約 2,923,717 件
https://w.atwiki.jp/kenichiro/pages/43.html
Fedora9にgraphvizをインストール。 管理者になって、 yum install graphviz
https://w.atwiki.jp/ameba_pigg/pages/2129.html
Fedora Hat goods_hat_*_0902.swf bk, br, gn New York NYC Downtown Unisex Fashion Other 100 Ameba Gold
https://w.atwiki.jp/kenichiro/pages/30.html
どうやらFedora9はDVDからインストールすると日本語入力ができないらしい。 色々調べてみた。 まず管理者モードになり su 必要なパッケージを落とす yum -y groupinstall japanese-support -x xorg-x11-server-Xorg 一度再起動して、 「システム」→「ユーザー向け」→「設定」→「入力メソッド」 で入力メソッドを有効にすればよい。 他にも色々やれとなっていたが、自分はこれで日本語が普通に打てるようになった。
https://w.atwiki.jp/hiroyuki12/pages/95.html
編集 http //www5.atwiki.jp/hiroyuki12/editx/95.html ubuntu では、yum を apt-get に変更。yum search は apt-cache search $ leafpad .bashrc alias a='sudo yum -y install' alias sea='yum search' alias bb='sudo yum update;sudo yum upgrade -y' alias r='sudo yum remove' alias d='cd /home/hiroyuki/Desktop' alias aa='./configure;make;paco' alias df='df -h' alias paco='sudo paco -lD+ "make install"' alias le='leafpad' alias em='emacs' export HISTSIZE=9999 # 履歴のMAX保存数を指定 デフォルト1000 export SVN_EDITOR=vim export GREP_COLOR='1;37;41' alias grep='grep -nr -E --color=auto' # $ grep abc ./ alias la='ls -ah' alias ll='ls -lhG' alias lla='ls -alh' export LS_COLORS='no=01;37 fi=00 di=01;36 ln=01;32 pi=40;33 so=01;35 bd=40;33;01 cd=40;33;01 or=40;32;01 ex=01;33 *core=01;31 ' alias ls='ls --color=auto --show-control-chars' alias find='find -name' # find abc alias minicpan='minicpan -r http //ftp.jaist.ac.jp/pub/CPAN/ -l ~/minicpan' alias remedie='cd /home/hiroyuki/workspace/remedie;perl -Ilib ./bin/remedie-server.pl' alias less='/usr/share/vim/vim72/macros/less.sh' alias gp='cd workspace/remedie;git co master;git pull;git co experimental' alias gl='cd workspace/remedie;git log -p' alias gc='cd workspace/remedie;git log --pretty=oneline master..experimental'
https://w.atwiki.jp/o230483/pages/24.html
Fedoraで自宅サーバー構築
https://w.atwiki.jp/oper/pages/3235.html
ATTO II (Ricevimento in casa della principessa Fedora Romazoff a Parigi. Un arcata, sorretta da snelle colonne, divide il Salone propriamente detto dall antisala, che serve da sfogatoio. Nel fondo si scorge l entrata d una serra a cristalli ricca di piante rare. Di là dall arcata, sopra un rialzo un pianoforte a coda intorno molte poltroncine. Quando si alza il sipario, vediamo che il ricevimento è in pieno svolgimento. Fedora dirige il servizio del thé, assistita dal conte Loris Ipanoff) OLGA (presentando Boleslao Lazinski agli invitati. È un bellissimo dammeno dai capelli biondi alla Liszt, ed è ovvio che sta facendo la corte ad Olga per raggiungere i propri fini. Lei è una farfalla madonna, che si prefigge il piacere come unico scopo della vita.) Signori, vi presento Lazinski. Basta il nome nevvero? (a Lazinski) Il dottor Boroff... Il barone Rouvel... ROUVEL (ironico) Felice! BOROFF (scientemente) Lusingato! OLGA Un esule, sapete. ROUVEL, BOROFF Come voi? OLGA Come me. Vedete, la politica é la mia passione. BOROFF (assecondandola) Davvero? OLGA (con entusiasmo) Come é bello il cospirar! ROUVEL (celiando) Vi cercano. OLGA (Infervorandosi) V ascondete. BOROFF (celiando) Vi arrestano. OLGA Fuggite. ROUVEL E vi ripigliano! (Tutti ridono.) FEDORA (tendendo la mano a De Siriex) Oh! II signor de Siriex.. . (a Loris con un sorriso) Vecchi amici di Russia. (a De Siriex) Ed ecco uno recente... Il conte Loris Ipanoff... (a Loris) II signor de Siriex, segretario degli Esteri. (De Siriex esce al sentir nominare Ipanoff, ma si riprende subito mentre Fedora gli offre una tazza di thé.) BOROFF Loris... (conduce Loris alla sinistra in modo che possono parlare in privato) LORIS Che vuoi? DE SIRIEX (a Fedora, con riferimento a Loris) Egli è qui? FEDORA Lo tengo. DE SIRIEX Come faceste? FEDORA Semplicemente. (A questo punto, le due conversazioni cominciano a sovrapposi musicalmente.) So ch è a Parigi; lo cerco, lo spio, lo adesco, l inebrio... BOROFF (a Loris, gravemente) Giurato avevi di non riporre piedi qui dentro. LORIS La cortesia! DE SIRIEX Ed egli? FEDORA E innamorato! Ignoto a tutti. BOROFF Mio Loris, del fulgido sguardo diffida. DE SIRIEX E il suo delitto? FEDORA Ignoto a tutti... (Le due conversazioni distinte - L una tra Fedora e De Siriex, l altra tra Loris e Boroff- procedono in questo brano concertato; tra poco vi si unisce una terza conversazione tra Olga e il Barone Rouvel) DE SIRIEX (a Fedora) Ed ora? LORIS (appassionatamente. A Boroff) L amo.. . FEDORA (A De Siriex) Aspetto... DE SIRIEX (a Fedora) Che mai? FEDORA (A De Siriex) La prova. DE SIRIEX (a Fedora) Come? BOROFF (A Loris) Questa notte io parto... Pensa a tua madre! FEDORA (A De Siriex) Dalla sua bocca. Oh! se lo fosse! Non l odio quanto dovrei... LORIS (A Boroff) L amo, l amo! DE SIRIEX (a Fedora) E se innocente? ROUVEL (ad Olga) Non comprendo... OLGA (spensieratamente. A Rouvel) Lo sono il capriccio leggiero, veloce, che invidia le rondini, e ignora il perché! DE SIRIEX (a Fedora) L amate? FEDORA (A De Siriex) Forse! BOROFF (A Loris) Sei vinto! Ti assista il ciel! DE SIRIEX (a Fedora) Se parla? FEDORA (A De Siriex) Senza pietà! LORIS (a Boroff) Forte io son! ROUVEL (ad Olga) Il vostro cuor. (Fedora e De Siriex risalgono parlando sempre.) OLGA (continuando a civettare con Rouvel) Lo son, io son lo sbadiglio molesto, tenace, che dissipa il bacio, che uccide la gioia, e ignora il perché! ROUVEL Voi siete un bisticcio! (galantemente a Fedora) Principessa, ci fate languir! FEDORA (sorridendo gravosamente) Ognuno porta la sua Croce. (toccandosi quella bizantina che le pende sol petto) Vedete, anch io! ROUVEL É un talismano? FEDORA (facendosi seria subitamente e indicando col dito un piccolo scompartimento nel ciondolo) In quest antica Croce, era una pia reliquia; io vi riposi un farmaco, che sana ogni malor... LORIS (con intenzione) Per voi o per gli amici? FEDORA (Sorridendo) Chi lo sa! LORIS (con un inchino) Grazie. ROUVEL, DE SIRIEX, BOROFF (ridendo) Grazie. OLGA (presentandolo a Fedora) Vi presento Lazinski, il maestro polacco, nipote e successore di Chopin... un poeta del pianoforte, un principe del sentimento, un mago... FEDORA (interrompendo Olga con un saluto a Boleslao) Vi applaudirem stasera? OLGA (con entusiasmo) Naturalmente! FEDORA Bene! (Mentre si allontanano Fedora e Loris, De Siriex e Boleslao offrono entrambi il braccio ad Olga, la quale, dopo alquante moine, si decide per quello di Boleslao) DE SIRIEX (tra l offeso e il galante, ad Olga, che si discosta a braccio di Boleslao) Cosacca! OLGA (attirando l attenzione degli invitati maschi allo scopo di fare una scenata) Miei signori, venite... M hanno offesa! ROUVEL (comicamente) Chi mai? BOROFF (comicamente) Chi mai? CORO Chi mai? OLGA II signor de Siriex. ROUVEL, BOROFF, CORO (con stupore) Lui? DE SIRIEX (piegandosi come un colpevole) lo stesso. OLGA (sempre comicamente) Osò chiamarmi cosacca! Ma perché? ROUVEL, BOROFF, CORO (sempre comicamente, a De Siriex) Risponda il reo! Risponda! DE SIRIEX (con motteggievo le eleganza, canta una canzone russa) La donna russa è femmina due volte, doppiamente adorabile ed ostil.. . Essa é la vera donna, d Eva la figlia vera, con le dolcezze e gl impeti, le audacie e le viltà, l ali e gli artigli, l estasi e le frodi, pronta a immolarsi e facile a tradir. Tutto il suo sesso è in lei, tutto l esser umano un altare, un abisso, un mistero! Angelo e serpe, zingara e regina, sol d oriente e gelo boreal! Ecco la donna russa, con le dolcezze e gl impeti, le audacie e le viltà, pronta a immolarsi e facile a tradir! Ecco la donna russa, (con un inchino galante ad Olga) ed ecco l ideal! BOROFF (a De Siriex) Il ritratto è preciso. ROUVEL (a De Siriex) Benché non troppo gaio... OLGA Evvia! Eccone un altro più somigliante ancor. Il Parigino é come il vino, il vino della vedova, la Vedova Clicquot. Fragrante e perfido, giocondo e gelido, ci fa girar la testa ed i garretti; ma il cuor? Il cuore? Ohibò! Acido e zucchero, vapore e spirito, ribolle, balza, crepita, gorgoglia, freme, e poi? e poi? passò! Farmaco biondo, tossico blando, fa troppo vano strepito, fa troppa spuma... perché? perché? Non so... Svanito il fumo, spenta l ebbrezza, resta il tedio, e l emicrania. Adunque? Dunque? Buon pro! II Parigino é come il vino della Vedova Clicquot! BOROFF Brava, Contessa! DE SIRIEX (inchinandosi) Toccato! ROUVEL (a Olga) Benissimo! OLGA (a Boleslao, investendolo quasi gelosamente) Finalmente! vi colgo... Con chi eravate? Cosa faceste? Rispondete! (Boleslao altro non fa che inchinarsi profondamente.) (Loris e Fedora rientrano dalla sinistra a braccetto. ella freddamente istigante, egli sempre più inebriato, parlando, passeggiano per l anticamera.) FEDORA Ma dunque, é amore? LORIS (con forza) Delirio. FEDORA (ironica) Che sperate? LORIS Tutto. FEDORA (fingendosi offesa) E s io t impedissi? LORIS Con qual dritto? FEDORA (insistendo nel fingere irritazione) Amarvi per forza or dunque dovrò? LORIS Amor ti vieta di non amar. La man tua lieve, che mi respinge, cerca la stretta della mia man; la tua pupilla esprime T amo! " se il labbro dice "Non t amerò!" BOROFF (rientrato dalla dritta, si accosta vivamente a Fedora e Loris, ed inchinandosi a Fedora) Principessa, se aveste ordini per la Russia... FEDORA Partite? BOROFF A mezzanotte. FEDORA Ed io domani. LORIS (con un grido soffocato) voi? BOROFF (a Fedora, inchinandosi) Ci rivedremo allora... FEDORA (porgendogli la destra) A Pietroburgo... BOROFF (dopo aver baciato la mano alla Principessa, a Loris tristemente, con un gesto di saluto) Addio! LORIS Addio! (a Fedora) Doman? FEDORA (con un sospiro subdolo) Lascio Parigi... LORIS Sciagurato! ed io seguirvi la non posso! FEDORA (come per consolarlo) Appena giunta, pregherò per voi perdono... LORIS Vana impresa! FEDORA (fissandolo intensamente) Perchè no? Che faceste? E cosa grave? LORIS (capo) Grave. FEDORA Dunque sei reo? LORIS No. FEDORA (con gioia) Innocente? LORIS D un delitto... (Fedora, ben decisa a carpire a Loris la verità, trovandosi presso il divanetto, con dolce violenza vi fa sedere Loris, e quindi siede al sul banco.) OLGA Principessa, Boleslao può cominciar? FEDORA (facendo con la mano un gesto di indifferenza, e non volendo essere disturbata) Cominci... (Lazinski si siede al pianoforte. Assicuratasi che non ci saranno altre interruzioni, Fedora si concentra sulla preda. Lei e Loris sono parzialmente nascosti olla vista degli altri invitati da un paravento ornamentale e un gruppo di palme in vaso.) FEDORA (sottovoce) Dimmi, dunque... Di ... che fu? LORIS (si guarda intorno per assicurarsi di non essere udito) Fu l accusa d aver teso un tranello a Vladimiro Andrejevich.. . FEDORA (rabbrividendo) E non corri a scolparti? LORIS Da suo padre? Contro tutti? FEDORA Se innocente sei davvero, crederà... (Lazinski comincia a suonare un notturno.) LORIS (tentennando il capo) Egli? (tutta questa scena a mezzavoce) FEDORA E tu qui propormi ardisci l amor tuo contaminato dal terribile sospetto... e il tuo nome... il turpe nome d un assassino! LORIS Innocente! FEDORA (con simulata passione) Prova, dunque, questa tua grande innocenza... e la gitta in taccia al mondo pel tuo onor, per l amor mio! (lo guarda con feroce ansietà affascinando Loris con la persona piegata e palpitante) Tu taci? Rispondi... rispondi! LORIS (con intensità) Fedora, m amate? FEDORA (affascinandolo sempre più) Si, t amo... t amo. Ma parla... parla. . . LORIS (dopo uno sforzo supremo, subito con voce spenta) Ebben... Si... l uccisi... FEDORA (sorgendo in piedi di scatto, inorridita) Eri tu? LORIS Fedora! FEDORA Assassino! (Nel salone tutti applaudiscono Lazinski, che a finito il notturno e é in procinto di iniziare il secondo brano.) LORIS T inganni! Tu ignori... FEDORA (sogghignando) Fu qualche disgrazia? LORIS Castigo! FEDORA Un agguato codardo? LORIS E che ne sai tu? FEDORA (fra sé) Nulla io so! (Loris si alza e manifesta chiaramente la propria intenzione di lasciare la festa.) Mi sfugge! (più forte) Ma dove ten vai? Vuoi, dunque, lasciarmi nel dubbio? LORIS (fermandosi, con grande tristezza) Che giova? Non m ami! T incuto ribrezzo! FEDORA (sforzandosi di sorridere) Rifletti... la prima sorpresa... LORIS (con un gesto disperato) Chiamarmi assassino potesti! FEDORA (accostandosi con mal repressa ripugnanza) Fu il grido del sangue. Ma poi, il cuore risponde chi sa? LORIS (con grande trasporto) Che sii benedetta! FEDORA (procurando di farlo un altra volta sedere) Ma dimmi... Perché l uccidesti? LORIS (resistendo) Parlare, in mezzo a una testa? Vo darti la prova... Domani... qui stesso... FEDORA (fermandolo) Stanotte! Rispondi... Verrai? LORIS Si, verrò... FEDORA (quasi amorosamente) Lo vedi! Non provo ribrezzo. LORIS (baciandole ardentemente la mano) Oh, grazie! Fra un ora? (s allontana rapidamente e scompare a sinistra. Fedora fa l atto di strapparsi rabbiosamente dalla mano l impronta del bacio) FEDORA (trucemente) Infame! Più non mi sfuggi! (Le signore circondano il concertista per complimentarlo) OLGA (con entusiasmo a una dama) Portentoso! ROUVEL (a De Siriex, astutamente) Strepitoso! DE SIRIEX (ridendo a Rouvel) Schiacciante! OLGA (giocondamente a Fedora) Si fanno quattro salti? FEDORA (distratta, e sempre intenta alla vendetta contra Loris) Veramente, è un po tardi. OLGA (chiedendo) Un altro giro? ROUVEL Il ballo è il cognac dell amor. (Olga prende il braccio di Lazinski, un generale offre Il suo a Fedora. Mentre le coppie si muovono verso la pista da ballo, un lacchè reca un dispaccio su d un vassoio a De Siriex, che lo apre in disparte e lo legge con crescente emozione.) DE SIRIEX (accostandosi rapidamente a Fedora) Principessa! Un dispaccio ufficiale. Vi consiglio di sospendere la festa. FEDORA (stupita) Perché? DE SIRIEX Un attentato! FEDORA Contro lo Czar? DE SIRIEX (porgendole il dispaccio) Leggete. FEDORA (leggendo) Quei maledetti! (il dispaccio passa di mano in mano. La costernazione si dipinge su tutti i volti.) DE SIRIEX (a Fedora, con intenzione baciandole la mano) I nichilisti! OLGA (prendendo il braccio di Boleslao, spensieratamente a Fedora) Che peccato! Il mio giro! FEDORA (quasi solennemente) Dio protegga lo Czar! (Gli invitati si congedano da Fedora. Molta confusione nel fondo. La Principessa stringe a tutti la mano. Le due sale si sfollano rapidamente. I servi spengono i lumi dei lampadar e dei doppieri. un cameriere tira un ampia cortina di velluto cupo tra le colonne che dividono l antisala dal gran salone, chiudendo così tutta l arcata. L antisala rimane illuminata da una lampada sola. Fedora ridiscende nell antisala, siede e resta pensosa. Ad un tratio si alza, apre la piccola scrivania Settecento e si mette a scrivere. Dopo essersi occupata per un po in questa maniera, si alza, va verso una porta al lato del salone, e chiama il detective russo.) FEDORA Gretch! (Egli compare sulla porta, e lei lo interroga nervosamente.) I vostri uomini? GRETCH (accennando all uscio donde è entrato) Sono là... FEDORA Bene! (ritorna alla scrivania, e ricomincia a scrivere) GRETCH (rispettosamente) Sempre ho seguito Loris Ipanoff. FEDORA (chiudendo la lettera) Dite! GRETCH (consultando il proprio taccuino) Stasera un uom sospetto, Giunto appena di Russia, gli recava una lettera del fratel Valeriano. FEDORA Il fratello? Anche lui! (riapre la lettera e vi aggiunge alcune parole) Valeriano... Null altro? GRETCH Nulla. FEDORA (chiude la lettera e la suggella) Ho la prova suprema... la confessione sua! GRETCH (meravigliato) Confessa il suo delitto? FEDORA Confessa! GRETCH Finalmente! FEDORA Egli sta per tornare. Voi scendete in giardino. Appena pronti, un segno! Io lo congederò. GRETCH E poscia? FEDORA (alteramente) Fate il vostro mestiere. Non un grido, non un singulto! GRETCH Abbiamo un bavaglio. FEDORA Alle foce della Senna vi attende la nave Elisabetta. È quello suolo russo. GRETCH Obbedirò, signora... O vivo o morto! FEDORA (porgendogli la lettera) Questa per l Ambasciata. Sia spedita all istante a Pietroburgo... GRETCH Forse al generale Jariskin? FEDORA D ogni cosa lo informo. GRETCH Sarà fatto, Eccellenza! FEDORA (in un sussurro improvviso) Silenzio... (va in fondo ad ascoltare) È lui! È lui! (a Gretch) Andate. (Gretch esce per dove è entrato. Come Loris compare all ingresso, Fedora, maestosamente in piedi vicino alla scrivania, gli punta contro un dito accusatore, e gli parla con il tono di chi siede in un tribunale.) FEDORA Loris Ipanoff, oggi lo Czar, nostro signore, venia atrocemente colpito, come un giorno Vladimiro Andrejevich, dai nichilisti... E voi siete di quelli! LORIS (stupito) lo? FEDORA Voi! LORIS È falso! FEDORA Ma perché l uccideste? LORIS (con fredda energia) Per una donna... FEDORA Una donna? LORIS La mia... FEDORA (soffocata dall emozione) La tua LORIS Mia moglie... FEDORA (smarrita) Dimmi tutto... LORIS (sedendo sul divanetto. Guardandolo quasi spaventata Fedora siede essa pure.) Mia madre, la mia vecchia madre, Solinga vive, Come in sogno di pace, Nel suo castel lontan. L ultimo april, vi accolse Una giovin lettrice, Una sirena bionda, Wanda era il nome suo fatal. FEDORA (soffocata) Wanda! LORIS Cedendo alle lusinghe, l amai beato. Ma la mia buona madre L ascosa vampa travide, e lunge volle l incantatrice. lo la raggiungo, l adduco al tempio, mia la proclamo davanti a Dio! M eran padrini due vecchi amici... FEDORA (interrompendolo) Vladimiro? LORIS Vladimiro. Nel segreto nostro asilo tanto assiduo egli si mostra che il sospetto m entra in core. (con crescente emozione) Un vespro, a Natale, partendo pel dolce castello paterno, sovvienmi d un dono promesso a mia madre. Risalgo in slitta, E ratto ritorno. A mezzo la via, Discesa dall uscio del nobile amico. ravviso la fante di Wanda. L inseguo. La donna vacilla, balbetta, confessa. Di Wanda un biglietto reco a Vladimiro, lo salgo egli è uscito. II servo mi lascia un istante. lo corro al tiretto e trovo... FEDORA (interrompendolo) La lettera infame? LORIS (continuando) Che dice "Ti attendo stasera, alle nove!" FEDORA (fissandolo quasi con spavento) lo mi domando ancora se chi mi parla sia l uomo più turpe o più infelice. LORIS (stupito) Come? FEDORA (con la voce piena di odio) Se tu mentissi? LORIS (alzandosi di scatto) Di me dubiti ancora? FEDORA Chi mi da la certezza? LORIS Lui stesso. FEDORA (incredula sempre) Vladimiro? LORIS Ecco la prova. (getta sulla tavola un pacco di lettere) Leggi! FEDORA (riconosce la scrittura di Vladimiro, legg) "Anima mia!" (fra sè, esterrefatta) La sua scrittura. (correndo con l occhio alla firma) "Vladimiro tuo che t adora" (guardando l acclusa fotografia da biglietto da visita) Il suo ritratto! Dunque è vero? LORIS (porgendole un altra lettera) Leggi! Ed era fidanzato! FEDORA (leggendo) Pensa alla mia fortuna" (fra sé) Alla fortuna sua! (prende la lettura) Colei che sposerò non sarà tua rivale la sola donna mia, sei tu, Wanda adorata!" (straccia la lettera) Vile! Vile! FEDORA, LORIS Vile! FEDORA (guardando il ritratto) Essere abbietto! Cuore di fango! (straccia il ritratto e se getta via i pezzi. poi, agitata fin quasi alla frenesia, fissa l attenzione su Loris.) Ed or narra il castigo... LORIS La fante mi svela l immondo ritrovo. All ora fissata vi penetro armato. Deserta è la prima stanzetta. Vi ascolto. Un onda di risa... Un onda di baci! FEDORA Avanti! LORIS II mio nome! Cieco di rabbia! Un urto alla porta e mi slancio. FEDORA (afferrando con le mani il tavolino) Avanti... avanti! LORIS Ella balza. lo l afferro, e l atterro. "Lascia quella donna" grida il vile. Mi rivolgo furibondo al vedermi armato ei s arma. Spara... al fianco mi ferisce... lo rispondo... ma l uccido. FEDORA (come un grido di gioia selvaggia) Ah! anche lei! LORIS (calmo) Ella fuggi... ma inferma cadde... langui... si spense. (fieramente) Ma chi m accusa? Chi dunque mi spia? Conosci tu gl infami? FEDORA (presto) Nulla io so! LORIS Vedi, io piango... ma, se piango, no, non è per la mia vita. A mia madre penso, e piango per il suo gran dolor. Non sarò nella mia casa a implorare il suo perdono, e quei dolci occhi morenti socchiuder non potrò! Vedi, io piango, ma, se piango, no, non è il piango mio viltà! FEDORA (dolcemente, con passione, tentando di consolarlo) Lascia che pianga io sola e pianga di vergogna pianga L infame accusa, pianga il profondo inganno. T avea creduto un vile schiavo dell odio altrui ed eri un forte, un nobile, un santo punitor. LORIS (sconsolatamente) Vana pietà! Vana pietà, se parti! lo patria e tetto e nome e madre più non ho! Vana, vana pietà! FEDORA Loris, non parto più, non parto più! Un altra madre tra le mie braccia avrai! LORIS (alzandosi, risoluto) Addio! (lontano fischio interno) FEDORA (fra sè) Il segnale! LORIS (dirigendosi all uscio di destra) Addio! a domani... FEDORA (sbarrandogli il passo) Dove ten vai? LORIS Rincaso... È tardi. FEDORA No, non partire! LORIS Perché? FEDORA (cercando di prendere tempo) Le spie che ti circondano? LORIS (sfiorandola mentre le passa accanto) lo non le temo! FEDORA (cercando ancora di prendere tempo) Ben io le temo! (tra sè) L uccideranno! LORIS Non vo recarti sventura... Addio... FEDORA (frapponendosi tra lui e l uscio) Ah! rimani! Ho paura. Tu corri a un agguato... Fors anche alla morte. LORIS (cercando di allontanarla) Diranno che sono il tuo amante! FEDORA (fissandolo amorosamente) Che importa? LORIS Se t amo! FEDORA Non m ami! LORIS Io t amo! FEDORA No, tu non m ami, non m ami! LORIS (abbracciandola con passione) Fedora, io t amo, il tuo sguardo m inebria! FEDORA Nè patria, Nè madre Rimpiangi per me? LORIS Più nulla! (Tranquillamente, senza togliere gli occhi da Loris, Fedora si sposta indietro verso la porta del salone, la tira, e la chiude a chiave.) Fedora, ti perdi! FEDORA Ti salvo! Ma ripeti ancor Che m ami... LORIS (avvicinandosi lentamente a lei, le mani tese, fissandola negli occhi) T adoro! FEDORA (con gioia profonda) E dunque, rimani! FEDORA, LORIS (avvicinandosi l uno all altra al centro della stanza, nella felicità più intensa) T amo! (Dopo quest ultima dichiarazione, i due amanti s incontrano in un abbraccio appassionato, mentre cala lentamente il sipario.) ATTO II (Ricevimento in casa della principessa Fedora Romazoff a Parigi. Un arcata, sorretta da snelle colonne, divide il Salone propriamente detto dall antisala, che serve da sfogatoio. Nel fondo si scorge l entrata d una serra a cristalli ricca di piante rare. Di là dall arcata, sopra un rialzo un pianoforte a coda intorno molte poltroncine. Quando si alza il sipario, vediamo che il ricevimento è in pieno svolgimento. Fedora dirige il servizio del thé, assistita dal conte Loris Ipanoff) OLGA (presentando Boleslao Lazinski agli invitati. È un bellissimo dammeno dai capelli biondi alla Liszt, ed è ovvio che sta facendo la corte ad Olga per raggiungere i propri fini. Lei è una farfalla madonna, che si prefigge il piacere come unico scopo della vita.) Signori, vi presento Lazinski. Basta il nome nevvero? (a Lazinski) Il dottor Boroff... Il barone Rouvel... ROUVEL (ironico) Felice! BOROFF (scientemente) Lusingato! OLGA Un esule, sapete. ROUVEL, BOROFF Come voi? OLGA Come me. Vedete, la politica é la mia passione. BOROFF (assecondandola) Davvero? OLGA (con entusiasmo) Come é bello il cospirar! ROUVEL (celiando) Vi cercano. OLGA (Infervorandosi) V ascondete. BOROFF (celiando) Vi arrestano. OLGA Fuggite. ROUVEL E vi ripigliano! (Tutti ridono.) FEDORA (tendendo la mano a De Siriex) Oh! II signor de Siriex.. . (a Loris con un sorriso) Vecchi amici di Russia. (a De Siriex) Ed ecco uno recente... Il conte Loris Ipanoff... (a Loris) II signor de Siriex, segretario degli Esteri. (De Siriex esce al sentir nominare Ipanoff, ma si riprende subito mentre Fedora gli offre una tazza di thé.) BOROFF Loris... (conduce Loris alla sinistra in modo che possono parlare in privato) LORIS Che vuoi? DE SIRIEX (a Fedora, con riferimento a Loris) Egli è qui? FEDORA Lo tengo. DE SIRIEX Come faceste? FEDORA Semplicemente. (A questo punto, le due conversazioni cominciano a sovrapposi musicalmente.) So ch è a Parigi; lo cerco, lo spio, lo adesco, l inebrio... BOROFF (a Loris, gravemente) Giurato avevi di non riporre piedi qui dentro. LORIS La cortesia! DE SIRIEX Ed egli? FEDORA E innamorato! Ignoto a tutti. BOROFF Mio Loris, del fulgido sguardo diffida. DE SIRIEX E il suo delitto? FEDORA Ignoto a tutti... (Le due conversazioni distinte - L una tra Fedora e De Siriex, l altra tra Loris e Boroff- procedono in questo brano concertato; tra poco vi si unisce una terza conversazione tra Olga e il Barone Rouvel) DE SIRIEX (a Fedora) Ed ora? LORIS (appassionatamente. A Boroff) L amo.. . FEDORA (A De Siriex) Aspetto... DE SIRIEX (a Fedora) Che mai? FEDORA (A De Siriex) La prova. DE SIRIEX (a Fedora) Come? BOROFF (A Loris) Questa notte io parto... Pensa a tua madre! FEDORA (A De Siriex) Dalla sua bocca. Oh! se lo fosse! Non l odio quanto dovrei... LORIS (A Boroff) L amo, l amo! DE SIRIEX (a Fedora) E se innocente? ROUVEL (ad Olga) Non comprendo... OLGA (spensieratamente. A Rouvel) Lo sono il capriccio leggiero, veloce, che invidia le rondini, e ignora il perché! DE SIRIEX (a Fedora) L amate? FEDORA (A De Siriex) Forse! BOROFF (A Loris) Sei vinto! Ti assista il ciel! DE SIRIEX (a Fedora) Se parla? FEDORA (A De Siriex) Senza pietà! LORIS (a Boroff) Forte io son! ROUVEL (ad Olga) Il vostro cuor. (Fedora e De Siriex risalgono parlando sempre.) OLGA (continuando a civettare con Rouvel) Lo son, io son lo sbadiglio molesto, tenace, che dissipa il bacio, che uccide la gioia, e ignora il perché! ROUVEL Voi siete un bisticcio! (galantemente a Fedora) Principessa, ci fate languir! FEDORA (sorridendo gravosamente) Ognuno porta la sua Croce. (toccandosi quella bizantina che le pende sol petto) Vedete, anch io! ROUVEL É un talismano? FEDORA (facendosi seria subitamente e indicando col dito un piccolo scompartimento nel ciondolo) In quest antica Croce, era una pia reliquia; io vi riposi un farmaco, che sana ogni malor... LORIS (con intenzione) Per voi o per gli amici? FEDORA (Sorridendo) Chi lo sa! LORIS (con un inchino) Grazie. ROUVEL, DE SIRIEX, BOROFF (ridendo) Grazie. OLGA (presentandolo a Fedora) Vi presento Lazinski, il maestro polacco, nipote e successore di Chopin... un poeta del pianoforte, un principe del sentimento, un mago... FEDORA (interrompendo Olga con un saluto a Boleslao) Vi applaudirem stasera? OLGA (con entusiasmo) Naturalmente! FEDORA Bene! (Mentre si allontanano Fedora e Loris, De Siriex e Boleslao offrono entrambi il braccio ad Olga, la quale, dopo alquante moine, si decide per quello di Boleslao) DE SIRIEX (tra l offeso e il galante, ad Olga, che si discosta a braccio di Boleslao) Cosacca! OLGA (attirando l attenzione degli invitati maschi allo scopo di fare una scenata) Miei signori, venite... M hanno offesa! ROUVEL (comicamente) Chi mai? BOROFF (comicamente) Chi mai? CORO Chi mai? OLGA II signor de Siriex. ROUVEL, BOROFF, CORO (con stupore) Lui? DE SIRIEX (piegandosi come un colpevole) lo stesso. OLGA (sempre comicamente) Osò chiamarmi cosacca! Ma perché? ROUVEL, BOROFF, CORO (sempre comicamente, a De Siriex) Risponda il reo! Risponda! DE SIRIEX (con motteggievo le eleganza, canta una canzone russa) La donna russa è femmina due volte, doppiamente adorabile ed ostil.. . Essa é la vera donna, d Eva la figlia vera, con le dolcezze e gl impeti, le audacie e le viltà, l ali e gli artigli, l estasi e le frodi, pronta a immolarsi e facile a tradir. Tutto il suo sesso è in lei, tutto l esser umano un altare, un abisso, un mistero! Angelo e serpe, zingara e regina, sol d oriente e gelo boreal! Ecco la donna russa, con le dolcezze e gl impeti, le audacie e le viltà, pronta a immolarsi e facile a tradir! Ecco la donna russa, (con un inchino galante ad Olga) ed ecco l ideal! BOROFF (a De Siriex) Il ritratto è preciso. ROUVEL (a De Siriex) Benché non troppo gaio... OLGA Evvia! Eccone un altro più somigliante ancor. Il Parigino é come il vino, il vino della vedova, la Vedova Clicquot. Fragrante e perfido, giocondo e gelido, ci fa girar la testa ed i garretti; ma il cuor? Il cuore? Ohibò! Acido e zucchero, vapore e spirito, ribolle, balza, crepita, gorgoglia, freme, e poi? e poi? passò! Farmaco biondo, tossico blando, fa troppo vano strepito, fa troppa spuma... perché? perché? Non so... Svanito il fumo, spenta l ebbrezza, resta il tedio, e l emicrania. Adunque? Dunque? Buon pro! II Parigino é come il vino della Vedova Clicquot! BOROFF Brava, Contessa! DE SIRIEX (inchinandosi) Toccato! ROUVEL (a Olga) Benissimo! OLGA (a Boleslao, investendolo quasi gelosamente) Finalmente! vi colgo... Con chi eravate? Cosa faceste? Rispondete! (Boleslao altro non fa che inchinarsi profondamente.) (Loris e Fedora rientrano dalla sinistra a braccetto. ella freddamente istigante, egli sempre più inebriato, parlando, passeggiano per l anticamera.) FEDORA Ma dunque, é amore? LORIS (con forza) Delirio. FEDORA (ironica) Che sperate? LORIS Tutto. FEDORA (fingendosi offesa) E s io t impedissi? LORIS Con qual dritto? FEDORA (insistendo nel fingere irritazione) Amarvi per forza or dunque dovrò? LORIS Amor ti vieta di non amar. La man tua lieve, che mi respinge, cerca la stretta della mia man; la tua pupilla esprime T amo! " se il labbro dice "Non t amerò!" BOROFF (rientrato dalla dritta, si accosta vivamente a Fedora e Loris, ed inchinandosi a Fedora) Principessa, se aveste ordini per la Russia... FEDORA Partite? BOROFF A mezzanotte. FEDORA Ed io domani. LORIS (con un grido soffocato) voi? BOROFF (a Fedora, inchinandosi) Ci rivedremo allora... FEDORA (porgendogli la destra) A Pietroburgo... BOROFF (dopo aver baciato la mano alla Principessa, a Loris tristemente, con un gesto di saluto) Addio! LORIS Addio! (a Fedora) Doman? FEDORA (con un sospiro subdolo) Lascio Parigi... LORIS Sciagurato! ed io seguirvi la non posso! FEDORA (come per consolarlo) Appena giunta, pregherò per voi perdono... LORIS Vana impresa! FEDORA (fissandolo intensamente) Perchè no? Che faceste? E cosa grave? LORIS (capo) Grave. FEDORA Dunque sei reo? LORIS No. FEDORA (con gioia) Innocente? LORIS D un delitto... (Fedora, ben decisa a carpire a Loris la verità, trovandosi presso il divanetto, con dolce violenza vi fa sedere Loris, e quindi siede al sul banco.) OLGA Principessa, Boleslao può cominciar? FEDORA (facendo con la mano un gesto di indifferenza, e non volendo essere disturbata) Cominci... (Lazinski si siede al pianoforte. Assicuratasi che non ci saranno altre interruzioni, Fedora si concentra sulla preda. Lei e Loris sono parzialmente nascosti olla vista degli altri invitati da un paravento ornamentale e un gruppo di palme in vaso.) FEDORA (sottovoce) Dimmi, dunque... Di ... che fu? LORIS (si guarda intorno per assicurarsi di non essere udito) Fu l accusa d aver teso un tranello a Vladimiro Andrejevich.. . FEDORA (rabbrividendo) E non corri a scolparti? LORIS Da suo padre? Contro tutti? FEDORA Se innocente sei davvero, crederà... (Lazinski comincia a suonare un notturno.) LORIS (tentennando il capo) Egli? (tutta questa scena a mezzavoce) FEDORA E tu qui propormi ardisci l amor tuo contaminato dal terribile sospetto... e il tuo nome... il turpe nome d un assassino! LORIS Innocente! FEDORA (con simulata passione) Prova, dunque, questa tua grande innocenza... e la gitta in taccia al mondo pel tuo onor, per l amor mio! (lo guarda con feroce ansietà affascinando Loris con la persona piegata e palpitante) Tu taci? Rispondi... rispondi! LORIS (con intensità) Fedora, m amate? FEDORA (affascinandolo sempre più) Si, t amo... t amo. Ma parla... parla. . . LORIS (dopo uno sforzo supremo, subito con voce spenta) Ebben... Si... l uccisi... FEDORA (sorgendo in piedi di scatto, inorridita) Eri tu? LORIS Fedora! FEDORA Assassino! (Nel salone tutti applaudiscono Lazinski, che a finito il notturno e é in procinto di iniziare il secondo brano.) LORIS T inganni! Tu ignori... FEDORA (sogghignando) Fu qualche disgrazia? LORIS Castigo! FEDORA Un agguato codardo? LORIS E che ne sai tu? FEDORA (fra sé) Nulla io so! (Loris si alza e manifesta chiaramente la propria intenzione di lasciare la festa.) Mi sfugge! (più forte) Ma dove ten vai? Vuoi, dunque, lasciarmi nel dubbio? LORIS (fermandosi, con grande tristezza) Che giova? Non m ami! T incuto ribrezzo! FEDORA (sforzandosi di sorridere) Rifletti... la prima sorpresa... LORIS (con un gesto disperato) Chiamarmi assassino potesti! FEDORA (accostandosi con mal repressa ripugnanza) Fu il grido del sangue. Ma poi, il cuore risponde chi sa? LORIS (con grande trasporto) Che sii benedetta! FEDORA (procurando di farlo un altra volta sedere) Ma dimmi... Perché l uccidesti? LORIS (resistendo) Parlare, in mezzo a una testa? Vo darti la prova... Domani... qui stesso... FEDORA (fermandolo) Stanotte! Rispondi... Verrai? LORIS Si, verrò... FEDORA (quasi amorosamente) Lo vedi! Non provo ribrezzo. LORIS (baciandole ardentemente la mano) Oh, grazie! Fra un ora? (s allontana rapidamente e scompare a sinistra. Fedora fa l atto di strapparsi rabbiosamente dalla mano l impronta del bacio) FEDORA (trucemente) Infame! Più non mi sfuggi! (Le signore circondano il concertista per complimentarlo) OLGA (con entusiasmo a una dama) Portentoso! ROUVEL (a De Siriex, astutamente) Strepitoso! DE SIRIEX (ridendo a Rouvel) Schiacciante! OLGA (giocondamente a Fedora) Si fanno quattro salti? FEDORA (distratta, e sempre intenta alla vendetta contra Loris) Veramente, è un po tardi. OLGA (chiedendo) Un altro giro? ROUVEL Il ballo è il cognac dell amor. (Olga prende il braccio di Lazinski, un generale offre Il suo a Fedora. Mentre le coppie si muovono verso la pista da ballo, un lacchè reca un dispaccio su d un vassoio a De Siriex, che lo apre in disparte e lo legge con crescente emozione.) DE SIRIEX (accostandosi rapidamente a Fedora) Principessa! Un dispaccio ufficiale. Vi consiglio di sospendere la festa. FEDORA (stupita) Perché? DE SIRIEX Un attentato! FEDORA Contro lo Czar? DE SIRIEX (porgendole il dispaccio) Leggete. FEDORA (leggendo) Quei maledetti! (il dispaccio passa di mano in mano. La costernazione si dipinge su tutti i volti.) DE SIRIEX (a Fedora, con intenzione baciandole la mano) I nichilisti! OLGA (prendendo il braccio di Boleslao, spensieratamente a Fedora) Che peccato! Il mio giro! FEDORA (quasi solennemente) Dio protegga lo Czar! (Gli invitati si congedano da Fedora. Molta confusione nel fondo. La Principessa stringe a tutti la mano. Le due sale si sfollano rapidamente. I servi spengono i lumi dei lampadar e dei doppieri. un cameriere tira un ampia cortina di velluto cupo tra le colonne che dividono l antisala dal gran salone, chiudendo così tutta l arcata. L antisala rimane illuminata da una lampada sola. Fedora ridiscende nell antisala, siede e resta pensosa. Ad un tratio si alza, apre la piccola scrivania Settecento e si mette a scrivere. Dopo essersi occupata per un po in questa maniera, si alza, va verso una porta al lato del salone, e chiama il detective russo.) FEDORA Gretch! (Egli compare sulla porta, e lei lo interroga nervosamente.) I vostri uomini? GRETCH (accennando all uscio donde è entrato) Sono là... FEDORA Bene! (ritorna alla scrivania, e ricomincia a scrivere) GRETCH (rispettosamente) Sempre ho seguito Loris Ipanoff. FEDORA (chiudendo la lettera) Dite! GRETCH (consultando il proprio taccuino) Stasera un uom sospetto, Giunto appena di Russia, gli recava una lettera del fratel Valeriano. FEDORA Il fratello? Anche lui! (riapre la lettera e vi aggiunge alcune parole) Valeriano... Null altro? GRETCH Nulla. FEDORA (chiude la lettera e la suggella) Ho la prova suprema... la confessione sua! GRETCH (meravigliato) Confessa il suo delitto? FEDORA Confessa! GRETCH Finalmente! FEDORA Egli sta per tornare. Voi scendete in giardino. Appena pronti, un segno! Io lo congederò. GRETCH E poscia? FEDORA (alteramente) Fate il vostro mestiere. Non un grido, non un singulto! GRETCH Abbiamo un bavaglio. FEDORA Alle foce della Senna vi attende la nave Elisabetta. È quello suolo russo. GRETCH Obbedirò, signora... O vivo o morto! FEDORA (porgendogli la lettera) Questa per l Ambasciata. Sia spedita all istante a Pietroburgo... GRETCH Forse al generale Jariskin? FEDORA D ogni cosa lo informo. GRETCH Sarà fatto, Eccellenza! FEDORA (in un sussurro improvviso) Silenzio... (va in fondo ad ascoltare) È lui! È lui! (a Gretch) Andate. (Gretch esce per dove è entrato. Come Loris compare all ingresso, Fedora, maestosamente in piedi vicino alla scrivania, gli punta contro un dito accusatore, e gli parla con il tono di chi siede in un tribunale.) FEDORA Loris Ipanoff, oggi lo Czar, nostro signore, venia atrocemente colpito, come un giorno Vladimiro Andrejevich, dai nichilisti... E voi siete di quelli! LORIS (stupito) lo? FEDORA Voi! LORIS È falso! FEDORA Ma perché l uccideste? LORIS (con fredda energia) Per una donna... FEDORA Una donna? LORIS La mia... FEDORA (soffocata dall emozione) La tua LORIS Mia moglie... FEDORA (smarrita) Dimmi tutto... LORIS (sedendo sul divanetto. Guardandolo quasi spaventata Fedora siede essa pure.) Mia madre, la mia vecchia madre, Solinga vive, Come in sogno di pace, Nel suo castel lontan. L ultimo april, vi accolse Una giovin lettrice, Una sirena bionda, Wanda era il nome suo fatal. FEDORA (soffocata) Wanda! LORIS Cedendo alle lusinghe, l amai beato. Ma la mia buona madre L ascosa vampa travide, e lunge volle l incantatrice. lo la raggiungo, l adduco al tempio, mia la proclamo davanti a Dio! M eran padrini due vecchi amici... FEDORA (interrompendolo) Vladimiro? LORIS Vladimiro. Nel segreto nostro asilo tanto assiduo egli si mostra che il sospetto m entra in core. (con crescente emozione) Un vespro, a Natale, partendo pel dolce castello paterno, sovvienmi d un dono promesso a mia madre. Risalgo in slitta, E ratto ritorno. A mezzo la via, Discesa dall uscio del nobile amico. ravviso la fante di Wanda. L inseguo. La donna vacilla, balbetta, confessa. Di Wanda un biglietto reco a Vladimiro, lo salgo egli è uscito. II servo mi lascia un istante. lo corro al tiretto e trovo... FEDORA (interrompendolo) La lettera infame? LORIS (continuando) Che dice "Ti attendo stasera, alle nove!" FEDORA (fissandolo quasi con spavento) lo mi domando ancora se chi mi parla sia l uomo più turpe o più infelice. LORIS (stupito) Come? FEDORA (con la voce piena di odio) Se tu mentissi? LORIS (alzandosi di scatto) Di me dubiti ancora? FEDORA Chi mi da la certezza? LORIS Lui stesso. FEDORA (incredula sempre) Vladimiro? LORIS Ecco la prova. (getta sulla tavola un pacco di lettere) Leggi! FEDORA (riconosce la scrittura di Vladimiro, legg) "Anima mia!" (fra sè, esterrefatta) La sua scrittura. (correndo con l occhio alla firma) "Vladimiro tuo che t adora" (guardando l acclusa fotografia da biglietto da visita) Il suo ritratto! Dunque è vero? LORIS (porgendole un altra lettera) Leggi! Ed era fidanzato! FEDORA (leggendo) Pensa alla mia fortuna" (fra sé) Alla fortuna sua! (prende la lettura) Colei che sposerò non sarà tua rivale la sola donna mia, sei tu, Wanda adorata!" (straccia la lettera) Vile! Vile! FEDORA, LORIS Vile! FEDORA (guardando il ritratto) Essere abbietto! Cuore di fango! (straccia il ritratto e se getta via i pezzi. poi, agitata fin quasi alla frenesia, fissa l attenzione su Loris.) Ed or narra il castigo... LORIS La fante mi svela l immondo ritrovo. All ora fissata vi penetro armato. Deserta è la prima stanzetta. Vi ascolto. Un onda di risa... Un onda di baci! FEDORA Avanti! LORIS II mio nome! Cieco di rabbia! Un urto alla porta e mi slancio. FEDORA (afferrando con le mani il tavolino) Avanti... avanti! LORIS Ella balza. lo l afferro, e l atterro. "Lascia quella donna" grida il vile. Mi rivolgo furibondo al vedermi armato ei s arma. Spara... al fianco mi ferisce... lo rispondo... ma l uccido. FEDORA (come un grido di gioia selvaggia) Ah! anche lei! LORIS (calmo) Ella fuggi... ma inferma cadde... langui... si spense. (fieramente) Ma chi m accusa? Chi dunque mi spia? Conosci tu gl infami? FEDORA (presto) Nulla io so! LORIS Vedi, io piango... ma, se piango, no, non è per la mia vita. A mia madre penso, e piango per il suo gran dolor. Non sarò nella mia casa a implorare il suo perdono, e quei dolci occhi morenti socchiuder non potrò! Vedi, io piango, ma, se piango, no, non è il piango mio viltà! FEDORA (dolcemente, con passione, tentando di consolarlo) Lascia che pianga io sola e pianga di vergogna pianga L infame accusa, pianga il profondo inganno. T avea creduto un vile schiavo dell odio altrui ed eri un forte, un nobile, un santo punitor. LORIS (sconsolatamente) Vana pietà! Vana pietà, se parti! lo patria e tetto e nome e madre più non ho! Vana, vana pietà! FEDORA Loris, non parto più, non parto più! Un altra madre tra le mie braccia avrai! LORIS (alzandosi, risoluto) Addio! (lontano fischio interno) FEDORA (fra sè) Il segnale! LORIS (dirigendosi all uscio di destra) Addio! a domani... FEDORA (sbarrandogli il passo) Dove ten vai? LORIS Rincaso... È tardi. FEDORA No, non partire! LORIS Perché? FEDORA (cercando di prendere tempo) Le spie che ti circondano? LORIS (sfiorandola mentre le passa accanto) lo non le temo! FEDORA (cercando ancora di prendere tempo) Ben io le temo! (tra sè) L uccideranno! LORIS Non vo recarti sventura... Addio... FEDORA (frapponendosi tra lui e l uscio) Ah! rimani! Ho paura. Tu corri a un agguato... Fors anche alla morte. LORIS (cercando di allontanarla) Diranno che sono il tuo amante! FEDORA (fissandolo amorosamente) Che importa? LORIS Se t amo! FEDORA Non m ami! LORIS Io t amo! FEDORA No, tu non m ami, non m ami! LORIS (abbracciandola con passione) Fedora, io t amo, il tuo sguardo m inebria! FEDORA Nè patria, Nè madre Rimpiangi per me? LORIS Più nulla! (Tranquillamente, senza togliere gli occhi da Loris, Fedora si sposta indietro verso la porta del salone, la tira, e la chiude a chiave.) Fedora, ti perdi! FEDORA Ti salvo! Ma ripeti ancor Che m ami... LORIS (avvicinandosi lentamente a lei, le mani tese, fissandola negli occhi) T adoro! FEDORA (con gioia profonda) E dunque, rimani! FEDORA, LORIS (avvicinandosi l uno all altra al centro della stanza, nella felicità più intensa) T amo! (Dopo quest ultima dichiarazione, i due amanti s incontrano in un abbraccio appassionato, mentre cala lentamente il sipario.) Giordano,Umberto/Fedora/III
https://w.atwiki.jp/oper/pages/3236.html
ATTO III La villa di Fedora nell Oberland. (Ampio giardino fiorito. Da una parte, l ingresso al giardino dello chalet di Fedora. Dietro una terrazza a balaustra, che dà sopra un vallone, donde si scorge in lontananza la cittadina di Thun in riva al piccolo lago. Nello sfondo le Alpi. All alzarsi del sipario, un gruppo di contadine passa cantando davanti allo chalet) CONTADINE Dice la capinera Vien primavera! e dice l alta neve II verno è breve! e dice la ghironda Destati, o bionda, e dice il vecchio monte Amami, o fonte! (Fedora viene dallo chalet e coglie fiori. Loris é con lei.) LORIS Quanto sei bella! FEDORA E tu sei buono tanto! (corre dall uno all altro cespo fiorito e si riempie la gonna rimboccata di fiori; indi li depone nel paniere sul tavolino.) Oh, che bel fior! Oh quanti! (a Loris, rendendosi conto che egli presta poca attenzione alle sue fatiche botaniche) Non ami, dunque, i fior? LORIS (con grande anima) Te sola io guardo, o tu mano fior, o fior perfetto, o fior di giovinezza, fior di passione, o fior dei fiori, o fior d amor! (si baciano lunghissimamente. Mentre lo sta facendo, entra la contessa Olga, di umore irritabile, e si ferma di botto.) OLGA Ancora! FEDORA, LORIS (sempre abbracciati, e guardandosi negli occhi) Sempre! OLGA Avete una gran fede! LORIS E voi? OLGA (teatralmente) Non credo più. Ho rinunciato al mondo! Tutto mi viene a noia! LORIS Che! la bella natura? OLGA (annoiata) Sempre lo stesso verde! sempre l azzurro istesso! gli stessi agnelli candidi! gli stessi bimbi sudici! la sinfonia dei grilli, il regno delle mosche! Cugino, grazie! Basta... LORIS Anche la bicicletta? OLGA Se amor ti allena, se amor ti guida, gioia dei muscoli! dei nervi ebbrezza! vola, precipita, scivola, sdrucciola, cadi, rialzati, ricadi ancor. Ma quando sola ti lascia amor, che gioia correre, se niun t insegue? Se niun ti regge, perché cader? Meglio, all antica, andar a pie. LORIS Cercate dunque un tandem. OLGA Non mi ci colgon più! (Suona un campanello elettrico.) FEDORA (sorpresa) Una visita? LORIS Io scappo. FEDORA Dove vai? LORIS Alla Posta. Attendo alcune lettere direttemi a Parigi. FEDORA Loris, ritorna presto. LORIS Subito. (ad Olga) A rivederci. (Accompagnato da Basil entra De Siriex, indossando un soprabito di Norfolk, calzoni alla zuava dello stesso tweed, e un berretto da cacciatore.) OLGA (lietamente) Chi vedo? De Siriex! FEDORA (lietamente) Oh, la bella sorpresa! (De Siriex bacia la mano a Fedora e ad Olga.) DE SIRIEX Son disceso all Albergo d Inghilterra... Odo parlar di voi. Salgo in biciclo... Chieggo, ricerco... Trovo... ed eccomi. FEDORA Siete molto gentile. OLGA (ironica) Un fior di cortesia! (Marka, la cameriera di Fedora, appare al someto della gradinata recando un servizio di thé. Olga sta fiutando i fiori colti da Fedora. De Siriex le si accosta, mentre Fedora versa il thé deposto da Marka sul tavolino.) DE SIRIEX (insinuante) E voi più non tubate? OLGA (facendosi fresco con un manipolo di fiori) Riposo. DE SIRIEX (con enfasi) E il grande artista? OLGA Lazinski? DE SIRIEX Boleslao! OLGA (con un sospiro) Ah, non me ne parlate! DE SIRIEX (stranito) Perché? OLGA (giungendo le mani) Amico mio, un altro disinganno! DE SIRIEX (con falsa pietà) Di già? OLGA È il mio destino! FEDORA (offrendo una tazza a De Siriex) La tazza dell arrivo? DE SIRIEX (fa un inchino) Come una volta in Russia.. . (Seduto, beve a centellini la tazza, tra Olga e Fedora, che gli offrono ciascuna dei dolci.) OLGA Era carino. DE SIRIEX (sorseggiando) Chi? OLGA Boleslao... DE SIRIEX (accettando da Olga una fetta di pone imburrato) Un vero arcangelo... FEDORA (ridendo) Fin troppo biondo... OLGA (con rimpianto) E delicato quanto una donna... DE SIRIEX (strizzando l occhio a Fedora, e chiaramente divertito dallo scherzo) Una mimosa! OLGA (infervorandosi) Ma un cuor di foco. FEDORA (ridendo sempre) L Etna! DE SIRIEX (masticando) L incendio... FEDORA (masticando) di Mosca! OLGA E poi geloso! FEDORA Otello! DE SIRIEX Jago! OLGA Dovunque volea seguirmi. FEDORA Un paggio! DE SIRIEX Un ussero! OLGA Leggeva sempre.. . DE SIRIEX Le vostre lettere! OLGA (stupita) Ve l hanno detto? DE SIRIEX (con uno sguardo divertito verso Fedora) No, l indovino... E allora? FEDORA E allora? OLGA Un giorno che lo sgridai, mi lasciò sola... FEDORA (tragicamente) Infame! DE SIRIEX (tragicamente) Mostro! OLGA E la dimane... DE SIRIEX Ricominciava? OLGA Era partito! DE SIRIEX (fingendo stupore, e avanzando questo parere come se esso potesse contribuire al comportamento di Lazinski) Suonava troppe fughe... FEDORA (perseverando vello scherzo) Di Bach. OLGA Più tardi seppi ch era a Ginevra. DE SIRIEX (finendo di bere ti thé) Ginevra? (facendosi serio) È grave! OLGA Grave... Perché? (Fedora, presa la tazza di De Siriex, va a deporta sul tavolino poi dispone i fiori nei vasi e nelle giardiniere. Frattanto De Siriex si è alzato e insiste nello scherzo.) DE SIRIEX (ad Olga, con intenzione) Contessa, siete forte? OLGA (fieramente) Io? son tutta d acciaio! DE SIRIEX Non cadrete in deliquio? OLGA (lavandosi la fronte con un fazzoletto inumidito in un bicchiere d acqua) Una doccia... Son pronta! DE SIRIEX (inchinandosi perfidamente) Allor, senza riguardi? Il maestro polacco, Nipote e successore di Chopin, il poeta del pianoforte, eccetera... (avvitandosi il monocolo) OLGA (impaziente) Su, sbrigatevi... avanti! DE SIRIEX Non sarebbe un agente... OLGA (colpita) Eh? DE SIRIEX (dolcemente) Segreto? OLGA (rabbrividendo tutta) Una spia? DE SIRIEX (sempre più machiavellico) Dall imperial governo al vostro fianco messa... OLGA (smarrita) Santo cielo! Perché? DE SIRIEX Per farvi chiacchierar! (Olga vacilla, si piega e cade riversa tra le braccia di De Siriex, il quale la depone sulla sedia vicina. Fedora mentre mette la sua boccettina di sali sotto le nari di Olga svenuta, De Siriex le sventola sul viso il fazzoletto.) DE SIRIEX (con eleganza e comicità facendole vento) Fatevi cor, Contessa! Quaggiù tutto finisce, e tutto ricomincia. Non è la prima volta, nè l ultima sarà. L amore è augel di passo sen viene per andarsene, sen va per ritornar. FEDORA (ad Olga) Passa? DE SIRIEX (a Olga) Passa? OLGA (alzandosi di scatto) È passata... (Tutti scoppiano a ridere.) Non parliamone più... Il meglio è cancellare questo bruto ricordo... DE SIRIEX (cogliendo la palla al balzo) Con un altro miglior... OLGA Per esempio? DE SIRIEX Che so? Un rapimento... OLGA Come? DE SIRIEX In bicicletta... OLGA (battendo le mani) Bravo! L idea è original! Corro a vestirmi... FEDORA (ridendo ancora, dietro Olga) Testolina sventata! DE SIRIEX (subitamente grave) Principessa, non son venuto qui per lei. FEDORA (colpita dal tono) Per me? DE SIRIEX L amate molto? FEDORA (con un sussulto) Loris? Più della vita! DE SIRIEX Siete dunque Felice? FEDORA Come in un sogno... DE SIRIEX (dolorosamente) Ebbene, io vengo a risvegliarvi... FEDORA (guardandolo stupita) Conte, mi fate quasi paura... DE SIRIEX Quel truce sgherro... FEDORA (interrompendolo) Jariskin? DE SIRIEX Lui! Cadde per L empia sua crudeltà... (movimento di Fedora) II vecchio tigre, mortogli il figlio, orrendamente era assetato d umano pianto, di sangue uman. Ad un suo cenno vien carcerato un baldo giovane qual nichilista, presunto complice dell assassinio di Vladimiro. (movimento di Fedora in cui l ansietà viene crescendo) Egli è gettato nella fortezza, la sulla Neva, ed une notte per l improvviso crescer del fiume, lento affogo. FEDORA (raccapricciando) Orrenda morte! (con ansia e terrore) Ed il suo nome? DE SIRIEX Valeriano Ipanoff... FEDORA (grido soffocato. Fedora si copregli occhi inorridita.) Cielo! Egli... il fratello di Loris? DE SIRIEX Si! (più sommessamente ancora) Alla tremenda nuova, la vecchia lor madre inferma... FEDORA (piegandosi tremante su De Siriex, con un rantolo) Morta? DE SIRIEX Di colpo! FEDORA (vacillando) Anche la madre! (schiacciata) Sua madre! DE SIRIEX (sommessamente) Si! FEDORA (smarrita, atterrita, l occhio fisso nel vuoto) Che feci! DE SIRIEX Che dite? FEDORA Son io che li uccisi! (Olga entra di corra nel giardino, pronta ad uscire per una gita in bicicletta. De Siriex cerca di deviare la sua attenzione da Fedora.) OLGA (pavoneggiandosi nel costume) Son pronta... Che vi sembro? DE SIRIEX (cercando di far buon viso al fatto che Olga ha scelto il momento peggiore) Deliziosa... OLGA Grazie... (va a staccare la sua bicicletta) Io vi sfido a raggiungermi. DE SIRIEX (forzando un sorriso) Siete così leggera! OLGA (vezzeggiando) Volete tre chilometri di vantaggio? DE SIRIEX E la posta? OLGA Un bacio. DE SIRIEX (facendo il difficile) Avara! OLGA (con una smorfia) Due? FEDORA (vedendo esitare De Siriex) Andate, andate pure. OLGA Ritornerem pel pranzo. DE SIRIEX Principessa, coraggio! OLGA Fedora, addio! FEDORA (con voce spenta) Addio! (Olga e De Siriex partono per la loro gitarella. Fedora resta seduta, soprappensiero. Il sole del pomeriggio comincia a calare, e un piccolo savoiardo si lente cantare in lontananza, accompagnandosi con la concertina.) PICCOLO SAVOIARDO La montanina mia... non torna ancor! FEDORA Dio di giustizia che col santo ciglio scruti le angoscie e noveri i rimorsi, Dio di pietà, che non ricusi ascolto a chi t implora per l altrui salute, non indulgere a me, che sono indegna, ma salva Loris, salva l amor mio! (Stravolta dal planto, a tutta prima non si avverte dell arrivo di Loris. Quando lo nota, si asciuga in fretta gli occhi e lo guarda timidamente. Egli cammina piano, evidentemente turbato.) Di già? LORIS Muta è mia madre, muto è il fratello... (Basilio entra con un fascio di giornali, di lettere e un telegramma su carta azzurra, li depone sulla tavola, indi esce. Loris sfoglia il pacchetto e apre il telegramma.) LORIS Ecco un dispaccio, È di mio fratello al certo... (guardando la firma) No, di Boroff! (leggendo) "Hai la grazia..." FEDORA (di soprassalto) La tua grazia? LORIS (con impeto di gioia) Si, la mia. O bianca madre, O buon fratello, O dolce casa abbandonata, O patria! Risalutarvi mi è concesso alfin! (a Fedora) E tu mi seguirai fino all altare. (Fedora non dice niente.) Ma, Fedora mia, tu taci? FEDORA (mestamente) Della sorte ancor diffido. LORIS (porge il dispaccio a Fedora che lo percorre febbrilmente. Con gioia) Boroff ieri era a Parigi; oggi stesso qui sarà. Forse é giunto. (fa per andar via) FEDORA Te ne vai? LORIS (tornando) Smemorato! Mi scordavo delle lettere... (Fedora ha già afferrato le tre lettere per nasconderle, ma Loris ritorna, e credendo che l abbia fatto per porgerle a lui, gliele ritoglie di mano lievemente, indi osservatone il francobollo ne lascia cadere due nel vassoio, e apre l ultima proveniente da Pietroburgo.) LORIS (riconoscendo il carattere) È di Boroff... Precedette questa lettera il dispaccio... (scorre la lettera poi si turba, ne legge saltuariamente alcuni brani ad alta voce. Mentre Fedora ascolta, il suo terrore aumenta visibilmente.) "Jariskin recò all Imperatore la prova trionfal del tuo delitto... la confession tua stessa insieme al nome dei complici..." (guardando in su, perplesso) I miei complici! Chi sono? (continuando a leggere e a commentare, con crescenti contusione e sconforto) Valeriano..." Mio fratello! Lui! Oh, quale infamia! (riprende la lettura senza notare il turbamento di Fedora) "Quella lettera e scritta da una russa dimorante a Parigi... Segnò col nome di battesimo; ma la scopriremo... Ti recherò la lettera" (a Fedora) Conoscerò la mia nemica alfin! (riprende la lettura in preda alla più cruda e crescente emozione) "Jariskin l arresto comandò di tuo fratello..." Valeriano arrestato! (Fedora è sorta in piedi convulsa Loris continua a leggere scorrendo rapidamente il resto della lettera.) "La fortezza... il fossato... nella notte... (con un urlo) affogato!" Mia madre! Mia madre! Madre mia! (cade tramortito sulla seggiola. Fedora corre a lui e lo circonda delle sue braccia. Si odono i suoi singhiozzi.) FEDORA Loris, mio Loris! Amor mio santo! (Loris sconsolatamente piange, Fedora lo bacia e gli asciuga gli occhi; indi scoraggiata si fascia cadere in ginocchio al suoi piedi, tergendosi gli occhi in silenzio) LORIS (tra le lagrime) Morti per me! Morti innocenti! (sorgendo di scatto) E quella donna! La maledetta spia, che mi segue sempre ovunque! Ma l avremo colei, per Dio! (Fedora balza in piedi e indietreggia spaventata. Calmo) Perché, Fedora, da me ti scosti? Oh! non lasciarmi... Sola mi resti... Dammi la mano... piangi con me! (Stanno i piedi un momento, uniti nel profondo dolore. BasilIO scende dal villino con un vassoio e lo presenta a Loris Fedora, più ratta, ne toglie un biglietto.) LORIS Boroff? FEDORA Lui! LORIS (di scatto, risolutamente) Fedora, quella donna è a Parigi... Partiam per rintracciarla... (con forza) O spia, la maschera le strapperò! FEDORA (cercando disperatamente una via di scampo) È, veramente, quella una spia? LORIS Tu la difendi? FEDORA (affettuosamente) Se quella sciagurata perdutamente avesse amato Vladimiro? Tu le uccidi il suo diletto. T odia; e l odio non perdona, e non ragiona amor. LORIS Ma che le avevan fatto Mia madre e mio fratello? FEDORA (pietosamente) Forse con te li piange, forse per essi prega. Nella sua cieca rabbia, nel suo fatale inganno, alle innocenti vittime la stolta non pensò! LORIS (sente un rumore nella strada e risale impaziente verso il fondo) Una carrozza! È Boroff. FEDORA (tremando tutta, fra sè) Dio! Lui! LORIS (ritornando) No, non ancora... FEDORA (supplichevole) Ascoltami! Se fosse pentita, o cuor generoso, pietà non avresti? LORIS (volendo sfuggirle) Pietà? No, giammai! FEDORA (lo trattiene e lo fa sedere, indi lo abbraccia abbandonandosi tutta su di lui. Con fervore) Se quell infelice qui stesse al tuoi piedi, di lagrime intrisa, languente, morente, perdono invocando, chiedendo pietà, gridandoti grazia, grazia! (con trasporto) Loris, io ben ti conosco, mio dolce, mio buono, mio grande fanciullo clemente saresti. Non dire di no... non dire di no. Dimmi che tu le perdoni. LORIS (alzandosi sdegnoso) Perdono? (Fedora lo guarda, facendo censo di si con la testa, con sguardo implorante. Ma egli stringe i due pugni e fa un ovvio gesto di violenza.) Dopo averla strozzata così... FEDORA (schiacciata, fra sè) Son perduta! LORIS (sentendo un nuovo rumore di carrozza che si avvicina, e alzandosi per andarvi incontro) Boroff... È lui! FEDORA (spaventata, corre al riparo dietro la tavola, mentre Loris si fa visiera della mano alle ciglia per meglio vedere. In atto disperato) M ucciderà! (ricordandosi di scatto) Ah, non lui! (si strappa dal collo la Croce bizantina, l apre vivamente e ne versa il contenuto nella sua tazza di thè) LORIS È qui, finalmente! (si slancia per uscire, ma senza muoversi dal posto Fedora lo ferma con un gesto) FEDORA Aspetta... Non ancora... te ne prego! LORIS (fermandosi stupito) Perché? FEDORA Una parola... l ultima... LORIS (accostandosi spazientito) Che vuoi? FEDORA Perdona quella donna. LORIS (con un ombra di sospetto) Ancora lei? FEDORA (cingendogli il collo) Fallo per me... ti supplico. LORIS (sciogliendosi a mezzo) Colei molto ti preme? FEDORA (spossata) Si. LORIS (tenendola afferrata per le mani) La conosci dunque? FEDORA Si. LORIS (incalzando) La conosci... ed osi? (la trae a sé violentemente, e la fissa negli occhi, esprimenti terrore e supplicazione insieme. Con un grido) Ah! L infame eri tu? FEDORA (rantolando) Pietà! Perdono! LORIS Sei tu che uccidesti mia madre e il fratello? FEDORA Pietà! LORIS (ferocemente) Per vendetta del tuo Vladimiro... FEDORA Pietà! LORIS ... del drudo tuo vile? FEDORA Ero pazza... LORIS Ed ecco il tuo amore, sirena da forca... spiarmi e tradirmi! FEDORA Ah, non è vero! LORIS Serpente, ti schiaccio... con l odio tuo insiem. FEDORA (grido disperato) Ah! non uccidermi! Guarda, è la morte! (Si stacca da lui, corre verso il carrello da thé e manda giù in fretta il contenuto velenoso della propria tazza. All ultimo sorso, getta via la tazza, e si stringe le mani alla gola con dolore. Boroff, introdotto da Basilio, entra rapidamente, inconsapevole dell accaduto.) LORIS (correndo verso di lui) Boroff... questa donna... il veleno... (Boroff, guarda Fedora e rientra di corsa in casa, per chiamare aiuto.) So tutto... Salvala... (Mentre Loris lancia grida frenetiche, Boroff compare sulla porta e dà alcune istruzioni a Basil, il quale parte di corsa. Marka accorre per aiutare la padrona, ma Fedora, lottando per mantenersi in piedi, dolcemente la spinge da parte.) FEDORA È vano! È vano! La morte è qui... (attraversa faticosamente la scena sorreggendosi ai mobili, e va a cadere con un rantolo al piedi di Loris) (supplichevole) Loris... Ed ora... perdonami! Io muoio... LORIS (Inginocchiatosi per raccogliere nelle braccia Fedora, egli guarda con disperazione Boroff, il quale osserva impotente) Non voglio che muoia, non voglio che muoia! Soccorrila, Boroff, in nome del ciel! OLGA (di dentro) Ho vinto la scommessa! (rientra saltellando, seguita da De Siriex, ma si ferma di colpo appena si rende conto di ciò che sta succedendo. Sta per correre da Fedora, ma De Siriex la trattiene dolcemente. Boroff, esaminata la Croce raccolta da terra, crolla il capo. Fedora avverte quest atto. Loris comincia a piangere.) FEDORA (sommessamente) Troppo tardi! Tutto tramonta... tutto dilegua... ma non rimpiango, Loris, la vita... L amore è ingiusto... buona è la morte! Vivente ancora, m hai maledetta... Forse, all estinta Perdonerai... (Mentre le ombre si allungano, il piccolo savoiardo si lente di nuovo cantare in lontananza.) PICCOLO SAVOIARDO La montanina mia... FEDORA (rabbrividendo tutta) Ho freddo... quanto freddo! Loris, riscaldami tu... (Loris la stringe al suo seno, sorridendo d amore, Fedora lo trae a sè, e lo guarda nel profondo degli occhi.) Vorrei... ancora un pò... del tuo amor... (vaneggiando) Ecco il sonno... la gran notte... (brancicando) Loris, dove sei? LORIS Son qui, vicino a te... (con anima) per darti il mio perdon... FEDORA Le tue labbra adorate... (Ella gli prende il capo con le mani tremanti e cerca con la bocca la sua.) T amo! (Con un tremito finale, ricade indietro, morta. Loris se la stringe al petto in un silenzio attonito. Boroff pone una mano consolante sulla spalla di Loris e si volge verso il fondo scena, in contemplazione dello strazio creato da questa situazione. Olga si appoggia, piangente, a De Siriex. Marka e Basil si inginocchiano e si fanno il segno della croce. Mentre il piccolo savoiardo lontano termina la propria canzone, il sipario cala piano sol quadro.) PICCOLO SAVOIARDO ... non torna più! ATTO III La villa di Fedora nell Oberland. (Ampio giardino fiorito. Da una parte, l ingresso al giardino dello chalet di Fedora. Dietro una terrazza a balaustra, che dà sopra un vallone, donde si scorge in lontananza la cittadina di Thun in riva al piccolo lago. Nello sfondo le Alpi. All alzarsi del sipario, un gruppo di contadine passa cantando davanti allo chalet) CONTADINE Dice la capinera Vien primavera! e dice l alta neve II verno è breve! e dice la ghironda Destati, o bionda, e dice il vecchio monte Amami, o fonte! (Fedora viene dallo chalet e coglie fiori. Loris é con lei.) LORIS Quanto sei bella! FEDORA E tu sei buono tanto! (corre dall uno all altro cespo fiorito e si riempie la gonna rimboccata di fiori; indi li depone nel paniere sul tavolino.) Oh, che bel fior! Oh quanti! (a Loris, rendendosi conto che egli presta poca attenzione alle sue fatiche botaniche) Non ami, dunque, i fior? LORIS (con grande anima) Te sola io guardo, o tu mano fior, o fior perfetto, o fior di giovinezza, fior di passione, o fior dei fiori, o fior d amor! (si baciano lunghissimamente. Mentre lo sta facendo, entra la contessa Olga, di umore irritabile, e si ferma di botto.) OLGA Ancora! FEDORA, LORIS (sempre abbracciati, e guardandosi negli occhi) Sempre! OLGA Avete una gran fede! LORIS E voi? OLGA (teatralmente) Non credo più. Ho rinunciato al mondo! Tutto mi viene a noia! LORIS Che! la bella natura? OLGA (annoiata) Sempre lo stesso verde! sempre l azzurro istesso! gli stessi agnelli candidi! gli stessi bimbi sudici! la sinfonia dei grilli, il regno delle mosche! Cugino, grazie! Basta... LORIS Anche la bicicletta? OLGA Se amor ti allena, se amor ti guida, gioia dei muscoli! dei nervi ebbrezza! vola, precipita, scivola, sdrucciola, cadi, rialzati, ricadi ancor. Ma quando sola ti lascia amor, che gioia correre, se niun t insegue? Se niun ti regge, perché cader? Meglio, all antica, andar a pie. LORIS Cercate dunque un tandem. OLGA Non mi ci colgon più! (Suona un campanello elettrico.) FEDORA (sorpresa) Una visita? LORIS Io scappo. FEDORA Dove vai? LORIS Alla Posta. Attendo alcune lettere direttemi a Parigi. FEDORA Loris, ritorna presto. LORIS Subito. (ad Olga) A rivederci. (Accompagnato da Basil entra De Siriex, indossando un soprabito di Norfolk, calzoni alla zuava dello stesso tweed, e un berretto da cacciatore.) OLGA (lietamente) Chi vedo? De Siriex! FEDORA (lietamente) Oh, la bella sorpresa! (De Siriex bacia la mano a Fedora e ad Olga.) DE SIRIEX Son disceso all Albergo d Inghilterra... Odo parlar di voi. Salgo in biciclo... Chieggo, ricerco... Trovo... ed eccomi. FEDORA Siete molto gentile. OLGA (ironica) Un fior di cortesia! (Marka, la cameriera di Fedora, appare al someto della gradinata recando un servizio di thé. Olga sta fiutando i fiori colti da Fedora. De Siriex le si accosta, mentre Fedora versa il thé deposto da Marka sul tavolino.) DE SIRIEX (insinuante) E voi più non tubate? OLGA (facendosi fresco con un manipolo di fiori) Riposo. DE SIRIEX (con enfasi) E il grande artista? OLGA Lazinski? DE SIRIEX Boleslao! OLGA (con un sospiro) Ah, non me ne parlate! DE SIRIEX (stranito) Perché? OLGA (giungendo le mani) Amico mio, un altro disinganno! DE SIRIEX (con falsa pietà) Di già? OLGA È il mio destino! FEDORA (offrendo una tazza a De Siriex) La tazza dell arrivo? DE SIRIEX (fa un inchino) Come una volta in Russia.. . (Seduto, beve a centellini la tazza, tra Olga e Fedora, che gli offrono ciascuna dei dolci.) OLGA Era carino. DE SIRIEX (sorseggiando) Chi? OLGA Boleslao... DE SIRIEX (accettando da Olga una fetta di pone imburrato) Un vero arcangelo... FEDORA (ridendo) Fin troppo biondo... OLGA (con rimpianto) E delicato quanto una donna... DE SIRIEX (strizzando l occhio a Fedora, e chiaramente divertito dallo scherzo) Una mimosa! OLGA (infervorandosi) Ma un cuor di foco. FEDORA (ridendo sempre) L Etna! DE SIRIEX (masticando) L incendio... FEDORA (masticando) di Mosca! OLGA E poi geloso! FEDORA Otello! DE SIRIEX Jago! OLGA Dovunque volea seguirmi. FEDORA Un paggio! DE SIRIEX Un ussero! OLGA Leggeva sempre.. . DE SIRIEX Le vostre lettere! OLGA (stupita) Ve l hanno detto? DE SIRIEX (con uno sguardo divertito verso Fedora) No, l indovino... E allora? FEDORA E allora? OLGA Un giorno che lo sgridai, mi lasciò sola... FEDORA (tragicamente) Infame! DE SIRIEX (tragicamente) Mostro! OLGA E la dimane... DE SIRIEX Ricominciava? OLGA Era partito! DE SIRIEX (fingendo stupore, e avanzando questo parere come se esso potesse contribuire al comportamento di Lazinski) Suonava troppe fughe... FEDORA (perseverando vello scherzo) Di Bach. OLGA Più tardi seppi ch era a Ginevra. DE SIRIEX (finendo di bere ti thé) Ginevra? (facendosi serio) È grave! OLGA Grave... Perché? (Fedora, presa la tazza di De Siriex, va a deporta sul tavolino poi dispone i fiori nei vasi e nelle giardiniere. Frattanto De Siriex si è alzato e insiste nello scherzo.) DE SIRIEX (ad Olga, con intenzione) Contessa, siete forte? OLGA (fieramente) Io? son tutta d acciaio! DE SIRIEX Non cadrete in deliquio? OLGA (lavandosi la fronte con un fazzoletto inumidito in un bicchiere d acqua) Una doccia... Son pronta! DE SIRIEX (inchinandosi perfidamente) Allor, senza riguardi? Il maestro polacco, Nipote e successore di Chopin, il poeta del pianoforte, eccetera... (avvitandosi il monocolo) OLGA (impaziente) Su, sbrigatevi... avanti! DE SIRIEX Non sarebbe un agente... OLGA (colpita) Eh? DE SIRIEX (dolcemente) Segreto? OLGA (rabbrividendo tutta) Una spia? DE SIRIEX (sempre più machiavellico) Dall imperial governo al vostro fianco messa... OLGA (smarrita) Santo cielo! Perché? DE SIRIEX Per farvi chiacchierar! (Olga vacilla, si piega e cade riversa tra le braccia di De Siriex, il quale la depone sulla sedia vicina. Fedora mentre mette la sua boccettina di sali sotto le nari di Olga svenuta, De Siriex le sventola sul viso il fazzoletto.) DE SIRIEX (con eleganza e comicità facendole vento) Fatevi cor, Contessa! Quaggiù tutto finisce, e tutto ricomincia. Non è la prima volta, nè l ultima sarà. L amore è augel di passo sen viene per andarsene, sen va per ritornar. FEDORA (ad Olga) Passa? DE SIRIEX (a Olga) Passa? OLGA (alzandosi di scatto) È passata... (Tutti scoppiano a ridere.) Non parliamone più... Il meglio è cancellare questo bruto ricordo... DE SIRIEX (cogliendo la palla al balzo) Con un altro miglior... OLGA Per esempio? DE SIRIEX Che so? Un rapimento... OLGA Come? DE SIRIEX In bicicletta... OLGA (battendo le mani) Bravo! L idea è original! Corro a vestirmi... FEDORA (ridendo ancora, dietro Olga) Testolina sventata! DE SIRIEX (subitamente grave) Principessa, non son venuto qui per lei. FEDORA (colpita dal tono) Per me? DE SIRIEX L amate molto? FEDORA (con un sussulto) Loris? Più della vita! DE SIRIEX Siete dunque Felice? FEDORA Come in un sogno... DE SIRIEX (dolorosamente) Ebbene, io vengo a risvegliarvi... FEDORA (guardandolo stupita) Conte, mi fate quasi paura... DE SIRIEX Quel truce sgherro... FEDORA (interrompendolo) Jariskin? DE SIRIEX Lui! Cadde per L empia sua crudeltà... (movimento di Fedora) II vecchio tigre, mortogli il figlio, orrendamente era assetato d umano pianto, di sangue uman. Ad un suo cenno vien carcerato un baldo giovane qual nichilista, presunto complice dell assassinio di Vladimiro. (movimento di Fedora in cui l ansietà viene crescendo) Egli è gettato nella fortezza, la sulla Neva, ed une notte per l improvviso crescer del fiume, lento affogo. FEDORA (raccapricciando) Orrenda morte! (con ansia e terrore) Ed il suo nome? DE SIRIEX Valeriano Ipanoff... FEDORA (grido soffocato. Fedora si copregli occhi inorridita.) Cielo! Egli... il fratello di Loris? DE SIRIEX Si! (più sommessamente ancora) Alla tremenda nuova, la vecchia lor madre inferma... FEDORA (piegandosi tremante su De Siriex, con un rantolo) Morta? DE SIRIEX Di colpo! FEDORA (vacillando) Anche la madre! (schiacciata) Sua madre! DE SIRIEX (sommessamente) Si! FEDORA (smarrita, atterrita, l occhio fisso nel vuoto) Che feci! DE SIRIEX Che dite? FEDORA Son io che li uccisi! (Olga entra di corra nel giardino, pronta ad uscire per una gita in bicicletta. De Siriex cerca di deviare la sua attenzione da Fedora.) OLGA (pavoneggiandosi nel costume) Son pronta... Che vi sembro? DE SIRIEX (cercando di far buon viso al fatto che Olga ha scelto il momento peggiore) Deliziosa... OLGA Grazie... (va a staccare la sua bicicletta) Io vi sfido a raggiungermi. DE SIRIEX (forzando un sorriso) Siete così leggera! OLGA (vezzeggiando) Volete tre chilometri di vantaggio? DE SIRIEX E la posta? OLGA Un bacio. DE SIRIEX (facendo il difficile) Avara! OLGA (con una smorfia) Due? FEDORA (vedendo esitare De Siriex) Andate, andate pure. OLGA Ritornerem pel pranzo. DE SIRIEX Principessa, coraggio! OLGA Fedora, addio! FEDORA (con voce spenta) Addio! (Olga e De Siriex partono per la loro gitarella. Fedora resta seduta, soprappensiero. Il sole del pomeriggio comincia a calare, e un piccolo savoiardo si lente cantare in lontananza, accompagnandosi con la concertina.) PICCOLO SAVOIARDO La montanina mia... non torna ancor! FEDORA Dio di giustizia che col santo ciglio scruti le angoscie e noveri i rimorsi, Dio di pietà, che non ricusi ascolto a chi t implora per l altrui salute, non indulgere a me, che sono indegna, ma salva Loris, salva l amor mio! (Stravolta dal planto, a tutta prima non si avverte dell arrivo di Loris. Quando lo nota, si asciuga in fretta gli occhi e lo guarda timidamente. Egli cammina piano, evidentemente turbato.) Di già? LORIS Muta è mia madre, muto è il fratello... (Basilio entra con un fascio di giornali, di lettere e un telegramma su carta azzurra, li depone sulla tavola, indi esce. Loris sfoglia il pacchetto e apre il telegramma.) LORIS Ecco un dispaccio, È di mio fratello al certo... (guardando la firma) No, di Boroff! (leggendo) "Hai la grazia..." FEDORA (di soprassalto) La tua grazia? LORIS (con impeto di gioia) Si, la mia. O bianca madre, O buon fratello, O dolce casa abbandonata, O patria! Risalutarvi mi è concesso alfin! (a Fedora) E tu mi seguirai fino all altare. (Fedora non dice niente.) Ma, Fedora mia, tu taci? FEDORA (mestamente) Della sorte ancor diffido. LORIS (porge il dispaccio a Fedora che lo percorre febbrilmente. Con gioia) Boroff ieri era a Parigi; oggi stesso qui sarà. Forse é giunto. (fa per andar via) FEDORA Te ne vai? LORIS (tornando) Smemorato! Mi scordavo delle lettere... (Fedora ha già afferrato le tre lettere per nasconderle, ma Loris ritorna, e credendo che l abbia fatto per porgerle a lui, gliele ritoglie di mano lievemente, indi osservatone il francobollo ne lascia cadere due nel vassoio, e apre l ultima proveniente da Pietroburgo.) LORIS (riconoscendo il carattere) È di Boroff... Precedette questa lettera il dispaccio... (scorre la lettera poi si turba, ne legge saltuariamente alcuni brani ad alta voce. Mentre Fedora ascolta, il suo terrore aumenta visibilmente.) "Jariskin recò all Imperatore la prova trionfal del tuo delitto... la confession tua stessa insieme al nome dei complici..." (guardando in su, perplesso) I miei complici! Chi sono? (continuando a leggere e a commentare, con crescenti contusione e sconforto) Valeriano..." Mio fratello! Lui! Oh, quale infamia! (riprende la lettura senza notare il turbamento di Fedora) "Quella lettera e scritta da una russa dimorante a Parigi... Segnò col nome di battesimo; ma la scopriremo... Ti recherò la lettera" (a Fedora) Conoscerò la mia nemica alfin! (riprende la lettura in preda alla più cruda e crescente emozione) "Jariskin l arresto comandò di tuo fratello..." Valeriano arrestato! (Fedora è sorta in piedi convulsa Loris continua a leggere scorrendo rapidamente il resto della lettera.) "La fortezza... il fossato... nella notte... (con un urlo) affogato!" Mia madre! Mia madre! Madre mia! (cade tramortito sulla seggiola. Fedora corre a lui e lo circonda delle sue braccia. Si odono i suoi singhiozzi.) FEDORA Loris, mio Loris! Amor mio santo! (Loris sconsolatamente piange, Fedora lo bacia e gli asciuga gli occhi; indi scoraggiata si fascia cadere in ginocchio al suoi piedi, tergendosi gli occhi in silenzio) LORIS (tra le lagrime) Morti per me! Morti innocenti! (sorgendo di scatto) E quella donna! La maledetta spia, che mi segue sempre ovunque! Ma l avremo colei, per Dio! (Fedora balza in piedi e indietreggia spaventata. Calmo) Perché, Fedora, da me ti scosti? Oh! non lasciarmi... Sola mi resti... Dammi la mano... piangi con me! (Stanno i piedi un momento, uniti nel profondo dolore. BasilIO scende dal villino con un vassoio e lo presenta a Loris Fedora, più ratta, ne toglie un biglietto.) LORIS Boroff? FEDORA Lui! LORIS (di scatto, risolutamente) Fedora, quella donna è a Parigi... Partiam per rintracciarla... (con forza) O spia, la maschera le strapperò! FEDORA (cercando disperatamente una via di scampo) È, veramente, quella una spia? LORIS Tu la difendi? FEDORA (affettuosamente) Se quella sciagurata perdutamente avesse amato Vladimiro? Tu le uccidi il suo diletto. T odia; e l odio non perdona, e non ragiona amor. LORIS Ma che le avevan fatto Mia madre e mio fratello? FEDORA (pietosamente) Forse con te li piange, forse per essi prega. Nella sua cieca rabbia, nel suo fatale inganno, alle innocenti vittime la stolta non pensò! LORIS (sente un rumore nella strada e risale impaziente verso il fondo) Una carrozza! È Boroff. FEDORA (tremando tutta, fra sè) Dio! Lui! LORIS (ritornando) No, non ancora... FEDORA (supplichevole) Ascoltami! Se fosse pentita, o cuor generoso, pietà non avresti? LORIS (volendo sfuggirle) Pietà? No, giammai! FEDORA (lo trattiene e lo fa sedere, indi lo abbraccia abbandonandosi tutta su di lui. Con fervore) Se quell infelice qui stesse al tuoi piedi, di lagrime intrisa, languente, morente, perdono invocando, chiedendo pietà, gridandoti grazia, grazia! (con trasporto) Loris, io ben ti conosco, mio dolce, mio buono, mio grande fanciullo clemente saresti. Non dire di no... non dire di no. Dimmi che tu le perdoni. LORIS (alzandosi sdegnoso) Perdono? (Fedora lo guarda, facendo censo di si con la testa, con sguardo implorante. Ma egli stringe i due pugni e fa un ovvio gesto di violenza.) Dopo averla strozzata così... FEDORA (schiacciata, fra sè) Son perduta! LORIS (sentendo un nuovo rumore di carrozza che si avvicina, e alzandosi per andarvi incontro) Boroff... È lui! FEDORA (spaventata, corre al riparo dietro la tavola, mentre Loris si fa visiera della mano alle ciglia per meglio vedere. In atto disperato) M ucciderà! (ricordandosi di scatto) Ah, non lui! (si strappa dal collo la Croce bizantina, l apre vivamente e ne versa il contenuto nella sua tazza di thè) LORIS È qui, finalmente! (si slancia per uscire, ma senza muoversi dal posto Fedora lo ferma con un gesto) FEDORA Aspetta... Non ancora... te ne prego! LORIS (fermandosi stupito) Perché? FEDORA Una parola... l ultima... LORIS (accostandosi spazientito) Che vuoi? FEDORA Perdona quella donna. LORIS (con un ombra di sospetto) Ancora lei? FEDORA (cingendogli il collo) Fallo per me... ti supplico. LORIS (sciogliendosi a mezzo) Colei molto ti preme? FEDORA (spossata) Si. LORIS (tenendola afferrata per le mani) La conosci dunque? FEDORA Si. LORIS (incalzando) La conosci... ed osi? (la trae a sé violentemente, e la fissa negli occhi, esprimenti terrore e supplicazione insieme. Con un grido) Ah! L infame eri tu? FEDORA (rantolando) Pietà! Perdono! LORIS Sei tu che uccidesti mia madre e il fratello? FEDORA Pietà! LORIS (ferocemente) Per vendetta del tuo Vladimiro... FEDORA Pietà! LORIS ... del drudo tuo vile? FEDORA Ero pazza... LORIS Ed ecco il tuo amore, sirena da forca... spiarmi e tradirmi! FEDORA Ah, non è vero! LORIS Serpente, ti schiaccio... con l odio tuo insiem. FEDORA (grido disperato) Ah! non uccidermi! Guarda, è la morte! (Si stacca da lui, corre verso il carrello da thé e manda giù in fretta il contenuto velenoso della propria tazza. All ultimo sorso, getta via la tazza, e si stringe le mani alla gola con dolore. Boroff, introdotto da Basilio, entra rapidamente, inconsapevole dell accaduto.) LORIS (correndo verso di lui) Boroff... questa donna... il veleno... (Boroff, guarda Fedora e rientra di corsa in casa, per chiamare aiuto.) So tutto... Salvala... (Mentre Loris lancia grida frenetiche, Boroff compare sulla porta e dà alcune istruzioni a Basil, il quale parte di corsa. Marka accorre per aiutare la padrona, ma Fedora, lottando per mantenersi in piedi, dolcemente la spinge da parte.) FEDORA È vano! È vano! La morte è qui... (attraversa faticosamente la scena sorreggendosi ai mobili, e va a cadere con un rantolo al piedi di Loris) (supplichevole) Loris... Ed ora... perdonami! Io muoio... LORIS (Inginocchiatosi per raccogliere nelle braccia Fedora, egli guarda con disperazione Boroff, il quale osserva impotente) Non voglio che muoia, non voglio che muoia! Soccorrila, Boroff, in nome del ciel! OLGA (di dentro) Ho vinto la scommessa! (rientra saltellando, seguita da De Siriex, ma si ferma di colpo appena si rende conto di ciò che sta succedendo. Sta per correre da Fedora, ma De Siriex la trattiene dolcemente. Boroff, esaminata la Croce raccolta da terra, crolla il capo. Fedora avverte quest atto. Loris comincia a piangere.) FEDORA (sommessamente) Troppo tardi! Tutto tramonta... tutto dilegua... ma non rimpiango, Loris, la vita... L amore è ingiusto... buona è la morte! Vivente ancora, m hai maledetta... Forse, all estinta Perdonerai... (Mentre le ombre si allungano, il piccolo savoiardo si lente di nuovo cantare in lontananza.) PICCOLO SAVOIARDO La montanina mia... FEDORA (rabbrividendo tutta) Ho freddo... quanto freddo! Loris, riscaldami tu... (Loris la stringe al suo seno, sorridendo d amore, Fedora lo trae a sè, e lo guarda nel profondo degli occhi.) Vorrei... ancora un pò... del tuo amor... (vaneggiando) Ecco il sonno... la gran notte... (brancicando) Loris, dove sei? LORIS Son qui, vicino a te... (con anima) per darti il mio perdon... FEDORA Le tue labbra adorate... (Ella gli prende il capo con le mani tremanti e cerca con la bocca la sua.) T amo! (Con un tremito finale, ricade indietro, morta. Loris se la stringe al petto in un silenzio attonito. Boroff pone una mano consolante sulla spalla di Loris e si volge verso il fondo scena, in contemplazione dello strazio creato da questa situazione. Olga si appoggia, piangente, a De Siriex. Marka e Basil si inginocchiano e si fanno il segno della croce. Mentre il piccolo savoiardo lontano termina la propria canzone, il sipario cala piano sol quadro.) PICCOLO SAVOIARDO ... non torna più! Giordano,Umberto/Fedora
https://w.atwiki.jp/aerocats/pages/36.html
コマンドの使い方を探る/以下の全ファイルから「miconapl」文字列を探す $PLAYDATAを調べる $SSPD_NEWを調べる まとめファンの制御 ブザーの制御 LEDの制御 温度の管理 コマンドの使い方を探る 玄箱PROに組み込まれた各種装置を論理的に操作するのはCPUである88F5182だが、実際に直接制御しているのはμPD78F0500だ。 そして88F5182がμPD78F0500を制御するために使用しているのがこのmiconaplコマンドなのだが、このコマンドはプログラムでありソースは公開されていない。 詳しい使い方を知るためにはmiconaplコマンドを使用しているスクリプトを調べればいい。 /以下の全ファイルから「miconapl」文字列を探す findコマンドでファイル形式のものを検索し、その中身にmiconaplという記述があればそれを出力する。 ~ # find / -type f | xargs grep -i miconapl /etc/init.d/[[rcS]] miconapl -b -a boot_end /etc/init.d/bootcomplete.sh /usr/local/sbin/miconapl -b -a boot_end /etc/init.d/FanController.sh /usr/local/sbin/miconapl -a fan_set_speed stop /etc/init.d/shutdown_start.sh miconapl -a bz_on button /etc/init.d/shutdown_start.sh miconapl -a shutdown_wait /etc/init.d/reboot_start.sh miconapl -a bz_on button /etc/init.d/reboot_start.sh miconapl -a reboot grep /sys/class/scsi_host/host1/scan Permission denied grep /sys/class/scsi_host/host0/scan Permission denied grep /sys/bus/pci/drivers/uhci_hcd/new_id Permission denied grep /sys/bus/pci/drivers/ohci_hcd/new_id Permission denied grep /sys/bus/pci/drivers/ehci_hcd/new_id Permission denied grep /sys/bus/pci/drivers/mvSata/new_id Permission denied grep /sys/bus/pci/drivers/sk98lin/new_id Permission denied grep /sys/bus/pci/drivers/serial/new_id Permission denied grep /sys/bus/pci/drivers/tpm_atmel/new_id Permission denied grep /sys/devices/system/leds/leds0/event Permission denied grep /sys/devices/platform/host0/target0 0 0/0 0 0 0/delete Permission denied grep /sys/devices/platform/host0/target0 0 0/0 0 0 0/rescan Permission denied /usr/local/bin/[[kuro_lib]] MICONAPL=/usr/local/sbin/miconapl /usr/local/bin/[[KeventHandller.sh]] INT_DETAIL=`$MICONAPL -a int_get_switch_status |grep "int=" |sed -e "s/int=//"` /usr/local/bin/[[PlayBeep.sh]] miconapl -a bz_melody ${PLAYDATA} /usr/local/bin/[[InitDisk1.sh]] miconapl -a led_set_cpu_mcon diag /usr/local/bin/InitDisk1.sh miconapl -a led_set_on_off diag /usr/local/bin/InitDisk1.sh miconapl -a led_set_brink diag /usr/local/bin/InitDisk1.sh miconapl -a bz_on on3off3 /usr/local/bin/InitDisk1.sh miconapl -a bz_on /usr/local/bin/InitDisk1.sh miconapl -a led_set_brink off /usr/local/bin/InitDisk1.sh miconapl -a led_set_on_off off /usr/local/bin/InitDisk1.sh miconapl -a led_set_cpu_mcon off /usr/local/bin/InitDisk1.sh miconapl -a led_set_code_information 28 /usr/local/bin/InitDisk1.sh miconapl -a bz_on button /usr/local/bin/InitDisk1.sh miconapl -a led_set_code_information clear /usr/local/sbin/[[Fand]] miconapl -a fan_set_speed full /usr/local/sbin/Fand TEMP=`miconapl -a temp_get|grep temp=| sed -e "s/.*=//"` /usr/local/sbin/Fand SPD=`miconapl -a fan_get_speed|grep fan_rpm=|sed -e "s/.*=//"` /usr/local/sbin/Fand SSPD=`miconapl -a fan_set_speed|grep fan_speed=|sed -e "s/.*=//"` /usr/local/sbin/Fand miconapl -a fan_set_speed ${SSPD_NEW} /usr/local/sbin/miconapl /var/run/miconapl.pid /usr/local/sbin/miconapl /var/log/miconapllog.txt /usr/local/sbin/miconapl Usage miconapl ver.%s(%s) OPTION /usr/local/sbin/miconapl /etc/miconapl.conf /usr/local/sbin/miconapl miconapl already running /usr/local/sbin/miconapl /var/lock/miconapl /usr/local/sbin/miconapl miconapl giveup /usr/local/sbin/miconapl #[miconapl.%s] ~ # ここまでで出てきたのは miconapl -b -a boot_end miconapl -a fan_set_speed stop miconapl -a bz_on button miconapl -a shutdown_wait miconapl -a reboot $MICONAPL -a int_get_switch_status miconapl -a bz_melody ${PLAYDATA} miconapl -a led_set_cpu_mcon diag miconapl -a led_set_on_off diag miconapl -a led_set_brink diag miconapl -a bz_on on3off3 miconapl -a bz_on miconapl -a led_set_brink off miconapl -a led_set_on_off off miconapl -a led_set_cpu_mcon off miconapl -a led_set_code_information 28 miconapl -a led_set_code_information clear miconapl -a temp_get miconapl -a fan_get_speed miconapl -a fan_set_speed ${SSPD_NEW} など。 引数らしき要素を簡単にまとめると miconapl -b -a boot_end miconapl -a fan_set_speed stop|${SSPD_NEW} miconapl -a bz_on button|on3off3 miconapl -a shutdown_wait miconapl -a reboot miconapl -a int_get_switch_status miconapl -a bz_melody ${PLAYDATA} miconapl -a led_set_cpu_mcon diag|off miconapl -a led_set_on_off diag|off miconapl -a led_set_brink diag|off miconapl -a led_set_code_information 28|clear miconapl -a temp_get miconapl -a fan_get_speed となる。実際に試してみるのが一番だが、${PLAYDATA}と${SSPD_NEW}という変数は個別に調べる必要がある。 ${PLAYDATA}を調べる ${PLAYDATA}を調べるため、/usr/local/bin/PlayBeep.shを見てみる。 ~ # cat /usr/local/bin/PlayBeep.sh #!/bin/sh if [ -f "$1" ] ; then TEMPO=`grep "TEMPO=" $1|sed -e "s/TEMPO=//"` MELODY=`grep -v "TEMPO=" $1` PLAYDATA="${TEMPO} ${MELODY}" else MELODY=`echo $*| sed -e "s/$0//"` PLAYDATA=${MELODY} fi miconapl -a bz_melody ${PLAYDATA} ~ # miconapl -a bz_melodyのあとに「TEMPO」と「MELODY」が続くということがわかる。 このスクリプトそのものの詳細は「PlayBeep.sh」で説明する。 同様に「TEMPO」で検索すると/usr/local/music/SW_ON.mscがヒットし、中を見ると ~ # cat /usr/local/music/SW_ON.msc TEMPO=30 b4 b5 b4 b6 とある。 TEMPOは数字で示しMELODYは「b4 b5 b4 b6」というように音程とオクターブの組み合わせの羅列らしい。 まともに「ドレミファソラシド」と演奏させるには ~ # miconapl -b -a bz_melody 120 c3 d3 e3 f3 g3 a3 b4 c4 というようにB(シ)をキーとして組み立てればうまくいく。 ${SSPD_NEW}を調べる 次に/usr/local/sbin/Fandを覗いてみる。 ~ # cat /usr/local/sbin/Fand #!/bin/sh CONF_FILE=/etc/fan.prof miconapl -a fan_set_speed full while do while do sleep 60 TEMP=`miconapl -a temp_get|grep temp=| sed -e "s/.*=//"` SPD=`miconapl -a fan_get_speed|grep fan_rpm=|sed -e "s/.*=//"` SSPD=`miconapl -a fan_set_speed|grep fan_speed=|sed -e "s/.*=//"` if [ -f ${CONF_FILE} ] ; then L_LIMIT=`grep ${SSPD} ${CONF_FILE}| awk '{print $2}'` H_LIMIT=`grep ${SSPD} ${CONF_FILE}| awk '{print $3}'` if [ "${TEMP}" -lt "${L_LIMIT}" ] ; then DIRECT=DOWN elif [ "${TEMP}" -gt "${H_LIMIT}" ] ; then DIRECT=UP else DIRECT=NO fi if [ "${DIRECT}" = "DOWN" -a "${SSPD}" = "slow" ] ; then SSPD_NEW=stop elif [ "${DIRECT}" = "DOWN" -a "${SSPD}" = "fast" -o "${DIRECT}" = "UP" -a "${SSPD}" = "stop" ] ; then SSPD_NEW=slow elif [ "${DIRECT}" = "DOWN" -a "${SSPD}" = "full" -o "${DIRECT}" = "UP" -a "${SSPD}" = "slow" ] ; then SSPD_NEW=fast elif [ "${DIRECT}" = "UP" -a "${SSPD}" = "fast" ] ; then SSPD_NEW=full else SSPD_NEW=${SSPD} fi miconapl -a fan_set_speed ${SSPD_NEW} fi done done ~ # こちらもスクリプトそのものはFandで説明するが、${SSPD_NEW}に当てはまる値としてはstop、slow、fast、fullの4種類あるようだ。 まとめ ファンの制御 miconapl -a fan_set_speed stop|slow|fast|full ファンの回転スピードを停止|微速|中速|最速と変更する。引数をつけずmiconapl -a fan_set_speedとした場合、ファンのスピード状態を表示する miconapl -a fan_get_speed ファンの回転スピードを表示する ブザーの制御 miconapl -a bz_on button|on3off3 ブザーをピッと鳴らす|ピッピッピッ・・と鳴らす miconapl -a bz_melody テンポ メロディ メロディ ・・ 指定したテンポ(メロディを4/4とするなら250あたりで楽譜上の120程度)とメロディ(音階『b c cm d dm e f fm g gm a am』とオクターブ1~6(オクターブの始まり音はb)の組み合わせ)でブザーを鳴らす LEDの制御 miconapl -a led_set_on_off diag|off エラーLEDの制御開始|停止をする。 miconapl -a led_set_cpu_mcon diag|off エラーLEDを点灯|消灯させる。事前にmiconapl -a led_set_on_off diagが必要 miconapl -a led_set_brink diag|off エラーLEDを点滅|点灯させる。事前にmiconapl -a led_set_cpu_mcon diagが必要 温度の管理 miconapl -a temp_get 88F5182の温度を表示。HDDや電源ユニットの温度ではない
https://w.atwiki.jp/we_hate_sunshine/pages/147.html
Win8.1Pro + Hyper-V + Fedora Hyper-Vの上でFedora動かしてみてるんだけど、フルスクリーンにできない! とりあえず、以下のサイトのやり方でできたのでメモ。 J-Linuxer [Fedora19]XRDPでリモートデスクトップ http //jlinuxer.dip.jp/?p=1100? もうちょい速ければいいんだけどね。仕方ない。
https://w.atwiki.jp/oper/pages/3234.html
ATTO I (Pietroburgo d inverno, in casa del Conte Vladimiro Andrejevich, Capitano della Guardia. Salotto ottagonale elegantissimo nello stile del tardo Ottocento. Desire, il cameriere del Conte, e Nicola seduti al tavolino, giocano a domino. Sergio e due altri staffieri in livrea seguono in piedi la partita. Dimitri, sprofondato nel seggiolone, dorme profondamente) DESIRE (giuocando) Quattro! NICOLA Sei! DESIRE Doppio zero! NICOLA Vittoria! DESIRE (alzandosi) N ho abbastanza! (a Sergio) Da bere! SERGIO (indicando la pendola) Non è tardi? DESIRE (versando parecchi bicchieri di vino) Nessun timor! Il Conte rincaserà col sole. É l ultima sua notte di libertà. Domani prende moglie... SERGIO, NICOLA (stupiti) Di già! DESIRE (con intenzione) La Principessa Fedora Romazoff, quella vedova... ha fretta. SERGIO, NICOLA Ricca? DESIRE Passabilmente... quattordici milioni! SERGIO, NICOLA (togliendosi il berretto) Salute! DESIRE Era tempo! II Conte é un capo scarico! Le donnine... SERGIO Le carte... NICOLA Le bottiglie... DESIRE I cavalli... DESIRE, SERGIO, NICOLA Gli ebrei... DESIRE Si stava freschi! SERGIO, NICOLA Si stava freschi! DESIRE, SERGIO, NICOLA Ed or siam salvi! (alzando i bicchieri) DESIRE Al padrone! SERGIO Alta sposa! NICOLA Alta dote! DESIRE, SERGIO, NICOLA A noi! (Un campanello elettrico suona rumorosamente nell ingresso.) DESIRE (ascoltando) Silenzio! SERGIO, NICOLA È il Capitano! DESIRE No! SERGIO (corre a spiare; ricomparendo; vivamente) La Principessa! DESIRE (scuotendo Dimitri) Su! Svegliati, poltrone! (Gli uomini corrono di qua e di là, cercando freneticamente di mettere riparo al disordine che hanno creato durante le parecchie ore di baldoria. Sergio e Nicola poi scappano dalla stanza, lasciando Desire ad accogliere la principessa, arrivata d improvviso. Con un aria regale che nasconde a malapena l emozione, entra Fedora seguita da Dimitri, ancora un po assonnato. La principessa è una visione di bellezza imperiale, avvolta in una pelliccia che mette in splendido a salto i gioielli scintillanti della toilette de sera. Desire la saluta con un profondo inchino.) FEDORA Assente è il Capitan? DESIRE (ossequioso) Non tornò! FEDORA (turbata) Lungamente l attesi... DESIRE (a Dimitri) Corri al Circolo! DIMITRI (inchinandosi, esce di corsa dal fondo) Corro, Eccellenza... FEDORA (un po imbarazzata) Rigida `è assai la sera. (Desire attizza il fuoco. Fedora guarda intorno curiosa; tra sé) Quanti fior! Quanti ninnoli deliziosi! È questo il suo salotto.. E quella? DESIRE La camera da letto. FEDORA (sopra una mensola è una fotografia in un astuccio la prende e la bacia) Ed ecco il suo ritratto... O grandi occhi lucenti di fede! O vasta fronte di me pensosa! O schiette labbra! O riso ammaliator! L effluvio qui respiro Dei dolci suoi pensieri Ascolto qui gli appelli Del labbro suo fedel. E già un ignota ebbrezza Mi turba... Ah! Sento che qui Comincia un altra vita in me. DIMITRI (trafelato, ma gaio) Signora, è qui la slitta del padron! FEDORA (con un grido di gioia) Finalmente! (gli getta un portamonete) (Gretch, un ufficiale di Polizia, entra bruscamente. De Siriex, il diplomatico, lo segue con due portatori che trasportano Vladimiro ferito.) GRETCH (a Desire stupefatto) La camera del conte! DESIRE (additandola senza capire) La! (esce vivamente insieme al due poliziotti) FEDORA (la quale stava guardando dalla parte opposta alla porta. Si volta, vede ciò che è successo e lancia un grido di terrore) Vladimiro! GRETCH Ferito! FEDORA Ah! Vladimiro! (corre nella camera da letto, di cui richiude l uscio. Ivan un agente di polizia, viene a deporre sulla scrivania una rivoltella e un portafoglio. De Siriex osserva da un angolo.) GRETCH (a mezza voce, a Desire, che rientra dal fondo, additando Fedora) Quella donna chi è? DESIRE (desolato) Fedora Romazoff! GRETCH (sorpresa) La Principessa? DESIRE Si! (Loreck, un chirurgo, entra frettolosamente con un assistente.) GRETCH (a Loreck) Dottore! LORECK Una disgrazia? GRETCH Un assassinio... LORECK (esterrefatto) Il Conte? GRETCH Il Conte! (L assistente prende dalle mani d Ivan la busto chirurgica e un ampolla.) LORECK Dov è? GRETCH (Indicando la camera da letto) La... FEDORA (comparisce per la portiera) Un medico, in nome di Dio! LORECK (prendendo la busto portatagli dall assistente) Eccomi! (Mentre Fedora, Loreck e il suo assistente entrano nella camera da letto, Gretch si avverte di De Siriex, il quale é stato appoggiato al camino a guardare gli sviluppi. Con garbo, ma senza mai dimenticare il proprio dovere di poliziotto, Gretch si rivolge al diplomatico in tono pacato.) GRETCH Il signore? DE SIRIEX (anche a mezza voce) Giovanni de Siriex.. . (Gretch comincia a scrivere sul taccuino, e Fedora compare nella porta della camera da letto, gridando ordini.) FEDORA Acqua! Presto! DE SIRIEX ... addetto all Ambasciata di Francia... GRETCH (scrivendo, dopo un inchino) La ringrazio. (Desire e Ivan passano vello spogliatoio il cui uscio rimane aperto. si vedono prendere una brocca, un catino, delle spugne, dei pannolini, porgendoli a Fedora attraverso la porta di comunicazione.) LORECK (rientra corre alla scrivania e si mette a scrivere in fretta senza sedere) Dal farmacista... E subito un prete... (Dando un foglio all agente che s inchina e parte per il fondo, Loreck s avvia di nuovo alla camera di Vladimiro, e s incontra in Fedora che a lui ritorna ansiosa.) FEDORA (febbrilmente) Ebbene? LORECK (tentando di sfuggirle) Grave. FEDORA (trattenendolo con ansia) lo que vi prego, come si prega Iddio (supplichevole) salvate l amor mio, salvate la sua vital (Entra dal fondo il dottor Müller. Loreck, felice di liberasse per un momento dalla principesca isterica, saluta calorosamente il collega.) LORECK Caro dottor, venite! (Mentre entrano nella camera da letto, Fedora afferra la mano di Loreck.) FEDORA Lasciate che vi segua... (seguirendoli) LORECK (chiudendole lentamente la porta in faccia) Al contrario, eccellenza! FEDORA (con esaltazione) Sono forte... ho coraggio... (con voce di piango) Non piango più... Vedete... LORECK Vi chiamerem tra breve... (Riesce a chiudere la porta. Fedora lo segue collo sguardo atterrita, poi si lascia cadere sul seggiolone, e piange silenziosamente.) GRETCH (a Desire, che entra dal gabinetto, accennando a Fedora) Permette Sua Eccellenza una domanda sola? DESIRE (accostandosi a Fedora, timidamente) Eccellenza! il signore, ch è della Polizia... FEDORA (interrompendo Desire e guardando Gretch fisso negli occhi) L assassino dov è? GRETCH (momentaneamente imbarazzato dalla sua franchezza) Non cadde ancora in nostra mano! (accostandosi a Fedora) Il Conte non proferiva un nome? FEDORA (scuotendo negativamente il capo) Neppure il nome mio! GRETCH Avea qualche nemico? FEDORA (con stupore doloroso) Lui! Giusto cielo! E chi? GRETCH (s avvia) Vo interrogare i servi nell altra stanza... FEDORA (vivamente) No! Restate qui. GRETCH (rispettosamente cedendo, Gretch fa censo ad Ivan di accomodarsi alta scrivania. A Ivan, sottovoce) Scrivete. (Ivan siede alla scrivania e vi stende su le sue carte. Fedora leva da intorno al collo una grosso croce bizantina ingioiellata, e la pone con cerimonia sulla scrivania. Gretch fa segno a Desire e a Dimitri di avvicinarsi. Gli altri servi si aggruppano nel fondo sulla soglia dell anticamera.) GRETCH (a Desire) A qual ora il padron lasciò la trattoria? DESIRE (a Dimitri) Dimitri, tocca a te... DIMITRI (con timidezza, dopo aver toccato la croce ed essersi l atto il segno della croce, come se stesse per fare un giuramento in tribunale) Signore, alle otto e mezzo m ero recato a prendere gli ordin del padrone. "Torna a casa, piccino "mi disse egli salendo in slitta, "nulla io vo ..." GRETCH (a Desire) Il cocchiere è costà? DESIRE Si, signore... (chiamando verso l anticamera) Cirillo! DIMITRI (risalendo) Cirillo! SERVI (a mezza voce, voltandosi) Cirillo! (Cirillo, vestito alta foggia dei cocchieri russi di grandi case, s avanza lentamente dal fondo e si pianta dinanzi la scrivania. Fedora abbandona l uscio e viene a sedersi presso la tavola di destra, sul divano, il lazzoletto alla bocea e l occhio fisso, tuta posseduta dal suo dolore. Dapprima ella ascolta distrattamente; indi man mano la sua attenzione si ridesta e ingrandisce.) GRETCH (a Cirillo) Orsù, il tuo nome? Cirillo... CIRILLO (commosso) Nikolajevich... (Ivan scrive.) GRETCH Che ti disse il padrone, salendo nella slitta? DESIRE (cercando di convincere Cirillo, alquanto esitante) Parla! FEDORA Parla! SERVI Parla! CIRILLO Egli mi disse "Andiamo al Tiro!" Andammo... Attesi un quarto d ora. Subitamente nel gran silenzio, s odon due spari... Ascolto... Nulla!... più nulla!... tranne lunghi latrati. O mio stupore!... Un forsennato, spinto il cancello, correa si ratto, che ravvisarlo non seppi! GRETCH (spazientito) E poi? CIRILLO (con commozione crescente) Quell uom correndo, avea lasciato sulla neve stille di sangue. Come in periglio, prego il mio dolce Santo Patrono e la pietosa Madre di Dio... né prego invano... Ecco una slitta. lo chiamo, chiamo... (additando De Siriex) Era il signore. Dica egli il resto... (lottando contro la propria emozione) lo più non posso! (tra i singhiozzi) O padron mio! O nostro padre! (risale verso l anticamera. passando vicino a Fedora, s inginocchia e le bacia la mano piangendo, poi va a nascondersi nel gruppo dei servitori) GRETCH Cosi, adunque, signore? (De Siriex, avvitandosi il monocolo, si avanza del caminetto.) DE SIRIEX Quelle macchie vermiglie guidano a un padiglione solitario Saliamo. Lordo di sangue giace il Conte. (Movimento generale. Tutti inorridiscono. Gretch prende una rivoltella già deposta sulla scrivania da Ivan) GRETCH Avea quest arme in pugno? DE SIRIEX A terra stava. GRETCH (esaminando la rivoltella) Un solo colpo esplose. (a Desire) Apparteneva al Conte? DESIRE (osservandola) Si... Inerme ei non usciva, poi ch era minacciato... FEDORA (scattando) Minacciato? GRETCH (alzando le sopracciglia con aria interrogativa) Minacciato? DESIRE (spiegando) Qual figlio al Generale vostro capo... GRETCH (scattando) É un nichilista. (resta pensoso) CORO (con terrore) I nichilisti! GRETCH (a Ivan, bruscamente) Date gli appunti. (leggendo un taccuino portatogli da Ivan) Il padiglione fu preso da una vecchia in affitto..." FEDORA (sobbalzando) Silenzio!... Grida? (corre all uscio della camera di Vladimiro e sta in ascolto. Tutti si voltano a quella parte tendendo l orecchio. Breve silenzio. L agente di polizia, uscito con la ricetta, torna con un Ampolla dal fondo. Fedora si slancia verso di lui, gliela strappa e corre a bussare pianamente con quella alla porta delta camera da letto; ma la porta non s apre. Il Dottor Müller appare nello spogliatoio che resta illuminato dalla luce rossastra delta stanza di Vladimiro filtrante attraverso l usciolo lasciato socchiuso dal dottore. Questi prende l ampolla dalle mani di Fedora, la quale lo interroga affannosamente; ma l altro non risponde e si ritira rinchiudendo 1 usciolo. Fedora rimane immobile nel gabinetto, origlia un momento indi ridiscende abbattuta e si fascia ricadere sul canapè. A Gretch, con voce solforata) Continuate... GRETCH (ripigliando la lettura) "Il padiglione fu preso da una vecchia..." DESIRE (battendosi la fronte) Una vecchia... Una vecchia oggi recò una lettera al Conte! GRETCH E questa lettera? DESIRE (additando il tavolo presso Fedora) É in quel cassetto... (Fedora corre al tavolo. Tutti si voltano curiosamente verso Fedora, che apre il cassetto e vi fruga dentro. Fedora leva il cassetto e lo mette sopra la tavola.) FEDORA Nulla! (disperatamente) L hanno rubata! GRETCH (ai servi) Chi venne ancor? DIMITRI (titubando) Stamane, ero solo. Un signore entrava (indicando la scrivania) e là sedette... Ma d improvviso, Senza palesarmi il suo nome, Usci di corsa. FEDORA (con un grido rauco) É lui! lui, l assassino!... GRETCH (in atto di dubbio) Perché tanta imprudenza? FEDORA (altezzosamente) Dite coraggio... Son gente risoluta que i tenebrosi. (alle servi) Voi pigri, stolti, ciechi! Non vi riscalda l odio, la fede non vi sprona! Del vostro Capo il figlio, il fidanzato mio, (con impeto) Voi non vendicherete! (con tenerezza angosciosa) Mio dolce Vladimiro! Sogno d amor, di pace, di poesia! Glorio della mia vita! Sorriso del pensier! (Fedora colta da un pensiero improvviso afferra la croce bizantina già deposta sulla scrivania, con esaltazione) Su questa santa croce, Ricordo di mia madre, di vendicarti io giuro! io voto la giovinezza mia a castità perenne, a eterno lutto il cuor... M assistan la Madonna e i Santi. E così sia! (Si fa il segno al modo ortodosso, indi bacia la croce e se la ripone in petto. Tutti si segnano insieme a lei.) GRETCH (a Dimitri) Altra volta quell uomo vedesti? DIMITRI (senza esitare) Si... GRETCH Il suo nome? DIMITRI (cercando nella memoria) Non rammento. FEDORA (sedendo a un tratto e tirando a sé il fanciullo) Piccino, prova... Sforzati... cerca! GRETCH (a Dimitri) Cerca! DESIRE Cerca! CORO Cerca! DIMITRI (piagnucolando) Non trovo. TUTTI Cerca! DIMITRI (dolorosamente) Se m aiutaste! FEDORA (alzandosi di scatto e respingendolo sdegnosa) Sciocco! (ai servi) Nessun di voi lo vide? DIMITRI Il portinaio forse. (a Michele) Nel giorno di Natale un uomo sulla soglia parlò col Conte a lungo. MICHELE (Si sforza a ricordare. Tutti lo guardono ansiosi. Ricordandosi ad un tratto) Ipanoff! DIMITRI (con un grido di gioia) Ipanoff! TUTTI Ipanoff! DE SIRIEX, GRETCH Loris? GRETCH Che abita? DESIRE Rimpetto. GRETCH (si alza dalla scrivania, e cava di tasca una rivoltella, ai suoi uomini.) Andiamo! (Movimento generale. Gretch, Ivan e l altro agente escono dal fondo. Tutti i servi e le cameriere si ritirano silenziosamente uno ad uno nell anticamera. Fedora guarda dalla finestra, poi che ne ha sospinto un battente. De Siriex e Desire, dietro le sue spalle, osservano anch essi) DESIRE (accennando con la mano) Ecco le sue finestre. FEDORA Tutto è buio. (scattando) Dorme l assassino! DE SIRIEX (a Fedora, osservando) Guardi quell ombre che s inseguono Dall una all altra stanza. DESIRE Lo cercano! FEDORA (gridando, fuori di sé, come se potessero udirla) Prendetelo! DE SIRIEX (con l indice teso) L ombre si son riunite! FEDORA (con gioia) L han preso! DESIRE L han preso! (L uscio della camera da letto si spalanca e Loreck compare sulla soglia e si avanza lentamente. Tutti gli altri continuano a guardare fissi dalle finestre.) LORECK (con voce sommessa e grave) Signora! FEDORA (corre nella camera) Vladimiro! DE SIRIEX (a Loreck, sottovoce) Dunque? LORECK (con gesto disperato) Morto! DESIRE Morto! GRETCH (entra frettoloso dall anticamera, asciugandosi la fronte. Tutti si volgono ansiosi verso lui.) Fuggito! (De Siriex gli accenna di tacere, indicando la camera di Vladimiro. Gretch allibito, si leva il cappello. Desire corre nell anticamera a parlare coi servi. Questi lentamente e silenziosamente rientrano, restano pero aggruppati verso il fondo e interrogandosi a gesti l un l altro. Dall uscio aperto della camera del Conte si vede Fedora buttarsi in ginocchio appiè del letto.) FEDORA Vladimiro! Diletto mio, Son io la tua Fedora che t ama e che t adora. Parla... parla... rispondi! Ah! (Con un urlo lancinante di dolore, Fedora si getta di traverso sul corpo di Vladimiro. Profondo cordoglio nei famigli, le donne piangono. De Siriex e Loreck sono costernati. Desire si nasconde il volto tra le mani. Fedora cade priva di sensi al suolo. Tutti, meno Loreck, Gretch e De Siriex, s inginocchiano e si segnano devotamente.) ATTO I (Pietroburgo d inverno, in casa del Conte Vladimiro Andrejevich, Capitano della Guardia. Salotto ottagonale elegantissimo nello stile del tardo Ottocento. Desire, il cameriere del Conte, e Nicola seduti al tavolino, giocano a domino. Sergio e due altri staffieri in livrea seguono in piedi la partita. Dimitri, sprofondato nel seggiolone, dorme profondamente) DESIRE (giuocando) Quattro! NICOLA Sei! DESIRE Doppio zero! NICOLA Vittoria! DESIRE (alzandosi) N ho abbastanza! (a Sergio) Da bere! SERGIO (indicando la pendola) Non è tardi? DESIRE (versando parecchi bicchieri di vino) Nessun timor! Il Conte rincaserà col sole. É l ultima sua notte di libertà. Domani prende moglie... SERGIO, NICOLA (stupiti) Di già! DESIRE (con intenzione) La Principessa Fedora Romazoff, quella vedova... ha fretta. SERGIO, NICOLA Ricca? DESIRE Passabilmente... quattordici milioni! SERGIO, NICOLA (togliendosi il berretto) Salute! DESIRE Era tempo! II Conte é un capo scarico! Le donnine... SERGIO Le carte... NICOLA Le bottiglie... DESIRE I cavalli... DESIRE, SERGIO, NICOLA Gli ebrei... DESIRE Si stava freschi! SERGIO, NICOLA Si stava freschi! DESIRE, SERGIO, NICOLA Ed or siam salvi! (alzando i bicchieri) DESIRE Al padrone! SERGIO Alta sposa! NICOLA Alta dote! DESIRE, SERGIO, NICOLA A noi! (Un campanello elettrico suona rumorosamente nell ingresso.) DESIRE (ascoltando) Silenzio! SERGIO, NICOLA È il Capitano! DESIRE No! SERGIO (corre a spiare; ricomparendo; vivamente) La Principessa! DESIRE (scuotendo Dimitri) Su! Svegliati, poltrone! (Gli uomini corrono di qua e di là, cercando freneticamente di mettere riparo al disordine che hanno creato durante le parecchie ore di baldoria. Sergio e Nicola poi scappano dalla stanza, lasciando Desire ad accogliere la principessa, arrivata d improvviso. Con un aria regale che nasconde a malapena l emozione, entra Fedora seguita da Dimitri, ancora un po assonnato. La principessa è una visione di bellezza imperiale, avvolta in una pelliccia che mette in splendido a salto i gioielli scintillanti della toilette de sera. Desire la saluta con un profondo inchino.) FEDORA Assente è il Capitan? DESIRE (ossequioso) Non tornò! FEDORA (turbata) Lungamente l attesi... DESIRE (a Dimitri) Corri al Circolo! DIMITRI (inchinandosi, esce di corsa dal fondo) Corro, Eccellenza... FEDORA (un po imbarazzata) Rigida `è assai la sera. (Desire attizza il fuoco. Fedora guarda intorno curiosa; tra sé) Quanti fior! Quanti ninnoli deliziosi! È questo il suo salotto.. E quella? DESIRE La camera da letto. FEDORA (sopra una mensola è una fotografia in un astuccio la prende e la bacia) Ed ecco il suo ritratto... O grandi occhi lucenti di fede! O vasta fronte di me pensosa! O schiette labbra! O riso ammaliator! L effluvio qui respiro Dei dolci suoi pensieri Ascolto qui gli appelli Del labbro suo fedel. E già un ignota ebbrezza Mi turba... Ah! Sento che qui Comincia un altra vita in me. DIMITRI (trafelato, ma gaio) Signora, è qui la slitta del padron! FEDORA (con un grido di gioia) Finalmente! (gli getta un portamonete) (Gretch, un ufficiale di Polizia, entra bruscamente. De Siriex, il diplomatico, lo segue con due portatori che trasportano Vladimiro ferito.) GRETCH (a Desire stupefatto) La camera del conte! DESIRE (additandola senza capire) La! (esce vivamente insieme al due poliziotti) FEDORA (la quale stava guardando dalla parte opposta alla porta. Si volta, vede ciò che è successo e lancia un grido di terrore) Vladimiro! GRETCH Ferito! FEDORA Ah! Vladimiro! (corre nella camera da letto, di cui richiude l uscio. Ivan un agente di polizia, viene a deporre sulla scrivania una rivoltella e un portafoglio. De Siriex osserva da un angolo.) GRETCH (a mezza voce, a Desire, che rientra dal fondo, additando Fedora) Quella donna chi è? DESIRE (desolato) Fedora Romazoff! GRETCH (sorpresa) La Principessa? DESIRE Si! (Loreck, un chirurgo, entra frettolosamente con un assistente.) GRETCH (a Loreck) Dottore! LORECK Una disgrazia? GRETCH Un assassinio... LORECK (esterrefatto) Il Conte? GRETCH Il Conte! (L assistente prende dalle mani d Ivan la busto chirurgica e un ampolla.) LORECK Dov è? GRETCH (Indicando la camera da letto) La... FEDORA (comparisce per la portiera) Un medico, in nome di Dio! LORECK (prendendo la busto portatagli dall assistente) Eccomi! (Mentre Fedora, Loreck e il suo assistente entrano nella camera da letto, Gretch si avverte di De Siriex, il quale é stato appoggiato al camino a guardare gli sviluppi. Con garbo, ma senza mai dimenticare il proprio dovere di poliziotto, Gretch si rivolge al diplomatico in tono pacato.) GRETCH Il signore? DE SIRIEX (anche a mezza voce) Giovanni de Siriex.. . (Gretch comincia a scrivere sul taccuino, e Fedora compare nella porta della camera da letto, gridando ordini.) FEDORA Acqua! Presto! DE SIRIEX ... addetto all Ambasciata di Francia... GRETCH (scrivendo, dopo un inchino) La ringrazio. (Desire e Ivan passano vello spogliatoio il cui uscio rimane aperto. si vedono prendere una brocca, un catino, delle spugne, dei pannolini, porgendoli a Fedora attraverso la porta di comunicazione.) LORECK (rientra corre alla scrivania e si mette a scrivere in fretta senza sedere) Dal farmacista... E subito un prete... (Dando un foglio all agente che s inchina e parte per il fondo, Loreck s avvia di nuovo alla camera di Vladimiro, e s incontra in Fedora che a lui ritorna ansiosa.) FEDORA (febbrilmente) Ebbene? LORECK (tentando di sfuggirle) Grave. FEDORA (trattenendolo con ansia) lo que vi prego, come si prega Iddio (supplichevole) salvate l amor mio, salvate la sua vital (Entra dal fondo il dottor Müller. Loreck, felice di liberasse per un momento dalla principesca isterica, saluta calorosamente il collega.) LORECK Caro dottor, venite! (Mentre entrano nella camera da letto, Fedora afferra la mano di Loreck.) FEDORA Lasciate che vi segua... (seguirendoli) LORECK (chiudendole lentamente la porta in faccia) Al contrario, eccellenza! FEDORA (con esaltazione) Sono forte... ho coraggio... (con voce di piango) Non piango più... Vedete... LORECK Vi chiamerem tra breve... (Riesce a chiudere la porta. Fedora lo segue collo sguardo atterrita, poi si lascia cadere sul seggiolone, e piange silenziosamente.) GRETCH (a Desire, che entra dal gabinetto, accennando a Fedora) Permette Sua Eccellenza una domanda sola? DESIRE (accostandosi a Fedora, timidamente) Eccellenza! il signore, ch è della Polizia... FEDORA (interrompendo Desire e guardando Gretch fisso negli occhi) L assassino dov è? GRETCH (momentaneamente imbarazzato dalla sua franchezza) Non cadde ancora in nostra mano! (accostandosi a Fedora) Il Conte non proferiva un nome? FEDORA (scuotendo negativamente il capo) Neppure il nome mio! GRETCH Avea qualche nemico? FEDORA (con stupore doloroso) Lui! Giusto cielo! E chi? GRETCH (s avvia) Vo interrogare i servi nell altra stanza... FEDORA (vivamente) No! Restate qui. GRETCH (rispettosamente cedendo, Gretch fa censo ad Ivan di accomodarsi alta scrivania. A Ivan, sottovoce) Scrivete. (Ivan siede alla scrivania e vi stende su le sue carte. Fedora leva da intorno al collo una grosso croce bizantina ingioiellata, e la pone con cerimonia sulla scrivania. Gretch fa segno a Desire e a Dimitri di avvicinarsi. Gli altri servi si aggruppano nel fondo sulla soglia dell anticamera.) GRETCH (a Desire) A qual ora il padron lasciò la trattoria? DESIRE (a Dimitri) Dimitri, tocca a te... DIMITRI (con timidezza, dopo aver toccato la croce ed essersi l atto il segno della croce, come se stesse per fare un giuramento in tribunale) Signore, alle otto e mezzo m ero recato a prendere gli ordin del padrone. "Torna a casa, piccino "mi disse egli salendo in slitta, "nulla io vo ..." GRETCH (a Desire) Il cocchiere è costà? DESIRE Si, signore... (chiamando verso l anticamera) Cirillo! DIMITRI (risalendo) Cirillo! SERVI (a mezza voce, voltandosi) Cirillo! (Cirillo, vestito alta foggia dei cocchieri russi di grandi case, s avanza lentamente dal fondo e si pianta dinanzi la scrivania. Fedora abbandona l uscio e viene a sedersi presso la tavola di destra, sul divano, il lazzoletto alla bocea e l occhio fisso, tuta posseduta dal suo dolore. Dapprima ella ascolta distrattamente; indi man mano la sua attenzione si ridesta e ingrandisce.) GRETCH (a Cirillo) Orsù, il tuo nome? Cirillo... CIRILLO (commosso) Nikolajevich... (Ivan scrive.) GRETCH Che ti disse il padrone, salendo nella slitta? DESIRE (cercando di convincere Cirillo, alquanto esitante) Parla! FEDORA Parla! SERVI Parla! CIRILLO Egli mi disse "Andiamo al Tiro!" Andammo... Attesi un quarto d ora. Subitamente nel gran silenzio, s odon due spari... Ascolto... Nulla!... più nulla!... tranne lunghi latrati. O mio stupore!... Un forsennato, spinto il cancello, correa si ratto, che ravvisarlo non seppi! GRETCH (spazientito) E poi? CIRILLO (con commozione crescente) Quell uom correndo, avea lasciato sulla neve stille di sangue. Come in periglio, prego il mio dolce Santo Patrono e la pietosa Madre di Dio... né prego invano... Ecco una slitta. lo chiamo, chiamo... (additando De Siriex) Era il signore. Dica egli il resto... (lottando contro la propria emozione) lo più non posso! (tra i singhiozzi) O padron mio! O nostro padre! (risale verso l anticamera. passando vicino a Fedora, s inginocchia e le bacia la mano piangendo, poi va a nascondersi nel gruppo dei servitori) GRETCH Cosi, adunque, signore? (De Siriex, avvitandosi il monocolo, si avanza del caminetto.) DE SIRIEX Quelle macchie vermiglie guidano a un padiglione solitario Saliamo. Lordo di sangue giace il Conte. (Movimento generale. Tutti inorridiscono. Gretch prende una rivoltella già deposta sulla scrivania da Ivan) GRETCH Avea quest arme in pugno? DE SIRIEX A terra stava. GRETCH (esaminando la rivoltella) Un solo colpo esplose. (a Desire) Apparteneva al Conte? DESIRE (osservandola) Si... Inerme ei non usciva, poi ch era minacciato... FEDORA (scattando) Minacciato? GRETCH (alzando le sopracciglia con aria interrogativa) Minacciato? DESIRE (spiegando) Qual figlio al Generale vostro capo... GRETCH (scattando) É un nichilista. (resta pensoso) CORO (con terrore) I nichilisti! GRETCH (a Ivan, bruscamente) Date gli appunti. (leggendo un taccuino portatogli da Ivan) Il padiglione fu preso da una vecchia in affitto..." FEDORA (sobbalzando) Silenzio!... Grida? (corre all uscio della camera di Vladimiro e sta in ascolto. Tutti si voltano a quella parte tendendo l orecchio. Breve silenzio. L agente di polizia, uscito con la ricetta, torna con un Ampolla dal fondo. Fedora si slancia verso di lui, gliela strappa e corre a bussare pianamente con quella alla porta delta camera da letto; ma la porta non s apre. Il Dottor Müller appare nello spogliatoio che resta illuminato dalla luce rossastra delta stanza di Vladimiro filtrante attraverso l usciolo lasciato socchiuso dal dottore. Questi prende l ampolla dalle mani di Fedora, la quale lo interroga affannosamente; ma l altro non risponde e si ritira rinchiudendo 1 usciolo. Fedora rimane immobile nel gabinetto, origlia un momento indi ridiscende abbattuta e si fascia ricadere sul canapè. A Gretch, con voce solforata) Continuate... GRETCH (ripigliando la lettura) "Il padiglione fu preso da una vecchia..." DESIRE (battendosi la fronte) Una vecchia... Una vecchia oggi recò una lettera al Conte! GRETCH E questa lettera? DESIRE (additando il tavolo presso Fedora) É in quel cassetto... (Fedora corre al tavolo. Tutti si voltano curiosamente verso Fedora, che apre il cassetto e vi fruga dentro. Fedora leva il cassetto e lo mette sopra la tavola.) FEDORA Nulla! (disperatamente) L hanno rubata! GRETCH (ai servi) Chi venne ancor? DIMITRI (titubando) Stamane, ero solo. Un signore entrava (indicando la scrivania) e là sedette... Ma d improvviso, Senza palesarmi il suo nome, Usci di corsa. FEDORA (con un grido rauco) É lui! lui, l assassino!... GRETCH (in atto di dubbio) Perché tanta imprudenza? FEDORA (altezzosamente) Dite coraggio... Son gente risoluta que i tenebrosi. (alle servi) Voi pigri, stolti, ciechi! Non vi riscalda l odio, la fede non vi sprona! Del vostro Capo il figlio, il fidanzato mio, (con impeto) Voi non vendicherete! (con tenerezza angosciosa) Mio dolce Vladimiro! Sogno d amor, di pace, di poesia! Glorio della mia vita! Sorriso del pensier! (Fedora colta da un pensiero improvviso afferra la croce bizantina già deposta sulla scrivania, con esaltazione) Su questa santa croce, Ricordo di mia madre, di vendicarti io giuro! io voto la giovinezza mia a castità perenne, a eterno lutto il cuor... M assistan la Madonna e i Santi. E così sia! (Si fa il segno al modo ortodosso, indi bacia la croce e se la ripone in petto. Tutti si segnano insieme a lei.) GRETCH (a Dimitri) Altra volta quell uomo vedesti? DIMITRI (senza esitare) Si... GRETCH Il suo nome? DIMITRI (cercando nella memoria) Non rammento. FEDORA (sedendo a un tratto e tirando a sé il fanciullo) Piccino, prova... Sforzati... cerca! GRETCH (a Dimitri) Cerca! DESIRE Cerca! CORO Cerca! DIMITRI (piagnucolando) Non trovo. TUTTI Cerca! DIMITRI (dolorosamente) Se m aiutaste! FEDORA (alzandosi di scatto e respingendolo sdegnosa) Sciocco! (ai servi) Nessun di voi lo vide? DIMITRI Il portinaio forse. (a Michele) Nel giorno di Natale un uomo sulla soglia parlò col Conte a lungo. MICHELE (Si sforza a ricordare. Tutti lo guardono ansiosi. Ricordandosi ad un tratto) Ipanoff! DIMITRI (con un grido di gioia) Ipanoff! TUTTI Ipanoff! DE SIRIEX, GRETCH Loris? GRETCH Che abita? DESIRE Rimpetto. GRETCH (si alza dalla scrivania, e cava di tasca una rivoltella, ai suoi uomini.) Andiamo! (Movimento generale. Gretch, Ivan e l altro agente escono dal fondo. Tutti i servi e le cameriere si ritirano silenziosamente uno ad uno nell anticamera. Fedora guarda dalla finestra, poi che ne ha sospinto un battente. De Siriex e Desire, dietro le sue spalle, osservano anch essi) DESIRE (accennando con la mano) Ecco le sue finestre. FEDORA Tutto è buio. (scattando) Dorme l assassino! DE SIRIEX (a Fedora, osservando) Guardi quell ombre che s inseguono Dall una all altra stanza. DESIRE Lo cercano! FEDORA (gridando, fuori di sé, come se potessero udirla) Prendetelo! DE SIRIEX (con l indice teso) L ombre si son riunite! FEDORA (con gioia) L han preso! DESIRE L han preso! (L uscio della camera da letto si spalanca e Loreck compare sulla soglia e si avanza lentamente. Tutti gli altri continuano a guardare fissi dalle finestre.) LORECK (con voce sommessa e grave) Signora! FEDORA (corre nella camera) Vladimiro! DE SIRIEX (a Loreck, sottovoce) Dunque? LORECK (con gesto disperato) Morto! DESIRE Morto! GRETCH (entra frettoloso dall anticamera, asciugandosi la fronte. Tutti si volgono ansiosi verso lui.) Fuggito! (De Siriex gli accenna di tacere, indicando la camera di Vladimiro. Gretch allibito, si leva il cappello. Desire corre nell anticamera a parlare coi servi. Questi lentamente e silenziosamente rientrano, restano pero aggruppati verso il fondo e interrogandosi a gesti l un l altro. Dall uscio aperto della camera del Conte si vede Fedora buttarsi in ginocchio appiè del letto.) FEDORA Vladimiro! Diletto mio, Son io la tua Fedora che t ama e che t adora. Parla... parla... rispondi! Ah! (Con un urlo lancinante di dolore, Fedora si getta di traverso sul corpo di Vladimiro. Profondo cordoglio nei famigli, le donne piangono. De Siriex e Loreck sono costernati. Desire si nasconde il volto tra le mani. Fedora cade priva di sensi al suolo. Tutti, meno Loreck, Gretch e De Siriex, s inginocchiano e si segnano devotamente.) Giordano,Umberto/Fedora/II