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Scena Sedicesima (Don Profondo, la Contessa) CONTESSA DI FOLLEVILLE (trattenendo Don Profondo) Vedeste il cavaliere? DON PROFONDO Il cavalier!… (fra sé) (Che imbroglio!) (a le Contessa) Ei qui poc anzi… CONTESSA DI FOLLEVILLE Solo? DON PROFONDO Non… in compagnia… CONTESSA DI FOLLEVILLE Di chi? DON PROFONDO Dirò… CONTESSA DI FOLLEVILLE Parlate. DON PROFONDO (fra sé) I sapienti non denno dir bugie. CONTESSA DI FOLLEVILLE Rispondete, vi prego… DON PROFONDO (fra sé) Non vorrei compromettermi. CONTESSA DI FOLLEVILLE Ebben! DON PROFONDO Signora mia… Ei qui prendea lezion di poesia. CONTESSA DI FOLLEVILLE (furente) Ho capito… (fra sé) Che rabbia! A quel che pare, ei fa il galante colla poetessa; ma a suo tempo mi voglio vendicare. Scena Diciassettesima (entrano Don Alvaro e Libenskof) DON ALVARO Amici, che si fa? Si parla di partir, e si sta qua. DON PROFONDO Tutto è all ordin. CONTE DI LIBENSKOF Va bene; ma i cavalli? DON PROFONDO Saran certo arrivati. DON ALVARO Se fosse ver, ci avrebbero avvisati. BARONE DI TROMBONOK (entrando rapidamente, con aria trista) Ah! miei signor!… DON PROFONDO Che avete? BARONE DI TROMBONOK Di parlar non ho core… DON ALVARO Cos avvenne? BARONE DI TROMBONOK Una disgrazia orribile! CONTESSA DI FOLLEVILLE Ch è stato? DON ALVARO Incendio? DON PROFONDO Ladri? Morte? BARONE DI TROMBONOK O sventura fatale! o amara sorte! CONTE DI LIBENSKOF Ma parlate… BARONE DI TROMBONOK Il corriere… DON ALVARO E arrivato. BARONE DI TROMBONOK Ah! pur troppo. CONTESSA DI FOLLEVILLE Spiegatevi. BARONE DI TROMBONOK (ad un servo) Ei s appressa. Chiamate i viaggiatori. DON PROFONDO (verso le quinte) Amici, olà? BARONE DI TROMBONOK Che barbaro accidente! Dir vorrei… Ma non posso… Scena Diciottesima (Melibea, Corinna, il Cavaliere, Delia, Zefirino, Lord Sydney, Prudenzio, Modertina) BARONE DI TROMBONOK Ah! Melibea! Milord, Corinna! O ciel! che brutto affare! (vedendo Zefirino) Ma vien chi tutto a voi saprà spiegare. ZEFIRINO Miei signor non v e scampo… Mio malgrado, io vengo a darvi una fatal notizia. Secondo gli ordin vostri, rapido, diligente, di qua, di là ho cercato; ma vane fur le cure; da gran tempo, è tutto ritenuto e riservato; non si trova un cavallo da comprar o affittare, e ognun di voi al nobile progetto di rinunciar pur troppo or fia costretto. TUTTI Ah! A tal colpo inaspettato, palpitando va il mio core… Cruda sorte! Il tuo rigore troppo, oh Dio! penar mi fa. BARONE DI TROMBONOK, DON PROFONDO A tal colpo inaspettato io mancar mi sento il core… O crudel avverso fato! non hai legge, né pietà. MODESTINA, ZEFIRINO Questo colpo inaspettato li ricolma di dolore; il crudel avverso fato non ha legge né pietà. Scena Diciannovesima (entra Madama Cortese) MADAMA CORTESE (accorrendo con una lettera in mano) Signori, ecco una lettera, venuta da Parigi; Prendete, sì leggete, conforto vi darà. GLI ALTRI (a Don Profondo) Prendete, sì leggete, conforto ci darà. (Don Profondo prende la lettera e legge.) «A giorni il Re ritorna gran feste si daranno, rapidi qui verranno stranieri in quantità. Da quello che preparasi a corte ed in città, ben si può giudicare che festa si farà; Spettacol più giocondo, mai visto si sarà; chi a Reims non poté andare qui si consolerà. T abbraccio, o mia dolcissima amabile metà.» (Gli altri personaggi ripetono alternativamente le frasi della lettera.) CONTESSA DI FOLLEVILLE Amici, ah! non tardiamo; Parigi è la mia patria; là v offro alloggio e tavola, e quanto occorrerà. TUTTI Partiamo. - Ah! sì, il desio, che ci divampa in seno, in parte pago almeno alfine si vedrà. Tra dolci e cari palpiti, or torno a respirar; farà un vivace giubilo quest anima brillar. Destino maledetto, non ce la puoi ficcare, e tutti, a tu dispetto, andiamo a giubilar. MADAMA CORTESE Destino maledetto. ZEFIRINO Non gliela puoi ficcare, e tutti, a tuo dispetto andranno a giubilar. BARONE DI TROMBONOK Come partire? CONTESSA DI FOLLEVILLE Nella diligenza, che da Parigi vien regolarmente ogni dì nei contorni. BARONE DI TROMBONOK Ella ha ragione. CAVALIER BELFIORE Dunque dimani? CONTESSA DI FOLLEVILLE Certo. BARONE DI TROMBONOK E questa borsa? DON PROFONDO S ordini per stasera un bel convito, pubblico sia l invito. BARONE DI TROMBONOK E quel che resterà? CAVALIER BELFIORE Per gl indigenti. BARONE DI TROMBONOK E ognun d accordi? TUTTI Sì. BARONE DI TROMBONOK (a Madama Cortese) A voi Madama affido la cura degli inviti. MADAMA CORTESE Oh! è domenica appunto, e tutti ci verran con gran piacere. DON PROFONDO Una cena squisita. MADAMA CORTESE Non mancan provvisioni. (verso le quinte) Ehi, mastro Antonio! Scena Ventesima (I detti, Antonio, Gelsomino) ANTONIO Son qua, cosa comanda? MADAMA CORTESE Una cena, una festa nel giardino, e il più presto possibile. ANTONIO Ho capito, non dubiti, qui avvezzi siamo ai colpi inaspettati, e tutti resteran meravigliati. GELSOMINO Madama, lo sapete, già per l anniversario del ritorno dell augusta famiglia ch ogni anno celebriamo, qui son pronte le cose principali; servir ce ne potremo. MADAMA CORTESE A meraviglia. Tua cura, o Gelsomino, sia di suonar intorno il tamburino. (Antonio e Gelsomino partono.) CONTESSA DI FOLLEVILLE E domani, a Parigi, la capital del mondo. CAVALIER BELFIORE D ogni piacer l asilo il più giocondo. (Tutti partono, eccetto Melibea, Libenskof ed il Barone.) Scena Ventunesima (Melibea, Libenskof ed il Barone) BARONE DI TROMBONOK (a Libenskof) Tutto va ben; ma come a entrambi è noto, fervido amico ognor dell armonia, vorrei vedervi in pace; un lieve nembo sol ne turbò il sereno; voi vi amate, e l un per l altro fatti mi sembrate. CONTE DI LIBENSKOF (al Barone con amarezza) Ella per Don Alvaro… MELIBEA (troncandogli la parola) Il torbi occhio della Gelosia, d Erebo ignobil figlia, solo puote traveder a tal segno. BARONE DI TROMBONOK Oh! non v è dubbio. CONTE DI LIBENSKOF Eppur poc anzi… BARONE DI TROMBONOK Amico, a me credete, siete in error, perdono le chiedete. (parte sorridendo) Scena Ventiduesima (Melibea, Libenskof) CONTE LIBENSKOF Di chi son reo? MELIBEA D un vil sospetto. CONTE DI LIBENSKOF Ah! no… Un eccesso d amore sol colpevol mi rese. MELIBEA D alma grande apprezzar tu non sai il sacro e vivo ardor. CONTE DI LIBENSKOF Ma l apparenza… MELIBEA Nube tenebrosa, del ver celando il volto risplendente, d opaco orror ingombra ognor la mente. CONTE DI LIBENSKOF Qual sublime parlar! confuso io sono… Eccomi ai vostri piè… Pietà! perdono. D alma celeste, oh Dio! ch arde di pura face, turbar osai la pace con insensato ardor. MELIBEA D un puro amor verace, l indol t è ignota ancora; d infedeltà capace sol è un profano cor. CONTE DI LIBENSKOF Pentito io son. MELIBEA Che speri? CONTE DI LIBENSKOF Rendimi il cor. MELIBEA Tu osasti… CONTE DI LIBENSKOF Il barbaro mio stato ti desti almen pietà. MELIBEA Al pentimento, o ingrato! credere il cor non sa. CONTE DI LIBENSKOF (fra sé) Qual barbaro rigore! Dubbioso e incerto io resto… Di speme e di timore palpita in seno il cor. MELIBEA (fra sé) Il mio crudel rigore dubbioso e incerto il rende; di speme e di timore palpita in seno il cor! Già cessa il mio rigore, per lui mi parla amor. (a Conte) Ah! regger non poss io, ecco la desta e il cor. CONTE DI LIBENSKOF O gioia incomparabile! O fortunato ardor! MELIBEA, CONTE DI LIBENSKOF Ah! no, giammai quest anima, più cari e dolci palpiti non ha provato ancor. (partono) Scena Ventitreesima (Giardino illuminato, con tavola imbandita) ANTONIO (mettendo I nomi sulle salviette) Tutto è all ordin. - Va , corri, Gelsomino, a dire a quei signor che son serviti; ma prica ci vuol la riverenza, intendi? GELSOMINO E per chi mai prendi? Ho servito de principi, de conti, de baroni, altezze ed eccellenze in quantità, e so d ogn altro al par quel che si fa. (parte) ANTONIO Oh! guarda che amor proprio! Ma son tutti così; soglion vantarsi assai, e se a lor vi fidate, in grand impiccio spesso vi trovate. Scena Ventiquattresima (Antonio e Maddalena entrano) MADDALENA Madama qui mi manda per sapere da voi se tutto è pronto. ANTONIO Nulla manca, guardate… Gelsomino ho spedito alavvertir la nobil compagnia. MADDALENA Ma bravo mastr Antonio. Far sì presto e si bene! E un miracolo davvero. ANTONIO Mille grazie. MADDALENA Qui certo ancor veduta non si sarà più bella festa. ANTONIO E vero. MADDALENA Ma non sapete un altra novità. ANTONIO Che cosa? MADDALENA Nei contorni, per caso di passaggio v è una truppa ambulante, ed il Barone gran professore, dilettante insigne, a dare qui un concerto l ha invitata, pendente il bel festino. ANTONIO Ottima idea! MADDALENA Canteran, balleranno. ANTONIO (con stupore ed allegria) Balleranno? MADDALENA Sì, v è un corpo di ballo. ANTONIO Tanto meglio; il ballo è sempre stata la mia passione, e adesso ancor… (fa dei moti colle gambe e vacilla) MADDALENA (sostenendolo) Badate Vo ad avvertir Madama, qui aspettate. (parte) ANTONIO Presto verrà la bella comitiva. (guardando fra le quinte) Ma non m inganno, no, ecco che arriva. Scena Venticinquesima (Sul ritornello entra la truppa ambulante, composta di virtuosi di canto e di ballerini; i contadini, le le contadine, le giardiniere; indi tutti i personaggi che siedono a tavola; Maddalena, zefirino) CORO L allegria è un sommo bene, ond a noi fe dono il cielo; sani e freschi ci mantiene nel bel grembo del piacer. Cinti ognor d ameni fiori, fra le adnze, il riso e il gioco, colle grazie e cogli amori non pensiamo che a goder. Presto imbianca il nero crine, qual balen fugge la vita, e a non perdere c invita un istante di piacer. BARONE DI TROMBONOK Ora secondo l uso, i brindisi facciamo. - Ecco la lista che di far m imponeste con decente simmetrica armonia, e spero che ad ognun ben grata sia. (legge la nota) Inno tedesco. - Tocca a me; ma indulgenza vi chiedo; fra i cavalli, le bombe ed i cannoni io la metà lasciai de miei polmoni. (Inno tedesco) Or che regna fra le genti la più placida armonia, dell Europa sempre fia il destin felice appien. Viva, via l armonia ch è sorgente d ogni ben. CORO Viva, via l armonia ch è sorgente d ogni ben. BARONE DI TROMBONOK Altro da dir avrei; ma sono straccò; (a Melibea) A voi, bella Marchesa, in stil polacco. (Polacca) MELIBEA Ai prodi guerrieri seguaci di gloria, di cui la vittoria compagna fu ognor, ch ovunque risplendere fer l alto valor, che pronti ognor sono col brando a difendere la patria ed il trono, la fede e l onor. CORO Che pronti ognor sono col brando a difendere la patria ed il trono, la fede e l onor. BARONE DI TROMBONOK Libenskof, tocca a voi, un aria russa, ad libitum; ven sono delle belle… CONTE DI LIBENSKOF Una ne so a memoria che udii cantar un giorno, mentre il monarca a noi facea ritorno. (Inno Russo) Onore, gloria ed alto omaggio d Augusta donna al nobil cor, ch il più magnanimo coraggio del fato oppose al reo furor. Degli infelici al duolo, al pianto ella sollievo offrendo va; e i più bei vanti, in regio ammanto, brilla sul trono un di farà. CORO E i più bei vanti, in regio ammanto, brilla sul trono un di farà. BARONE DI TROMBONOK (a Don Alvaro) Dal nord al mezzogiorno bella è la transizion. Voi possedete una sonora voce, e dell Iberia gustar i dolci canti or ci farete. (Canzone Spagnola) DON ALVARO Omaggio all augusto duce, che d alma sovrana luce l Iberia fe balenar. Ei spense il civil furore del soglio salvò l onore, da tutti si vide amar. O grande invidiabil gloria! Ah! dove di tal vittoria l esempio mai ritrovar? CORO Ah! dove di tal vittoria l esempio mai ritrovar? BARONE DI TROMBONOK (a Lord Sidney) Milord, in tuon maggiore… LORD SIDNEY Io musico non sono; non so che una canzone. BARONE DI TROMBONOK «God save the King?» LORD SIDNEY Appunto. BARONE DI TROMBONOK Va benone. (Canzone inglese) LORD SIDNEY Del Grand Enrico il germe amato proteggi o ciel! Propizio il fato ai voti sia del fortunato popol fedel. CORO Del fortunato popol fedel. BARONE DI TROMBONOK Contessa, Cavaliere, a voi la scelta lascia dell aria; ma prescrivo il tuono; in do; no, no, in UT. (fra sé) Che bestia! Obliò che a due Galli indirizzo il parlar mio. (Canzone francese) CONTESSA DI FOLLEVILLE, CAVALIER BELFIORE Madre del nuovo Enrico, dei Franchi speme e onor ti colmi il cielo amico degli almi suoi favor. Di rari pregi splendi, d età sul fior, e in ogni petto accendi rispetto e amor. CORO E in ogni petto accendi rispetto e amor. BARONE DI TROMBONOK Madama, Don Profondo voi terminar dovete, in elafà coll aria che volete. (Tirolese) MADAMA CORTESE Più vivace e più fecondo l aureo giglio omai risplende, e felice ognuno rende col benefico fulgor. Sacra pianta al ciel diletta, che fedel la patria onora, tu sarai de Franchi ognora la speranza e il dolce amor. DON PROFONDO Un sì giocondo ameno giorno la gioia intorno sol fa regnar. Che lieta sorte! Che bel contento! In petto io sento il cor balzar. BARONE DI TROMBONOK Corinna, or spetta a voi; così compita sarà la festa. GLI ALTRI Ah! sì. LORD SIDNEY (a Corinna) Come trovar un occasion più bella di far sentir i vostri dolci accenti? GLI ALTRI E ver. CORINNA Grande è il cimento, e temo… DON PROFONDO Di che mai? MADAMA CORTESE Che amabile modestia! MELIBEA Ah! non tardate ad appagar i nostri voti. CORINNA Io cedo. Il soggetto scegliete e di farmi avvertir poi degnerete. (si ritira) (Tutti s alzano da tavola. Un servo porta un urna; Don Profondo distribuisce carta e lapis ai diversi personaggi, i quali scrivono il soggetto e rimettono la cartolina al suddetto, che la legge ad alta voce e pone dopo nell urna.) MELIBEA Giovanna D Arco. MADAMA CORTESE Il Cittadino di Reims. CAVALIER BELFIORE Carlo X Re di Francia. CONTE DI LIBENSKOF La battaglia di Tolbiac. DON PROFONDO Clodoveo. DON ALVARO Le tre stirpi reali di Francia. DON PRUDENZIO David e Samuele. BARONE DI TROMBONOK Il Crisma e la Corona. LORD SIDNEY Ugo Capeto. CONTESSA DI FOLLEVILLE San Luigi. BARONE DI TROMBONOK Melibea, di dritto vi spetta estrar dall urna or il biglietto, che all improvviso fornirà il soggetto. (Melibea estrae un biglietto e lo da a Don Profondo) Carlo X, re di Francia (Il Barone e Don Profondo vanno ad avvertire Corinna che viene colla lira in mano, legge il soggetto ad alta voce, si raccoglie, indi improvvisa.) CORINNA All ombra amena - del Giglio D or aura serena - inebria il cor. Di lieti giorni - più dolce aurora sorger la Francia - non vide ancor, e grata applaude, - ammira e adora di tanto bene - l augusto autor Della corona - sostegno e onor, Carlo le dona - novel splendor. Dal maestoso - regal suo viso traspar del core - la nobiltà. Nunzio di gioia - è il bel sorriso, pegno soave - d alma bontà. Se un dì, non lice - il bene oprar, perduto il dice, - di Tito al par. Da poche lune - in trono siede, e ognun già gode - de suoi favor. La gioia intorno - brillar si vede, l etra risuona - d inni d amor. Appiè dell are, - ei chiese al ciel, che secondare - degni il suo zel; non fia deluso - il bel desio, figlio dell almo - suo nobil cor. Sacro il diadema - già rese Iddio, né più del fato - teme il furor. Al soglio accanto, - ch egual non ha; soave incanto - ognun godrà. Cento anni e cento - ognor protetto dall immortale - divin favor, viva felice - il prediletto Carlo, de Franchi - delizia e amor! (Appena finito l improvviso, rischiarati da improvvisa luce, appariscono i ritratti dell augusta famiglia reale e de più celebri Re di Francia con vari emblemi analoghi, palme, corone ecc.) CAVALIER BELFIORE Viva il diletto augusto regnator, ond è l aspetto forier di gioia e onor. (Tutti ripetono la strofa. Ballo.) TUTTI (con religiosa espressione) Sul verde stelo, fiorisca il giglio ognor; lo colmi il cielo degli almi suoi favor. CAVALIER BELFIORE, TUTTI Con sacro zelo da noi serbato ognor, sul verde stelo risplenda il Giglio D or Lo colmi il cielo, degli almi suoi favor. Viva la Francia e il prode regnator. Scena Sedicesima (Don Profondo, la Contessa) CONTESSA DI FOLLEVILLE (trattenendo Don Profondo) Vedeste il cavaliere? DON PROFONDO Il cavalier!… (fra sé) (Che imbroglio!) (a le Contessa) Ei qui poc anzi… CONTESSA DI FOLLEVILLE Solo? DON PROFONDO Non… in compagnia… CONTESSA DI FOLLEVILLE Di chi? DON PROFONDO Dirò… CONTESSA DI FOLLEVILLE Parlate. DON PROFONDO (fra sé) I sapienti non denno dir bugie. CONTESSA DI FOLLEVILLE Rispondete, vi prego… DON PROFONDO (fra sé) Non vorrei compromettermi. CONTESSA DI FOLLEVILLE Ebben! DON PROFONDO Signora mia… Ei qui prendea lezion di poesia. CONTESSA DI FOLLEVILLE (furente) Ho capito… (fra sé) Che rabbia! A quel che pare, ei fa il galante colla poetessa; ma a suo tempo mi voglio vendicare. Scena Diciassettesima (entrano Don Alvaro e Libenskof) DON ALVARO Amici, che si fa? Si parla di partir, e si sta qua. DON PROFONDO Tutto è all ordin. CONTE DI LIBENSKOF Va bene; ma i cavalli? DON PROFONDO Saran certo arrivati. DON ALVARO Se fosse ver, ci avrebbero avvisati. BARONE DI TROMBONOK (entrando rapidamente, con aria trista) Ah! miei signor!… DON PROFONDO Che avete? BARONE DI TROMBONOK Di parlar non ho core… DON ALVARO Cos avvenne? BARONE DI TROMBONOK Una disgrazia orribile! CONTESSA DI FOLLEVILLE Ch è stato? DON ALVARO Incendio? DON PROFONDO Ladri? Morte? BARONE DI TROMBONOK O sventura fatale! o amara sorte! CONTE DI LIBENSKOF Ma parlate… BARONE DI TROMBONOK Il corriere… DON ALVARO E arrivato. BARONE DI TROMBONOK Ah! pur troppo. CONTESSA DI FOLLEVILLE Spiegatevi. BARONE DI TROMBONOK (ad un servo) Ei s appressa. Chiamate i viaggiatori. DON PROFONDO (verso le quinte) Amici, olà? BARONE DI TROMBONOK Che barbaro accidente! Dir vorrei… Ma non posso… Scena Diciottesima (Melibea, Corinna, il Cavaliere, Delia, Zefirino, Lord Sydney, Prudenzio, Modertina) BARONE DI TROMBONOK Ah! Melibea! Milord, Corinna! O ciel! che brutto affare! (vedendo Zefirino) Ma vien chi tutto a voi saprà spiegare. ZEFIRINO Miei signor non v e scampo… Mio malgrado, io vengo a darvi una fatal notizia. Secondo gli ordin vostri, rapido, diligente, di qua, di là ho cercato; ma vane fur le cure; da gran tempo, è tutto ritenuto e riservato; non si trova un cavallo da comprar o affittare, e ognun di voi al nobile progetto di rinunciar pur troppo or fia costretto. TUTTI Ah! A tal colpo inaspettato, palpitando va il mio core… Cruda sorte! Il tuo rigore troppo, oh Dio! penar mi fa. BARONE DI TROMBONOK, DON PROFONDO A tal colpo inaspettato io mancar mi sento il core… O crudel avverso fato! non hai legge, né pietà. MODESTINA, ZEFIRINO Questo colpo inaspettato li ricolma di dolore; il crudel avverso fato non ha legge né pietà. Scena Diciannovesima (entra Madama Cortese) MADAMA CORTESE (accorrendo con una lettera in mano) Signori, ecco una lettera, venuta da Parigi; Prendete, sì leggete, conforto vi darà. GLI ALTRI (a Don Profondo) Prendete, sì leggete, conforto ci darà. (Don Profondo prende la lettera e legge.) «A giorni il Re ritorna gran feste si daranno, rapidi qui verranno stranieri in quantità. Da quello che preparasi a corte ed in città, ben si può giudicare che festa si farà; Spettacol più giocondo, mai visto si sarà; chi a Reims non poté andare qui si consolerà. T abbraccio, o mia dolcissima amabile metà.» (Gli altri personaggi ripetono alternativamente le frasi della lettera.) CONTESSA DI FOLLEVILLE Amici, ah! non tardiamo; Parigi è la mia patria; là v offro alloggio e tavola, e quanto occorrerà. TUTTI Partiamo. - Ah! sì, il desio, che ci divampa in seno, in parte pago almeno alfine si vedrà. Tra dolci e cari palpiti, or torno a respirar; farà un vivace giubilo quest anima brillar. Destino maledetto, non ce la puoi ficcare, e tutti, a tu dispetto, andiamo a giubilar. MADAMA CORTESE Destino maledetto. ZEFIRINO Non gliela puoi ficcare, e tutti, a tuo dispetto andranno a giubilar. BARONE DI TROMBONOK Come partire? CONTESSA DI FOLLEVILLE Nella diligenza, che da Parigi vien regolarmente ogni dì nei contorni. BARONE DI TROMBONOK Ella ha ragione. CAVALIER BELFIORE Dunque dimani? CONTESSA DI FOLLEVILLE Certo. BARONE DI TROMBONOK E questa borsa? DON PROFONDO S ordini per stasera un bel convito, pubblico sia l invito. BARONE DI TROMBONOK E quel che resterà? CAVALIER BELFIORE Per gl indigenti. BARONE DI TROMBONOK E ognun d accordi? TUTTI Sì. BARONE DI TROMBONOK (a Madama Cortese) A voi Madama affido la cura degli inviti. MADAMA CORTESE Oh! è domenica appunto, e tutti ci verran con gran piacere. DON PROFONDO Una cena squisita. MADAMA CORTESE Non mancan provvisioni. (verso le quinte) Ehi, mastro Antonio! Scena Ventesima (I detti, Antonio, Gelsomino) ANTONIO Son qua, cosa comanda? MADAMA CORTESE Una cena, una festa nel giardino, e il più presto possibile. ANTONIO Ho capito, non dubiti, qui avvezzi siamo ai colpi inaspettati, e tutti resteran meravigliati. GELSOMINO Madama, lo sapete, già per l anniversario del ritorno dell augusta famiglia ch ogni anno celebriamo, qui son pronte le cose principali; servir ce ne potremo. MADAMA CORTESE A meraviglia. Tua cura, o Gelsomino, sia di suonar intorno il tamburino. (Antonio e Gelsomino partono.) CONTESSA DI FOLLEVILLE E domani, a Parigi, la capital del mondo. CAVALIER BELFIORE D ogni piacer l asilo il più giocondo. (Tutti partono, eccetto Melibea, Libenskof ed il Barone.) Scena Ventunesima (Melibea, Libenskof ed il Barone) BARONE DI TROMBONOK (a Libenskof) Tutto va ben; ma come a entrambi è noto, fervido amico ognor dell armonia, vorrei vedervi in pace; un lieve nembo sol ne turbò il sereno; voi vi amate, e l un per l altro fatti mi sembrate. CONTE DI LIBENSKOF (al Barone con amarezza) Ella per Don Alvaro… MELIBEA (troncandogli la parola) Il torbi occhio della Gelosia, d Erebo ignobil figlia, solo puote traveder a tal segno. BARONE DI TROMBONOK Oh! non v è dubbio. CONTE DI LIBENSKOF Eppur poc anzi… BARONE DI TROMBONOK Amico, a me credete, siete in error, perdono le chiedete. (parte sorridendo) Scena Ventiduesima (Melibea, Libenskof) CONTE LIBENSKOF Di chi son reo? MELIBEA D un vil sospetto. CONTE DI LIBENSKOF Ah! no… Un eccesso d amore sol colpevol mi rese. MELIBEA D alma grande apprezzar tu non sai il sacro e vivo ardor. CONTE DI LIBENSKOF Ma l apparenza… MELIBEA Nube tenebrosa, del ver celando il volto risplendente, d opaco orror ingombra ognor la mente. CONTE DI LIBENSKOF Qual sublime parlar! confuso io sono… Eccomi ai vostri piè… Pietà! perdono. D alma celeste, oh Dio! ch arde di pura face, turbar osai la pace con insensato ardor. MELIBEA D un puro amor verace, l indol t è ignota ancora; d infedeltà capace sol è un profano cor. CONTE DI LIBENSKOF Pentito io son. MELIBEA Che speri? CONTE DI LIBENSKOF Rendimi il cor. MELIBEA Tu osasti… CONTE DI LIBENSKOF Il barbaro mio stato ti desti almen pietà. MELIBEA Al pentimento, o ingrato! credere il cor non sa. CONTE DI LIBENSKOF (fra sé) Qual barbaro rigore! Dubbioso e incerto io resto… Di speme e di timore palpita in seno il cor. MELIBEA (fra sé) Il mio crudel rigore dubbioso e incerto il rende; di speme e di timore palpita in seno il cor! Già cessa il mio rigore, per lui mi parla amor. (a Conte) Ah! regger non poss io, ecco la desta e il cor. CONTE DI LIBENSKOF O gioia incomparabile! O fortunato ardor! MELIBEA, CONTE DI LIBENSKOF Ah! no, giammai quest anima, più cari e dolci palpiti non ha provato ancor. (partono) Scena Ventitreesima (Giardino illuminato, con tavola imbandita) ANTONIO (mettendo I nomi sulle salviette) Tutto è all ordin. - Va , corri, Gelsomino, a dire a quei signor che son serviti; ma prica ci vuol la riverenza, intendi? GELSOMINO E per chi mai prendi? Ho servito de principi, de conti, de baroni, altezze ed eccellenze in quantità, e so d ogn altro al par quel che si fa. (parte) ANTONIO Oh! guarda che amor proprio! Ma son tutti così; soglion vantarsi assai, e se a lor vi fidate, in grand impiccio spesso vi trovate. Scena Ventiquattresima (Antonio e Maddalena entrano) MADDALENA Madama qui mi manda per sapere da voi se tutto è pronto. ANTONIO Nulla manca, guardate… Gelsomino ho spedito alavvertir la nobil compagnia. MADDALENA Ma bravo mastr Antonio. Far sì presto e si bene! E un miracolo davvero. ANTONIO Mille grazie. MADDALENA Qui certo ancor veduta non si sarà più bella festa. ANTONIO E vero. MADDALENA Ma non sapete un altra novità. ANTONIO Che cosa? MADDALENA Nei contorni, per caso di passaggio v è una truppa ambulante, ed il Barone gran professore, dilettante insigne, a dare qui un concerto l ha invitata, pendente il bel festino. ANTONIO Ottima idea! MADDALENA Canteran, balleranno. ANTONIO (con stupore ed allegria) Balleranno? MADDALENA Sì, v è un corpo di ballo. ANTONIO Tanto meglio; il ballo è sempre stata la mia passione, e adesso ancor… (fa dei moti colle gambe e vacilla) MADDALENA (sostenendolo) Badate Vo ad avvertir Madama, qui aspettate. (parte) ANTONIO Presto verrà la bella comitiva. (guardando fra le quinte) Ma non m inganno, no, ecco che arriva. Scena Venticinquesima (Sul ritornello entra la truppa ambulante, composta di virtuosi di canto e di ballerini; i contadini, le le contadine, le giardiniere; indi tutti i personaggi che siedono a tavola; Maddalena, zefirino) CORO L allegria è un sommo bene, ond a noi fe dono il cielo; sani e freschi ci mantiene nel bel grembo del piacer. Cinti ognor d ameni fiori, fra le adnze, il riso e il gioco, colle grazie e cogli amori non pensiamo che a goder. Presto imbianca il nero crine, qual balen fugge la vita, e a non perdere c invita un istante di piacer. BARONE DI TROMBONOK Ora secondo l uso, i brindisi facciamo. - Ecco la lista che di far m imponeste con decente simmetrica armonia, e spero che ad ognun ben grata sia. (legge la nota) Inno tedesco. - Tocca a me; ma indulgenza vi chiedo; fra i cavalli, le bombe ed i cannoni io la metà lasciai de miei polmoni. (Inno tedesco) Or che regna fra le genti la più placida armonia, dell Europa sempre fia il destin felice appien. Viva, via l armonia ch è sorgente d ogni ben. CORO Viva, via l armonia ch è sorgente d ogni ben. BARONE DI TROMBONOK Altro da dir avrei; ma sono straccò; (a Melibea) A voi, bella Marchesa, in stil polacco. (Polacca) MELIBEA Ai prodi guerrieri seguaci di gloria, di cui la vittoria compagna fu ognor, ch ovunque risplendere fer l alto valor, che pronti ognor sono col brando a difendere la patria ed il trono, la fede e l onor. CORO Che pronti ognor sono col brando a difendere la patria ed il trono, la fede e l onor. BARONE DI TROMBONOK Libenskof, tocca a voi, un aria russa, ad libitum; ven sono delle belle… CONTE DI LIBENSKOF Una ne so a memoria che udii cantar un giorno, mentre il monarca a noi facea ritorno. (Inno Russo) Onore, gloria ed alto omaggio d Augusta donna al nobil cor, ch il più magnanimo coraggio del fato oppose al reo furor. Degli infelici al duolo, al pianto ella sollievo offrendo va; e i più bei vanti, in regio ammanto, brilla sul trono un di farà. CORO E i più bei vanti, in regio ammanto, brilla sul trono un di farà. BARONE DI TROMBONOK (a Don Alvaro) Dal nord al mezzogiorno bella è la transizion. Voi possedete una sonora voce, e dell Iberia gustar i dolci canti or ci farete. (Canzone Spagnola) DON ALVARO Omaggio all augusto duce, che d alma sovrana luce l Iberia fe balenar. Ei spense il civil furore del soglio salvò l onore, da tutti si vide amar. O grande invidiabil gloria! Ah! dove di tal vittoria l esempio mai ritrovar? CORO Ah! dove di tal vittoria l esempio mai ritrovar? BARONE DI TROMBONOK (a Lord Sidney) Milord, in tuon maggiore… LORD SIDNEY Io musico non sono; non so che una canzone. BARONE DI TROMBONOK «God save the King?» LORD SIDNEY Appunto. BARONE DI TROMBONOK Va benone. (Canzone inglese) LORD SIDNEY Del Grand Enrico il germe amato proteggi o ciel! Propizio il fato ai voti sia del fortunato popol fedel. CORO Del fortunato popol fedel. BARONE DI TROMBONOK Contessa, Cavaliere, a voi la scelta lascia dell aria; ma prescrivo il tuono; in do; no, no, in UT. (fra sé) Che bestia! Obliò che a due Galli indirizzo il parlar mio. (Canzone francese) CONTESSA DI FOLLEVILLE, CAVALIER BELFIORE Madre del nuovo Enrico, dei Franchi speme e onor ti colmi il cielo amico degli almi suoi favor. Di rari pregi splendi, d età sul fior, e in ogni petto accendi rispetto e amor. CORO E in ogni petto accendi rispetto e amor. BARONE DI TROMBONOK Madama, Don Profondo voi terminar dovete, in elafà coll aria che volete. (Tirolese) MADAMA CORTESE Più vivace e più fecondo l aureo giglio omai risplende, e felice ognuno rende col benefico fulgor. Sacra pianta al ciel diletta, che fedel la patria onora, tu sarai de Franchi ognora la speranza e il dolce amor. DON PROFONDO Un sì giocondo ameno giorno la gioia intorno sol fa regnar. Che lieta sorte! Che bel contento! In petto io sento il cor balzar. BARONE DI TROMBONOK Corinna, or spetta a voi; così compita sarà la festa. GLI ALTRI Ah! sì. LORD SIDNEY (a Corinna) Come trovar un occasion più bella di far sentir i vostri dolci accenti? GLI ALTRI E ver. CORINNA Grande è il cimento, e temo… DON PROFONDO Di che mai? MADAMA CORTESE Che amabile modestia! MELIBEA Ah! non tardate ad appagar i nostri voti. CORINNA Io cedo. Il soggetto scegliete e di farmi avvertir poi degnerete. (si ritira) (Tutti s alzano da tavola. Un servo porta un urna; Don Profondo distribuisce carta e lapis ai diversi personaggi, i quali scrivono il soggetto e rimettono la cartolina al suddetto, che la legge ad alta voce e pone dopo nell urna.) MELIBEA Giovanna D Arco. MADAMA CORTESE Il Cittadino di Reims. CAVALIER BELFIORE Carlo X Re di Francia. CONTE DI LIBENSKOF La battaglia di Tolbiac. DON PROFONDO Clodoveo. DON ALVARO Le tre stirpi reali di Francia. DON PRUDENZIO David e Samuele. BARONE DI TROMBONOK Il Crisma e la Corona. LORD SIDNEY Ugo Capeto. CONTESSA DI FOLLEVILLE San Luigi. BARONE DI TROMBONOK Melibea, di dritto vi spetta estrar dall urna or il biglietto, che all improvviso fornirà il soggetto. (Melibea estrae un biglietto e lo da a Don Profondo) Carlo X, re di Francia (Il Barone e Don Profondo vanno ad avvertire Corinna che viene colla lira in mano, legge il soggetto ad alta voce, si raccoglie, indi improvvisa.) CORINNA All ombra amena - del Giglio D or aura serena - inebria il cor. Di lieti giorni - più dolce aurora sorger la Francia - non vide ancor, e grata applaude, - ammira e adora di tanto bene - l augusto autor Della corona - sostegno e onor, Carlo le dona - novel splendor. Dal maestoso - regal suo viso traspar del core - la nobiltà. Nunzio di gioia - è il bel sorriso, pegno soave - d alma bontà. Se un dì, non lice - il bene oprar, perduto il dice, - di Tito al par. Da poche lune - in trono siede, e ognun già gode - de suoi favor. La gioia intorno - brillar si vede, l etra risuona - d inni d amor. Appiè dell are, - ei chiese al ciel, che secondare - degni il suo zel; non fia deluso - il bel desio, figlio dell almo - suo nobil cor. Sacro il diadema - già rese Iddio, né più del fato - teme il furor. Al soglio accanto, - ch egual non ha; soave incanto - ognun godrà. Cento anni e cento - ognor protetto dall immortale - divin favor, viva felice - il prediletto Carlo, de Franchi - delizia e amor! (Appena finito l improvviso, rischiarati da improvvisa luce, appariscono i ritratti dell augusta famiglia reale e de più celebri Re di Francia con vari emblemi analoghi, palme, corone ecc.) CAVALIER BELFIORE Viva il diletto augusto regnator, ond è l aspetto forier di gioia e onor. (Tutti ripetono la strofa. Ballo.) TUTTI (con religiosa espressione) Sul verde stelo, fiorisca il giglio ognor; lo colmi il cielo degli almi suoi favor. CAVALIER BELFIORE, TUTTI Con sacro zelo da noi serbato ognor, sul verde stelo risplenda il Giglio D or Lo colmi il cielo, degli almi suoi favor. Viva la Francia e il prode regnator. Rossini,Gioachino/Il viaggio a Reims
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Channel X imageプラグインエラー ご指定のURLまたはファイルはサポートしていません。png, jpg, gif などの画像URLまたはファイルを指定してください。 Channel X 概要説明 プレイリスト 場所 余談 概要 ジャンル:パンク・ロック 、ハードコア・パンク 所在地:ベスプッチ 周波数:99.1 FM 楽曲数:18曲(12+6) DJ:Keith Morris 説明 最初から収録されているラジオ局。ストーリーモードとGTAオンラインの両方で選局できる。 真のパンク。真の西海岸。―GTAV公式サイト プレイリスト アーティスト名 曲名 発売年 Agent Orange Bored of You 1980 Black Flag My War 1984 Circle Jerks Rock House 1985 Fear The Mouth Don't Stop (The Trouble with Women Is) 1985 Off! What's Next 2013 Suicidal Tendencies Subliminal 1983 The Adolescents Amoeba 1981 The Descendents Pervert 1985 The Germs Lexicon Devil 1978 The Weirdos Life of Crime 1985 T.S.O.L. Abolish Government/Silent Majority 1981 Youth Brigade Blown Away 1983 PlayStation®4、Xbox One、PC版限定 アーティスト名 曲名 発売年 D.O.A. The Enemy 1980 D.R.I. I Don’t Need Society 1985 MDC John Wayne Was A Nazi 1980 Redd Kross Linda Blair 1982 The Zeros Don’t Push me Around 1980 X Los Angeles 1980 場所 ラジオ局 以下の場所で聞くことができる。 テキーララ アミュネーション(チュマシュ/リトル・ソウル/ピルボックス・ヒル/サイプレス・フラット/タタヴィアム山地)] タトゥー・パーラー クラブハウス (ジュークボックスを使用しパンクを選択) 個々の楽曲 収録されているいくつかの曲は以下のミッションで自動的に再生される。結晶の迷宮開始時に乗り物に乗車するとLos Santos Rock Radioに収録されているThe Doobie Brothersの曲「What a Fool Believes」が自動的に再生されるが、しばらくするとトレバーがChannel Xに切り替え、T.S.O.L.の曲「Abolish Government/Silent Majority」が自動的に再生される。 Black Flagの曲「My War」はプランCの中盤にトレバーが警察の追跡を振り切ると自動的に再生される。 余談 トレバー の1番のお気に入りのラジオ局でロストMCのメンバーのお気に入りでもある。 上へ
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Oxenfree 【おきせんふりー】 ジャンル supernatural thriller AADV 対応機種 Windows 7~10Mac OSX 10.8以降SteamOS + Linux 開発・発売元 Night School Studio レーティング IARC 12+ESRB Teen(13歳以上) 発売日 Origin 2016年1月14日GOG, Steam 2016年1月15日Microsoft Store 2017年10月12日Epic Games 2019年3月22日(*1) 定価 1,980円 参考 Unityゲームエンジン使用 判定 なし ポイント 日本語未対応 概要 ストーリー システム 評価点 問題点 総評 その後の展開 概要 2DのサイドビューのホラーAADV。 作品名は英米の子供が、かくれんぼや旗取りなどの遊びの仲間を募る時に歌うわらべ唄のフレーズ「Olly olly oxen free」から採られている。 アメリカのゲーム作成会社 Night School Studioの処女作 ストーリー 主人公Alex(少女)は週末に、友人のREN(男子)と義理の兄となったJonasと共に、Edwards Island(架空の島)へフェリーで向かった。 Edwards Islandは第二次大戦中に米軍基地があった島(あくまで架空)であり、沖合で米軍の潜水艦が日本軍により沈められたことがあるという設定である。 システム 主人公をいわゆるWASD移動で操作する ◯ 印で表示されたガイドの場所では[Return]キーで何らかの行動を起こすことができる。 会話は数個の吹き出しが出るのでそれをマウスクリックで選択する 時間制限があり、時間内に選ばないと無視したことになる 余談となるが、全ての選択肢を無視すると、実績"The Strong, Silent Type"が獲得可能。 マルチエンディングである 選択による即死的なゲームオーバーはなく、最終的に何らかのエンディングにはたどり着ける エンディングだけでなく、中盤もストーリー分岐する。 Part. 1の選択で、早くもPart. 2の内容がストーリー分岐する。 ラジオ Alexはラジオを持ち歩いており、Shiftキーで起動し、マウスのドラッグで周波数をチューニングする。 ラジオは常に出しっぱなしでもよいが、何らかのアクションを起こすとAlexはラジオを自動的に切ってしまう。 ラジオを出しっぱなしでいると、その周波数の番組が流す音をBGMとして使える。 Edwards Islandでは102.3Hzにて観光ガイドを配信している。 102.3Hzで観光ガイドが聞ける場所では、ラジオを起動するとチューニングダイヤルが緑色になる。なお、ヤバイ電波が入るときは赤に変わる。 Call And Response System 一部のドアはAlexが持っているラジオを特定の周波数に合わせることで開く。 Call And Response Systemが近くにある時、ラジオのチューニングダイヤルは紫色表示となる。 Map [Ctl]キー押下でEdwards Islandの大まかなMapを見ることができる。 評価点 映像が麗美である 幻想的な表現で、超自然現象が起こるという本作の雰囲気を演出している。 "Independent Games Festival Awards 2016" にて"Excellence in Visual Art"賞を受賞している。 問題点 プレイ時間が短い 1周が5時間程度である。 ただし、マルチエンディングであるため、総プレイ時間は数倍となるのではないか。 一部UIの使いにくさ Alexが画面の端に立っていると、選択肢の吹き出しが画面端にまたがって表示されて、吹き出しの中身が画面外となり、読めなくなる。 まだ会話イベントが有るのにエリア移動できてしまう もう会話が終わったと思って別のエリアに移動した時、実はまだ会話の続きがある場合があり、それらの会話はすべて無視したこととなる。 日本語未対応 登場人物らはかなりおしゃべりであることと、会話が次々と進むことから読むスピードも必要な上、ブロークンな英語であるため、かなりの英語力が要求される。 主人公とRENの関係が大麻仲間という設定に嫌悪感を覚える人もいる。 ESRBの審査ではこの点を重く見ているが、IARCは問題としていない。 総評 正直、かなりの英語力がないと、会話の選択肢に時間制限があるため、プレイに支障が出る。テキストアドベンチャーでないにも拘わらず、登場人物やラジオの会話量が異様に多く、背後設定もちゃんとしているために説明が必要となることからテキストが膨大で、日本語ローカライズは絶望的である。 マルチエンディングであり、一応、真エンド的なものはあるが、特定キャラクターとの好感度がエンディング分岐に影響し、序盤からそのための選択肢が頻発することから、狙ったエンディングを出しにくい作品となっている。 その後の展開 2016年3月31日にPS4版が発売されている。 iOS版も販売されている(なんと、600円)。
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5000円以上1万円台以下のイヤホンです。 ちょっと贅沢がしてみたい初心者向けです。 あんまり安くても期待できないし1万円くらいならいいかなと思う人は多いはず。 コストパフォーマンスの良さから順位を付けました。 ★第5位★ SE112(SHURE) 5000円程度とは思えない解像度と音質。ここでも発揮されるSHUREクオリティの迫力ある低音。 SE112はダイナミック型MicroDriverを搭載し、力強い低音を伴う優れたサウンドと高い遮音性を提供します。現代のポータブルデジタルデバイスに対応する理想的なオーディオアップグレードです。 複数のサイズを取り揃えた高遮音性イヤパッドは騒音を最大37dBまでブロック。 快適で確実な装着感を提供します。プロミュージシャンによるロードテストで実証されたパーソナルモニター技術から進化を遂げたSE112 は、パーソナルリスニングやモニタリングの際にディテールサウンドを提供します。 快適な高遮音性イヤパッドが周囲の雑音を最大37dBまで遮断します。高遮音性技術により、ステージ上でも外出時でもリスニング環境を妨げる周囲の雑音をブロックします。Shureの高遮音性イヤホンは、適切な装着によりベストなサウンドを得ることができます。 軽量・薄型デザインと最適化されたノズル角度により快適に耳にフィットします。耳の上側にケーブルを掛けるためケーブルが邪魔になりません。 スピーカータイプ シングルダイナミック型MicroDriver 感度 105 dB SPL/mW インピーダンス 16 Ω 最低再生周波数帯域 25 Hz 最大再生周波数帯域 17 KHz ケーブルの長さ 127 cm 色 グレー ★第4位★ EHP-CH1000(ELECOM) まさかのこの価格帯でのハイレゾ対応イヤホン。最高のコストパフォーマンスのハイレゾ入門機。 “ハイレゾ音源”に対応した高音質ステレオヘッドホン 高剛性真鍮ハウジング 世界初“Magnetic Turbo Axial Port ラジアル構造の高剛性振動板 新設計“デプスフィットイヤーキャップ 耐性に優れ絡みにくい 選べるイヤーキャップ PUレザーのポーチ付き サウンドシステム 密閉型 装着方式 耳栓タイプ ドライバーユニット ダイナミック型 φ9.8mm スピーカ入力インピーダンス 16Ω 音圧感度 100dB/1mW 最大許容入力 100mW 再生周波数帯域 5Hz~40kHz コード長 1.2m(Y型) プラグ φ3.5mm 3極ミニプラグ(L型) 外形寸法 ヘッドホン本体 幅11.2mm×奥行22.16mm×高さ26.91mm (コード含まず) カラー シルバー 質量 約9g (コード含まず) 付属品 イヤーキャップ(S/M/L)、コードキーパー、ポーチ、保証書 ★第3位★ XBA-100(SONY) 真鍮で作られた躯体が高級感満載。中域の細やかさに透き通るような美しい音を併せ持つ製品。 新開発リニアドライブバランスド・アーマチュア シンメトリックアーマチュア ダイレクトドライブ構造 ハウジングと音導管に真鍮(しんちゅう)を採用し、鮮やかなサウンドに 銀コートOFC線 独立グラウンドケーブルからみにくいセレーションケーブル 型式 密閉バランスド・アーマチュア型 ドライバーユニット バランスド・アーマチュア 感度 105dB/mW 再生周波数帯域 5-25,000Hz インピーダンス 16Ω (1kHzにて) 最大入力 100mW(IEC) コード長 約1.2m コードタイプ 銀コートOFC リッツ線(Y型) 入力プラグ 金メッキL形ステレオミニプラグ 質量 約4g(ケーブル含まず) イヤーピース ハイブリッドイヤーピース(SS、S、M、L 各2 出荷時はMサイズが装着) キャリングポーチ ★第2位★ hf5(Etymotic Research) すべての楽器、ボーカルを美しく聞かせてくれるイヤホン。高い密閉性が聞かせるクリアな音を楽しめる製品。 クラス最高品位のサウンドと遮音性を実現し、3.5 mmステレオプラグを採用しているほぼ全ての最新音楽プレイヤーに対応します。 音源に忠実な高品位なサウンドを再生 高い遮音性能 デザインとフィット感 断線、よじれに強い丈夫なケブラー素材のケーブルを採用。 交換可能な付属のACCUフィルターにより、汚れからドライバーを保護します。 タイプ カナル型イヤホン ドライバー バランスドアーマチュア型(ACCUoDriver? Technology) インピーダンス 16Ω 感度 105dB(SPL@0.1v) 最大出力音圧 120dB SPL 再生周波数帯域 20Hz~15,000Hz プラグ形状 3.5mmステレオミニプラグ ケーブル長 約122cm 重量 28g以下 カラー ブラック 付属品 ・3フランジイヤーチップ 1セット ・3フランジイヤーチップ(フロスト・スモール) 1セット ・フォームタイプイヤーチップ(ブラック) 1セット ・フィルターチェンジングツール 1個 ・交換用フィルター 2個 ・シャツクリップ 1個 ・専用ポーチ 1個 ★第1位★ SE215 Special Edition(SHURE) 数万円のイヤホンに匹敵するのではと思わせる解像度と臨場感。迫力ある低域に聞き入ってしまう中域を持つパワフルなイヤホン。 より厚みのある低域を実現した新しいチューニング ダイナミック型MicroDriver 日常使用に最適な長さのワイヤーフォームフィット機能付き着脱式ケーブル 耐久性のあるKevlar 素材の強化ケーブルにより、簡単に交換やカスタマイズが可能です。 日常使用に最適な長さ(116cm)のケーブル 曲がり具合を保持する機能を備えており、確実なフィット感を提供し、耳の上側にかけることができます。 スナップ・ロック式の金メッキMMCXコネクターは、360度回転するため快適性の向上にも貢献します。 スペシャルエディションカラー 遮音性デザイン 比類のないパーソナライゼーションと快適性 エルゴノミック、プロフェッショナルデザイン カラー SE215SPE-A(トランスルーセントブルー) スピーカータイプ シングルダイナミック型MicroDriver 感度 107 dB SPL/mW 再生周波数帯域 21~17,500Hz ノイズ減衰量 37 dB(最大) インピーダンス 20 Ω 質量 約250g(コード除く) 入力コネクター 金メッキ3.5 mm(ステレオミニプラグ) ケーブル 116cm 着脱式、ワイヤーフォームフィット機能付 付属品 ソフト・フォーム・イヤパッド (S,M,L)、ソフト・フレックス・イヤパッド (S,M,L)、キャリングケース 1万円台以下という高級イヤホンの中ではもっとも低価格とはいえ素晴らしい音を鳴らしてくれます。 今までイヤホンにお金も使わず、音にこだわっていなかった人が違いを感じてくるあたりだと思います。 特にSE215を初めて聞いたときには1万円でここまで鳴らしてくれるのかと、感動する人も多いです。 ここからが高級イヤホンの世界の入り口です。この価格帯で自分にあったイヤホンを見つけ、次のステップに上がてみては。
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PROLOGUE (Le theatre represente l antre de la Discorde, on y voit la Paix enchaînée la Félicité, l Abondance, les Jeux et les Plaisirs y accompagnent la Paix, et sont enchaînés comme elle). La Paix Héros, dont la valeur estonne l univers, Ah ! Quand briserez-vous nos fers ? La Discorde nous tient icy sous sa puissance ; La barbare se plaist à voir couler nos pleurs ; Soyez touché de nos malheurs, Vous estes dans nos maux nostre unique esperance ; Heros, dont la valeur estonne l univers, Ah! quand briserez-vous nos fers ! Le Chœur. Heros, dont la valeur estonne l univers, Ah! quand briserez-vous nos fers ! (La Haine, la Rage, les Chagrins, la Jalousie, le Dépit, le Desespoir, et toute la suite de la Discorde, témoignent les douceurs qu ils trouvent dans l esclavage où ils ont reduit la Paix.) La Discorde Soupirez, triste paix, malheureuse captive, Gemissez, et n esperez-pas Qu un heros que j engage en de nouveaux combats Ecoute vostre voix plaintive. Plus il moissonne de lauriers, Plus j offre de matiere à ses travaux guerriers. J anime les vaincus d une nouvelle audace ; J oppose à la vive chaleur De son indomptable valeur Mille fleuves profonds, cent montagnes de glace. La victoire empressée à conduire ses pas Se prepare à voler aux plus lointains climas ; Plus il la suit, plus il la trouve belle ; Il oublie aisément pour elle La Paix et ses plus doux appas. La Paix et sa suite. O rigueurs inhumaines ! Faut-il ne voir jamais finir le triste cours De nos malheurs, et de nos peines ? La Discorde et sa suite. Vos plaintes seront vaines N esperez jamais de secours. La Paix et sa suite. Quel tourment de languir toûjours Sous de cruelles chaînes ! La Discorde et sa suite. Vos plaintes seront vaines N esperez jamais de secours. (On entend un bruit de trompettes et de tymbales.) La Discorde Ce bruit que la Victoire en ces lieux fait entendre. M avertit qu elle y va descendre. Quel plaisir de luy faire voir Mon ennemie au desespoir ! (La Victoire descend, elle est accompagnée d un grand nombre de Victoires, et de Héros.) La Victoire Venez aimable paix, le vainqueur vous appelle, La Victoire devient vostre guide fidelle ; Venez dans un heureux sejour. Vous, discorde affreuse et cruelle, Portez ses fers à vostre tour. La Victoire et sa suite. Venez, aimable paix, le vainqueur vous appelle. (La suite de la Victoire deschaîne la Paix et les divinitez qui l accompagnent, et enchaîne la Discorde et sa suite.) La Paix et sa suite. Ah ! Quel bonheur charmant ! La Discorde et sa suite. Ah ! Quel affreux tourment ! La Discorde enchaînée. Orgueilleuse victoire, est-ce à toy d entreprendre De mettre la discorde aux fers ? À quels honneurs sans moy peux-tu jamais prétendre ? La Victoire Ah ! Qu il est beau de rendre La Paix à l univers. La Discorde Tes soins pour le vainqueur pouvoient plus loin s étendre! Que ne conduisois-tu le heros que tu sers, Où cent lauriers nouveaux luy sont encore offerts ? La gloire au bout du monde auroit esté l attendre. La Victoire Ah ! Qu il est beau de rendre La Paix à l univers. Apres avoir vaincu mille peuples divers, Quand on ne voit plus rien qui puisse se deffendre, Ah ! Qu il est beau de rendre La Paix à l univers. (La suite de la victoire et la suite de la paix, repetent ces derniers vers.) La Discorde O! Cruel esclavage ! Je ne verray donc plus de sang et de carnage ? Ah ! Pour mon desespoir faut-il que le vainqueur Ait triomphé de son courage ? Faut-il qu il ne laisse à ma rage Rien à devorer que mon coeur ? O ! Cruel esclavage ! (La suite de la Dicorde repete ce dernier vers.) La Victoire Au fond d un gouffre plein d horreur, Que sous des fers pesants la discorde gemisse. Partagez son supplice Vous qui partagez sa fureur. Et vous triste sejour, changez, que tout ressente Le pouvoir plein d appas de la paix triomphante. (La discorde et sa suite s abîment dans des gouffres qui s ouvrent sous leurs pas, et l affreuse retraite de la Discorde se change en un palais agreable.) La Paix et sa suite. Ah! quel bonheur charmant ! La Discorde et sa suite en s abismant. Ah! Quel affreux tourment ! La Victoire et La Paix. Le vainqueur est comblé de gloire, On doit l admirer à jamais Il s est servy de la victoire Pour faire triompher la paix. (La suite de la victoire et la suite de la paix repetent ces quatre vers.) (La suite de la paix témoigne sa joye en dançant et en chantant.) La Felicité et l Abondance chantent ensemble. Il est temps que l Amour nous enchaîne, Il sçait vaincre les plus fiers vainqueurs. Rendons-nous, la fuite est vaine, Ce dieu charme tous les coeurs Il n a point de bien sans peine, Mais peut-on trop payer ses douceurs. Dans les fers qu Amour veut que l on prenne, Tout est doux jusqu aux plus tristes pleurs. Rendons-nous, la fuite est vaine, Ce dieu charme tous les coeurs, etc. Il n a point de bien sans peine, Mais peut-on trop payer ses douceurs. La Paix On a quitté les armes. Voicy le temps heureux Des plaisirs pleins de charmes, Voicy le temps heureux Des plaisirs et des jeux. On ne versera plus de larmes, Tous les coeurs seront sans allarmes ; Et si l on craint encor des tourments rigoureux Ce sera seulement dans l empire amoureux. On a quitté les armes Voicy le temps heureux Des plaisirs pleins de charmes, Voicy le temps heureux Des plaisirs et des jeux. (Le choeur repete ces derniers vers.) La Felicité Que l Amour est doux à suivre ! Quel plaisir de s enflammer ! Un jeune coeur ne commence de vivre Que du moment qu il commence d aimer. Malheureux qui se delivre D un tourment qui sçait charmer. On reconnoist que l on cesse de vivre En mesme temps que l on cesse d aimer. Le Choeur On a quitté les armes Voicy le temps heureux Des plaisirs pleins de charmes, Voicy le temps heureux Des plaisirs et des jeux. Fin du Prologue. ACTE 1 (Le theatre represente le palais de Ceres.) SCENE 1 Ceres, Cyané, Crinise. Ceres Goustons dans ces aimables lieux Les douceurs d une paix charmante. Les superbes geants armez contre les dieux Ne nous donnent plus d espouvante Ils sont ensevelis sous la masse pesante Des monts qu ils entassoient pour attaquer les cieux Nous avons veu tomber leur chef audacieux Sous une montagne brulante ; Jupiter la contraint de vomir à nos yeux Les restes enflamez de sa rage mourante, Jupiter est victorieux, Et tout cede à l effort de sa main foudroyante. Goustons dans ces aimables lieux Les douceurs d une paix charmante. Ceres, Cyané, et Crinise. Goustons dans ces aimables lieux Les douceurs d une paix charmante. Ceres Prenez soin d assembler tout ce qui suit mes loix, Honnorons le vainqueur d une commune voix. Ceres, Cyané, et Crinise. Honnorons le vainqueur d une commune voix. (Cyané et Crinise vont de deux costez differents appeller les divinitez et les peuples de la Sicile, pour venir ensemble celebrer la victoire de Jupiter.) SCENE 2 (Mercure descend du ciel.) Mercure, Ceres Ceres Mercure, quel dessein vous fait icy descendre ? Mercure Jupiter prés de vous m ordonne de me rendre. Ceres Non, non, à vos discours je n ose adjoûter foy. Jupiter aprés sa victoire Songe à tenir en paix l univers sous sa loy ; Il est trop occupé de sa nouvelle gloire, Eh ! Le moyen de croire Qu il songe encore à moy ? Mercure Dans les soins les plus grands dont son ame est remplie, Il se souvient toûjours que vous l avez charmé ; Il est mal-aisé qu on oublie Ce qu on a tendrement aimé, Il admire les dons que vous venez de faire En cent climats divers, L abondante Sicile heureuse de vous plaire De vos riches moissons voit tous ses champs couverts Mais la mere des dieux se plaint que la Phrygie Qu’elle a toûjours cherie, Ne se ressente pas de vos soins bien-faisants ; Et c est Jupiter qui vous prie D y porter vos divins presents. Quelle gloire de voir qu un dieu si grand implore Vostre favorable secours ! Ceres Peut-estre qu il m estime encore, Mais il m avoit promis qu il m aimeroit toûjours. L amour qui pour luy m anime Devient plus fort chaque jour, Est-ce assez d un peu d estime Pour le prix de tant d amour? Mercure Il sent l ardeur qu un tendre amour inspire, Avec plaisir il se laisse enflamer ; Mais un amant chargé d un grand empire N a pas toûjours le temps de bien aimer. Ceres Quand de son coeur je devins souveraine N avoit-il pas le monde à gouverner, Et ne trouvoit-il pas sans peine Du temps de reste à me donner. Je l ay veu sous mes loix ce dieu si redoutable. Je l ay veu plein d empressement ; Ah ! Qu il seroit aimable, S il aimoit constamment ! Mercure Son amour craint de trop paraistre, Dans le ciel on l observe avec des yeux jaloux. Ceres De quels dieux n est-il pas le maistre ? Ne les fait-il pas trembler tous ? Que vous l excusez mal quand mon amour l accuse ; S il pouvoit avoir quelque excuse, Mon coeur la trouveroit mille fois mieux que vous. Allez, à ses desirs il faut que je responde. Je quitte une paix profonde, Qui m offre icy mille appas Que ne quitteroit-on pas Pour plaire au maistre du monde ? (Mercure repete ces deux derniers vers avec Ceres, et s envole pour aller au ciel retrouver Jupiter.) SCENE 3 Arethuse, Ceres Ceres La Phrygie a besoin de mes dons precieux, Et je laisse avec vous Proserpine en ces lieux, J ay peine à la quitter, cette fille si chere... Arethuse Je suis dans la Sicile une nymphe estrangere, Je viens vous conjurer de m en laisser partir. Ceres Non, Arethuse, non, je n y puis consentir. Arethuse Alphée à mon repos a declaré la guerre Diane propice à mes voeux, En vain pour me cacher à ce fleuve amoureux, Fit ouvrir le sein de la terre Il n est point de détours dans l ombre des enfers Que son amour n ait découverts Je l ay trouvé par tout, et sous des mers profondes J ay veu ses flots brûlants suivre mes froides ondes ; Je veux le fuïr encore au bout de l univers. Ceres Les soins d un amour extresme Devroient moins vous allarmer Vous craignez trop qu on vous aime, Ne craignez vous point d aimer ? Vous rougissez, Arethuse ; Vostre rougeur vous accuse. Il est aisé de voir dans ce trouble fatal Le peril où l amour en ces lieux vous expose. Arethuse Le dangereux amour ! Que je luy veux de mal Du trouble qu il me cause ! Ceres Avec Alphée icy je veux vous arrester. Arethuse Eh ! De grace, aidez-moy plutost à l eviter. Je crains enfin qu il ne m engage, Et sa constance me fait peur Non, si je le vois davantage, Je ne respons plus de mon coeur. Ceres Aimez sans vous contraindre, Aimez à vostre tour. C est déja ressentir l amour Que de commencer à le craindre. (Arethuse chante ces deux derniers vers avec Ceres.) Ceres Je vais voir Proserpine, et partir promptement. Demeurez avec elle en un lieu si charmant Pour fuïr l Amour qui vous appelle Ne cherchez plus de vains détours Aimez un amant fidelle, On n en trouve pas toujours (Ceres va voir Proserpine avant que de partir pour aller en Phrygie. ) SCENE 4 Arethuse seule. Vaine fierté, foible rigueur, Que vous avez peu de puissance Contre l amour et la constance ! Vaine fierté, foible rigueur, Ah ! Que vous gardez mal mon coeur ! En vain, par vos conseils je me fais violence Je combats vainement une douce langueur Helas ! Vous m engagez à faire resistance, Et vous me laissez sans deffence, Au pouvoir de l amour vainqueur. Vaine fierté, foible rigueur, Que vous avez peu de puissance Contre l amour et la constance ! Vaine fierté, foible rigueur, Ah ! Que vous gardez mal mon coeur ! Je vois Alphée, ô dieux ! Où sera mon asile? Mon coeur est déja charmé, Et ma fuite est inutile ; Helas ! Qu il est difficile De fuïr un amant aimé ! Il approche, je tremble. Ah faut-il qu il jouisse Du trouble honteux où je suis ? Pardonne, Amour, si je le fuis, J en ressens un cruel supplice ; Mais n importe, je veux l eviter si je puis. SCENE 5 Alphée, Arethuse Alphée Arrestez, nymphe trop severe, Ne fuyez plus d une course legere Les soins trop empressés de mon coeur amoureux ; N ayez plus contre moy ny chagrin ny colere, J ay resolu de ne vous plus déplaire, Et je vais estouffer mon amour malheureux. Arethuse Alphée... Alphée Alphée enfin vous arreste, inhumaine! Mais vous vous arrestez pour voir briser sa chaîne. C en est fait, mes fers sont rompus. Arethuse Alphée, est-il bien vray ? Alphée N en doutez point, cruelle, Je le reprends ce coeur trop tendre et trop fidelle, Ce coeur trop rebutté par de cruels refus. Arethuse Alphée, est-il bien vray que vous ne m aimiez plus ? Alphée Ingrate! il est trop vray, mon coeur rompt avec peine Des noeuds qu il a trouvé si beaux ; Mais de peur qu il ne les reprenne Je le veux engager en des liens nouveaux. J ay veu l aimable Proserpine On connoit à l éclat de sa beauté divine Que du maistre des dieux elle a receu le jour. Rendez luy grace, C est elle qui vous débarasse De mon facheux amour. Arethuse Si Proserpine est belle, Son coeur est fier et rigoureux Vostre chaine nouvelle Ne vous rendra pas plus heureux. Alphée N importe je veux bien souffrir sous son empire. Vous ne m avez déja que trop accoustumé Au rigoureux martire D aimer sans estre aimé. Proserpine vous aime, et j ose au moins pretendre Que vous me servirez dans cet engagement. Vous sçavez si mon coeur est tendre, Vous avez éprouvé s il aime constamment... Arethuse,voulant fuir Alphée qui la suit. Non je ne veux jamais entendre Parler ny d amour ny d amant. Me suivrez-vous sans cesse ? Alphée Me fuirez-vous toujours ? L ingrate Arethuse me laisse Sans espoir de secours ? C est un feu nouveau qui me presse... Arethuse Me suivrez-vous sans cesse ? Alphée Me fuirez-vous toujours ? SCENE 6 Proserpine, Alphée, Arethuse, Cyané, Crinise, troupes de divinitez et de peuples de Sicile. Nymphes Divinités des bois des eaux chantantes; Habitants de Sicile chantans; un Conducteur de la Fête des Habitans de Sicile dansans. Proserpine Ceres va nous oster sa divine presence, Ces lieux vont perdre leurs attraits, Ceres, favorable Ceres, Faites cesser bientost vostre cruelle absence, Ceres, favorable Ceres Écoutez nos tristes regrets. (Le choeur repete ces derniers vers.) SCENE 7 Ceres, Proserpine, Alphée, Arethuse, Cyané, Crinise, troupes de divinitez et de peuples. Ceres, sur son char tiré par des dragons aîlés. Vous qui voulez pour moy signaler vostre zele Ne troublez point la paix de cet heureux sejour, Je presse mon depart pour haster mon retour ; Accompagnez ma fille avec un soin fidelle. Changez vos tristes chants en de charmants concerts ; Que j entende en partant dans le milieu des airs Esclater la gloire nouvelle Du plus grand dieu de l univers. (Ceres fait partir son char volant.) SCENE 8 Proserpine, Alphée, Arethuse, Cyané, Crinise, troupe de divinitez, troupe de peuples. Proserpine et le choeur. Celebrons la victoire Du plus puissant des dieux. Qu un trophée eternel conserve la memoire D un triomphe si glorieux. Celebrons la victoire Du plus puissant des dieux ; Faisons retentir jusqu aux cieux Le bruit éclattant de sa gloire Celebrons la victoire Du plus puissant des dieux. (On dance autour d un trophée qu on esleve à l honneur de Jupiter, et que l on forme du débris des armes monstrueuses des geans vaincus.) (Sur la fin de cette feste on entend un tremblement de terre qui fait tomber une partie du palais de Ceres.) Proserpine et le choeur. Ce palais va tomber ; ô dieux ! La terre s ouvre ! Quels tremblements affreux ! L enfer decouvre Ses gouffres tenebreux. Jupiter, lancez le tonnerre, Renversez par de nouveaux coups Le chef audacieux des enfans de la terre Il veut se relever pour s armer contre vous, Achevez d étoufer la guerre. Jupiter lancez le tonnere. (Le tonnere tombe sur le mont Etna, qui paroist dans l esloignement ; et ce coup acheve d accabler le chef des geants, qui s efforçoit de se relever.) Fin du premier Acte. PROLOGUE (Le theatre represente l antre de la Discorde, on y voit la Paix enchaînée la Félicité, l Abondance, les Jeux et les Plaisirs y accompagnent la Paix, et sont enchaînés comme elle). La Paix Héros, dont la valeur estonne l univers, Ah ! Quand briserez-vous nos fers ? La Discorde nous tient icy sous sa puissance ; La barbare se plaist à voir couler nos pleurs ; Soyez touché de nos malheurs, Vous estes dans nos maux nostre unique esperance ; Heros, dont la valeur estonne l univers, Ah! quand briserez-vous nos fers ! Le Chœur. Heros, dont la valeur estonne l univers, Ah! quand briserez-vous nos fers ! (La Haine, la Rage, les Chagrins, la Jalousie, le Dépit, le Desespoir, et toute la suite de la Discorde, témoignent les douceurs qu ils trouvent dans l esclavage où ils ont reduit la Paix.) La Discorde Soupirez, triste paix, malheureuse captive, Gemissez, et n esperez-pas Qu un heros que j engage en de nouveaux combats Ecoute vostre voix plaintive. Plus il moissonne de lauriers, Plus j offre de matiere à ses travaux guerriers. J anime les vaincus d une nouvelle audace ; J oppose à la vive chaleur De son indomptable valeur Mille fleuves profonds, cent montagnes de glace. La victoire empressée à conduire ses pas Se prepare à voler aux plus lointains climas ; Plus il la suit, plus il la trouve belle ; Il oublie aisément pour elle La Paix et ses plus doux appas. La Paix et sa suite. O rigueurs inhumaines ! Faut-il ne voir jamais finir le triste cours De nos malheurs, et de nos peines ? La Discorde et sa suite. Vos plaintes seront vaines N esperez jamais de secours. La Paix et sa suite. Quel tourment de languir toûjours Sous de cruelles chaînes ! La Discorde et sa suite. Vos plaintes seront vaines N esperez jamais de secours. (On entend un bruit de trompettes et de tymbales.) La Discorde Ce bruit que la Victoire en ces lieux fait entendre. M avertit qu elle y va descendre. Quel plaisir de luy faire voir Mon ennemie au desespoir ! (La Victoire descend, elle est accompagnée d un grand nombre de Victoires, et de Héros.) La Victoire Venez aimable paix, le vainqueur vous appelle, La Victoire devient vostre guide fidelle ; Venez dans un heureux sejour. Vous, discorde affreuse et cruelle, Portez ses fers à vostre tour. La Victoire et sa suite. Venez, aimable paix, le vainqueur vous appelle. (La suite de la Victoire deschaîne la Paix et les divinitez qui l accompagnent, et enchaîne la Discorde et sa suite.) La Paix et sa suite. Ah ! Quel bonheur charmant ! La Discorde et sa suite. Ah ! Quel affreux tourment ! La Discorde enchaînée. Orgueilleuse victoire, est-ce à toy d entreprendre De mettre la discorde aux fers ? À quels honneurs sans moy peux-tu jamais prétendre ? La Victoire Ah ! Qu il est beau de rendre La Paix à l univers. La Discorde Tes soins pour le vainqueur pouvoient plus loin s étendre! Que ne conduisois-tu le heros que tu sers, Où cent lauriers nouveaux luy sont encore offerts ? La gloire au bout du monde auroit esté l attendre. La Victoire Ah ! Qu il est beau de rendre La Paix à l univers. Apres avoir vaincu mille peuples divers, Quand on ne voit plus rien qui puisse se deffendre, Ah ! Qu il est beau de rendre La Paix à l univers. (La suite de la victoire et la suite de la paix, repetent ces derniers vers.) La Discorde O! Cruel esclavage ! Je ne verray donc plus de sang et de carnage ? Ah ! Pour mon desespoir faut-il que le vainqueur Ait triomphé de son courage ? Faut-il qu il ne laisse à ma rage Rien à devorer que mon coeur ? O ! Cruel esclavage ! (La suite de la Dicorde repete ce dernier vers.) La Victoire Au fond d un gouffre plein d horreur, Que sous des fers pesants la discorde gemisse. Partagez son supplice Vous qui partagez sa fureur. Et vous triste sejour, changez, que tout ressente Le pouvoir plein d appas de la paix triomphante. (La discorde et sa suite s abîment dans des gouffres qui s ouvrent sous leurs pas, et l affreuse retraite de la Discorde se change en un palais agreable.) La Paix et sa suite. Ah! quel bonheur charmant ! La Discorde et sa suite en s abismant. Ah! Quel affreux tourment ! La Victoire et La Paix. Le vainqueur est comblé de gloire, On doit l admirer à jamais Il s est servy de la victoire Pour faire triompher la paix. (La suite de la victoire et la suite de la paix repetent ces quatre vers.) (La suite de la paix témoigne sa joye en dançant et en chantant.) La Felicité et l Abondance chantent ensemble. Il est temps que l Amour nous enchaîne, Il sçait vaincre les plus fiers vainqueurs. Rendons-nous, la fuite est vaine, Ce dieu charme tous les coeurs Il n a point de bien sans peine, Mais peut-on trop payer ses douceurs. Dans les fers qu Amour veut que l on prenne, Tout est doux jusqu aux plus tristes pleurs. Rendons-nous, la fuite est vaine, Ce dieu charme tous les coeurs, etc. Il n a point de bien sans peine, Mais peut-on trop payer ses douceurs. La Paix On a quitté les armes. Voicy le temps heureux Des plaisirs pleins de charmes, Voicy le temps heureux Des plaisirs et des jeux. On ne versera plus de larmes, Tous les coeurs seront sans allarmes ; Et si l on craint encor des tourments rigoureux Ce sera seulement dans l empire amoureux. On a quitté les armes Voicy le temps heureux Des plaisirs pleins de charmes, Voicy le temps heureux Des plaisirs et des jeux. (Le choeur repete ces derniers vers.) La Felicité Que l Amour est doux à suivre ! Quel plaisir de s enflammer ! Un jeune coeur ne commence de vivre Que du moment qu il commence d aimer. Malheureux qui se delivre D un tourment qui sçait charmer. On reconnoist que l on cesse de vivre En mesme temps que l on cesse d aimer. Le Choeur On a quitté les armes Voicy le temps heureux Des plaisirs pleins de charmes, Voicy le temps heureux Des plaisirs et des jeux. Fin du Prologue. ACTE 1 (Le theatre represente le palais de Ceres.) SCENE 1 Ceres, Cyané, Crinise. Ceres Goustons dans ces aimables lieux Les douceurs d une paix charmante. Les superbes geants armez contre les dieux Ne nous donnent plus d espouvante Ils sont ensevelis sous la masse pesante Des monts qu ils entassoient pour attaquer les cieux Nous avons veu tomber leur chef audacieux Sous une montagne brulante ; Jupiter la contraint de vomir à nos yeux Les restes enflamez de sa rage mourante, Jupiter est victorieux, Et tout cede à l effort de sa main foudroyante. Goustons dans ces aimables lieux Les douceurs d une paix charmante. Ceres, Cyané, et Crinise. Goustons dans ces aimables lieux Les douceurs d une paix charmante. Ceres Prenez soin d assembler tout ce qui suit mes loix, Honnorons le vainqueur d une commune voix. Ceres, Cyané, et Crinise. Honnorons le vainqueur d une commune voix. (Cyané et Crinise vont de deux costez differents appeller les divinitez et les peuples de la Sicile, pour venir ensemble celebrer la victoire de Jupiter.) SCENE 2 (Mercure descend du ciel.) Mercure, Ceres Ceres Mercure, quel dessein vous fait icy descendre ? Mercure Jupiter prés de vous m ordonne de me rendre. Ceres Non, non, à vos discours je n ose adjoûter foy. Jupiter aprés sa victoire Songe à tenir en paix l univers sous sa loy ; Il est trop occupé de sa nouvelle gloire, Eh ! Le moyen de croire Qu il songe encore à moy ? Mercure Dans les soins les plus grands dont son ame est remplie, Il se souvient toûjours que vous l avez charmé ; Il est mal-aisé qu on oublie Ce qu on a tendrement aimé, Il admire les dons que vous venez de faire En cent climats divers, L abondante Sicile heureuse de vous plaire De vos riches moissons voit tous ses champs couverts Mais la mere des dieux se plaint que la Phrygie Qu’elle a toûjours cherie, Ne se ressente pas de vos soins bien-faisants ; Et c est Jupiter qui vous prie D y porter vos divins presents. Quelle gloire de voir qu un dieu si grand implore Vostre favorable secours ! Ceres Peut-estre qu il m estime encore, Mais il m avoit promis qu il m aimeroit toûjours. L amour qui pour luy m anime Devient plus fort chaque jour, Est-ce assez d un peu d estime Pour le prix de tant d amour? Mercure Il sent l ardeur qu un tendre amour inspire, Avec plaisir il se laisse enflamer ; Mais un amant chargé d un grand empire N a pas toûjours le temps de bien aimer. Ceres Quand de son coeur je devins souveraine N avoit-il pas le monde à gouverner, Et ne trouvoit-il pas sans peine Du temps de reste à me donner. Je l ay veu sous mes loix ce dieu si redoutable. Je l ay veu plein d empressement ; Ah ! Qu il seroit aimable, S il aimoit constamment ! Mercure Son amour craint de trop paraistre, Dans le ciel on l observe avec des yeux jaloux. Ceres De quels dieux n est-il pas le maistre ? Ne les fait-il pas trembler tous ? Que vous l excusez mal quand mon amour l accuse ; S il pouvoit avoir quelque excuse, Mon coeur la trouveroit mille fois mieux que vous. Allez, à ses desirs il faut que je responde. Je quitte une paix profonde, Qui m offre icy mille appas Que ne quitteroit-on pas Pour plaire au maistre du monde ? (Mercure repete ces deux derniers vers avec Ceres, et s envole pour aller au ciel retrouver Jupiter.) SCENE 3 Arethuse, Ceres Ceres La Phrygie a besoin de mes dons precieux, Et je laisse avec vous Proserpine en ces lieux, J ay peine à la quitter, cette fille si chere... Arethuse Je suis dans la Sicile une nymphe estrangere, Je viens vous conjurer de m en laisser partir. Ceres Non, Arethuse, non, je n y puis consentir. Arethuse Alphée à mon repos a declaré la guerre Diane propice à mes voeux, En vain pour me cacher à ce fleuve amoureux, Fit ouvrir le sein de la terre Il n est point de détours dans l ombre des enfers Que son amour n ait découverts Je l ay trouvé par tout, et sous des mers profondes J ay veu ses flots brûlants suivre mes froides ondes ; Je veux le fuïr encore au bout de l univers. Ceres Les soins d un amour extresme Devroient moins vous allarmer Vous craignez trop qu on vous aime, Ne craignez vous point d aimer ? Vous rougissez, Arethuse ; Vostre rougeur vous accuse. Il est aisé de voir dans ce trouble fatal Le peril où l amour en ces lieux vous expose. Arethuse Le dangereux amour ! Que je luy veux de mal Du trouble qu il me cause ! Ceres Avec Alphée icy je veux vous arrester. Arethuse Eh ! De grace, aidez-moy plutost à l eviter. Je crains enfin qu il ne m engage, Et sa constance me fait peur Non, si je le vois davantage, Je ne respons plus de mon coeur. Ceres Aimez sans vous contraindre, Aimez à vostre tour. C est déja ressentir l amour Que de commencer à le craindre. (Arethuse chante ces deux derniers vers avec Ceres.) Ceres Je vais voir Proserpine, et partir promptement. Demeurez avec elle en un lieu si charmant Pour fuïr l Amour qui vous appelle Ne cherchez plus de vains détours Aimez un amant fidelle, On n en trouve pas toujours (Ceres va voir Proserpine avant que de partir pour aller en Phrygie. ) SCENE 4 Arethuse seule. Vaine fierté, foible rigueur, Que vous avez peu de puissance Contre l amour et la constance ! Vaine fierté, foible rigueur, Ah ! Que vous gardez mal mon coeur ! En vain, par vos conseils je me fais violence Je combats vainement une douce langueur Helas ! Vous m engagez à faire resistance, Et vous me laissez sans deffence, Au pouvoir de l amour vainqueur. Vaine fierté, foible rigueur, Que vous avez peu de puissance Contre l amour et la constance ! Vaine fierté, foible rigueur, Ah ! Que vous gardez mal mon coeur ! Je vois Alphée, ô dieux ! Où sera mon asile? Mon coeur est déja charmé, Et ma fuite est inutile ; Helas ! Qu il est difficile De fuïr un amant aimé ! Il approche, je tremble. Ah faut-il qu il jouisse Du trouble honteux où je suis ? Pardonne, Amour, si je le fuis, J en ressens un cruel supplice ; Mais n importe, je veux l eviter si je puis. SCENE 5 Alphée, Arethuse Alphée Arrestez, nymphe trop severe, Ne fuyez plus d une course legere Les soins trop empressés de mon coeur amoureux ; N ayez plus contre moy ny chagrin ny colere, J ay resolu de ne vous plus déplaire, Et je vais estouffer mon amour malheureux. Arethuse Alphée... Alphée Alphée enfin vous arreste, inhumaine! Mais vous vous arrestez pour voir briser sa chaîne. C en est fait, mes fers sont rompus. Arethuse Alphée, est-il bien vray ? Alphée N en doutez point, cruelle, Je le reprends ce coeur trop tendre et trop fidelle, Ce coeur trop rebutté par de cruels refus. Arethuse Alphée, est-il bien vray que vous ne m aimiez plus ? Alphée Ingrate! il est trop vray, mon coeur rompt avec peine Des noeuds qu il a trouvé si beaux ; Mais de peur qu il ne les reprenne Je le veux engager en des liens nouveaux. J ay veu l aimable Proserpine On connoit à l éclat de sa beauté divine Que du maistre des dieux elle a receu le jour. Rendez luy grace, C est elle qui vous débarasse De mon facheux amour. Arethuse Si Proserpine est belle, Son coeur est fier et rigoureux Vostre chaine nouvelle Ne vous rendra pas plus heureux. Alphée N importe je veux bien souffrir sous son empire. Vous ne m avez déja que trop accoustumé Au rigoureux martire D aimer sans estre aimé. Proserpine vous aime, et j ose au moins pretendre Que vous me servirez dans cet engagement. Vous sçavez si mon coeur est tendre, Vous avez éprouvé s il aime constamment... Arethuse,voulant fuir Alphée qui la suit. Non je ne veux jamais entendre Parler ny d amour ny d amant. Me suivrez-vous sans cesse ? Alphée Me fuirez-vous toujours ? L ingrate Arethuse me laisse Sans espoir de secours ? C est un feu nouveau qui me presse... Arethuse Me suivrez-vous sans cesse ? Alphée Me fuirez-vous toujours ? SCENE 6 Proserpine, Alphée, Arethuse, Cyané, Crinise, troupes de divinitez et de peuples de Sicile. Nymphes Divinités des bois des eaux chantantes; Habitants de Sicile chantans; un Conducteur de la Fête des Habitans de Sicile dansans. Proserpine Ceres va nous oster sa divine presence, Ces lieux vont perdre leurs attraits, Ceres, favorable Ceres, Faites cesser bientost vostre cruelle absence, Ceres, favorable Ceres Écoutez nos tristes regrets. (Le choeur repete ces derniers vers.) SCENE 7 Ceres, Proserpine, Alphée, Arethuse, Cyané, Crinise, troupes de divinitez et de peuples. Ceres, sur son char tiré par des dragons aîlés. Vous qui voulez pour moy signaler vostre zele Ne troublez point la paix de cet heureux sejour, Je presse mon depart pour haster mon retour ; Accompagnez ma fille avec un soin fidelle. Changez vos tristes chants en de charmants concerts ; Que j entende en partant dans le milieu des airs Esclater la gloire nouvelle Du plus grand dieu de l univers. (Ceres fait partir son char volant.) SCENE 8 Proserpine, Alphée, Arethuse, Cyané, Crinise, troupe de divinitez, troupe de peuples. Proserpine et le choeur. Celebrons la victoire Du plus puissant des dieux. Qu un trophée eternel conserve la memoire D un triomphe si glorieux. Celebrons la victoire Du plus puissant des dieux ; Faisons retentir jusqu aux cieux Le bruit éclattant de sa gloire Celebrons la victoire Du plus puissant des dieux. (On dance autour d un trophée qu on esleve à l honneur de Jupiter, et que l on forme du débris des armes monstrueuses des geans vaincus.) (Sur la fin de cette feste on entend un tremblement de terre qui fait tomber une partie du palais de Ceres.) Proserpine et le choeur. Ce palais va tomber ; ô dieux ! La terre s ouvre ! Quels tremblements affreux ! L enfer decouvre Ses gouffres tenebreux. Jupiter, lancez le tonnerre, Renversez par de nouveaux coups Le chef audacieux des enfans de la terre Il veut se relever pour s armer contre vous, Achevez d étoufer la guerre. Jupiter lancez le tonnere. (Le tonnere tombe sur le mont Etna, qui paroist dans l esloignement ; et ce coup acheve d accabler le chef des geants, qui s efforçoit de se relever.) Fin du premier Acte. Lully,Jean-Baptiste/Proserpine/II
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There are lots of a lot more sleeping luggage accessible to the market place nowadays than there are purposes for which they may be used. The traits and attributes of a sleeping bag that is definitely made use of for just a kid s sleepover are vastly various from people required of the bag that is to become utilized for sleeping during a trek in a very freezing mountainous region, and there are plenty of selections obtainable for the multitude of needs which lie somewhere in between these two extremes. Sleeping bags which might be for indoor use are certainly not required to be weatherproof, and they are frequently known as slumber baggage. They re extra probable to be manufactured from all-natural fabrics than from synthetic from which nearly issey miyake crossbody bag all of outside baggage are made. They are mostly made to make sleeping about the flooring much more comfortable, and to provide additional heat, as would a blanket. Certainly the technological know-how of sleeping bag manufacture has enhanced tremendously above the years, but sleeping luggage day again to 1861 when Francis Fox Tuckett produced his prototype. Originally camel fur and kapok were applied for insulation till duck and goose down were introduced. Sleeping baggage were not produced commercially right until the eighteen nineties every time a Norwegian firm commenced their manufacture, but customers needed to wait around one more hundred many years for manufacturing standards to become released while in the United states and Europe. The two main shaped sleeping baggage tend to be the rectangular luggage as well as mummy baggage. The rectangular luggage are formed as their title implies, and provide more home to maneuver about inside of, but then again that additional place signifies that you can find more space inside of wherein heat should be retained. Alternatively, the mum bags are tapered in condition in order that there is certainly considerably less place on the amount from the toes which requires the upkeep of warmth. The mother baggage have got a hood which dior jewelry guards your neck and head from the chilly, and when fully closed only your mouth and nose are uncovered. Insulation resources for sleeping luggage may be labeled into two principal groups; down and synthetic. Goose down is a superb insulator and is particularly also outstanding in terms of excess weight and bulk. Alternatively, its insulation features are compromised when the bag receives moist, and it really is tough to clean and dry. It is additionally more expensive than its artificial counterparts. There may be a variety of synthetic fibres which happen to be made use of for insulation, several of which can be Microloft, Hollowfibre, and Polarguard. Synthetic fibres are typically heavier and bulkier than down, nevertheless they tend to be more water-resistant and continue to supply heat if wet. The artificial baggage also tend to price tag considerably less compared to the down luggage. When purchasing a sleeping bag, look at the score in the bag and ensure that it satisfies your demands. Should you be going to be sleeping in alpine conditions you won t wish to be caught that has a bag that has a temperature score all the way down to only 40 degrees Fahrenheit. On the other hand, when you are sleeping out in delicate disorders you won t have to have a bag which is rated right down to zero degrees. This can be clearly simply just a matter of prevalent sense. For those who match your prerequisites with all the ideal sleeping bag, your tenting working experience will be enhanced, fairly than spoiled.
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XBeeについて 趣味と仕事でXBeeを扱ったので備忘録を書いておく。 XBeeはDigi社が開発/販売している製品 ZigBeeは通信規格(プロトコル) ZigBeeをOSI構造で表記すると以下のようになる。ZigBeeは物理層とデータリンク層に相当する部分はIEEE802.15.4を採用しており、それより上位のレイヤーにZigBeeプロトコルが在る。通常、XBeeを取り扱っている限りにおいては、アプリケーション層以外のインタフェースは意識しなくても取り扱えるよう設計されている。 No OSI WiFi ZigBee 7 Application Any Any 6 Presentation Any Application support layer(ZigBee) 5 Session Any Application support layer(ZigBee) 4 Transport TCP Network Layer(ZigBee) 3 Network IP routing Network Layer(ZigBee) 2 Data link WiFi802.11 802.15.4 1 Physical WiFi802.11 802.15.4 XBeeの設定項目 よく設定項目がなんなのかわからなくなるのでメモ。 COかRTかEDによっては、設定できたりなくなったりするので注意。 Networking 略称 名称 説明 ID PAN ID TCP/IPでいえばサブネットマスクみたいな?同じ番号のもの同士しか通信できない SC Scan Channels 使用する周波数帯域 SD Scan Duration Duration of the active scan and energy scan during coordinator initialization.Scan Time=SC*(2^SD)*15.36ms. (SC=# channels) ZS ZigBee Stack Profile よくわからないけど、0でOK NJ Node Join Time ×1sec Addressing 略称 名称 説明 DH Destination Address High 親機なら0でOK、子機なら親機のアドレスを設定する DL Destination Address Low NI Node Identifier ASCIIで好きな名前を入力できる.識別する時に便利 NH Maximum Hops 最大ホップ数、デフォ値は0x1E BH Broadcast Radius 0はどこまででもの意味 AR Many-to-one Route Broadcast Time ×10sec DD Device Type Identifier NT Node Discovery Backoff 3C=6000msec,This sets the maximum delay for Node Discovery responses to be sent.×100msec NO Node Discovery Options よくわからないけど、0でOK CR PAN Conflict Threshold Set/read threshold for the number of PAN id conflict reports that must be received by the network manager within one minute to trigger a PAN id change. RF Interfacing XBeeが出力する電波強度を調整できる。通常は一番強くてOK。干渉やら狭いエリアでネットワークを組みたい場合などに使用する。 略称 名称 説明 PL Power Level 4 Highest~0 Lowest PM Power Mode 1 Boost Mode Enabled,0 Disabled Security 略称 名称 説明 EE Encryption Enable よくわからない EO Encryption Options よくわからない Serial Interfacing 略称 名称 説明 BD Baud Rate 通信速度 3 9600,5 38400,7 115200 NB Parity パリティ SB Stop Bits ストップビット D7 DIO7 Configuration D6 DIO6 Configuration AP API Enable 1 Enables API mode 通常は1でOK、バイトスタッフィングしたい場合は2にする.2にするとヘッダ以外の0x7Eが置換される. AO API Output Mode 0 Native,1 Ecplicit,3 - Same as 1, plus received ZDO requests are passed out the UART.よくわからないが、通常のパケットが0だと0x92フレーム、1だとt0x91フレームになる Sleep Modes 略称 名称 説明 SM Sleep Mode 0 No Sleep, 4 CYCLIC SLEEP RTは0が選べる。EDは選べない(EDは必ずSleepする)。 SP Cyclic Sleep Period 0x20(320msec)~0xAF0(28sec)Set SP on parent (Coordinator or Router) to match the largest SP of its end device children. On a router or coordinator, SP determines the transmission timeout when sending to a sleeping end device. SP also determines how long the parent will buffer a message for a sleeping child.この項目だけで設定できる最長スリープは28秒 SN Number of Cyclic Sleep Period Set/read the number of cyclic sleep periods used to calculate end device poll timeout. If an end device does not send a poll request to its parent coordinator or router within the poll timeout, the end device is removed from the child table. The poll timeout is calculated in milliseconds as (3 * SN * (SP * 10ms)), minimum of 5 seconds. i.e. if SN=15, SP=0x64, the timeout is 45 seconds. SO Sleep Options Bitfield options include 0x02 - Wake for ST time on each cyclic wake (after sleeping for SN sleep periods), 0x04 - Enable extended cyclic sleep (sleep for entire SN*SP time - possible data loss). All other option bits should be set to 0. ST Time before Sleep time period of inactivity (no serial or RF data is sent or received) before activating Sleep Mode. The ST parameter is used only with Cyclic Sleep settings (SM=4-5).スリープから復帰後の起きている時間の設定。短過ぎると通信できないので注意。 I/O Settings 面倒なので省略 RTとかで、I/Oサンプリングを行うには、IR設定を0から0x1F5などとする。 XBeeエクスプローラーについて XBeeのファームウェア(上記の設定)を書き込むのに必要なデバイス。市販品もあるし自作することも可能。 ただし、必ずリセットスイッチありのものを買うべき(か作るべき)。 おすすめ品 XBeeのペリフェラルについて XBee単体のペリフェラルは、UARTx1 / ADCx4 / DIOx5になる。 ADCも入力範囲が狭く0~1.2V DIOも+3V入出力(+5Vトレラントではない!注意) UARTも最速は115200bpsまで、しかも一度に送れるデータ量は実効上40Byteくらいまで。 XBeeのペリフェラルはかなり貧弱といわざるを得ない。 よく雑誌で「XBeeだけでセンサデータ取得!」という見出しがあるけれど、これは嘘だなと思う。 実際のセンサは、SPI/I2Cが多いのでマイコンを導入する必要があるし、 電圧出力型のセンサであれば、1.2Vの範囲に納まるようにOPアンプ(分圧抵抗?)が必要になる。 (回路規模が大きくなる。 ちなみに、裏技的にXBeeのDIOだけでI2Cを行う方法もある。 が、非常にCLKが遅くなるので1サンプリングデータの取得に数分を要することになる。 XBee+センサだけの構成にできれば非常に回路規模を簡単化できて良いのだが、実用性は低い。温度とかが精々。 XBee+マイコン+センサの構成が一番実用性が高い構成といえそう。XBeeは単純に通信機として扱う。 XBeeのFAQ XBeeのネットワーク層以下のパケットを見るには? 通常のUSBエクスプローラー接続では不可能。 Sniffer製品を利用するとパケットをモニタリングすることができる。 スループットを算出するには? XCTUを利用する。 受信強度(RSSI)を測定するには? XCTUを利用する。 ネットワーク構造を見るには? XCTUを利用する。
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Scena nona Bertrando, Tarabotto in disparte, indi Ormondo (Bertrando, entrata Isabella, va passeggiando concentrato in se stesso ed indica somma agitazione.) Tarabotto (Oh la impressione è fatta, e sembra in bene.) Bertrando No no, morta è Isabella. Questa è Nisa, nipote di Tarabotto. Tarabotto (Oh falla i conti.) Bertrando Or dunque... (Esce Ormondo.) Ormondo Signor, tutto è disposto... Bertrando Intesi. Ascolta. Ebbe in mare Isabella e morte e tomba? Ormondo (esitando) E perché?.. Bertrando (con calore) L’ebbe? Ormondo E’ certo. Bertrando Eppur poc’anzi... (si ritiene dal proseguire) (No, per ora si taccia.) (ad Ormondo)Io vo e t’attendo ove t’imposi in pria. (Quai prova angoscie mai quest’alma mia!) (Parte col seguito.) Scena decima Ormando, Tarabotto in disparte, poi Batone Ormondo Quale inchiesta! qual suo gran turbamento!.. (Esce Batone.) (con un po’ d’agitazione) Vien, Batone mio fido... Tarabotto (Sentiamo adesso questi galantuomini.) Batone Che vuol dir signor mio?.. Ormondo Tu già vedesti Isabella perir!.. Batone Sicuramente. Ma perché il domandate? Ormondo Perché il Duca mi chiese or or lo stesso. Batone Ch’egli avesse veduta la nipote di Tarabotto capo di questi minatori? Ormondo E ciò che serve? Batone Che serve? Questa donna proprio è un pomo spartito colla morta Duchessa. Ormondo (con gran premura) L’hai veduta? Batone E come! Ormondo Che un destino a me nemico tratta salva l’avesse? Batone Oh! cosa dite? Ormondo (prende a sé Batone e gli parla in modo che Tarabotto allunga il collo per sentire, ma inutilmente) Senti. Comando a te rapir costei tosto che si fa notte, e a me condurla. Tarabotto (Non sento niente.) Ormondo A te darò seguaci quai l’uopo esige. Vo’ vedere io stesso sì gran portento. Batone (con apprensione e forte) Ma vederla or ora qui voi potrete senza ch’io stanotte... Ormondo E che?.. Non vo’ consiglio ove possa temere un mio periglio. Tu mi conosci e sai che a me non si contrasta. Servi al comando e basta, né osarmi replicar. Sia l’opra appien compita, o pagherà tua vita un detto sol che possa l’arcano palesar. (parte) Scena undicesima Batone e Tarabotto prima in disparte, e che poi si fa vedere a tempo. Batone (da sé) O pagherà tua vita! Ecco la solita sua bella canzonetta. Tarabotto (Un arcano!.. Stanotte!.. Una minaccia di vita! Ah qui v’è sotto qualche diavolo.) Batone (Che questa Nisa fosse la Duchessa salvata a caso!) Tarabotto Ei va fantasticando tanto più n’ho sospetto.) Batone (Io lo potrei sapere da questo Tarabotto. Egli è un baggiano e cascherà!) Tarabotto L’arcano tentiamo con destrezza ricavar da costui.) (passa dalla sua posizione alla imboccatura d’una cavità) Batone Se scopro la Duchessa corro a dirglielo al Duca sul momento, e in tal guisa va a monte il rapimento.) Tarabotto (fingendo parlare verso l’interno della cavità, e passar indi in casa) Ho inteso. Vado e torno... Batone (a tempo) Oh amico mio... (invitandolo a sé) Tarabotto Vostro buon servitore. Comandate qualche cosa? Batone Sappiate che intesi dire tanto ben di voi, che sono innamorato della vostra persona. Tarabotto O che sorte! Ed io pure quando vi vedo... non vi dico altro. Batone Simpatia sorprendente! Tarabotto Caso straordinario! Batone V’assicuro, che vo’ farvi del ben proprio in affetto. Tarabotto E lo stesso di core a voi prometto. Batone (dopo averlo guardato un momento in aria di compassione) Ma non tutti la pensano per voi come la penso io. Tarabotto (come Batone) Siam nello stesso caso, o signor mio... Batone (incalzando il dialoglo) Dite davvero? Tarabotto Dite la verità? Batone Io qui ho nemici? Tarabotto V’è tra voi chi mi vuol mal? Batone Sono stupito! Tarabotto Resto come un stivale. (Dopo essersi guardati un momento.) Batone (Non lo capisco ben, vediamci chiaro.) Tarabotto (La va da galeotto a marinaro.) Via, s’egli è ver che mi volete bene, ditemi tutto. Batone E tutto dite voi. Tarabotto Ebbene, cominciate, ed io proseguirò. Batone Dunque ascoltate. (parlandogli colla più amichevole confidenza affettuosa) Va taluno mormmorando, che nipote non avete, e che Nisa è un contrabbando che vi deve rovinar. (Tarabotto resta un momento senza parlare guardando Batone, poi dice al medesimo in aria della più grande ingenuità ed affettuosa premura.) Tarabotto Dir intesi che voi siete, pel voler d’un certo tale, un che altrui facendo male deve alfin precipitar. (Si guardano, e prorompono in un scoppio di risa.) Batone Si pon dir più gran sciocchezze? Tarabotto Si pon dir più gran follie! Tarabotto e Batone O che ciarle, che pazzie! Me la rido in verità. (Si dividono, e dicono di sé ) (Questo è un furbo come va.) Batone Pur la cosa è spinta a tanto... (Si riuniscono, e si parlano in aria del più gran segreto.) Tarabotto Pur la crede ognun cotanto... Batone Che si dice che la donna pose il Duca in gran sospetto. Tarabotto Che si dice che di mira già prrendeste un certo oggetto... (Prorompono come sopra.) Batone Ma vedete maldicenze! Tarabotto Ma vedete scioccherie! Tarabotto e Batone O che ciarle! che pazzie! Me la rido in verità. (Ah costui sudar mi fa.) Batone (in aria della più grande importanza) Se per altro fosse vero o qual premio se parlate. Tarabotto Se però siete sincero o che guai che voi scappate! Batone Mi capite... argento ed oro! Tarabotto M’intendete... egli è bastone! Batone Via spiegate... Tarabotto Via parlate... Batone Non so nulla... Tarabotto Non so niente... Batone Dunque son... Tarabotto Castronerie! Tarabotto e Batone O che ciarle, che pazzie! Me la rido in verità! (Sta’ pur duro quanto vuoi, ma capito io t’ho di già.) Scena dodicesima Tarabotto, indi Isabella ch’esce circospetta e guardandosi intorno. Tarabotto E’ deciso. Costoro, in gran sospetto, l’hanno colla Duchessa e questa notte le preparan la festa. Ma ci son io per bacco! Isabella Amico, qui poc’anzi di Batone la voce udir mi parve. Tarabotto E’ vero. Dite, v’ha costui veduta? Isabella Sì, non è molto. Tarabotto Ora ho capito tutto. Isabella Forse sospetta? Tarabotto Sì, non v’inquietate. Nella testa ho un terribile progetto... La notte s’avvicina... Ritorna il Duca... Isabella Io fuggo. Tarabotto Anzi restate. Vo’ che gli raccontiate i casi vostri. Isabella Che pensi? come? Tarabotto Vel dirò. M’è d’uopo che assai lo interessiate. Isabella Eccolo... oh dio! Seco è il tiranno mio... Al vederlo o qual gelo! Tarabotto Coraggio. Isabella Ed in chi mai sperar!.. Tarabotto Nel cielo. Scena tredicesima Detti, Bertrando, Ormondo e seguito (Tarabotto e Isabella s’inchinano. Finché Bertrando parla ad Ormondo, Trabotto parla piano ad Isabella) Bertrando Al nuovo dì col mio fedele Ormondo parlerai sul disegno. Tarabotto Altezza sì. Isabella (Regger mi posso appena.) Bertrando (piano ad Ormondo) (Vedila.) Ormondo (Sorprendente somiglianza!) Tarabotto (Ci siamo intesi.) Isabella (O ciel mi sforzerò!) Bertrando Nisa gentil, voi sempre mesta! Isabella Sempre. Bertrando E perché? Isabella Pel più giusto e fatale timore. Bertrando Timor di che? Isabella Degli uomini. Ormondo (marcatamente e fissando Isabella) Degli uomini! Tarabotto E n’ha ragion. Bertrando Ragione? Tarabotto Aver dovea uno sposo... sì... no... s’è poi ficcato il diavolo di mezzo... e allor... che guai!.. Diglielo tu che meglio lo dirai. Isabella No, ricordar non voglio un tradimento. Bertrando Voi tradita! Isabella Ah nol fossi! Bertrando E chi fu il traditor? Isabella Deh! che chiedete? Bertrando Il Duca ora v’impone far la vostra vicenda a lui presente. Isabella Che chiedete, o signore, a un’innocente! O quale al rammentar l’infausta scena qual tremito mi scuote! Ah che all’idea di lei, ridotta a fatal punto estremo io sudo, agghiaccio, inorridisco e fremo! Mai più tanto possente armi impugnò di morte... la nera fellonia. Della vendetta giurò sull’ara infame odio a virtù; e frattanto la misera innocenza priva di dolce aita invan chiedea pietà sola e tradita. E degg’io la vicenda far nota a voi del più infelice amore? Sì, parlerò, se pur mi regga il core. Al più dolce e caro oggetto io serbava un’alma amante egli ardea d’eguale affetto, ed in noi regnava amor. Quando un fellon m’invola il cor del mio diletto, e abbandonata e sola mi guida a crudo orror. Che palpito crudele, che pena sento al cor! Ah mi consoli almeno chi prova in seno amor. (entra in casa) Scena quattordicesima Bertrando, Tarabotto, Ormondo Bertrando (Son fuor di me! Il mio caso!) (resta assorto in se stesso) Ormondo (La storia mia! affrettiamci tutto a dispor pel rapimento. Io stesso ne veglierò, ché di nessun mi fido.) Tarabotto (Rumina pur.) Ormondo Signor, se ciò vi piace, or men vado a dispor pel nuovo giorno quanto già m’imponeste. Bertrando Va pur. (piano ad Ormondo) (Dimmi, o fedel, non è un portento! L’udisti!..) Ormondo (E che perciò? Quale per lei strana cura, o signor?) (s’inchina al Duca, e dice da sé nel partire) (Perdiam costei.) (parte) (Va facendosi notte) Scena quindicesima Bertrando e Tarabotto (Bertrando resta assorto in sé stesso.) Tarabotto Parmi tutto disposto, e il gran colpo tentiam. Deve egli stesso scoprir l’iniquo. (Altezza... aimè...) (se gli butta ginocchioni) Bertrando Che fai! Alzati. Tarabotto (parlandogli con voce artificiosamente soffocata per non essere inteso dal seguito del Duca) No, se prima non si degna promettermi di defender la povera Nisa nipote mia. Bertrando Come? che dici? Io difesa prometto... (Tarabotto si leva.) Chi ardisci farle offesa? Tarabotto Quel briccone di cui poc’anzi le ho parlato. A sorte ho scoperto che allor che faccia notte qui verrà per tentare non so quale danno contro di lei. Siamo alla notte, ed io, per non spaurirla, nulla le ho detto, ma il periglio è tale... Bertrando Chi è costui? farò ch’ei tremi... Tarabotto Io giuro a vostr’Altezza che se il briccon con arte non si piglia... forza non val. Bertrando Che! Tarabotto L’è così. Di nuovo, Altezza, a lei lo giuro. Bertrando (vivamente) Ebben, vivi sicuro, che qui a difesa sua farò che vegli un tal, per cui punito il tradimento sarà col traditore in sul momento. (parte col seguito) Tarabotto Chi esser può questo tal sennon ei stesso? Andiamo tosto a far uscir di casa per il cortil la povera signora. Poi qui nascosti e stando in attenzione scoprirem l’arti ree di quel briccone. (La scena é oscurissima) Scena ultima Tutti successivamente (Batone, con seguaci armati, uno de’ quali ha un fanale da mano chiuso, e che dentro ha un lume acceso.) Batone Tacita notte oscura deh, fa’ ch’io giunga al segno; e l’opra e’l mio disegno ti prego secondar. (ai seguaci) Amici, voi sapete chi vuol che ciò sia fatto. Or dunque su accostiamoci. (s’accosta alla casa ed ascolta) Qui non si sente un gatto... (S’accosta quello che ha il fanale.) Fa’ chiaro un poco... è aperto... (trova aperta la porta) Ci dà favor la sorte, andiamo a lavorar. (entra co’ suoi seguaci) (Entrato ch’egli è, escono da un viale a canto alla casa Tarabotto e Isabella e passano dall’altra parte ascondendosi dietro l’arbore e la panca. Isabella è vestita con un abito nobile ma dimesso.) Isabella Perché con queste spoglie vestita or mi bramate? Tarabotto Allor che v’ho salvata vestita n’eravate. Isabella Ma dite a quele oggetto? Tarabotto Ve lo dirà l’effetto. Venite e vinceremo non state a dubitar. Isabella Ah ciel vacillo e tremo, non oso più sperar. (si celano) (Esce Bertrando con seguito. Alcuni hanno delle fiaccole smorzate, ed uno ha un fanale come sopra.) Bertrando In quelle cave oscure celiamci o fidi miei. Perché vid’io costei? Perché degg’io tremar? (entra nelle cavità col seguito, con cui si mette in ascolto) Isabella Mi balza il cor dal petto. (piano fra loro) Tarabotto E’ lui, non ve l’ho detto! (Esce Ormondo e parla trovandosi poco distante dal sito ove sta Bertrando in ascolto. Egli è con un seguace solo.) Ormondo (sta pensando) Ch’entrato sia Batone, che il colpo abbia tentato? Bertrando (Ormondo!) Tarabotto (E’ qui il briccone. I sorci vanno in trappola.) Ormondo Men voglio assicurar. (S’avanza verso la casa da cui n’esce Batone co’ suoi.) Batone. Batone Signor mio!.. Ormondo Ebben l’hai tu rapita? Batone Di casa ell’è sparita... Ormondo Non credo se non vedo... (entra co’ seguaci) Batone Entrate... io non ho torto... (Esce a questo punto Bertrando e sorprende Batone.) Ah! Bertrando Taci o tu sei morto! Allor che torna Ormondo fa’ che ragion ti renda perché tal ratto imprenda, ed io sto ad ascoltar. Batone (con gran timore) Signor... sarà... servito... (Oimé!.. che cado... in fosso... Mi vien la febbre addosso... In piè non posso star.) Isabella e Bertrando (O ciel l’angustia mia mi guida a delirar.) Tarabotto (piano a Isabella) (Da brava, forti adesso, non c’è da dubitar.) (Bertrando si rimetta al suo posto.) Batone Coraggio, Batone, ci va la tua pelle. Facciamo il briccone ben chiaro parlar. (Esce Ormondo dalla casa co’ suoi.) Ormondo Che fiera disdetta! Batone Ebbene? Ormondo Non c’è. Batone Ma dite, e perché rapir questa donna. Ormondo O dessa è Isabella già ingrata al mio amore, (Bertrando fa gran motto di sdegno.) o tanto par quella, ch’io debbo tremar. Batone E avete deciso... Ormondo Che mora all’istante.. (Incalzando il dialogo tutti due, e parlando quasi forte, Batone spiega la più gran compiacenza.) Batone Perché non volete... Ormondo Che viva un oggetto... Batone Che della vendetta... Ormondo Mi tolga l’effetto... Batone E al Duca discopra... Ormondo I miei primi inganni... (Esce Bertrando con soldati che hanno accese le fiaccole. S’illumina il teatro.) Bertrando Tu sogni, t’inganni o vil traditor. (Ormondo è disarmato e tolto in mezzo dai soldati.) Bertrando (desolatissimo) Sposa oh dio! sposa ove sei? Fui sedotto e ti perdei!.. S’altro offrirti non poss’io abbi almeno il sangue mio... (per cavare la spada) (Esce Isabella con Tarabotto, e trattengono il Duca.) Isabella e Tarabotto Fermo... fermo... Bertrando (ad Isabella) Tu! chi sei? Isabella Chi nel core come in petto porta quel cui serba affetto. (cava dal seno il ritratto di Bertrando, che va all’eccesso dello sbalordimento ora guardando Isabella, ora il ritratto) Bertrando Tu il ritratto!.. d’Isabella, tu le vesti... Tarabotto (vivamente) E’ quella, è quella, che da me fu un dì trovata sulla spiaggia mezza morta, ch’è per opra mia rinata, che per voi or qui ho risorta, (colla più grande impazienza) che le vesti le ho serbato, che il briccone ho smascherato, che... non basta? Bertrando Dio!.. (per istendere ad Isabella le braccia, ma si ritiene) Ma degno del tuo cor, ah più non sono!.. Isabella Tu m’offrivi il sangue istesso!.. Sei pentito... io ti perdono. (gli stende le braccia, e vi vola Bertrando) Batone (Ora tocca a me il sorbetto!) Tarabotto Viva, viva il vero amor! Bertrando (a Batone) E perché nel rapimento l’opra tua fu all’empio unita? Batone Perché fece a me il saluto «Pagherai colla tua vita!..» (fa un moto d’ira verso Ormondo) Se la vita abbiam perduto non si compra un’altra volta. Onde... Altezze... vedon bene... (s’inginocchia) Grazia a un figlio del timor. Isabella Grazia a lui sia pur concessa. Tarabotto e Batone Benedetta! ognor la stessa! Bertrando (a Tarabotto) Premio degno, o uom virtuoso, già t’appresta il nostro core. Tratto altrove a giusto orrore tosto sia quell’empio cor. (I soldati conducono via Ormondo.) Tutti Presto o tardi il ciel clemente tutti scopre i neri inganni; e corona l’innocente, e punisce il traditor. Scena nona Bertrando, Tarabotto in disparte, indi Ormondo (Bertrando, entrata Isabella, va passeggiando concentrato in se stesso ed indica somma agitazione.) Tarabotto (Oh la impressione è fatta, e sembra in bene.) Bertrando No no, morta è Isabella. Questa è Nisa, nipote di Tarabotto. Tarabotto (Oh falla i conti.) Bertrando Or dunque... (Esce Ormondo.) Ormondo Signor, tutto è disposto... Bertrando Intesi. Ascolta. Ebbe in mare Isabella e morte e tomba? Ormondo (esitando) E perché?.. Bertrando (con calore) L’ebbe? Ormondo E’ certo. Bertrando Eppur poc’anzi... (si ritiene dal proseguire) (No, per ora si taccia.) (ad Ormondo)Io vo e t’attendo ove t’imposi in pria. (Quai prova angoscie mai quest’alma mia!) (Parte col seguito.) Scena decima Ormando, Tarabotto in disparte, poi Batone Ormondo Quale inchiesta! qual suo gran turbamento!.. (Esce Batone.) (con un po’ d’agitazione) Vien, Batone mio fido... Tarabotto (Sentiamo adesso questi galantuomini.) Batone Che vuol dir signor mio?.. Ormondo Tu già vedesti Isabella perir!.. Batone Sicuramente. Ma perché il domandate? Ormondo Perché il Duca mi chiese or or lo stesso. Batone Ch’egli avesse veduta la nipote di Tarabotto capo di questi minatori? Ormondo E ciò che serve? Batone Che serve? Questa donna proprio è un pomo spartito colla morta Duchessa. Ormondo (con gran premura) L’hai veduta? Batone E come! Ormondo Che un destino a me nemico tratta salva l’avesse? Batone Oh! cosa dite? Ormondo (prende a sé Batone e gli parla in modo che Tarabotto allunga il collo per sentire, ma inutilmente) Senti. Comando a te rapir costei tosto che si fa notte, e a me condurla. Tarabotto (Non sento niente.) Ormondo A te darò seguaci quai l’uopo esige. Vo’ vedere io stesso sì gran portento. Batone (con apprensione e forte) Ma vederla or ora qui voi potrete senza ch’io stanotte... Ormondo E che?.. Non vo’ consiglio ove possa temere un mio periglio. Tu mi conosci e sai che a me non si contrasta. Servi al comando e basta, né osarmi replicar. Sia l’opra appien compita, o pagherà tua vita un detto sol che possa l’arcano palesar. (parte) Scena undicesima Batone e Tarabotto prima in disparte, e che poi si fa vedere a tempo. Batone (da sé) O pagherà tua vita! Ecco la solita sua bella canzonetta. Tarabotto (Un arcano!.. Stanotte!.. Una minaccia di vita! Ah qui v’è sotto qualche diavolo.) Batone (Che questa Nisa fosse la Duchessa salvata a caso!) Tarabotto Ei va fantasticando tanto più n’ho sospetto.) Batone (Io lo potrei sapere da questo Tarabotto. Egli è un baggiano e cascherà!) Tarabotto L’arcano tentiamo con destrezza ricavar da costui.) (passa dalla sua posizione alla imboccatura d’una cavità) Batone Se scopro la Duchessa corro a dirglielo al Duca sul momento, e in tal guisa va a monte il rapimento.) Tarabotto (fingendo parlare verso l’interno della cavità, e passar indi in casa) Ho inteso. Vado e torno... Batone (a tempo) Oh amico mio... (invitandolo a sé) Tarabotto Vostro buon servitore. Comandate qualche cosa? Batone Sappiate che intesi dire tanto ben di voi, che sono innamorato della vostra persona. Tarabotto O che sorte! Ed io pure quando vi vedo... non vi dico altro. Batone Simpatia sorprendente! Tarabotto Caso straordinario! Batone V’assicuro, che vo’ farvi del ben proprio in affetto. Tarabotto E lo stesso di core a voi prometto. Batone (dopo averlo guardato un momento in aria di compassione) Ma non tutti la pensano per voi come la penso io. Tarabotto (come Batone) Siam nello stesso caso, o signor mio... Batone (incalzando il dialoglo) Dite davvero? Tarabotto Dite la verità? Batone Io qui ho nemici? Tarabotto V’è tra voi chi mi vuol mal? Batone Sono stupito! Tarabotto Resto come un stivale. (Dopo essersi guardati un momento.) Batone (Non lo capisco ben, vediamci chiaro.) Tarabotto (La va da galeotto a marinaro.) Via, s’egli è ver che mi volete bene, ditemi tutto. Batone E tutto dite voi. Tarabotto Ebbene, cominciate, ed io proseguirò. Batone Dunque ascoltate. (parlandogli colla più amichevole confidenza affettuosa) Va taluno mormmorando, che nipote non avete, e che Nisa è un contrabbando che vi deve rovinar. (Tarabotto resta un momento senza parlare guardando Batone, poi dice al medesimo in aria della più grande ingenuità ed affettuosa premura.) Tarabotto Dir intesi che voi siete, pel voler d’un certo tale, un che altrui facendo male deve alfin precipitar. (Si guardano, e prorompono in un scoppio di risa.) Batone Si pon dir più gran sciocchezze? Tarabotto Si pon dir più gran follie! Tarabotto e Batone O che ciarle, che pazzie! Me la rido in verità. (Si dividono, e dicono di sé ) (Questo è un furbo come va.) Batone Pur la cosa è spinta a tanto... (Si riuniscono, e si parlano in aria del più gran segreto.) Tarabotto Pur la crede ognun cotanto... Batone Che si dice che la donna pose il Duca in gran sospetto. Tarabotto Che si dice che di mira già prrendeste un certo oggetto... (Prorompono come sopra.) Batone Ma vedete maldicenze! Tarabotto Ma vedete scioccherie! Tarabotto e Batone O che ciarle! che pazzie! Me la rido in verità. (Ah costui sudar mi fa.) Batone (in aria della più grande importanza) Se per altro fosse vero o qual premio se parlate. Tarabotto Se però siete sincero o che guai che voi scappate! Batone Mi capite... argento ed oro! Tarabotto M’intendete... egli è bastone! Batone Via spiegate... Tarabotto Via parlate... Batone Non so nulla... Tarabotto Non so niente... Batone Dunque son... Tarabotto Castronerie! Tarabotto e Batone O che ciarle, che pazzie! Me la rido in verità! (Sta’ pur duro quanto vuoi, ma capito io t’ho di già.) Scena dodicesima Tarabotto, indi Isabella ch’esce circospetta e guardandosi intorno. Tarabotto E’ deciso. Costoro, in gran sospetto, l’hanno colla Duchessa e questa notte le preparan la festa. Ma ci son io per bacco! Isabella Amico, qui poc’anzi di Batone la voce udir mi parve. Tarabotto E’ vero. Dite, v’ha costui veduta? Isabella Sì, non è molto. Tarabotto Ora ho capito tutto. Isabella Forse sospetta? Tarabotto Sì, non v’inquietate. Nella testa ho un terribile progetto... La notte s’avvicina... Ritorna il Duca... Isabella Io fuggo. Tarabotto Anzi restate. Vo’ che gli raccontiate i casi vostri. Isabella Che pensi? come? Tarabotto Vel dirò. M’è d’uopo che assai lo interessiate. Isabella Eccolo... oh dio! Seco è il tiranno mio... Al vederlo o qual gelo! Tarabotto Coraggio. Isabella Ed in chi mai sperar!.. Tarabotto Nel cielo. Scena tredicesima Detti, Bertrando, Ormondo e seguito (Tarabotto e Isabella s’inchinano. Finché Bertrando parla ad Ormondo, Trabotto parla piano ad Isabella) Bertrando Al nuovo dì col mio fedele Ormondo parlerai sul disegno. Tarabotto Altezza sì. Isabella (Regger mi posso appena.) Bertrando (piano ad Ormondo) (Vedila.) Ormondo (Sorprendente somiglianza!) Tarabotto (Ci siamo intesi.) Isabella (O ciel mi sforzerò!) Bertrando Nisa gentil, voi sempre mesta! Isabella Sempre. Bertrando E perché? Isabella Pel più giusto e fatale timore. Bertrando Timor di che? Isabella Degli uomini. Ormondo (marcatamente e fissando Isabella) Degli uomini! Tarabotto E n’ha ragion. Bertrando Ragione? Tarabotto Aver dovea uno sposo... sì... no... s’è poi ficcato il diavolo di mezzo... e allor... che guai!.. Diglielo tu che meglio lo dirai. Isabella No, ricordar non voglio un tradimento. Bertrando Voi tradita! Isabella Ah nol fossi! Bertrando E chi fu il traditor? Isabella Deh! che chiedete? Bertrando Il Duca ora v’impone far la vostra vicenda a lui presente. Isabella Che chiedete, o signore, a un’innocente! O quale al rammentar l’infausta scena qual tremito mi scuote! Ah che all’idea di lei, ridotta a fatal punto estremo io sudo, agghiaccio, inorridisco e fremo! Mai più tanto possente armi impugnò di morte... la nera fellonia. Della vendetta giurò sull’ara infame odio a virtù; e frattanto la misera innocenza priva di dolce aita invan chiedea pietà sola e tradita. E degg’io la vicenda far nota a voi del più infelice amore? Sì, parlerò, se pur mi regga il core. Al più dolce e caro oggetto io serbava un’alma amante egli ardea d’eguale affetto, ed in noi regnava amor. Quando un fellon m’invola il cor del mio diletto, e abbandonata e sola mi guida a crudo orror. Che palpito crudele, che pena sento al cor! Ah mi consoli almeno chi prova in seno amor. (entra in casa) Scena quattordicesima Bertrando, Tarabotto, Ormondo Bertrando (Son fuor di me! Il mio caso!) (resta assorto in se stesso) Ormondo (La storia mia! affrettiamci tutto a dispor pel rapimento. Io stesso ne veglierò, ché di nessun mi fido.) Tarabotto (Rumina pur.) Ormondo Signor, se ciò vi piace, or men vado a dispor pel nuovo giorno quanto già m’imponeste. Bertrando Va pur. (piano ad Ormondo) (Dimmi, o fedel, non è un portento! L’udisti!..) Ormondo (E che perciò? Quale per lei strana cura, o signor?) (s’inchina al Duca, e dice da sé nel partire) (Perdiam costei.) (parte) (Va facendosi notte) Scena quindicesima Bertrando e Tarabotto (Bertrando resta assorto in sé stesso.) Tarabotto Parmi tutto disposto, e il gran colpo tentiam. Deve egli stesso scoprir l’iniquo. (Altezza... aimè...) (se gli butta ginocchioni) Bertrando Che fai! Alzati. Tarabotto (parlandogli con voce artificiosamente soffocata per non essere inteso dal seguito del Duca) No, se prima non si degna promettermi di defender la povera Nisa nipote mia. Bertrando Come? che dici? Io difesa prometto... (Tarabotto si leva.) Chi ardisci farle offesa? Tarabotto Quel briccone di cui poc’anzi le ho parlato. A sorte ho scoperto che allor che faccia notte qui verrà per tentare non so quale danno contro di lei. Siamo alla notte, ed io, per non spaurirla, nulla le ho detto, ma il periglio è tale... Bertrando Chi è costui? farò ch’ei tremi... Tarabotto Io giuro a vostr’Altezza che se il briccon con arte non si piglia... forza non val. Bertrando Che! Tarabotto L’è così. Di nuovo, Altezza, a lei lo giuro. Bertrando (vivamente) Ebben, vivi sicuro, che qui a difesa sua farò che vegli un tal, per cui punito il tradimento sarà col traditore in sul momento. (parte col seguito) Tarabotto Chi esser può questo tal sennon ei stesso? Andiamo tosto a far uscir di casa per il cortil la povera signora. Poi qui nascosti e stando in attenzione scoprirem l’arti ree di quel briccone. (La scena é oscurissima) Scena ultima Tutti successivamente (Batone, con seguaci armati, uno de’ quali ha un fanale da mano chiuso, e che dentro ha un lume acceso.) Batone Tacita notte oscura deh, fa’ ch’io giunga al segno; e l’opra e’l mio disegno ti prego secondar. (ai seguaci) Amici, voi sapete chi vuol che ciò sia fatto. Or dunque su accostiamoci. (s’accosta alla casa ed ascolta) Qui non si sente un gatto... (S’accosta quello che ha il fanale.) Fa’ chiaro un poco... è aperto... (trova aperta la porta) Ci dà favor la sorte, andiamo a lavorar. (entra co’ suoi seguaci) (Entrato ch’egli è, escono da un viale a canto alla casa Tarabotto e Isabella e passano dall’altra parte ascondendosi dietro l’arbore e la panca. Isabella è vestita con un abito nobile ma dimesso.) Isabella Perché con queste spoglie vestita or mi bramate? Tarabotto Allor che v’ho salvata vestita n’eravate. Isabella Ma dite a quele oggetto? Tarabotto Ve lo dirà l’effetto. Venite e vinceremo non state a dubitar. Isabella Ah ciel vacillo e tremo, non oso più sperar. (si celano) (Esce Bertrando con seguito. Alcuni hanno delle fiaccole smorzate, ed uno ha un fanale come sopra.) Bertrando In quelle cave oscure celiamci o fidi miei. Perché vid’io costei? Perché degg’io tremar? (entra nelle cavità col seguito, con cui si mette in ascolto) Isabella Mi balza il cor dal petto. (piano fra loro) Tarabotto E’ lui, non ve l’ho detto! (Esce Ormondo e parla trovandosi poco distante dal sito ove sta Bertrando in ascolto. Egli è con un seguace solo.) Ormondo (sta pensando) Ch’entrato sia Batone, che il colpo abbia tentato? Bertrando (Ormondo!) Tarabotto (E’ qui il briccone. I sorci vanno in trappola.) Ormondo Men voglio assicurar. (S’avanza verso la casa da cui n’esce Batone co’ suoi.) Batone. Batone Signor mio!.. Ormondo Ebben l’hai tu rapita? Batone Di casa ell’è sparita... Ormondo Non credo se non vedo... (entra co’ seguaci) Batone Entrate... io non ho torto... (Esce a questo punto Bertrando e sorprende Batone.) Ah! Bertrando Taci o tu sei morto! Allor che torna Ormondo fa’ che ragion ti renda perché tal ratto imprenda, ed io sto ad ascoltar. Batone (con gran timore) Signor... sarà... servito... (Oimé!.. che cado... in fosso... Mi vien la febbre addosso... In piè non posso star.) Isabella e Bertrando (O ciel l’angustia mia mi guida a delirar.) Tarabotto (piano a Isabella) (Da brava, forti adesso, non c’è da dubitar.) (Bertrando si rimetta al suo posto.) Batone Coraggio, Batone, ci va la tua pelle. Facciamo il briccone ben chiaro parlar. (Esce Ormondo dalla casa co’ suoi.) Ormondo Che fiera disdetta! Batone Ebbene? Ormondo Non c’è. Batone Ma dite, e perché rapir questa donna. Ormondo O dessa è Isabella già ingrata al mio amore, (Bertrando fa gran motto di sdegno.) o tanto par quella, ch’io debbo tremar. Batone E avete deciso... Ormondo Che mora all’istante.. (Incalzando il dialogo tutti due, e parlando quasi forte, Batone spiega la più gran compiacenza.) Batone Perché non volete... Ormondo Che viva un oggetto... Batone Che della vendetta... Ormondo Mi tolga l’effetto... Batone E al Duca discopra... Ormondo I miei primi inganni... (Esce Bertrando con soldati che hanno accese le fiaccole. S’illumina il teatro.) Bertrando Tu sogni, t’inganni o vil traditor. (Ormondo è disarmato e tolto in mezzo dai soldati.) Bertrando (desolatissimo) Sposa oh dio! sposa ove sei? Fui sedotto e ti perdei!.. S’altro offrirti non poss’io abbi almeno il sangue mio... (per cavare la spada) (Esce Isabella con Tarabotto, e trattengono il Duca.) Isabella e Tarabotto Fermo... fermo... Bertrando (ad Isabella) Tu! chi sei? Isabella Chi nel core come in petto porta quel cui serba affetto. (cava dal seno il ritratto di Bertrando, che va all’eccesso dello sbalordimento ora guardando Isabella, ora il ritratto) Bertrando Tu il ritratto!.. d’Isabella, tu le vesti... Tarabotto (vivamente) E’ quella, è quella, che da me fu un dì trovata sulla spiaggia mezza morta, ch’è per opra mia rinata, che per voi or qui ho risorta, (colla più grande impazienza) che le vesti le ho serbato, che il briccone ho smascherato, che... non basta? Bertrando Dio!.. (per istendere ad Isabella le braccia, ma si ritiene) Ma degno del tuo cor, ah più non sono!.. Isabella Tu m’offrivi il sangue istesso!.. Sei pentito... io ti perdono. (gli stende le braccia, e vi vola Bertrando) Batone (Ora tocca a me il sorbetto!) Tarabotto Viva, viva il vero amor! Bertrando (a Batone) E perché nel rapimento l’opra tua fu all’empio unita? Batone Perché fece a me il saluto «Pagherai colla tua vita!..» (fa un moto d’ira verso Ormondo) Se la vita abbiam perduto non si compra un’altra volta. Onde... Altezze... vedon bene... (s’inginocchia) Grazia a un figlio del timor. Isabella Grazia a lui sia pur concessa. Tarabotto e Batone Benedetta! ognor la stessa! Bertrando (a Tarabotto) Premio degno, o uom virtuoso, già t’appresta il nostro core. Tratto altrove a giusto orrore tosto sia quell’empio cor. (I soldati conducono via Ormondo.) Tutti Presto o tardi il ciel clemente tutti scopre i neri inganni; e corona l’innocente, e punisce il traditor. Rossini,Gioachino/L inganno felice
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機能 有線ギガビット対応 周波数帯域:2.4GHz ECOモード 仕様 有線 ポート数 WAN 1 LAN 4 伝達速度 WAN/LAN 1000Mbps/100Mbps/10Mbps 実効スループット(最大) 808Mbps、752Mbps(PPPoE) 無線 IEEE802.11b 周波数帯域/チャネル 2.4GHz帯(2400~2484MHz) / 1~13ch 伝達速度(最大) 11Mbps IEEE802.11g 周波数帯域/チャネル 2.4GHz帯(2400~2484MHz) / 1~13ch 伝達速度(最大) 54Mbps IEEE802.11n 周波数帯域/チャネル 2.4GHz帯(2400~2484MHz) / 1~13ch 伝達速度(最大) 300Mbps(HT40)、130Mbps(HT20) アンテナ本数 送信2×受信2(内蔵アンテナ) セキュリティ SSID、WEP(152bit/128bit/64bit)、WPA-PSK(TKIP/AES)、WPA2-PSK(TKIP/AES) 実効スループット(最大) 168Mbps 消費電力(最大) 9W 寸法 35(W)×128(D)×160(H)mm 質量(ACアダプタ除く) 約0.3kg 製品公式ページ http //121ware.com/product/atermstation/product/warpstar/wr8300n/index.html レビュー・コメント