約 3,123,723 件
https://w.atwiki.jp/nicorap_lyric/pages/152.html
[ hook ] 音楽に首ったけならば 君以外愛せないも同然 譲りきれないものがあるんだ これがbasic stance [ verse1 / みるきー ] スタートから飛ばす俺なりのスタンス ビートにゴン! タンスにゴン! 男ならば二言はないぜ あれば離婚 めっちゃ上手いしプロっぽい 騙されんなよブロッコリー 背中なら任せろ まさとし 誰やねん これベーシックスタンス 何でもOK 適当にやれ 全部シカト敵と鬼まで 人の目ばっか気にして駄目になっちゃったこの俺 でも最後はこうやって食らいつくよ 明日は明日のリリック、フロー ライムはライフサイクルの大部分 愛してんだよベーシックスタンス [ hook ] 音楽に首ったけならば 君以外愛せないも同然 譲りきれないものがあるんだ これがbasic stance [ verse2 / うずら ] レペゼンB型新潟MC 世知辛い時勢を語るぜ現実 敗者が大半占めるこの世 天と地と人は揃わぬ一方 忘れちゃいけないありがとうだろう 今に見てろよ理想に遠かろうと あと少しだけを積み重ね このままじゃ終わらせやしないでしょう 言いたいことが言えない時は歌い晒しアイツに聞かせてやれ 苦労知らずが不幸だなんてバカね 都合が悪ければ他人任せ お前のステータスには興味ないわ なんてラップだけ弁慶 ホントは低姿勢 実際中身はこんなもんでして それでも私のベーシックスタンス [ hook ] 音楽に首ったけならば 君以外愛せないも同然 譲りきれないものがあるんだ これがbasic stance [ verse3 / れすた ] 1~10のスタンスを蹴って決めた!君とキミに決定! 現場もネットも関係ねえって言う前に現場でやってねえー どこでも通れる通行証欲しいが為にLiveっつう交渉 負け惜しみだきゃダセェから有言実行 媚売っちゃ洒落にならん ヘイターさんわんさか発展場 ライカもやしかゴキブリにも還元さす 名産地生まれ温室育ち悪そうなやつは廃棄処分さ 身内の馴れ合いマジ寒気する 愛溢れつつ言うときゃ言う 器の小ささで勝負なんて笑止 これがベーシックスタンス [ hook ] 音楽に首ったけならば 君以外愛せないも同然 譲りきれないものがあるんだ これがbasic stance
https://w.atwiki.jp/oper/pages/3535.html
このテンプレはポリウト方式で作成されています。 こちらの役名一覧に和訳を記載して管理人までお知らせください。 PROLOGO (L'antro de L'eternità) ▼LA NATURA▲ Alme pure, e volanti, che dal giro, che forma il serpe eterno annodando i principi, uscir dovete, scese, giuste sedete, fatte aurighe, al governo de corpi misti, e post'il freno al senso, i spazi della vita correte illustri, acciò virtù su 'l dorso qui vi ritorni, terminato il corso. ▼L'ETERNITÀ▲ Chi qua sale immortale vive vita infinita, divinizza la Natura. Ma sassosa faticosa è la via, che qui invia, è la strada alpestra, e dura. ▼LA NATURA E L'ETERNITÀ▲ Il colle d'Alcide conduce quassù eccelsa virtù a quest'alta cima i spirti sublima. ▼IL DESTINO▲ Gran madre, ottima duce, antica augusta produttrice ferace di ciò, che dentro gl'elementi ha vita; perché resti scolpita nell'antro adamantino tua nobile fattura quivi ascende il Destino. ▼LA NATURA▲ Immutabil garzone più vecchio di Saturno e più di me, entra, che 'l varco non si vieta a te. ▼IL DESTINO▲ Diva, che eterni, e divi con stellati caratteri nel foglio del sempiterno i nomi noti, e scrivi; dal serpentino tuo sferico foglio eternizza Calisto. Al firmamento, nova forma s'accresca, ed ornamento. ▼L'ETERNITÀ▲ Chi la chiama alle sfere? Qual merto l'immortala? ▼IL DESTINO▲ Il mio volere. Non si chiede ragione di ciò, che 'l fato termina, e dispone, sono i decreti miei arcani anco agli dèi. ▼L'ETERNITÀ, NATURA, DESTINO▲ Calisto alle stelle. Di rai scintillanti i vaghi sembianti s'adornino eterni. Ai poli superni s'accreschin fiammelle. Calisto alle stelle. ATTO PRIMO Scena Prima (Selva arida) ▼GIOVE▲ Del foco fulminato, non stempraro le fiamme delle sfere i zaffiri; ogn'orbe è intero. Ben l'infimo emisfero serba caldi vapori, ancora ardente, già la terra languente con mille bocche, e mille, chiede, febbricitante, alti soccorsi, abbandonati i corsi nell'urne lor s'hanno racchiusi i fiumi. Esalazioni, e fumi mandano al cielo inariditi i prati, e sfioriti, e schiomati vivono a pena i boschi. Or tocca a noi ch'avem del mondo, e provvidenza, e cura ristorar gl'egri, e risarcir natura. ▼MERCURIO▲ Tu padre, e tu signore delle cose composte, ed increate, tu monarca del tutto, all'arido, al distrutto. Dalle cime beate dell'Olimpo sublime tornar le pompe prime, e le sembianze belle potevi pur senza lasciar le stelle. Tem'io, che qui disceso, invece d'apportare al mal ristoro non uccidi il penante, e in modi novi non distruggi, e rinnovi la progenie de' sassi depravata. Più che mai scellerata l'umanità, tra vizi abominandi, il folgore disprezza, e tu ch'il mandi. ▼GIOVE▲ Pria si renda il decoro alla gran madre, che poscia con le squadre de' ribelli, e nocenti di Licaon rinnoverò gl'esempli. Ma Mercurio, chi viene? Qual ninfa arciera in queste parti arriva? Oh, che luci serene, più luminose non le vidi mai ▼MERCURIO▲ Del re è cangiato in lupo, di Licaone appunto. Ch'ulula per le selve il suo misfatto è costei prole illustre, e d'arco armata segue la faretrata Cinzia severa, e anch'ella, rigida quanto bella, non men del casto, e riverito nume, della face amorosa aborre il lume. ▼GIOVE▲ Semplici giovanette votarsi all’infeconda, e per le selve disumanarsi in compagnia di belve. Scena Seconda ▼CALISTO▲ Piante ombrose dove sono i vostri onori? Vaghi fiori dalla fiamma inceneriti, colli, e liti di smeraldi già coperti or deserti del bel verde, io vi sospiro dove giro, calda, il piede, e sitibonda, trovo l'onda rifuggita entro la fonte, nella fronte bagnar posso, ho 'l labbro ardente. Inclemente si chi tuona arde la terra? Non più Giove, ah non più guerra. ▼MERCURIO▲ Dell'offese del foco la bella ti fa reo. ▼GIOVE▲ Cillenio, ahi che poteo un raggio di quel bello la mia divinità render trafitta. Caramente rubello al suo fattor, quel viso, se potessi morir, m'avrebbe ucciso. ▼MERCURIO▲ Scendesti per sanare, e fisico imperito l'egra t'inferma nel smorzar a pieno il colpevole ardor, t'accendi il seno con fiamme di Cocito. ▼CALISTO▲ Da questa scaturigine profusa son l'acque anco perdute. Refrigerio, e salute alle viscere mie chi porgerà? M'arde fiero calor, e per me stilla di salubre umor il torrente, la fonte, il rio non ha. ▼GIOVE▲ Scenderanno da cieli per ricrearti, o bella le menti eterne, e quasi serve a gara t'arrecheran l'ambrosia, a dèi sì cara. Vedi della sorgente in copia scaturir fredd'i cristalli. Della tua dolce bocca amorosetta, vaga mia languidetta, nell'onda uscita immergi i bei coralli. ▼CALISTO▲ Chi sei tu, che comandi all'acque, o meraviglie alte, inaudite, e dai lor centri ad irrigar le mandi le sponde incenerite? ▼GIOVE▲ Chi sa cose maggiori far con un cenno. Gl'astri, e gl'elementi, struggendo, rinnovar posso in momenti. Giove son io, che sceso dal ciel per medicar la terra, ch'arde, dal foco de' tuoi rai mi trovo acceso. ▼MERCURIO▲ Arciera vezzosa ricorri amorosa di Giove nel sen. L'Empireo seren de'dolci tuoi baci per premio darà. Delizie veraci tuo spirto godrà. ▼GIOVE, MERCURIO▲ Di Giove nel sen arciera vezzosa ricorri amorosa. ▼CALISTO▲ Dunque Giove immortale, che protegger dovrebbe, santo nell'opre, il virginal costume, acceso a mortal lume, di deflorar procura i corpi casti, e render vani i voti di puri cori, a Cinzia sua devoti? Tu sei qualche lascivo, e la natura sforzi con carmi maghi ad ubbidirti. Girlandata di mirti Venere mai non mi vedrà feconda. Torna, torna quell'onda nello speco natio, che bever non vogl'io de' miracoli tuoi libidinoso mago. Resta co' tuoi stupori. Addio mio vago. Verginella io morir vo'. Stanza, e nido per Cupido del mio petto mai farò. Verginella io morir vo'. Scocchi amor, scocchi se può tutte l'armi per piagarmi, ch'alla fine il vincerò. Verginella io morir vo'. Scena Terza ▼GIOVE▲ Come scherne acerbetta le lusinghe costei del dio sovrano, e di ridurla amante l'onnipotenza mia non è bastante, che libero creai l'animo umano. Tu Mercurio facondo, che con detti melati persuadi, ammorbidisci, or corri, or vola dietro la fuggitiva e rendendola priva del casto orgoglio, il tuo signor consola. ▼MERCURIO▲ Altro, che parolette vi vogliono a stemprare di queste superbette pertinace 'l rigor. Donna pregata più si rende ostinata. ▼GIOVE▲ Dunque, che far degg'io per dar ristoro all'amoroso affanno. ▼MERCURIO▲ Seguire il mio consiglio, usar l'inganno. ▼GIOVE▲ E come? ▼MERCURIO▲ Della figlia, della silvestre dea prendi l'imago, e sotto quel sembiante, amatore ingegnoso, godi l'amata ascoso non fuggirà gl'amplessi la rigida romita della diva mentita. ▼GIOVE▲ Ben delle frodi sei artefice sagace, inventor raro. Potrà il rimedio tuo Mercurio caro, felicitar gl'amori al re de' dèi. ▼MERCURIO▲ Non s'allontani dalla fonte il passo, ch'ancora qui verrà questa ritrosa la sete ardente ad ammorzare al sasso fa', ch'ogn'altr'onda, anco dimori ascosa. ▼GIOVE▲ Chiuso in forme mentite Giuno non saprà già le mie dolcezze, e se note le fian garrisca in lite, che sì dolce contento non lascerei per cento garre, e cento. Scena Quarta ▼CALISTO▲ Sien mortali, o divini i lascivi partirò; ed io, ch'indarno aggiro sitibonda, anelante il piè per il contorno a ber qui l'acque scaturite e or torno; oh, come pochi sorsi del dolce, e freddo umore, m'estinse con l'ardore quell'ingordo desio, che volea diseccar l'onde d'un rio. Di questo ghiaccio sciolto fatto lavacro al volto, e in lui le braccia immerse, i bollori del sangue raffreddai. Grazie alla fonte, ogni languor sanai. Non è maggior piacere, che seguendo le fere fuggir dell'uomo i lusinghieri inviti tirannie de' mariti son troppo gravi, e troppo è il giogo amaro viver in libertade è il dolce, il caro. Di fiori ricamato morbido letto ho il prato, m'è grato cibo il mel, bevanda il fiume. Dalle canore piume a formar melodie tra i boschi imparo. Viver in libertade è il dolce, il caro. Scena Quinta ▼MERCURIO▲ Chi non ti crederebbe agl'arnesi, alla forma al portamento, la dèa del ciel d'argento. ▼GIOVE▲ (in Diana) Ecco l'orgogliosetta colta incauta ne' lacci. ▼MERCURIO▲ Rispettoso amator che non l'abbracci? ▼GIOVE▲ (in Diana) O decoro del mio coro, verginella più, che bella, tanto lungi alla tua diva? Di te priva perdo il lieto delle prede, e mai m'accheto. ▼CALISTO▲ O Febea mia gran dèa, dèa, che impera alla sfera, che circonda al foco il giro, mi partirò dal tuo lato belve ree, nume adorato. ▼GIOVE▲ (in Diana) Or l'amarezza della dimora, bella, ristora con la dolcezza de' baci tuoi. ▼CALISTO▲ Quanti ne vuoi te ne darà, te n' porgerà, devoto il labbro, che d'invocare ha per costume sempre il tuo nume. ▼GIOVE▲ (in Diana) In ricovro più ombroso, in loco più frondoso, al mormorar, che fa l'umor cadente di trovata sorgente più limpida di questa, e più gelata, a baciarsi le bocche portiam, seguace amata. ▼CALISTO, GIOVE▲ A baciarsi andiam, sì, sì. Sien del dì liete al core tutte l'ore, col goderle in dolci paci. Non s'indugi, a' baci, a' baci. Scena Sesta ▼MERCURIO▲ Va' pur, va' pur, va' seco, ch'altro, che suon de' casti baci, e puri pubblicherà per la foresta l'eco. Va' pur, va' pur, va' seco. Se non giovano, se non trovano, le preghiere, e i vostri pianti, nelle ingrate adorate cortesia, sentite amanti, ricorrete alla frode, ch'ingannatore amante, è quel, che gode. Le blandizie, le delizie di Cupido a ladro ingegno più condite, saporite, son più grate, io ve l'insegno. Ricorrete alla frode, ch'ingannatore amante, è quel, che gode. Scena Settima (Foresta) ▼ENDIMIONE▲ Improvvisi stupori; nascono a gara i fiori, germina il verde, e veste per l'aride foreste ogni pianta di fronde ombrose manto. Il Ladon, l'Erimanto sgorgando i chiusi umori, di novo van precipitosi al mare io nelle doglie amare refrigerio non sento, e di secche speranze il verdeggiar dispero; divorator severo, mentre, che gode il mondo i suoi ristori, mi moltiplica il foco in sen gl'ardori. Solo al correr de' fiumi corre il mio pianto, e sempre ho le fiamme nel cor, l'acque ne' lumi. Ma lasso me, che miro? Se n' viene il mio sospiro. Serenati o core, e quelle bellezze, che spirano asprezze, furtivo amatore, contempla, e ristora con qualche diletto quel duol, che nel petto ti cova la morte. Divina mia sorte al tuo bel sembiante respira il penante. Scena Ottava ▼DIANA▲ Pavide, sbigottite dalle fiamme piovute nelle caverne lor, seguaci arciere, stanno ancora le fere; onde senza speranza i passi nostri traccian de' boschi i mostri. ▼LINFEA▲ Costrette dalla sete verranno al rio corrente, pria, che nell'occidente, il luminoso tuo german tramonti. Sui declivi de' monti, sui sentieri della selva attendiamole al varco scoccherem pria, ch'imbruni i strali, e l'arco. ▼DIANA▲ Ohimè, vedo il mio bene, quel ben per cui beata io vivo in pene. ▼ENDIMIONE▲ Occhi non v'abbagliate a quei raggi d'argento, vi prego resistete, ch'or mediche discrete mi tolgon quelle luci ogni tormento. ▼DIANA▲ Pastorello gentile errar per la foresta fere veduto avresti? ▼ENDIMIONE▲ Colmo di casi mesti, fisso ne' miei pensieri, punto da interni morsi, fatto cieco dal pianto, belve, diva, non scorsi. ▼DIANA▲ Tu, che la gloria sei dell'Erimanto, tu, che della mia sfera i volubili moti dotto investigatore osservi, e noti, tu nel verde degl'anni, nutrisci tanti affanni? ▼ENDIMIONE▲ Son martire felice, e l'anima languendo adora, e benedice la cagion del suo male. Sia la piaga immortale, come nel petto mio nascer io sento dalla doglia il contento. ▼DIANA▲ Agl'effetti, che narri del soave dolore, il tuo tiranno è Amore. ▼ENDIMIONE▲ Amor, né mi querelo delle sue rigidezze, e del mio foco l'origine divina ogn'ora invoco. ▼MERCURIO▲ Da peste cos'impura infetto questi il seno sparisca in un baleno. Di qua 'l piede allontana servo d'affetto reo, nemico di Diana. ▼DIANA▲ Come, come costei interrompe importuna i piaceri miei. Dura necessità, rigorosa onestà vuol, che rigida io sia verso l'anima mia. ▼MERCURIO▲ A partire anco tardi? Ti scacceranno i dardi. ▼DIANA▲ Fuggi da casti oggetti misero affascinato; de' tuoi sospiri il fiato non contamini, sozzo, i nostri petti. Fuggi da casti oggetti. ▼ENDIMIONE▲ Parto, e porto partendo tacito idolatrante, occulto vago, fissa nel cor l'imago, che delle mie fortune l'orrido rasserena lieto nella mia pena mi udran le piante, gli augelletti, i venti a formar questi accenti amante pellegrino amerò benché fiero, il mio destino. Scena Nona ▼DIANA▲ Non è crudel ben mio, chi da sé ti discaccia; pari fiamma m'accende, m'al mio destin contende votata castità. Va' pur mio foco, va' che se tu adori il mio divin t'adoro, e per te, nata eterna, ogn'or mi moro. ▼MERCURIO▲ Come chiude nel petto costui l'amaro, il dolce, il tormento, il diletto, e un strano misto fa d'allegria, e tristo. Se ne viene Calisto. Scena Decima ▼CALISTO▲ Piacere maggiore avere non può un core s'in ciel andasse volasse, di quel, che l'alma mia gustò, ma cosa sia, non so. ▼DIANA▲ Onde cotanto allegra regia mia verginella? Ardita nella selva in aspra, e fiera belva insanguinasti il dardo, o la quadrella? ▼CALISTO▲ Giubilo immenso, e caro le dolci labbra tue nel petto mi stillaro. Fur pure, o dio, soavi quei baci, che mi desti o dea cortese, ma la mia bocca il guiderdon ti rese. ▼DIANA▲ E quando ti baciai? ▼CALISTO▲ Quando? Lucidi rai or, or lasciaste meco nel primo orror lo speco, e in spazio così breve le dolcezze scordate delle beltà baciate? ▼LINFEA▲ Impazzita è costei. ▼DIANA▲ Che parli tu di speco, di dolcezze godute, di baci dati, e resi? Vergine più scorretta io non intesi. ▼CALISTO▲ Ohimè forse ti schivi diletta, amata dèa, ch'oda, e sappi Linfea i fruiti piacer, perch'anc'a lei partecipar tu déi della tua bocca i favi sì grati, e sì soavi. Ti prego non stancare quei celesti rubini altre labbra in baciare a me serba indefessi i vezzi, i baci. ▼DIANA▲ Taci lasciva, taci. Qual, delirio osceno l'ingegno ti confonde? Come immodesta, donde profanasti quel seno con introdur in lui sì sozze brame! Qual meretrice infame può dei tuoi, disonesta, formar detti peggiori? Esci dalla foresta, né più tra i casti, e virginal miei cori ardisci conversar putta sfrenata dal senso lusinghier contaminata; va' fuggi, e nel fuggir del piede alato t'accompagni il rossor del tuo peccato. Scena Undicesima ▼CALISTO▲ Piangete, sospirate luci dolenti, spirti innocenti allettatrici ingrate le mie bellezze, ohimè, mi son rubelle, ed io non so perché. ▼LINFEA▲ Calisto, qual pensiero t'appanna il senno? Eh torna della ragion smarrita in sul sentiero. ▼CALISTO▲ Nel vago seno accolta abbracciata, fui baciata più d'una, e d'una volta. Or la baciante, ohimè, il bacio nega, ed io non so perché. Scena Dodicesima ▼LINFEA▲ Interprete mal buona son di questa libidine, che l'orme di cupidine mi sono ancora ignote; e se ben mi percote lo stimolo d'amore dolcemente talora, l'inesperto mio core, pure agl'impulsi suoi resisto ancora. Mah, mah. Lo vorrei dire, e temo di parlare. Eh chi mi sente? Così non credo di voler morire. L'uomo è una dolce cosa, che sol diletto apporta, che l'anima conforta; così mi disse la nutrice annosa. In legittimo letto forse provar lo vo'. Un certo sì mi chiama, e sgrida un no. Mi sento intenerire quand'ho per oggetto qualche bel giovanetto; dunque, che volontaria ho da languire? Voglio, voglio il marito, che m'abbracci a mio pro. Al sì m'appiglio, e do ripudio al no. Scena Tredicesima ▼IL SATIRINO▲ Ninfa bella, che mormora di marito il tuo genio? S'il mio sembiante aggradati in grembo, in braccio pigliami, tutto, tutto mi t'offerò. ▼MERCURIO▲ Sì ruvido consorte ch'avessi in letto mai, tolga la sorte. ▼IL SATIRINO▲ Molle come lanugine, e non pungenti setole son questi peli teneri, che da membri mi spuntano neppur anco m'adombrano il mento lane morbide, ma sulle guance candide i ligustri mi ridono, e sopra lor s'innestano rose vive, e germogliano. Questa mia bocca gravida di favi soavissimi, ti porgerà del nettare. ▼LINFEA▲ Selvaggetto lascivo ti vedo quel, che sei, senza, che t'abbellisci, e ti descrivi, certo di capra nato esser tu déi, ama dunque le capre, e con lor vivi. ▼IL SATIRINO▲ Io son, io son d'origine quasi divina, e nobile, ben tu villana, e rustica nata esser déi tra gl'asini, o da parenti simili. So perché mi ripudia l'ingorda tua libidine, perché garzone semplice mal buono agl'esercizi di Cupido, e di Venere, ancor crescente, e picciola porto la coda tenera. ▼MERCURIO▲ Nelle mandrie ad amar va' aspetto ferino. Fanciullo caprino. Che Narciso, che bel viso, vuol goder la mia beltà, nelle mandre ad amar va'. Scena Quattordicesima ▼PANE▲ Numi selvatici, custodi, e genii di boschi mutoli, sassose orcadi, umide naiadi, rozze amadriadi, disperse, e lacere le chiome all'aria, in volti squallidi, sopra il cadavere del dio di Menalo cantate flebili, la mesta nenia amor, ch'è un aspide con il suo tossico ha morto il misero. ▼SILVANO▲ Risuscita sconsolato, e scaccia il torbido. La tua diva ha 'l petto morbido, nella fé serpe pestifera al tuo bene salutifera la speranza ancor suscita. ▼IL SATIRINO, SILVANO▲ Risuscita sconsolato, e scaccia il torbido. ▼PANE▲ Conforti deboli sono i vostri, ch'implacabile, e fiera vipera a' miei prieghi è fatta Delia né rammentasi del bel don di lane candide, che la fe' scendere dal suo giro argenteo, e lucido, vezzosa, e fulgida a baciarmi il labbro rigido, io temo, e dubito, che da gotte più piacevoli, più vaghe, e morbide, colga il mel delle delizie; ed io, qui misero tra singulti amari, e queruli mi stempro l'anima. ▼SILVANO▲ S'esplori, s'investighi di questa tua ruvida l'amore, ch'immagini; e il vago, che rubati al core ogni giubilo, in braccio alla perfida squarciandolo uccidasi. ▼IL SATIRINO▲ Io per grotte ombrose, e gelide, io per boschi ignoti, ed orridi, io per monti ermi, ed altissimi de' tuoi dubbi, accorto d'indole, sarò spia, sempre instancabile. ▼PANE▲ Amore aitami, soccorso chiedoti e fa', ch'in braccio torni al mio ghiaccio fallo deh pregoti. ▼SILVANO, IL SATIRINO▲ Pane consolati, ch'in letto morbido di fiori, il torbido svanir vedremoti, Pane coi fremiti da' morte a' gemiti. (Escono sei Orsi dalla foresta, e compongono il ballo) PROLOGO (L'antro de L'eternità) LA NATURA Alme pure, e volanti, che dal giro, che forma il serpe eterno annodando i principi, uscir dovete, scese, giuste sedete, fatte aurighe, al governo de corpi misti, e post'il freno al senso, i spazi della vita correte illustri, acciò virtù su 'l dorso qui vi ritorni, terminato il corso. L'ETERNITÀ Chi qua sale immortale vive vita infinita, divinizza la Natura. Ma sassosa faticosa è la via, che qui invia, è la strada alpestra, e dura. LA NATURA E L'ETERNITÀ Il colle d'Alcide conduce quassù eccelsa virtù a quest'alta cima i spirti sublima. IL DESTINO Gran madre, ottima duce, antica augusta produttrice ferace di ciò, che dentro gl'elementi ha vita; perché resti scolpita nell'antro adamantino tua nobile fattura quivi ascende il Destino. LA NATURA Immutabil garzone più vecchio di Saturno e più di me, entra, che 'l varco non si vieta a te. IL DESTINO Diva, che eterni, e divi con stellati caratteri nel foglio del sempiterno i nomi noti, e scrivi; dal serpentino tuo sferico foglio eternizza Calisto. Al firmamento, nova forma s'accresca, ed ornamento. L'ETERNITÀ Chi la chiama alle sfere? Qual merto l'immortala? IL DESTINO Il mio volere. Non si chiede ragione di ciò, che 'l fato termina, e dispone, sono i decreti miei arcani anco agli dèi. L'ETERNITÀ, NATURA, DESTINO Calisto alle stelle. Di rai scintillanti i vaghi sembianti s'adornino eterni. Ai poli superni s'accreschin fiammelle. Calisto alle stelle. ATTO PRIMO Scena Prima (Selva arida) GIOVE Del foco fulminato, non stempraro le fiamme delle sfere i zaffiri; ogn'orbe è intero. Ben l'infimo emisfero serba caldi vapori, ancora ardente, già la terra languente con mille bocche, e mille, chiede, febbricitante, alti soccorsi, abbandonati i corsi nell'urne lor s'hanno racchiusi i fiumi. Esalazioni, e fumi mandano al cielo inariditi i prati, e sfioriti, e schiomati vivono a pena i boschi. Or tocca a noi ch'avem del mondo, e provvidenza, e cura ristorar gl'egri, e risarcir natura. MERCURIO Tu padre, e tu signore delle cose composte, ed increate, tu monarca del tutto, all'arido, al distrutto. Dalle cime beate dell'Olimpo sublime tornar le pompe prime, e le sembianze belle potevi pur senza lasciar le stelle. Tem'io, che qui disceso, invece d'apportare al mal ristoro non uccidi il penante, e in modi novi non distruggi, e rinnovi la progenie de' sassi depravata. Più che mai scellerata l'umanità, tra vizi abominandi, il folgore disprezza, e tu ch'il mandi. GIOVE Pria si renda il decoro alla gran madre, che poscia con le squadre de' ribelli, e nocenti di Licaon rinnoverò gl'esempli. Ma Mercurio, chi viene? Qual ninfa arciera in queste parti arriva? Oh, che luci serene, più luminose non le vidi mai MERCURIO Del re è cangiato in lupo, di Licaone appunto. Ch'ulula per le selve il suo misfatto è costei prole illustre, e d'arco armata segue la faretrata Cinzia severa, e anch'ella, rigida quanto bella, non men del casto, e riverito nume, della face amorosa aborre il lume. GIOVE Semplici giovanette votarsi all’infeconda, e per le selve disumanarsi in compagnia di belve. Scena Seconda CALISTO Piante ombrose dove sono i vostri onori? Vaghi fiori dalla fiamma inceneriti, colli, e liti di smeraldi già coperti or deserti del bel verde, io vi sospiro dove giro, calda, il piede, e sitibonda, trovo l'onda rifuggita entro la fonte, nella fronte bagnar posso, ho 'l labbro ardente. Inclemente si chi tuona arde la terra? Non più Giove, ah non più guerra. MERCURIO Dell'offese del foco la bella ti fa reo. GIOVE Cillenio, ahi che poteo un raggio di quel bello la mia divinità render trafitta. Caramente rubello al suo fattor, quel viso, se potessi morir, m'avrebbe ucciso. MERCURIO Scendesti per sanare, e fisico imperito l'egra t'inferma nel smorzar a pieno il colpevole ardor, t'accendi il seno con fiamme di Cocito. CALISTO Da questa scaturigine profusa son l'acque anco perdute. Refrigerio, e salute alle viscere mie chi porgerà? M'arde fiero calor, e per me stilla di salubre umor il torrente, la fonte, il rio non ha. GIOVE Scenderanno da cieli per ricrearti, o bella le menti eterne, e quasi serve a gara t'arrecheran l'ambrosia, a dèi sì cara. Vedi della sorgente in copia scaturir fredd'i cristalli. Della tua dolce bocca amorosetta, vaga mia languidetta, nell'onda uscita immergi i bei coralli. CALISTO Chi sei tu, che comandi all'acque, o meraviglie alte, inaudite, e dai lor centri ad irrigar le mandi le sponde incenerite? GIOVE Chi sa cose maggiori far con un cenno. Gl'astri, e gl'elementi, struggendo, rinnovar posso in momenti. Giove son io, che sceso dal ciel per medicar la terra, ch'arde, dal foco de' tuoi rai mi trovo acceso. MERCURIO Arciera vezzosa ricorri amorosa di Giove nel sen. L'Empireo seren de'dolci tuoi baci per premio darà. Delizie veraci tuo spirto godrà. GIOVE, MERCURIO Di Giove nel sen arciera vezzosa ricorri amorosa. CALISTO Dunque Giove immortale, che protegger dovrebbe, santo nell'opre, il virginal costume, acceso a mortal lume, di deflorar procura i corpi casti, e render vani i voti di puri cori, a Cinzia sua devoti? Tu sei qualche lascivo, e la natura sforzi con carmi maghi ad ubbidirti. Girlandata di mirti Venere mai non mi vedrà feconda. Torna, torna quell'onda nello speco natio, che bever non vogl'io de' miracoli tuoi libidinoso mago. Resta co' tuoi stupori. Addio mio vago. Verginella io morir vo'. Stanza, e nido per Cupido del mio petto mai farò. Verginella io morir vo'. Scocchi amor, scocchi se può tutte l'armi per piagarmi, ch'alla fine il vincerò. Verginella io morir vo'. Scena Terza GIOVE Come scherne acerbetta le lusinghe costei del dio sovrano, e di ridurla amante l'onnipotenza mia non è bastante, che libero creai l'animo umano. Tu Mercurio facondo, che con detti melati persuadi, ammorbidisci, or corri, or vola dietro la fuggitiva e rendendola priva del casto orgoglio, il tuo signor consola. MERCURIO Altro, che parolette vi vogliono a stemprare di queste superbette pertinace 'l rigor. Donna pregata più si rende ostinata. GIOVE Dunque, che far degg'io per dar ristoro all'amoroso affanno. MERCURIO Seguire il mio consiglio, usar l'inganno. GIOVE E come? MERCURIO Della figlia, della silvestre dea prendi l'imago, e sotto quel sembiante, amatore ingegnoso, godi l'amata ascoso non fuggirà gl'amplessi la rigida romita della diva mentita. GIOVE Ben delle frodi sei artefice sagace, inventor raro. Potrà il rimedio tuo Mercurio caro, felicitar gl'amori al re de' dèi. MERCURIO Non s'allontani dalla fonte il passo, ch'ancora qui verrà questa ritrosa la sete ardente ad ammorzare al sasso fa', ch'ogn'altr'onda, anco dimori ascosa. GIOVE Chiuso in forme mentite Giuno non saprà già le mie dolcezze, e se note le fian garrisca in lite, che sì dolce contento non lascerei per cento garre, e cento. Scena Quarta CALISTO Sien mortali, o divini i lascivi partirò; ed io, ch'indarno aggiro sitibonda, anelante il piè per il contorno a ber qui l'acque scaturite e or torno; oh, come pochi sorsi del dolce, e freddo umore, m'estinse con l'ardore quell'ingordo desio, che volea diseccar l'onde d'un rio. Di questo ghiaccio sciolto fatto lavacro al volto, e in lui le braccia immerse, i bollori del sangue raffreddai. Grazie alla fonte, ogni languor sanai. Non è maggior piacere, che seguendo le fere fuggir dell'uomo i lusinghieri inviti tirannie de' mariti son troppo gravi, e troppo è il giogo amaro viver in libertade è il dolce, il caro. Di fiori ricamato morbido letto ho il prato, m'è grato cibo il mel, bevanda il fiume. Dalle canore piume a formar melodie tra i boschi imparo. Viver in libertade è il dolce, il caro. Scena Quinta MERCURIO Chi non ti crederebbe agl'arnesi, alla forma al portamento, la dèa del ciel d'argento. GIOVE (in Diana) Ecco l'orgogliosetta colta incauta ne' lacci. MERCURIO Rispettoso amator che non l'abbracci? GIOVE (in Diana) O decoro del mio coro, verginella più, che bella, tanto lungi alla tua diva? Di te priva perdo il lieto delle prede, e mai m'accheto. CALISTO O Febea mia gran dèa, dèa, che impera alla sfera, che circonda al foco il giro, mi partirò dal tuo lato belve ree, nume adorato. GIOVE (in Diana) Or l'amarezza della dimora, bella, ristora con la dolcezza de' baci tuoi. CALISTO Quanti ne vuoi te ne darà, te n' porgerà, devoto il labbro, che d'invocare ha per costume sempre il tuo nume. GIOVE (in Diana) In ricovro più ombroso, in loco più frondoso, al mormorar, che fa l'umor cadente di trovata sorgente più limpida di questa, e più gelata, a baciarsi le bocche portiam, seguace amata. CALISTO, GIOVE A baciarsi andiam, sì, sì. Sien del dì liete al core tutte l'ore, col goderle in dolci paci. Non s'indugi, a' baci, a' baci. Scena Sesta MERCURIO Va' pur, va' pur, va' seco, ch'altro, che suon de' casti baci, e puri pubblicherà per la foresta l'eco. Va' pur, va' pur, va' seco. Se non giovano, se non trovano, le preghiere, e i vostri pianti, nelle ingrate adorate cortesia, sentite amanti, ricorrete alla frode, ch'ingannatore amante, è quel, che gode. Le blandizie, le delizie di Cupido a ladro ingegno più condite, saporite, son più grate, io ve l'insegno. Ricorrete alla frode, ch'ingannatore amante, è quel, che gode. Scena Settima (Foresta) ENDIMIONE Improvvisi stupori; nascono a gara i fiori, germina il verde, e veste per l'aride foreste ogni pianta di fronde ombrose manto. Il Ladon, l'Erimanto sgorgando i chiusi umori, di novo van precipitosi al mare io nelle doglie amare refrigerio non sento, e di secche speranze il verdeggiar dispero; divorator severo, mentre, che gode il mondo i suoi ristori, mi moltiplica il foco in sen gl'ardori. Solo al correr de' fiumi corre il mio pianto, e sempre ho le fiamme nel cor, l'acque ne' lumi. Ma lasso me, che miro? Se n' viene il mio sospiro. Serenati o core, e quelle bellezze, che spirano asprezze, furtivo amatore, contempla, e ristora con qualche diletto quel duol, che nel petto ti cova la morte. Divina mia sorte al tuo bel sembiante respira il penante. Scena Ottava DIANA Pavide, sbigottite dalle fiamme piovute nelle caverne lor, seguaci arciere, stanno ancora le fere; onde senza speranza i passi nostri traccian de' boschi i mostri. LINFEA Costrette dalla sete verranno al rio corrente, pria, che nell'occidente, il luminoso tuo german tramonti. Sui declivi de' monti, sui sentieri della selva attendiamole al varco scoccherem pria, ch'imbruni i strali, e l'arco. DIANA Ohimè, vedo il mio bene, quel ben per cui beata io vivo in pene. ENDIMIONE Occhi non v'abbagliate a quei raggi d'argento, vi prego resistete, ch'or mediche discrete mi tolgon quelle luci ogni tormento. DIANA Pastorello gentile errar per la foresta fere veduto avresti? ENDIMIONE Colmo di casi mesti, fisso ne' miei pensieri, punto da interni morsi, fatto cieco dal pianto, belve, diva, non scorsi. DIANA Tu, che la gloria sei dell'Erimanto, tu, che della mia sfera i volubili moti dotto investigatore osservi, e noti, tu nel verde degl'anni, nutrisci tanti affanni? ENDIMIONE Son martire felice, e l'anima languendo adora, e benedice la cagion del suo male. Sia la piaga immortale, come nel petto mio nascer io sento dalla doglia il contento. DIANA Agl'effetti, che narri del soave dolore, il tuo tiranno è Amore. ENDIMIONE Amor, né mi querelo delle sue rigidezze, e del mio foco l'origine divina ogn'ora invoco. MERCURIO Da peste cos'impura infetto questi il seno sparisca in un baleno. Di qua 'l piede allontana servo d'affetto reo, nemico di Diana. DIANA Come, come costei interrompe importuna i piaceri miei. Dura necessità, rigorosa onestà vuol, che rigida io sia verso l'anima mia. MERCURIO A partire anco tardi? Ti scacceranno i dardi. DIANA Fuggi da casti oggetti misero affascinato; de' tuoi sospiri il fiato non contamini, sozzo, i nostri petti. Fuggi da casti oggetti. ENDIMIONE Parto, e porto partendo tacito idolatrante, occulto vago, fissa nel cor l'imago, che delle mie fortune l'orrido rasserena lieto nella mia pena mi udran le piante, gli augelletti, i venti a formar questi accenti amante pellegrino amerò benché fiero, il mio destino. Scena Nona DIANA Non è crudel ben mio, chi da sé ti discaccia; pari fiamma m'accende, m'al mio destin contende votata castità. Va' pur mio foco, va' che se tu adori il mio divin t'adoro, e per te, nata eterna, ogn'or mi moro. MERCURIO Come chiude nel petto costui l'amaro, il dolce, il tormento, il diletto, e un strano misto fa d'allegria, e tristo. Se ne viene Calisto. Scena Decima CALISTO Piacere maggiore avere non può un core s'in ciel andasse volasse, di quel, che l'alma mia gustò, ma cosa sia, non so. DIANA Onde cotanto allegra regia mia verginella? Ardita nella selva in aspra, e fiera belva insanguinasti il dardo, o la quadrella? CALISTO Giubilo immenso, e caro le dolci labbra tue nel petto mi stillaro. Fur pure, o dio, soavi quei baci, che mi desti o dea cortese, ma la mia bocca il guiderdon ti rese. DIANA E quando ti baciai? CALISTO Quando? Lucidi rai or, or lasciaste meco nel primo orror lo speco, e in spazio così breve le dolcezze scordate delle beltà baciate? LINFEA Impazzita è costei. DIANA Che parli tu di speco, di dolcezze godute, di baci dati, e resi? Vergine più scorretta io non intesi. CALISTO Ohimè forse ti schivi diletta, amata dèa, ch'oda, e sappi Linfea i fruiti piacer, perch'anc'a lei partecipar tu déi della tua bocca i favi sì grati, e sì soavi. Ti prego non stancare quei celesti rubini altre labbra in baciare a me serba indefessi i vezzi, i baci. DIANA Taci lasciva, taci. Qual, delirio osceno l'ingegno ti confonde? Come immodesta, donde profanasti quel seno con introdur in lui sì sozze brame! Qual meretrice infame può dei tuoi, disonesta, formar detti peggiori? Esci dalla foresta, né più tra i casti, e virginal miei cori ardisci conversar putta sfrenata dal senso lusinghier contaminata; va' fuggi, e nel fuggir del piede alato t'accompagni il rossor del tuo peccato. Scena Undicesima CALISTO Piangete, sospirate luci dolenti, spirti innocenti allettatrici ingrate le mie bellezze, ohimè, mi son rubelle, ed io non so perché. LINFEA Calisto, qual pensiero t'appanna il senno? Eh torna della ragion smarrita in sul sentiero. CALISTO Nel vago seno accolta abbracciata, fui baciata più d'una, e d'una volta. Or la baciante, ohimè, il bacio nega, ed io non so perché. Scena Dodicesima LINFEA Interprete mal buona son di questa libidine, che l'orme di cupidine mi sono ancora ignote; e se ben mi percote lo stimolo d'amore dolcemente talora, l'inesperto mio core, pure agl'impulsi suoi resisto ancora. Mah, mah. Lo vorrei dire, e temo di parlare. Eh chi mi sente? Così non credo di voler morire. L'uomo è una dolce cosa, che sol diletto apporta, che l'anima conforta; così mi disse la nutrice annosa. In legittimo letto forse provar lo vo'. Un certo sì mi chiama, e sgrida un no. Mi sento intenerire quand'ho per oggetto qualche bel giovanetto; dunque, che volontaria ho da languire? Voglio, voglio il marito, che m'abbracci a mio pro. Al sì m'appiglio, e do ripudio al no. Scena Tredicesima IL SATIRINO Ninfa bella, che mormora di marito il tuo genio? S'il mio sembiante aggradati in grembo, in braccio pigliami, tutto, tutto mi t'offerò. MERCURIO Sì ruvido consorte ch'avessi in letto mai, tolga la sorte. IL SATIRINO Molle come lanugine, e non pungenti setole son questi peli teneri, che da membri mi spuntano neppur anco m'adombrano il mento lane morbide, ma sulle guance candide i ligustri mi ridono, e sopra lor s'innestano rose vive, e germogliano. Questa mia bocca gravida di favi soavissimi, ti porgerà del nettare. LINFEA Selvaggetto lascivo ti vedo quel, che sei, senza, che t'abbellisci, e ti descrivi, certo di capra nato esser tu déi, ama dunque le capre, e con lor vivi. IL SATIRINO Io son, io son d'origine quasi divina, e nobile, ben tu villana, e rustica nata esser déi tra gl'asini, o da parenti simili. So perché mi ripudia l'ingorda tua libidine, perché garzone semplice mal buono agl'esercizi di Cupido, e di Venere, ancor crescente, e picciola porto la coda tenera. MERCURIO Nelle mandrie ad amar va' aspetto ferino. Fanciullo caprino. Che Narciso, che bel viso, vuol goder la mia beltà, nelle mandre ad amar va'. Scena Quattordicesima PANE Numi selvatici, custodi, e genii di boschi mutoli, sassose orcadi, umide naiadi, rozze amadriadi, disperse, e lacere le chiome all'aria, in volti squallidi, sopra il cadavere del dio di Menalo cantate flebili, la mesta nenia amor, ch'è un aspide con il suo tossico ha morto il misero. SILVANO Risuscita sconsolato, e scaccia il torbido. La tua diva ha 'l petto morbido, nella fé serpe pestifera al tuo bene salutifera la speranza ancor suscita. IL SATIRINO, SILVANO Risuscita sconsolato, e scaccia il torbido. PANE Conforti deboli sono i vostri, ch'implacabile, e fiera vipera a' miei prieghi è fatta Delia né rammentasi del bel don di lane candide, che la fe' scendere dal suo giro argenteo, e lucido, vezzosa, e fulgida a baciarmi il labbro rigido, io temo, e dubito, che da gotte più piacevoli, più vaghe, e morbide, colga il mel delle delizie; ed io, qui misero tra singulti amari, e queruli mi stempro l'anima. SILVANO S'esplori, s'investighi di questa tua ruvida l'amore, ch'immagini; e il vago, che rubati al core ogni giubilo, in braccio alla perfida squarciandolo uccidasi. IL SATIRINO Io per grotte ombrose, e gelide, io per boschi ignoti, ed orridi, io per monti ermi, ed altissimi de' tuoi dubbi, accorto d'indole, sarò spia, sempre instancabile. PANE Amore aitami, soccorso chiedoti e fa', ch'in braccio torni al mio ghiaccio fallo deh pregoti. SILVANO, IL SATIRINO Pane consolati, ch'in letto morbido di fiori, il torbido svanir vedremoti, Pane coi fremiti da' morte a' gemiti. (Escono sei Orsi dalla foresta, e compongono il ballo) Cavalli,Francesco/La Calisto/II
https://w.atwiki.jp/harukage0220/pages/28.html
■First Love■ 1. Automatic(Album Edit) 2. Movin’on without you 3. In My Room 4. First Love 5. 甘いワナ~Paint It,Black 6. time will tell 7. Never Let Go 8. B&C(Album Version) 9. Another Chance 10. Interlude 11. Give Me A Reason 12. Automatic(Johnny Vicious Remix) ■Distance■ 1. Wait & See~リスク~ 2. Can You Keep A Secret? 3. DISTANCE 4. サングラス 5. ドラマ 6. Eternally 7. Addicted To You(UP-IN-HEAVEN MIX) 8. For You 9. 蹴っ飛ばせ! 10. Parody 11. タイム・リミット 12. 言葉にならない気持ち 13. HAYATOCHI-REMIX ■DEEP RIVER■ 1. SAKURAドロップス 2. traveling 3. 幸せになろう 4. Deep River 5. Letters 6. プレイ・ボール 7. 東京NIGHTS 8. A.S.A.P. 9. 嘘みたいなI Love You 10. FINAL DISTANCE 11. Bridge(Interlude) 12. 光
https://w.atwiki.jp/bemani_cd/pages/213.html
Disc 1 Disc 2 CD情報 CD名 リリース日 アーティスト DDR FESTIVAL DanceDanceRevolution STRIKE ORIGINAL SOUNDTRACK 2006.02.15 V.A. Disc 1 Track No. 曲名 アーティスト 演奏時間 01 Keep Ya Body Movin Thuggie D. 02 KIDS IN AMERICA KIM WILDE 03 Like A Virgin tama happytone 04 Your Rain (RAGE MIX) AKIRA YAMAOKA feat. Mary Elizabeth McGlynn 05 There 4 you Thuggie D. 06 INSERTiON (Machine Gun Kelly Mix) Thuggie D. 07 ABSOLUTE (Cuff -N- Stuff it Mix) Thuggie D. 08 SUPERSTAR JAMELIA 09 Believe Eddie J 10 BIZARRE LOVE TRIANGLE Jerry 11 LADIES NIGHT ∠R 12 WAITING FOR TONIGHT P.A.T 13 Funk Kid feat. KOOL BOYS Funk Boogie 14 I Need You (True Platinum Mix) Sho-T 15 KI・SE・KI (DDR edit) BeForU 16 MAXIMIZER CLI-MAX.S 17 Play That Funky Music wg feat. Tony L 18 Baile Le Samba Big Idea 19 YOU SEXY THING HOT CHOCOLATE 20 Oops!...I Did It Again AKIRA YAMAOKA feat. Susan Z 21 I will Survive AKIRA YAMAOKA feat. Daline 22 Saturday Night Love Sota feat. Brenda V. 23 INSIDE YOUR HEART AKIRA YAMAOKA 24 TOMORROW nc ft. Dreamscanner 25 Istanbul Cafe Jesper Kyd 26 GYRUSS -FULL TILT- JT.1Up 27 MAKE A JAM! (Dub/House) Big Idea 28 HEAVEN IS A PLACE ON EARTH (German Election Mix) JULIA 29 LET S DANCE DAVID BOWIE 30 Genie In A Battle nc ft. NRG Factory 31 PASSION OF LOVE NAOKI feat. PAULA TERRY 32 INJECTION OF LOVE(e) AKIRA YAMAOKA 33 TOE JAM Big Idea 34 Monkey Punk Big Idea 35 Red Room Jersper Kyd 36 La Cucaracha Big Idea 37 .59 remix Jesper Kyd 38 In My Eyes (Midihead Remix) MidiHead 39 You gotta move it (feat. Julie Rugaard) Yuzo Koshira 40 AS THE RUSH COMES (Gabriel Dresden Sweeping Strings Radio Edit) MOTORCYCLE 41 SEDUCTION nc ft. FINALFORCE 42 I feel... (T.O.Y. Remix) T.O.Y. 43 MAX 300 (Super-Max-Me Mix) Jondi Spesh Disc 2 Track No. Track 01-19 DDR FESTIVAL Product BGM 20-41 Dance Dance Revolution STRIKE Product BGM 42-85 DDR FESTIVAL Dance Dance Revolution STRIKE non stop mega mix
https://w.atwiki.jp/kk0201kk0714/pages/2784.html
(歌詞は著作権に触れるため省略) アーティスト:Travis Japan 予想レベル:8 作詞:Stephen Ellrod・Sam Bergeson・Tim Riehm 作曲:Erik Madrid 編曲:Chris Gehringer 予想歌唱範囲:ラスサビ 地声最低音:mid2C(Just dance 等頻出) 裏声最高音:hiC#(Light up like a star 2回) STARTO ENTERTAINMENT所属のアイドルグループ・Travis Japanのデビュー曲。メンバーの松田元太、松倉海斗は当番組に出演したことがある。MVは公開後1週間で1000万回再生超えを記録した。 まず全編英語詞のため慣れないと難しく、そしてサビがほぼ裏声なことも難しさの要因である。ズル&ヘッドボイサーのDynamiteのようになってしまわないよう気を付けよう。mid2G#~hiBが頻出するが、リズムは早くなく音程も分かりやすいため、裏声が得意であれば攻略しやすいだろう。ラスサビはサビを2回繰り返すため声がかすれないようにしたい。次回、松田、松倉両氏の出演時には歌ってもらいたいものだ。
https://w.atwiki.jp/englishlanguage/pages/246.html
CAP ... Caparrós, Marina Asián. 2018. "'This Wol Be Doon at Leyser Parfitly' The Presence of Old Norse Substratum in The Canterbury Tales", in Persistence and Resistance in English Studies New Research, ed. Sara Martin, David Owen Elizabet Pladevall-Ballester, pp. 109-118. Cambridge Cambridge Scholars Publishing. Caplan, David. 2000. "Position Emission Tomographic Studies of Syntactic Processing", in Language and the Brain, Representation and Processing, ed. Y. Grodzinsky, L. Shapir, D. Swinney, pp. 315-25. San Diego Academic Press. Capone, A. 1993. "Obviously as a discourse marker of concessivity". Lingua e Stile 28 3-30. Cappelle, B. 2002. "On the status of intervening think-clauses in English long-distance dependency constructions". Leuvense Bijdragen 91 369-381. Cappelle, Bert. 1999. "Keep and keep on compared". Leuvense Bijdragen 88 289-304.
https://w.atwiki.jp/warband/pages/365.html
skinkey_pucker|Pucker skinkey_chin_shape|Chin Shape skinkey_chin_forward|Chin Forward skinkey_jaw_position|Jaw Position skinkey_jaw_width|Jaw Width skinkey_mouth_nose_distance|Mouth-Nose Distance skinkey_mouth_width|Mouth Width skinkey_cheeks|Cheeks skinkey_nose_height|Nose Height skinkey_nose_width|Nose Width skinkey_nose_size|Nose Size skinkey_nose_shape|Nose Shape skinkey_nose_bridge|Nose Bridge skinkey_cheek_bones|Cheek Bones skinkey_eye_width|Eye Width skinkey_eye_to_eye_dist|Eye to Eye Dist skinkey_eye_shape|Eye Shape skinkey_eye_depth|Eye Depth skinkey_eyelids|Eyelids skinkey_eyebrow_position|Eyebrow Position skinkey_eyebrow_height|Eyebrow Height skinkey_eyebrow_depth|Eyebrow Depth skinkey_eyebrow_shape|Eyebrow Shape skinkey_temple_width|Temple Width skinkey_face_depth|Face Depth skinkey_face_ratio|Face Ratio skinkey_face_width|Face Width skinkey_post_edit|Post-Edit skinkey_chin_size|Chin Size
https://w.atwiki.jp/virtualmarket/pages/49.html
バーチャルマーケット3配布Prefab AudioSource 使い方説明 概要 AudioSourceの推奨設定テンプレートです。 ブースでの音声再生には極力当設定を使用してください。 基本設定 AudioSourceの基本設定方法です。 使用例 実際にブースで音声を使用するための手順説明です。 要望あれば他の使用方法も追加いたします。 AudioTrigger インタラクトするたび音声を再生したい場合。 Toggle インタラクトすることで音声を再生し、もう一度インタラクトで再生をストップしたい場合。 基本設定 音声ファイルをドラッグアンドドロップでUnityに取り込む。 Prefabを二種類から選んでSceneに配置する。 Prefab名 AudioSource設定 2D Sound オブジェクトの位置に関係なく常に一定の音量で聞こえる 3D Sound オブジェクトの位置から離れるほど音量が減衰する 配置したPrefabを選択し、音声ファイルをAudio SourceコンポーネントのAudioClip項目にアタッチする。 AudioSourceの設定を下記を参考に変更する。 下記項目以外は原則変更しない。 (特にONSP Audio Sourceコンポーネントは無効のままにしておく) Play On Awake オブジェクトがActiveになった際に音声を再生するかどうか。 これを有効にする際は必ず初期状態でオブジェクトを非Activeにする Loop 音声をループするかどうか。 限界突破申請をしたブース以外では使用禁止。 Volume 音量の大きさ。 VRChat上でほどよく聞こえるよう調整する。 参考資料:https //twitter.com/phio_alchemist/status/1101600501274042368 Min Distance 3D Soundにおいて音量が減衰し始めるオブジェクトとの距離。 2D Soundでは機能しない。 Max Distance 音量の減衰が終了するオブジェクトとの距離。 当Prefabの設定においては音声が聞こえなくなる距離。 必ず10以下にする。 使用例:AudioTrigger 前述の基本設定が完了したPrefabをブースに配置する。 音声を再生するスイッチに使用したいオブジェクトに任意のコライダと、VRC_Triggerコンポーネントを追加する。 追加したVRC_Triggeコンポーネントに下記の作業を行う。 Advanced Modeにチェックを入れる。 下部リストからOnInteractを選び、Addをクリックする。 OnInteractの右隣のリストからLocalを選択する。 Actions右下の+からAudio Triggerを追加する。 本工程1.で用意したPrefabを、Receiversにアタッチする。 Clip項目のリストから再生したい音声ファイルを選択する。 使用例:Toggle 前述の基本設定が完了したPrefabをブースに配置する。 PrefabのAudioSourceコンポーネントのPlay On Awakeにチェックを入れ、オブジェクトを非Activeにする。 音声を再生・停止するスイッチに使用したいオブジェクトに任意のコライダと、VRC_Triggerコンポーネントを追加する。 追加したVRC_Triggerコンポーネントに下記の作業を行う。 Advanced Modeにチェックを入れる。 下部リストからOnInteractを選び、Addをクリックする。 OnInteractの右隣のリストからLocalを選択する。 Actions右下の+からSetGameObjectActiveを追加する。 本工程1.で用意したPrefabを、Receiversにアタッチする。 OperationをToggleに変更する。
https://w.atwiki.jp/jubeat/pages/83.html
Chance and Dice アーティストの読みは「にほんしょうねん」でなく「にっぽんしょうねん」 後にDanceDanceRevolution Xに移植された jubeatから他のBEMANIシリーズへ移植はこれが初 BEST HIT.jpでFULLが配信されている 作曲はNAOKI、編曲は大串友紀 BASIC ADVANCED EXTREME Level 5 6 7 Notes 319 356 443 BPM 150 Time 1 42 Artist 日本少年 ジャンル オリジナル Version 初代 譜面※外部サイト ■ ■ ■ この曲で手に入る称号 【全難易度クリア】究極J-BOYS 【全難易度フルコンボ】クライマックスJ-BOYS EXTREMEのラスト ①じゃーーん■■■■□■■□□□□□□□□□②~⑧リズムを数えて……⑨どーん□□□■■□■□□■□■■□□□ 動画 + 譜面動画 譜面動画 YouTube 譜面動画 ADVANCED (シャッター+ハンドクラップ) 譜面動画 EXTREME (サイバー) 譜面動画 EXTREME (シャッター+ハンドクラップ) 譜面動画 EXTREME (シャッター+ハンドクラップ+数字) 譜面動画 EXTREME (シャッター+ハンドクラップ+BPM80%)マーカー展開速度は通常 ニコニコ動画 譜面動画 BASIC (フラワー+ハンドクラップ) 譜面動画 ADVANCED (フラワー+ハンドクラップ) 譜面動画 EXTREME (サイバー) 譜面動画 EXTREME (フラワー+ハンドクラップ) 譜面動画 EXTREME (ミラーボール) 譜面動画 EXTREME (ミラーボール+ハンドクラップ+ズレチェック) + プレイ動画 プレイ動画 プレイ動画 EXTREME (フラワー・EXC・攻略コメント付) PLAYER:Y.S-Y プレイ動画 EXTREME (フラワー・EXC) PLAYER:NAT プレイ動画 EXTREME (フラワー・EXC) PLAYER:YMG.MA-9 プレイ動画 EXTREME (花火・EXC) PLAYER:DJANGO-Y プレイ動画 EXTREME (シャッター・EXC) PLAYER:SI-OT plus 攻略・解説 各譜面の攻略に関する情報はこちらへ。 緑は全部3連符、赤<黄で3連符からズレが多い。これが黄色が点数でない正体。 -- 名無しさん (2009-12-31 16 52 42) 「別にスコア詰める気ないしな・・」と言う人も、コメントを見れば分かると思うが、一度全難易度のハンドクラップを聞いてみることをおススメする。正直笑う。特に黄色。Jumping Boogieもそうだが、この曲の真の難易度は黄色かもしれない。 -- 名無しさん (2010-11-22 13 42 18) 緑は1+6+9などの同時があって、詐称。5が妥当 -- 名無しさん (2009-02-05 03 07 44) サビの部分、赤はCC、DDの順で来るが、黄色はDC、DCの順で来るので要注意。 -- 名無しさん (2009-09-22 22 22 36) 黄色譜面のスコアの出しづらさはマクイルやジャンピンに次ぐほど。三連符っぽい配置は場所によってずれ方が異なるため結局は目押しがどうしても必要になる。 -- 名無しさん (2009-10-25 01 57 02) 黄のラストは赤や緑と全然違うので注意 -- 名無しさん (2009-11-24 00 41 23) 黄はラスト前に出張必須の配置があるので、焦らないようにしたい -- 名無しさん (2011-04-06 03 23 16) 桂馬押し練習曲 -- 名無しさん (2008-09-12 23 47 34) 1番最後の同時にやられますた 最後まで油断しないように -- 名無しさん (2008-09-21 00 34 08) 曲とタイミングが若干ずれている。スコア出すには目押し力重要。 -- 名無しさん (2008-09-30 23 15 46) 最後の三角同時押しが2か所あるため、初見ではなかなかできないと思われる -- 名無しさん (2008-10-09 14 15 32) NAOKIユーロにありがちな付点8分→付点8分→8分で叩くと青くなるが、本スレで言われてたように3連符で叩くと光り易い気がする。ズレと呼ばれてるものの正体も恐らくそれと思われる。 -- 名無しさん (2008-10-14 17 20 08) ズレをを覚えれば難易度は低い -- 名無しさん (2009-01-12 03 30 51) 赤は、終盤慣れれば、寧ろ序盤の方が難しい。逆に、そこさえ出来れば非常に簡単になる。 -- 名無しさん (2009-02-09 14 46 33) やたら自分の手に隠れる場所にくる。 -- 名無しさん (2009-02-18 00 18 06) フルコンボを取るには難しい、特に最初の方のゴチャゴチャ部分で何時も間違えるし、、、(涙) -- YAO (2009-03-10 01 41 29) そのゴチャゴチャが理解できればフルコン圏内。ただ、エクセとなると話は別。Aメロの単押しがズレやすい。『きのうよりあしたをつかむ』(歌詞自信ない)の部分。 -- 名無しさん (2009-03-10 01 46 08) 理解云々も大事だが、自分の手で隠れて見えづらい所が多々あるので、ある程度は譜面暗記も必要かもしれない。 -- 名無しさん (2009-03-11 00 05 46) 上のほうに書いてある「曲とタイミングが~」について。歌詞に合わせてるところでは結構顕著。ゲージなどのタイミングがとりやすいマーカーを使うのがオススメ。 -- 名無しさん (2009-03-11 09 55 23) 付点8分→付点8分→8分の部分は全て3連符。ただ、3つ目が譜面作成の関係上ほんの少し速い。 -- 名無しさん (2009-03-11 21 23 25) ジャンブギだの氷柱だのに比べれば、たいそう簡単に見えるが、スコアは上がりにくい。独特なメロディとのズレをいち早くマスターしたい -- 名無しさん (2009-05-23 13 00 15) 最初の方のゴチャゴチャ部分は要練習。この曲は好きになればサビの部分はリズムに乗れてクリアできる。動画を見て練習あるのみ! -- SP (2009-05-26 09 32 21) 赤は3回もやれば、フルコンは容易ですね。黄色の方が癖を感じます。 -- 名無しさん (2009-12-13 22 52 24) 赤の譜面自体はそんなに複雑な動きがないような気がするのでひたすら1つ1つのマーカーに集中して目押し。これで鳥Sのりました。 -- 名無しさん (2010-02-10 22 58 06) ズレは9割がた早ズレ、遅ズレは少ない -- 名無しさん (2010-05-15 09 46 46) いい曲なのにホントひどいズレだよね。譜面作った人はわざとやってるのかな?音楽ゲームなんだからズラさないでほしいな -- 名無しさん (2011-02-11 17 35 13) 最初ができたらフルコンは簡単、コナオリフルコンにオススメ。 -- 名無しさん (2011-08-03 14 52 23) 黄色の最後にある連続6個押しはiPod/iPhoneのplusだと無理押しになる(工夫すれば押せるがよほど器用でない限り狙っても押せない)。そのせいでフルコンボは至難の技に。さらにシャッターが閉まりやすくなってスコアも伸びない。他の曲にある6個以上の同時押しも然り。 -- 名無しさん (2012-01-06 02 29 56) [BSC]初見殺しな配置や死角配置が多い。特にサビの1+6+9→4+7+12の同時押しには注意。また終盤はコーラス合わせて押さないように。 -- 名無しさん (2013-01-24 10 30 39) 名前 コメント ※攻略の際は、文頭に[BSC] [ADV] [EXT] のいずれかを置くと、どの譜面に関する情報かが分かりやすいです。 ※体感難易度を書き記す際は、クリア難度・スコア難度のどちらかなのかを明記してください。 また、攻略と関係ない投稿・重複した内容は削除の対象になります 攻略とは無関係の話は該当する欄(情報交換&雑談) にてどうぞ。
https://w.atwiki.jp/feenal/pages/139.html
概要のみ。全てHeroicの話。 Blackrock CavernRom'ogg Bonecrusher Corla, Herald of Twilight Karsh Steelbender Beauty Ascendant Lord Obsidius Throne of Tide StonecoreCorborus Slabhide Ozruk High Priestess Azil Vortex PinnacleGrand Vizier Ertan Altairus Asaad Lost City of the Tol'virGeneral Husam High Prophet Barim Lockmaw Augh Siamat Grim BatolGeneral Umbriss Forgemaster Throngus Drahga Shadowburner Erudax Hall of Origination Deadmine Shadowfang Keep Blackrock Cavern Rom ogg Bonecrusher Quake使用後にエレメンタルが数匹沸くようになっている。MTが適宜集めて燃やしつつ戦う。 また、Chain of Woe後のThe Skullcrackerの詠唱時間も12秒→8秒となっているので、ノーマルと同じような感覚でChain of Woeを破壊しようとすると巻き込まれる。 Corla, Herald of Twilight ビームを受ける雑魚が3体に増えている。やることはノーマルと同じで、3本のビームそれぞれにプレイヤーをひとりずつ配置し、Debuffのスタックが80程度になった所で避ける。Debuffが切れたらまたすぐにビームを受ける。その繰り返し。 ボスは定期的にDark Command(ランダムターゲットFear)を詠唱するので確実に止める。ビームを担当しているプレイヤーにFearがかかると高確率でWipe。 Karsh Steelbender 中央の炉にボスを突っ込んで、ダメージ99%軽減のBuffを剥がしながら戦うのはノーマルと同じ。ただし、ダメージ上昇Debuffが切れた瞬間にAddが出現するようになっている。 なので、TankはボスのDebuffを切らさないように数秒毎に炉に誘導し、Debuffを1,2個ずつスタックさせていかなければならない。 そして、MTが耐え切れなくなるであろう9~12スタックあたりで一旦リセットし、また1から付け直す。AddはTankが抱えて、そのまま焼いてしまった方が楽。 一度にスタックさせるDebuffの数やDebuffのリフレッシュ間隔については割とミスの許容範囲が大きいが、Debuffを早期に切らしてしまうとWipeが見える。 ちなみにAddを倒すとその場に炉と同じDebuffをつける溶岩を生み出す。MTがそれを知らないとボスのDebuffスタックが際限なく増えてしまうので倒さないほうがいい。 Tankが頑丈で、DPSが高い場合はスタックを一度も切らさず戦うことができる。 Beauty 手前のお供犬が全てリンクするようになっていて、1匹ずつ引いて倒すことができなくなっている。 3体以上のCCができる構成であれば全てCCしてボスを倒してしまい、できないのであればCCしきれない分の雑魚から倒す。 DruidはRoot/Hibernateを使って一人で二体CCできるので優秀。 Ascendant Lord Obsidius お供が3体になっていて、MTがそれを全て抱えてしまうとヒールが殆ど通らなくなってしまう。 なので、誰か一人がお供を全てKiteし続ける。適役はMage、Warlock、Druid、Hunterあたり。 お供の移動速度はプレイヤーよりも若干遅いが、時折ThunderclapによるMagic Snareが入る。 消せる人がいるなら即座に消さなければならないし、消せないなら他の人のサポートが必要になる。 (MageがRootするとか、MTが一時的にTauntするとか、PriestがLeap of Faithで引っ張るとか) Throne of Tide Stonecore Corborus Crystal Shardの着弾地点に爆弾Addが大量に出現するようになっている。HPはかなり低いので、沸いた瞬間にCasterがAEで倒す。Meleeは触らない方がいい。 後は大して変わらない。潜った後の突き上げが即死ダメージになっているので確実に回避しなければならない程度。 Slabhide 落ちてくる岩が即死ダメージになっている上に、5倍くらい早く落ちてくるようになっている。また、定期的に強烈な(10kダメージ/0.5秒を12tick)AEであるCrystal Stormを撃ってくる。 Crystal Stormの詠唱が見えたら即座に近くの岩を利用して視線を切らなければならない。後はノーマルと同じ。 溶岩ダメージも大きいので、地面の砂煙にも注意すること。 Ozruk Elementium Bulwarkの反射率が100%になっている。Casterは注意しなければならない。 更に、定期的にParalyzeを使用する。8秒間のスタンをフルで喰らってしまうと50000のダメージを受けてしまう。 何らかのダメージをうければ解除されるので、Elementium Bulwarkに対して弱いDotを撃っておけば自力で解除可能。 Paralyzeの後には必ずShatterを使用するが、これのダメージも即死級になっている。Tankも含めて詠唱中にボスから15yard以上離れること。 Ground Slamについても同様で、食らうと即死となっているのでTankは毎回ボスの周りを回るようにして回避する。 ただし、Ground Slam着弾点の後方にも即死級のダメージが飛ぶので、パーティメンバーの方を向けてはいけない。 High Priestess Azil ほぼNormalと同じ。 Addを山ほど抱えるとかなり痛いので、Glavity Wellの中に引きずり込んで殺した方が楽。 Vortex Pinnacle Grand Vizier Ertan 一定時間毎にLurking Elementalを召喚するようになっている…が、このAddは視線が通っていると死んだフリをし続けるので、 ボスを取り囲んで戦えばどこに沸こうが誰かの視線が通るので一切動かなくなる。 後はNormalと全く同じ。竜巻が広がったら中に入り、狭まってきたら外に出るだけ。 Altairus 触れると吹き飛ばされる竜巻がそこかしこに沸いてふらふらしている。触れても大丈夫だが、戦闘地点の下に飛ばされてしまうと即死級のBoltが飛んでくる。 後はノーマルと同じ。普通のHeroicボスとは違ってHealthが660万もあるので、追い風状態のヘイストを必ず使って戦うこと。別に使わなくても倒せるけど…。 Asaad ノーマルとほぼ同じ。Magic属性のRootが全員にかかるのでDispelする。 ちなみにこのRootは詠唱終了時にジャンプしていれば回避できる。Tank以外はLevitateでも回避できるけれど、Chain Lightningで剥がされるので過信はできない。 戦闘終了まで完全に回避し続けるとAchievement入手。 Lost City of the Tol vir General Husam 爆弾と突き上げ避けるだけ。ノーマルとの違いは、設置されている爆弾を時折一斉に爆破することくらい。 一斉爆破と言っても別に即爆発するわけではなく、数秒の余裕があるので十分逃げ切れる。爆弾自体も1発食らった程度では死なない。 High Prophet Barim セットで出てくるPhoenixは攻撃する必要無し。適当にRange DPSがターゲットになってKiteすればいい。 50%まで削ったらDark Phoenixに対象を切りかえ、Soul Fragment含めて即倒す。Dark Phoenixを倒した後は最初と同じ。 Lockmaw Augh Add焼きつつ戦うだけ。 Siamat ノーマルと同様。 Addを全て倒すまではSiamatへの攻撃は殆ど通らない。Addを全て処理し、バリアが解除されたらボスに集中攻撃。 その後もAddは沸き続けるが、無視するかどうかはDPS次第。 Grim Batol General Umbriss 狙われたプレイヤーにチャージし、大ダメージ+上空ノックバックのBlitzは必ず回避すること。落下ダメージ軽減の無いクラスは食らうと基本的に死ぬ。 でかでかと警告メッセージが出る上に猶予時間が長いので、回避は容易。Pugで食らってる奴がいたら即蹴り推奨。 後は定期的に使う周辺AE・Ground Siegeを回避し、Addを各自がKiteしつつ倒すだけ。HealerはTankにDotが入ったらHealthを90%以上まで戻す。 紫色のAddは倒したときに爆発し、更に他のAddに爆発属性を伝染させるため、Tankは絶対に持ってはいけない。 Forgemaster Throngus 戦闘中、メイス、盾、剣二刀流のいずれかのモードに変化し続ける。 メイス:追いつかれると死ぬので逃げ続ける。 盾:ボスの側面に回りこみ続ける。 剣:Tankが何かしらのタイマーを使う、もしくはDisarmする。 Drahga Shadowburner 定期的に湧き出るElementalに追いつかれると即死なので、逃げつつ即倒す。 ブレスを吐かれたら避ける。それだけ。 Erudax Shadow Galeを回避しつつ戦う。部屋全体にAEが来る前に、どこかに渦が出るのでそこに入るだけ。 また、Shadow Gale終了後にAddが沸く。卵を破壊されないよう、速やかに倒す。 Hall of Origination Deadmine Shadowfang Keep