコ動のどこかにあった「演奏してみた」ver. 6 12 Luvin You cranky 8回 24回 0 00 競艇ファンファーレ(一般戦) − 0 28 伝説の男 ビバ・ガッツ はなわ むしゃくしゃして選曲した。今は反省している。 9回 25回 0 00 Open Mind 松永貴志 矢野沙織 報道STATIONジングル 0 20 代ゼミでしょでしょ 平野綾/荻野暢也 友人作成のMAD。勝手に使ってごめん友人。 1 27 Floated Calm miss mix パカパカパッションSP
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名前:ぜぇ? 通称:ぜぇ?、やらないカー よく使われるタグ: 本人降臨シリーズ、水木一郎 声の特徴:水木一郎氏の声に似ている 作品の特徴・傾向 主に水木一郎氏、たまに山本正之氏、基本的に物マネで歌っている。 コラボが圧倒的に多く、現在ソロで上げて残っている「歌ってみた」動画は僅か2作品。ソロの新作が待たれる。 人物・その他の特徴 水木氏の声に似ているが、微妙に音痴だという声多数(だがそれがいい)。 たぴおか(RC)、穴・ルホジリと仲が良く、コラボユニット三人組での動画も作成しており、その動画編集技術には定評がある。 たぴおか(RC)、穴・ルホジリとは「ゲーム」カテゴリでプレイ実況動画を作成したりもしている。 動画 公開マイリストなし タグ検索「ぜぇ?」 Forza Motorsport 2 やらないカー つい歌ってしまった マジンカイザー歌ってみた 関連動画(合わせてみた等) 自作MAD らき☆すたでカーグラフィック 〔MAD〕はるひらきすた〔ヤマダ電機〕 コラボ JAMメドレーを五人で歌ったんだ(ぜぇ?、穴・ルホジリ、しなもん、雌豚、たぴおか(RC))※ユニット「L5(LOVELY5)」として ニコニコ動画のうた(ぜぇ?、recog、やまだん、湯毛、穴・ルホジリ、しなもん、雌豚、たぴおか(RC))※ユニット「LOVELY8」として ※三人組については個別ページ参照 編集業務連絡 名前 コメント
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鎮痛剤の販売 鎮痛剤ですが非常に強力な効果をしているものもあり、制約が特に厳しい救急隊のアイテムの1つと言えます。 汚職を町としては認めていても、あなたの行動一つでギャングというコンテンツが潰れかねないことを理解したうえで取り扱ってください。 特に鎮痛剤に関する汚職をした場合、医院長は他の汚職行為よりも非常に重い処罰を下します。 ルール 1. モルヒネ30MG, モルヒネ15MGの販売は警察のみ。 2. 価格を救急隊以外へ口外しない。 3. ラフシティ時間1日で患者1人につき5個までの販売とする。 4. 販売値以下の値段で販売しないこと。 上記のルールを破った汚職行為が発覚した場合、多額の賠償金を支払ってもらいます。 各アイテム一覧 ※価格バレを防ぐため画像は無し。 効果は一律鎮痛のみです。 1.モルヒネ30MG ※警察のみ販売可 ふらつき ○ 走行不可 ○ 止 血 ○ 販売価格 250,000 2.モルヒネ15MG ※警察のみ販売可 ふらつき ○ 走行不可 ○ 止 血 ○ 販売価格 150,000 3.パーコセット30MG ふらつき ○ 走行不可 走り方がおかしくなります 止 血 ○ 販売価格 150,000 4.パーコセット15MG ふらつき ○ 走行不可 走り方がおかしくなります 止 血 ○ 販売価格 125,000 5.パーコセット5MG ふらつき ○ 走行不可 走り方がおかしくなります 止 血 ○ 販売価格 100,000 6.バイコディン10MG ふらつき ○ 走行不可 走り方がおかしくなります 止 血 ○ 販売価格 100,000 7.バイコディン5MG ふらつき ○ 走行不可 走り方がおかしくなります 止 血 ○ 販売価格 80,000