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このテンプレはポリウト方式で作成されています。 こちらの役名一覧に和訳を記載して管理人までお知らせください。 Atto Primo Addio cielo fatto di onde piene di raggi di luna e di misteri!La Notte abbandona il cielo ; il suo lavoro vivificatore è finito ; uomini e cose hanno riposato e sognato ; essa cede il governo della vita al Giorno.Come in un gran velario di nebbie, tutto inonda una tinta diafana e indecisa ; è la incertezza del primo raggio, ma gradatamente poi, ecco, i primi albori che si diffondono rispecchiandosi in scintille adamantine entro a le rugiade sui fiori, sulle erbe ! Nel piccolo giardino di Iris, i fiori, come curiosi bimbi, levano i visi dalle chiomate corolle e guardano ad oriente. La casetta di Iris è ancora chiusa dentro alle sue stuoie colorate e ai suoi battenti di quercia.Il villaggio, dietro quella grigia macchia di alti, pallidi bambou, eleva ancora indecisi nella penombra i suoi bizzarri tetti ; e il ruscello che lo divide dalla piccola casa di Iris mormora la sua cadenza senza scopo, mesta o gaia secondo che la luce, che scende e vi penetra, effonde nelle sue acque il riso o la lagrima de cielo.E l’aria si riempie di fulgori !E l’aria passa tra rami e fronde, tra fiori ed erbe, tra piante e case, e palpita !O Luce, anima del Mondo !Leggiere brume erranti fuggono ai venti ; e al di là, lontano, lontano, nelle immensità profonde dell’azzurro, immobili come un gran mare calmo, già balenano rapidi splendori, echi di luce, vibrazioni misteriose d’altri infiniti mondi esultanti alla vita ! Or discendono i raggi ; pallidi prima, poi rosei, caldi, vivi… è il Giorno ! L’aurora trionfa, le cose si disegnano rapide !Ecco la scena La allegra casetta di Iris ; il suo giardino colla piccola siepe di biancospine in fiore ; nettamente ora spiccano i pallidi e sottili bambou nel risalto del villaggio ; il ruscello canta gaio ed azzurro il ritornello che gli viene dalla canzone serena ed azzurra del cielo ; e laggiù, là, nell’estremo fondo, il Fousiyama, alto come la brama degli umani anelanti alla gran pace del silenzio !Il Fousiyama !Ultimo appare egli, fantastica visione ; ma sull’alta sua cervice, immacolata per eternità di neve, reca esso pel primo, alla vallea dove vive Iris, il riflesso del primo raggio del Sole. LA NOTTE I PRIMI ALBORI I FIORI L’AURORA ▼IL SOLE (CORO INVISIBILE)▲ Son Io ! Son Io la Vita ! Son la Beltà infinita, La Luce ed il Calor. Amate, o Cose ! dico Sono il Dio novo e antico, Son l’Amor ! Amate ! Per me gli augeli han canti, I fior profumi e incanti, Profumi i fior, L’albe il color di rose, E palpiti le cose. Per me han profumi E incanti i fior. ▼IL SOLE APPARE▲ Dei Mondi Io la Cagione ; Dei Cieli Io la Ragione ! Uguale Io scendo ai Re, Sì come a te, mousmè !(ecc.) Pietà è l’essenza mia, Eterna Poesia, Amor ! ▼IL GIORNO SPUNTA▲ Calore, Luce, Amor ! Amor ! ▼IRIS▲ (sul limitare della casa) Ho fatto un triste sogno pauroso, Un sogno tutto pieno di draghi, mostri, Volanti chimere E di striscianti cólubri. (Scende lentamente nel piccolo giardino.) S’era malata la mia amica bambola, Ond’io, tutta piangente, L’avea posta in giardino a riposare Entro un cespo di rose. Intorno a lei tacea Tutto il giardino ; Non più canti di gigli, Canzoni di gardenie e porporine Nè voli di libellule ; Avevo detto ai fior “Tacete, o fiori ! Malata è la mia bambola !” Quand’ecco in ciel Vol di bianche cicogne Fuggire spaventate ! Guardo ! Pieno è il giardin di mostri orribili Che la mia bimba insidiano ! Accorro a sua difesa ! Prego ! Lagrimo ! “Lasciatemi l’amica !” Ma una fenice spiega in ruote E in giri fantastici la coda Che come serpe avvinghia la piccina, Allarga l’ali… e fugge ! (alzando le braccia verso il cielo) Ma, Sol, Tu vieni ed il sogno è bugìa… Guarita è la piccina, la piccina ! (Corre entro la casa, vi prende una bambola, poi rapidamente tornando sul limitare della casa, alza verso il sole la sua bambola, e con grazia le agita le manine, a guisa di saluto.) Vieni e saluta il Sole ! ▼IL CIECO▲ (dall’interno) Con chi parli ? ▼IRIS▲ (volgendosi verso l’interno) O padre mio, col Sole ! (Depone la bambola su un vaso di fiori ed entra nella casa.)(Già da tempo Osaka e Kyoto si sono veduti spiare il luogo, nascosti dietro il gruppo di bambou. Cautamente si sono avanzati lungo la siepe, finché Osaka ha scorto Iris nel momento in cui essa entra nella casa. Osaka la indica a Kyoto.) ▼OSAKA▲ È lei ! è lei ! ▼KYOTO▲ È la figlia del cieco. ▼OSAKA▲ La voglio ! ▼KYOTO▲ Tu l’avrai ! ▼OSAKA▲ Non farle male ! ▼KYOTO▲ Non sciupo la mia merce ! ▼OSAKA▲ Che se ! Bada ! ▼KYOTO▲ Son noto al Yoshiwara ! Non temere ! ▼OSAKA▲ Sta ben ! ▼KYOTO▲ Soltanto ho d’uopo di tua voce Alla trama ch’io medito sottile, Pieghevol come salce è la tua voce. ▼OSAKA▲ È ver ; ho voce acuta ; Imita il suono, Il bisbigliar d’augelli, Il chiacchierare d’irrequiete fanciulle. La mia voce vibra nell’aria, Desta gli echi ai monti E vola alta nel ciel Come cicogna o falco. ▼KYOTO▲ Essa m’occorre ! ▼OSAKA▲ E la fanciulla ? ▼KYOTO▲ Supponi ch’essa già sia cosa tua. Andiamo a prepararci un viso ! ▼OSAKA▲ Andiamo ! ▼KYOTO▲ Prudenza vuol così ! Ignoti e cáuti ! ▼OSAKA▲ Cáuti ? Ignoti ? ▼KYOTO▲ Sì ! ▼OSAKA▲ Già mi diverto e godo già ! (S’avviano verso il fondo della scena.) ▼OSAKA E KYOTO▲ La vita è così bella. (Passano il ponte e scompaiono.)(Suo limitare della casa appare il Cieco, che la figlia Iris guida amorosamente scendono nel giardino.) ▼IL CIECO▲ Voglio posare ove è più caldo il sole ! ▼IRIS▲ (Fa sedere il padre su di un piccolo sgabello.) Qui, padre. ▼IL CIECO▲ Sì… Oh, il buon raggio ! M’avviva ! Or dammi il mio rosario. Vuò pregare ! ▼IRIS▲ (porgendo al padre il rosario) Ecco il rosario ! ▼IL CIECO▲ E tu hai pregato ? ▼IRIS▲ Sì ! Innaffierò i miei fiori, intanto. (Iris si aggira pel piccolo giardino, innaffiando i fiori ; ammirandone alcuno, coglie un crisantemo e se lo pone fra i capelli.) ▼IL CIECO▲ Io prego. (Il cieco prega silenziosamente, immobile, movendo sola le dita per fare scorrere le grana del rosario.)(Dal villaggio si avanza un gruppo di mousmè ; portano a braccio, o sul capo, delle ceste di giunchi. Sono giovani lavandaje che vengono a lavare nel ruscello bianchi lini e variotinte mussoline.) ▼LE MOUSMÈ▲ (avviandosi al ruscello) Al rio ! Al rio ! È il plenilunio ! Al rio ! (Si dispongono in vari e pittoreschi gruppi per cominciare il lavoro.) L’acqua è limpida e tiepida ! Sciuga il bucato al sole E la lavanda è in fiore ; È il plenilunio ! Fra loti ed iridi, Felci e ninfee E nenufari gelsominee Scorre la rapida onda fuggente ; Carezza il piè delle mousmè, Viene il suo bacio dalla sorgente ! Bacio di rio, bacio di Dio ! (torcendo i lini) Contorci e attorta ! Acqua corrente Da lungi porta cento profumi ; L’odor del muschio colto dall’onde Fra zolle e dumi di cento sponde ! (Le mousmè scendono nel ruscello a lavare.) ▼IRIS▲ (occupandosi dei fiori del suo piccolo giardino) In pure stille, gaie scintille Scende la vita ! L’acqua s’effonde per vie profonde. Bevi la vita, Alga cerulea ! Tu, margherita, leva il candore Della tua chioma ! O cilestrino fiore di mey, Neve odorante, tu, gelsomino ; E tu, olezzante fiore di amoma ! La varia chioma leva, o coriando, Fiore di monte ! ▼IL CIECO▲ Tu mi hai tolto la vista Ma io vedo la Tua Grandezza ; La tua Grandezza io la sento ; Essa parla all’anima mia ! La bellezza della Vita creata da Te Mi penetra col Sole Nella mia vecchia persona ! Tu sei Grande e Buono ! La Vita è pur tuttavia Sempre un cammino faticoso, Ma è aggradevole se io Penso che conduce a Nirvana ! (Le mousmè si raggruppano di nuovo sulla riva.) ▼LE MOUSMÈ▲ …Fra zolle e dumi Di cento sponde. ▼IL CIECO▲ Io cammino anelando alla mèta ! ▼IRIS▲ In pure stille, Vive scintille L’acqua penetra Fra pietra e pietra E all’appassita radice ascosa Dona la forza, dona la vita ! ▼IL CIECO▲ Tu mi hai tolto la vista, Ma mi hai dato quella Degli occhi d’Iris ; Mi hai dato un Genio Buono e gentile ; Non son solo ! Io dico la Tua Grandezza ! ▼LE MOUSMÈ▲ (torcendo ancora i lini) Contorci… ▼IRIS▲ Ristora ! ▼LE MOUSMÈ▲ …e attorta ! ▼IRIS▲ Irrora ! ▼LE MOUSMÈ▲ Ha raggi il sole ; Ha timi il prato, Il lino candido Biancheggia ed ole. ▼IRIS▲ Thea odorosa, fiore divino, Gardenia, rosa, vita bevete ! Bevete, fiore, mente, verbene, E olezzi é balsami pel mio giardino, Fiore, espandete ! O fior ! ▼LE MOUSMÈ▲ Ha raggi il sol ! (Suoni lontani di striduli sàmisen, di gongs e di tamburelli ; Iris e le mousmè guardano con sorpresa verso la strada che conduce al ponte.) ▼IRIS▲ Giù per la via ne viene un gaio suono ! ▼LE MOUSMÈ▲ (ascoltando ansiose) Son sàmisen, tamburi e risonanti Cymbali e gongs ! ▼IL CIECO▲ (ad Iris) Lontano ? ▼IRIS▲ S’avvicina ! ▼IL CIECO▲ Iris, chi son ? Le vedi ? Guarda ! ▼IRIS▲ (Si avvicina alla siepe, guardando verso il fondo.) Guardo ! ▼LE MOUSMÈ▲ Son commedianti ! Sono guèchas ! Vengono ! ▼IRIS▲ Oh, padre… ▼IL CIECO▲ Di’ ! ▼IRIS▲ È il Teatro dei Pupi ! ▼IL CIECO▲ Stammi presso, fanciulla ! ▼IRIS▲ Sto alla siepe ! ▼IL CIECO▲ Sono vagabondi ! ▼IRIS▲ Obbedirò ! (Torna presso il padre e lo rassicura.) ▼LE MOUSMÈ▲ Ritardiamo il ritorno ? (Osaka e Kyoto, entrambi camuffati da istrioni girovaghi, sbucano dal fondo con un codazzo di suonatori, guèchas e samouraïs, al suono di sàmisen, gongs, tamburelli le mousmè corrono incontro curiose, e battono festosamente le mani nel vedere che si tratta d’una rappresentazione di Pupi ; Osaka e Kyoto scendono dal ponte, seguiti dalla loro compagnia ; le mousmè curiose, fanno cerchio ; mentre ad un cenno di Kyoto alcuni degli istrioni piantano il Teatro dei Pupi.) Rimaniamo ! Col bucato più tardi torneremo ! Ecco le guèchas ! Tutte a veli… È numerosa assai la compagnia ! Veh ! quattro guèchas ! Sono due gli attori ! Son quattro i suonatori ! Eccoli ! Vengono ! Eccoli ! Vengono ! ▼IRIS▲ (Attratta dalla curiosità, si pone ad osservare dietro la siepe.) (Dietro alle biancospine mi metto !) ▼KYOTO▲ (rivolto alle mousmè pur tenendo d’occhio Iris che si è avvicinata alla siepe del suo giardino, guardando ansiosamente) Io son Danjuro Il padre dei Fantocci Che nelle mie commedie Faccio sposi alle gentili bambole ! (rivolto ai suonatori) Olà, musica ! Mousmè, tenete pupe da marito ? ▼LE MOUSMÈ▲ Sì che ne abbiamo ; E sono buone e belle ! ▼IRIS▲ (Come la mia, no… Non ve n’ha ; sto certa !) ▼LE MOUSMÈ▲ È un Teatro di lusso ! ▼IL CIECO▲ (chiamando) Iris ! ▼IRIS▲ (al padre) Sto qua ! ▼KYOTO▲ Ora daremo rappresentazione ! Udrete i Pupi miei dir tante cose… Tutte maravigliose e dotte assai ! Parlar udrete Jor, (accentando e sorvegliando sempre Iris) Figlio del Sole e Dhia, (In questo frattempo il Teatro sarà stato montato ; ai suo lati due paraventi.) La bella figlia sventurata, Ma più non voglio dir… Udrete, e basta ! Ehi, musica ! (Ai suonatori, mentre fa cenno alle mousmè di far silenzio, e di far largo. In pari tempo distribuisce i Pupi ad alcuni del suo seguito, e parla sottovoce ad Osaka. Durante gli ultimi preparativi le mousmè seguono gionocchioni, facendo cerchio intorno al Teatrino.) Preparerò la scena ! ▼LE MOUSMÈ▲ Poniamci tutte intorno. ▼KYOTO▲ (Osaka, attento !) ▼OSAKA▲ (Non dei temer !) ▼KYOTO▲ (La parte ?) ▼OSAKA▲ (Io la ricordo, E non ne fallo un ette !) (I suonatori si mettono accosciati a terra davanti al Teatrino.) ▼KYOTO▲ (E la piccina ?) (Mentre continua a parlare con Osaka, colloca dietro i paraventi la guècha cantatrice, e le tre guèchas danzatrici.) ▼OSAKA▲ (Guarda… con occhi larghi Come foglie di loto e di nelumbo ! Sta alla siepe !) ▼KYOTO▲ (Vedrai, ne la trarremo ! Ora l’adesco ! È la curiosità infallibil àmo !) (Osaka e Kyoto si collocano dietro il paravento a destra del Teatrino da dove possono spiare i movimenti d’Iris, pure eseguendo le loro rispettive parti.) ▼LE MOUSMÈ▲ Facciam silenzio ! Già danno principio ! (Rimangono silenziose e attente.)(Si alza il sipario del Teatrino, e Kyoto fa cenno d’introdurre in scena Dhia.) LA RAPPRESENTAZIONE ▼DHIA (UNA GUÈCHA)▲ Misera ! Ognor qui sola ! Unque mai mi consola ! Morte rapì mia madre ! Ridotta è mia famiglia A un collerico padre Che non ama la figlia ! Ho vesti brutte e lacere, Scarne braccia e sottili, Gote pallide e grame ; Son malata ed ho fame E sono le mie lacrime Mie gemme e miei monili ! Chi ascolta i miei dolori ? Non ho amiche né fiore ! ▼OSAKA▲ (sottovoce alla guècha) (Brava !) ▼KYOTO▲ (Attrice valente !) ▼LE MOUSMÈ▲ (Fanno i loro commenti.) Come forza le lacrime, La povera fanciulla ! Davvero fa pietà ! ▼OSAKA▲ (indicando le mousmè) (Vè come stanno attente !) ▼LE MOUSMÈ▲ (chiamando Iris) Iris, vientene qua ; Di là tu vedi nulla ! (Kyoto, imitando la voce rauca di un vecchio catarroso, fa le più strane grida del mondo, picchiando forte sul legno del Teatro a dare l’idea dell’avvicinarsi del vecchio, iracondo ed inumano genitore.) ▼IRIS▲ (alle mousmè) Vedo ! Qui resto ; grazie ! ▼DHIA▲ Ah, mio padre ! Lo sento ! ▼LE MOUSMÈ▲ Ecco il padre ! (Apparisce sul teatrino il pupo Padre ; le mousmè fanno segni di spavento e di meraviglia.) ▼DHIA▲ Tremo dallo spavento ! ▼LE MOUSMÈ▲ Che ceffo ! Me lo sogno stanotte ! ▼IL PADRE (KYOTO)▲ (con voce terribile) Ah, sciagurata putta ! Sono stanco di mantenermi Questa sciocca vana, Inutil, neghittosa, scioperata ! ▼DHIA▲ Ah, padre mio ! ▼IL PADRE▲ Preparati ! Io ti vendo Al gran mercato di Simonosaky ! ▼DHIA▲ No, padre, no, non vendermi ! ▼IL PADRE▲ Preparati ! ▼OSAKA▲ (La piccina si muove ! Forza al dialogo !) (Iris commuove, e con gesti concitati segue la svolgersi del dramma.) ▼DHIA▲ (Cade ai piede del pupo Padre) Per la luce del sole e delle stelle, Tienmi ancora con te ! Che vuoi ch’io faccia ? ▼OSAKA▲ (indicando Iris) (Ha gli occhi rossi, rossi !) ▼IL CIECO▲ (chiamando la figlia) Iris ! ▼IRIS▲ Sto qua ! ▼IL PADRE▲ Al gran mercato di Simonosaky Tu troverai padrone ! Io sono stanco d’averti qui con me ! Tu mangi troppo e non mi rendi nulla. Ond’io ti vendo ! ▼LE MOUSMÈ▲ (Impressionate da tante crudeltà, sono furenti contro il pupo Padre.) Vecchio lercio ! Furfante ! Musa da vecchia arpia ! ▼DHIA▲ (con grido straziante e disperato) Uccidimi, piuttosto ! ▼IL PADRE▲ Basta ! Ho detto ! (Se ne va.) ▼LE MOUSMÈ▲ È sordo alle sue tante Lacrime disperate ! (urlando, e minacciando coi pugni il padre tiranno, mentre questi se ne va) Pigliamolo a sassate ! Orco ! Vampiro ! Via ! ▼OSAKA▲ (Si scalda il nostro pubblico !) ▼KYOTO▲ (È in furore !) ▼DHIA▲ Morire ! Sì… Finire ! ▼OSAKA▲ (Quasi, quasi t’uccidono Davvero il pupo Padre !) ▼IRIS▲ Oh, la istoria pietosa ! Mi par che dentro al core Mano mi prema e tocchi ! M’offende un gran dolore Che mi rende affannosa ! ▼DHIA▲ Deh, prendimi con te, Genio del Bene ! Portami teco Dove non si soffre ! ▼IRIS▲ Come è triste il suo canto ! Ho volontà di pianto nell’anima… E negli occhi ! ▼KYOTO▲ (ad Osaka) (Or tocca a te ! Dolcissimo !) ▼OSAKA▲ (Dolcissimo !) ▼JOR, FIGLIO DEL SOLE (OSAKA)▲ Apri la tua finestra ! Jor son io Che vengo al tuo chiamar, Povera Dhia ! Apri la tua finestra Al raggio mio ! Apri il tuo cor A mia calda malìa ! Jor ha ascoltata, o Dhia, La tua preghiera ! Apri l’anima tua, Fanciulla, al Sole ! Apri l’anima tua alle mie parole ! Apri il tuo cuore a me, Fanciulla, e spera ! Tu vuoi morir ? Morire io ti farò Ma ti farò morir dal Sol baciata, Poscia al paese eterno ti trarrò… Ove, o fanciulla, Tu sarai amata ! ▼KYOTO▲ (vedendo l’impressione che la voce di Jor ha fatto sull’animo d’Iris) (È questa poesia gran ciurmatrice ! Due motti, due bisticci Ch’uno dice E una fanciulla inconscia come questa… Vi si sdilinque e vi perde la testa.) (Poco a poco una finestra del Teatrino si illumina, poi si apre e si scorge il Pupo d’Jor, figlio del Sole Dhia s’inginocchia innanzi a lui. Iris, quasi affascinata da tale spettacolo, abbandona la siepe del suo giardino e si accosta al Teatro.) ▼IRIS▲ De’ sogni il triste verde Disvanisce e si perde ! Quali i vani bagliori D’erranti, misteriose Lucciole luminose Se ne vanno i dolori ! ▼KYOTO▲ (alle danzatrici) (Or, guèchas, Quando termina il duetto, danzate e Fate… senza dar sospetto !) ▼DHIA▲ Io muoio ! Prendimi ! Tua m’abbandono ! Portami al mondo eterno della Luce ! Salgo a Nirvana ! È Jor che mi conduce ! Jor, son tua ! A te tutta mi dono ! ▼IRIS▲ (a Dhia) No, tu non muori, Dhia ! Tu ascendi alle alte nuvole Di rose e di viole ! Con Jor tu ascendi, o bambola, Al paese del Sole E della Poesia ! ▼JOR▲ Or muori, dunque ! (Dhia cade stecchita, mentre Jor invoca sulla morta pupa le danze celesti.) Danzatrice alate, intorno a lei Che a me ne vien, danzate ! (a Dhia) Ti coprirò di zaffiri e topazi ! Vieni agli amori Degli eterni spazi ! (Con gran stupore del pubblico, Jor avvinghia Dhia, e così abbracciati si vedono i due pupi innalzarsi lentamente per salire al… Nirvana, mentre cala il sipario del Teatriono ; in pari tempo le tre guèchas mascherate si collocano innanzi, pronte alla danza.) LA BELLEZZA LA MORTE IL VAMPIRE (Durante le danze, Kyoto gira intorno, e così riesce scaltramente a distrarre l’attenzione, mentre le tre guèchas danzatrici circondano Iris, la quale rimane ad un tratto isolata dal gruppo delle mousmè al posto più avanti.)(Con vorticosi giri e con voli dei loro veli le tre danzatrici riescono a nascondere Iris, la quale ingenuamente ammira.)(I samouraïs rapidi s’impossessano della fanciulla una mano sulla bocca le strozza un grido !) ▼IRIS▲ Ah ! (Le tre guèchas continuano la danza, avvicinandosi di nuovo al gruppo delle mousmè coi larghi giri dei loro veli impediscono alle spettatrici di vedere i samouraïs che trasportano Iris completamente inanimata verso la città.)(Le guèchas formano un gruppo bizzarro.) ▼KYOTO▲ (che ha tutto sorvegliato, visto il colpo riuscito, si congeda dall’udienza. Intanto, ripiegato il Teatrino, i paraventi, rinchiusi i pupi, la comitiva degli istrioni è pronta ad andarsene.) Grazie, mousmè ! A rivederci ! Musica ! ▼LE MOUSMÈ▲ (Si alzano in piedi per andarsene.) Andiamo ! è tardi ! È tardi ! Andiamo ! (S’avviano verso il villaggio.) ▼KYOTO▲ (ad Osaka, facendogli cenno d’avviarsi colla comitiva verso la città) (Or lascio questo scritto E del denaro al Cieco, E il colpo è fatto !) ▼OSAKA▲ (Il colpo è fatto !) (Partono tutti ripassando il ponte. Kyoto corre entro il giardino d’Iris ; rapidamente depone sulla soglia della casetta un foglio scritto, tenuto disteso da rios d’oro e mommès, proprio presso al Cieco e con tanta abilità da non risvegliarne il sensibilissimo udito, poi raggiunge correndo la comitiva che si allontana.) ▼IL CIECO▲ Questo dramma è menzogna tutto ! tutto ! Malvagio in testo e talento malvagio ! (credendo Iris sempre presente) Iris, tu che ne dici ? Non rispondi ? Comprendo ; sei commossa ! (Sorride bonariamente, credendo sempre di parlare ad Iris.) No ; non credervi ! Tu sei sì buona che ogni pianto Breccia fa nel tuo cuore ! (stendendo il tremulo braccio) Andiamo ; dammi il braccio ! Perché non credo Ai gemiti di Dhia ? (Sorride ancora.) Ebben… vi credo ! (Stende ancora il braccio.) Vieni ! Dammi il braccio ! Una carezza al vecchio Cieci ! Iris ! Ancora non rispondi ! Iris ! Iris ! Iris ! Mia figlia ! (Si alza barcollante, cerca intorno a se, incespica, cade.) Vita ! Non ci sei più ! (alcuni merciaiuoli ambulanti che passano per andare alla città, udendo le grida strazianti del Cieco, entrano nel giardino, e lo rialzano compassionevoli.) ▼IL CIECO▲ Iris ! Mia Iris ! Iris ! ▼I MERCIAIUOLI▲ Cieco, A che gridi disperatamente ? ▼IL CIECO▲ Iris ! Mia figlia ! In casa ! Là ! Cercatela ! (Alcuni merciaiuoli entrano nella casa, ed appariscono poi alla finestra spalancata.) ▼ALCUNI MERCIAIUOLI▲ (alla finestra) È vuota la tua casa ! Iris non c’è ! ▼IL CIECO▲ Chiamatela a gran gridi ! Per pietà ! ▼ALCUNI MERCIAIUOLI▲ Iris ! (Ascoltano.) Iris ! (Ascoltano ancora.) Neppur l’eco risponde ! ▼IL CIECO▲ La mia Vita ! Pupilla de’ miei occhi ! (Tornano dalla casa ; uno dei merciaiuoli, nell’uscire, vede e raccoglie il foglio e il denaro lasciato da Kyoto sulla soglia.) La figlia mia ! Così buona ! ▼UN MERCIAIUOLO▲ Tu la piangi ? Non piangerla ! ▼IL CIECO▲ Che dici ? Ohimè, che dici ? ▼IL MERCIAIUOLO▲ Qui sulla soglia T’ha lasciato un foglio (mostrando foglio e denaro ai compagni) E del denaro ! ▼IL CIECO▲ Iris ? ▼ALCUNI MERCIAIUOLI▲ È al Yoshiwara ! (Il Cieco tocca e ritocca, uscendo in gridi soffocati, il foglio e il denaro.)(L’ira, il dolore, rendono il Cieco come pazzo, ed allontanando con violenza alcuni fra i merciaiuoli che gli stanno vicini vorrebbe correre da solo verso la città ; ma incespica e cade. I merciaiuoli si affrettano a rialzare il Cieco, il quale prorompe in dirotto pianto.) ▼IL CIECO▲ (Piangendo, si rivolge ai merciaiuoli, che sono invasi da un gran senso di pietà.) La casa ! Il mio giardino ! Quel che tengo a chi di voi Mi guida al Yoshiwara ! Or voglio là… Là schiaffeggiarla! Voglio sputarle in volto, voglio… E maledirla ! Iris ! Mia vita ! (Le lagrime gli troncano le parole ; quasi vergognoso di quell’affetto che gli trabocca dall’anima, esclama minaccioso) E poscia… e poscia… e poscia… (Pietosamente i merciaiuoli lo sorreggono e lo accompagnano barcollante, inebetito, quasi fantasma, verso la città.) Atto Primo Addio cielo fatto di onde piene di raggi di luna e di misteri!La Notte abbandona il cielo ; il suo lavoro vivificatore è finito ; uomini e cose hanno riposato e sognato ; essa cede il governo della vita al Giorno.Come in un gran velario di nebbie, tutto inonda una tinta diafana e indecisa ; è la incertezza del primo raggio, ma gradatamente poi, ecco, i primi albori che si diffondono rispecchiandosi in scintille adamantine entro a le rugiade sui fiori, sulle erbe! Nel piccolo giardino di Iris, i fiori, come curiosi bimbi, levano i visi dalle chiomate corolle e guardano ad oriente. La casetta di Iris è ancora chiusa dentro alle sue stuoie colorate e ai suoi battenti di quercia.Il villaggio, dietro quella grigia macchia di alti, pallidi bambou, eleva ancora indecisi nella penombra i suoi bizzarri tetti ; e il ruscello che lo divide dalla piccola casa di Iris mormora la sua cadenza senza scopo, mesta o gaia secondo che la luce, che scende e vi penetra, effonde nelle sue acque il riso o la lagrima de cielo.E l’aria si riempie di fulgori!E l’aria passa tra rami e fronde, tra fiori ed erbe, tra piante e case, e palpita!O Luce, anima del Mondo!Leggiere brume erranti fuggono ai venti ; e al di là, lontano, lontano, nelle immensità profonde dell’azzurro, immobili come un gran mare calmo, già balenano rapidi splendori, echi di luce, vibrazioni misteriose d’altri infiniti mondi esultanti alla vita! Or discendono i raggi ; pallidi prima, poi rosei, caldi, vivi… è il Giorno! L’aurora trionfa, le cose si disegnano rapide!Ecco la scena La allegra casetta di Iris ; il suo giardino colla piccola siepe di biancospine in fiore ; nettamente ora spiccano i pallidi e sottili bambou nel risalto del villaggio ; il ruscello canta gaio ed azzurro il ritornello che gli viene dalla canzone serena ed azzurra del cielo ; e laggiù, là, nell’estremo fondo, il Fousiyama, alto come la brama degli umani anelanti alla gran pace del silenzio!Il Fousiyama!Ultimo appare egli, fantastica visione ; ma sull’alta sua cervice, immacolata per eternità di neve, reca esso pel primo, alla vallea dove vive Iris, il riflesso del primo raggio del Sole. LA NOTTE I PRIMI ALBORI I FIORI L’AURORA IL SOLE (CORO INVISIBILE) Son Io! Son Io la Vita! Son la Beltà infinita, La Luce ed il Calor. Amate, o Cose! dico Sono il Dio novo e antico, Son l’Amor! Amate! Per me gli augeli han canti, I fior profumi e incanti, Profumi i fior, L’albe il color di rose, E palpiti le cose. Per me han profumi E incanti i fior. IL SOLE APPARE Dei Mondi Io la Cagione ; Dei Cieli Io la Ragione! Uguale Io scendo ai Re, Sì come a te, mousmè! ecc. Pietà è l’essenza mia, Eterna Poesia, Amor! IL GIORNO SPUNTA Calore, Luce, Amor! Amor! IRIS (sul limitare della casa) Ho fatto un triste sogno pauroso, Un sogno tutto pieno di draghi, mostri, Volanti chimere E di striscianti cólubri. (Scende lentamente nel piccolo giardino.) S’era malata la mia amica bambola, Ond’io, tutta piangente, L’avea posta in giardino a riposare Entro un cespo di rose. Intorno a lei tacea Tutto il giardino ; Non più canti di gigli, Canzoni di gardenie e porporine Nè voli di libellule ; Avevo detto ai fior “Tacete, o fiori! Malata è la mia bambola!” Quand’ecco in ciel Vol di bianche cicogne Fuggire spaventate! Guardo! Pieno è il giardin di mostri orribili Che la mia bimba insidiano! Accorro a sua difesa! Prego! Lagrimo! “Lasciatemi l’amica!” Ma una fenice spiega in ruote E in giri fantastici la coda Che come serpe avvinghia la piccina, Allarga l’ali… e fugge! (alzando le braccia verso il cielo) Ma, Sol, Tu vieni ed il sogno è bugìa… Guarita è la piccina, la piccina! (Corre entro la casa, vi prende una bambola, poi rapidamente tornando sul limitare della casa, alza verso il sole la sua bambola, e con grazia le agita le manine, a guisa di saluto.) Vieni e saluta il Sole! IL CIECO (dall’interno) Con chi parli? IRIS (volgendosi verso l’interno) O padre mio, col Sole! (Depone la bambola su un vaso di fiori ed entra nella casa.)(Già da tempo Osaka e Kyoto si sono veduti spiare il luogo, nascosti dietro il gruppo di bambou. Cautamente si sono avanzati lungo la siepe, finché Osaka ha scorto Iris nel momento in cui essa entra nella casa. Osaka la indica a Kyoto.) OSAKA È lei! è lei! KYOTO È la figlia del cieco. OSAKA La voglio! KYOTO Tu l’avrai! OSAKA Non farle male! KYOTO Non sciupo la mia merce! OSAKA Che se! Bada! KYOTO Son noto al Yoshiwara! Non temere! OSAKA Sta ben! KYOTO Soltanto ho d’uopo di tua voce Alla trama ch’io medito sottile, Pieghevol come salce è la tua voce. OSAKA È ver ; ho voce acuta ; Imita il suono, Il bisbigliar d’augelli, Il chiacchierare d’irrequiete fanciulle. La mia voce vibra nell’aria, Desta gli echi ai monti E vola alta nel ciel Come cicogna o falco. KYOTO Essa m’occorre! OSAKA E la fanciulla? KYOTO Supponi ch’essa già sia cosa tua. Andiamo a prepararci un viso! OSAKA Andiamo! KYOTO Prudenza vuol così! Ignoti e cáuti! OSAKA Cáuti? Ignoti? KYOTO Sì! OSAKA Già mi diverto e godo già! (S’avviano verso il fondo della scena.) OSAKA E KYOTO La vita è così bella. (Passano il ponte e scompaiono.)(Suo limitare della casa appare il Cieco, che la figlia Iris guida amorosamente scendono nel giardino.) IL CIECO Voglio posare ove è più caldo il sole! IRIS (Fa sedere il padre su di un piccolo sgabello.) Qui, padre. IL CIECO Sì… Oh, il buon raggio! M’avviva! Or dammi il mio rosario. Vuò pregare! IRIS (porgendo al padre il rosario) Ecco il rosario! IL CIECO E tu hai pregato? IRIS Sì! Innaffierò i miei fiori, intanto. (Iris si aggira pel piccolo giardino, innaffiando i fiori ; ammirandone alcuno, coglie un crisantemo e se lo pone fra i capelli.) IL CIECO Io prego. (Il cieco prega silenziosamente, immobile, movendo sola le dita per fare scorrere le grana del rosario.)(Dal villaggio si avanza un gruppo di mousmè ; portano a braccio, o sul capo, delle ceste di giunchi. Sono giovani lavandaje che vengono a lavare nel ruscello bianchi lini e variotinte mussoline.) LE MOUSMÈ (avviandosi al ruscello) Al rio! Al rio! È il plenilunio! Al rio! (Si dispongono in vari e pittoreschi gruppi per cominciare il lavoro.) L’acqua è limpida e tiepida! Sciuga il bucato al sole E la lavanda è in fiore ; È il plenilunio! Fra loti ed iridi, Felci e ninfee E nenufari gelsominee Scorre la rapida onda fuggente ; Carezza il piè delle mousmè, Viene il suo bacio dalla sorgente! Bacio di rio, bacio di Dio! (torcendo i lini) Contorci e attorta! Acqua corrente Da lungi porta cento profumi ; L’odor del muschio colto dall’onde Fra zolle e dumi di cento sponde! (Le mousmè scendono nel ruscello a lavare.) IRIS (occupandosi dei fiori del suo piccolo giardino) In pure stille, gaie scintille Scende la vita! L’acqua s’effonde per vie profonde. Bevi la vita, Alga cerulea! Tu, margherita, leva il candore Della tua chioma! O cilestrino fiore di mey, Neve odorante, tu, gelsomino ; E tu, olezzante fiore di amoma! La varia chioma leva, o coriando, Fiore di monte! IL CIECO Tu mi hai tolto la vista Ma io vedo la Tua Grandezza ; La tua Grandezza io la sento ; Essa parla all’anima mia! La bellezza della Vita creata da Te Mi penetra col Sole Nella mia vecchia persona! Tu sei Grande e Buono! La Vita è pur tuttavia Sempre un cammino faticoso, Ma è aggradevole se io Penso che conduce a Nirvana! (Le mousmè si raggruppano di nuovo sulla riva.) LE MOUSMÈ …Fra zolle e dumi Di cento sponde. IL CIECO Io cammino anelando alla mèta! IRIS In pure stille, Vive scintille L’acqua penetra Fra pietra e pietra E all’appassita radice ascosa Dona la forza, dona la vita! IL CIECO Tu mi hai tolto la vista, Ma mi hai dato quella Degli occhi d’Iris ; Mi hai dato un Genio Buono e gentile ; Non son solo! Io dico la Tua Grandezza! LE MOUSMÈ (torcendo ancora i lini) Contorci… IRIS Ristora! LE MOUSMÈ …e attorta! IRIS Irrora! LE MOUSMÈ Ha raggi il sole ; Ha timi il prato, Il lino candido Biancheggia ed ole. IRIS Thea odorosa, fiore divino, Gardenia, rosa, vita bevete! Bevete, fiore, mente, verbene, E olezzi é balsami pel mio giardino, Fiore, espandete! O fior! LE MOUSMÈ Ha raggi il sol! (Suoni lontani di striduli sàmisen, di gongs e di tamburelli ; Iris e le mousmè guardano con sorpresa verso la strada che conduce al ponte.) IRIS Giù per la via ne viene un gaio suono! LE MOUSMÈ (ascoltando ansiose) Son sàmisen, tamburi e risonanti Cymbali e gongs! IL CIECO (ad Iris) Lontano? IRIS S’avvicina! IL CIECO Iris, chi son? Le vedi? Guarda! IRIS (Si avvicina alla siepe, guardando verso il fondo.) Guardo! LE MOUSMÈ Son commedianti! Sono guèchas! Vengono! IRIS Oh, padre… IL CIECO Di’! IRIS È il Teatro dei Pupi! IL CIECO Stammi presso, fanciulla! IRIS Sto alla siepe! IL CIECO Sono vagabondi! IRIS Obbedirò! (Torna presso il padre e lo rassicura.) LE MOUSMÈ Ritardiamo il ritorno? (Osaka e Kyoto, entrambi camuffati da istrioni girovaghi, sbucano dal fondo con un codazzo di suonatori, guèchas e samouraïs, al suono di sàmisen, gongs, tamburelli le mousmè corrono incontro curiose, e battono festosamente le mani nel vedere che si tratta d’una rappresentazione di Pupi ; Osaka e Kyoto scendono dal ponte, seguiti dalla loro compagnia ; le mousmè curiose, fanno cerchio ; mentre ad un cenno di Kyoto alcuni degli istrioni piantano il Teatro dei Pupi.) Rimaniamo! Col bucato più tardi torneremo! Ecco le guèchas! Tutte a veli… È numerosa assai la compagnia! Veh! quattro guèchas! Sono due gli attori! Son quattro i suonatori! Eccoli! Vengono! Eccoli! Vengono! IRIS (Attratta dalla curiosità, si pone ad osservare dietro la siepe.) (Dietro alle biancospine mi metto!) KYOTO (rivolto alle mousmè pur tenendo d’occhio Iris che si è avvicinata alla siepe del suo giardino, guardando ansiosamente) Io son Danjuro Il padre dei Fantocci Che nelle mie commedie Faccio sposi alle gentili bambole! (rivolto ai suonatori) Olà, musica! Mousmè, tenete pupe da marito? LE MOUSMÈ Sì che ne abbiamo ; E sono buone e belle! IRIS (Come la mia, no… Non ve n’ha ; sto certa!) LE MOUSMÈ È un Teatro di lusso! IL CIECO (chiamando) Iris! IRIS (al padre) Sto qua! KYOTO Ora daremo rappresentazione! Udrete i Pupi miei dir tante cose… Tutte maravigliose e dotte assai! Parlar udrete Jor, (accentando e sorvegliando sempre Iris) Figlio del Sole e Dhia, (In questo frattempo il Teatro sarà stato montato ; ai suo lati due paraventi.) La bella figlia sventurata, Ma più non voglio dir… Udrete, e basta! Ehi, musica! (Ai suonatori, mentre fa cenno alle mousmè di far silenzio, e di far largo. In pari tempo distribuisce i Pupi ad alcuni del suo seguito, e parla sottovoce ad Osaka. Durante gli ultimi preparativi le mousmè seguono gionocchioni, facendo cerchio intorno al Teatrino.) Preparerò la scena! LE MOUSMÈ Poniamci tutte intorno. KYOTO (Osaka, attento!) OSAKA (Non dei temer!) KYOTO (La parte?) OSAKA (Io la ricordo, E non ne fallo un ette!) (I suonatori si mettono accosciati a terra davanti al Teatrino.) KYOTO (E la piccina?) (Mentre continua a parlare con Osaka, colloca dietro i paraventi la guècha cantatrice, e le tre guèchas danzatrici.) OSAKA (Guarda… con occhi larghi Come foglie di loto e di nelumbo! Sta alla siepe!) KYOTO (Vedrai, ne la trarremo! Ora l’adesco! È la curiosità infallibil àmo!) (Osaka e Kyoto si collocano dietro il paravento a destra del Teatrino da dove possono spiare i movimenti d’Iris, pure eseguendo le loro rispettive parti.) LE MOUSMÈ Facciam silenzio! Già danno principio! (Rimangono silenziose e attente.)(Si alza il sipario del Teatrino, e Kyoto fa cenno d’introdurre in scena Dhia.) LA RAPPRESENTAZIONE DHIA (UNA GUÈCHA) Misera! Ognor qui sola! Unque mai mi consola! Morte rapì mia madre! Ridotta è mia famiglia A un collerico padre Che non ama la figlia! Ho vesti brutte e lacere, Scarne braccia e sottili, Gote pallide e grame ; Son malata ed ho fame E sono le mie lacrime Mie gemme e miei monili! Chi ascolta i miei dolori? Non ho amiche né fiore! OSAKA (sottovoce alla guècha) (Brava!) KYOTO (Attrice valente!) LE MOUSMÈ (Fanno i loro commenti.) Come forza le lacrime, La povera fanciulla! Davvero fa pietà! OSAKA (indicando le mousmè) (Vè come stanno attente!) LE MOUSMÈ (chiamando Iris) Iris, vientene qua ; Di là tu vedi nulla! (Kyoto, imitando la voce rauca di un vecchio catarroso, fa le più strane grida del mondo, picchiando forte sul legno del Teatro a dare l’idea dell’avvicinarsi del vecchio, iracondo ed inumano genitore.) IRIS (alle mousmè) Vedo! Qui resto ; grazie! DHIA Ah, mio padre! Lo sento! LE MOUSMÈ Ecco il padre! (Apparisce sul teatrino il pupo Padre ; le mousmè fanno segni di spavento e di meraviglia.) DHIA Tremo dallo spavento! LE MOUSMÈ Che ceffo! Me lo sogno stanotte! IL PADRE (KYOTO) (con voce terribile) Ah, sciagurata putta! Sono stanco di mantenermi Questa sciocca vana, Inutil, neghittosa, scioperata! DHIA Ah, padre mio! IL PADRE Preparati! Io ti vendo Al gran mercato di Simonosaky! DHIA No, padre, no, non vendermi! IL PADRE Preparati! OSAKA (La piccina si muove! Forza al dialogo!) (Iris commuove, e con gesti concitati segue la svolgersi del dramma.) DHIA (Cade ai piede del pupo Padre) Per la luce del sole e delle stelle, Tienmi ancora con te! Che vuoi ch’io faccia? OSAKA (indicando Iris) (Ha gli occhi rossi, rossi!) IL CIECO (chiamando la figlia) Iris! IRIS Sto qua! IL PADRE Al gran mercato di Simonosaky Tu troverai padrone! Io sono stanco d’averti qui con me! Tu mangi troppo e non mi rendi nulla. Ond’io ti vendo! LE MOUSMÈ (Impressionate da tante crudeltà, sono furenti contro il pupo Padre.) Vecchio lercio! Furfante! Musa da vecchia arpia! DHIA (con grido straziante e disperato) Uccidimi, piuttosto! IL PADRE Basta! Ho detto! (Se ne va.) LE MOUSMÈ È sordo alle sue tante Lacrime disperate! (urlando, e minacciando coi pugni il padre tiranno, mentre questi se ne va) Pigliamolo a sassate! Orco! Vampiro! Via! OSAKA (Si scalda il nostro pubblico!) KYOTO (È in furore!) DHIA Morire! Sì… Finire! OSAKA (Quasi, quasi t’uccidono Davvero il pupo Padre!) IRIS Oh, la istoria pietosa! Mi par che dentro al core Mano mi prema e tocchi! M’offende un gran dolore Che mi rende affannosa! DHIA Deh, prendimi con te, Genio del Bene! Portami teco Dove non si soffre! IRIS Come è triste il suo canto! Ho volontà di pianto nell’anima… E negli occhi! KYOTO (ad Osaka) (Or tocca a te! Dolcissimo!) OSAKA (Dolcissimo!) JOR, FIGLIO DEL SOLE (OSAKA) Apri la tua finestra! Jor son io Che vengo al tuo chiamar, Povera Dhia! Apri la tua finestra Al raggio mio! Apri il tuo cor A mia calda malìa! Jor ha ascoltata, o Dhia, La tua preghiera! Apri l’anima tua, Fanciulla, al Sole! Apri l’anima tua alle mie parole! Apri il tuo cuore a me, Fanciulla, e spera! Tu vuoi morir? Morire io ti farò Ma ti farò morir dal Sol baciata, Poscia al paese eterno ti trarrò… Ove, o fanciulla, Tu sarai amata! KYOTO (vedendo l’impressione che la voce di Jor ha fatto sull’animo d’Iris) (È questa poesia gran ciurmatrice! Due motti, due bisticci Ch’uno dice E una fanciulla inconscia come questa… Vi si sdilinque e vi perde la testa.) (Poco a poco una finestra del Teatrino si illumina, poi si apre e si scorge il Pupo d’Jor, figlio del Sole Dhia s’inginocchia innanzi a lui. Iris, quasi affascinata da tale spettacolo, abbandona la siepe del suo giardino e si accosta al Teatro.) IRIS De’ sogni il triste verde Disvanisce e si perde! Quali i vani bagliori D’erranti, misteriose Lucciole luminose Se ne vanno i dolori! KYOTO (alle danzatrici) (Or, guèchas, Quando termina il duetto, danzate e Fate… senza dar sospetto!) DHIA Io muoio! Prendimi! Tua m’abbandono! Portami al mondo eterno della Luce! Salgo a Nirvana! È Jor che mi conduce! Jor, son tua! A te tutta mi dono! IRIS (a Dhia) No, tu non muori, Dhia! Tu ascendi alle alte nuvole Di rose e di viole! Con Jor tu ascendi, o bambola, Al paese del Sole E della Poesia! JOR Or muori, dunque! (Dhia cade stecchita, mentre Jor invoca sulla morta pupa le danze celesti.) Danzatrice alate, intorno a lei Che a me ne vien, danzate! (a Dhia) Ti coprirò di zaffiri e topazi! Vieni agli amori Degli eterni spazi! (Con gran stupore del pubblico, Jor avvinghia Dhia, e così abbracciati si vedono i due pupi innalzarsi lentamente per salire al… Nirvana, mentre cala il sipario del Teatriono ; in pari tempo le tre guèchas mascherate si collocano innanzi, pronte alla danza.) LA BELLEZZA LA MORTE IL VAMPIRE (Durante le danze, Kyoto gira intorno, e così riesce scaltramente a distrarre l’attenzione, mentre le tre guèchas danzatrici circondano Iris, la quale rimane ad un tratto isolata dal gruppo delle mousmè al posto più avanti.)(Con vorticosi giri e con voli dei loro veli le tre danzatrici riescono a nascondere Iris, la quale ingenuamente ammira.)(I samouraïs rapidi s’impossessano della fanciulla una mano sulla bocca le strozza un grido!) IRIS Ah! (Le tre guèchas continuano la danza, avvicinandosi di nuovo al gruppo delle mousmè coi larghi giri dei loro veli impediscono alle spettatrici di vedere i samouraïs che trasportano Iris completamente inanimata verso la città.)(Le guèchas formano un gruppo bizzarro.) KYOTO (che ha tutto sorvegliato, visto il colpo riuscito, si congeda dall’udienza. Intanto, ripiegato il Teatrino, i paraventi, rinchiusi i pupi, la comitiva degli istrioni è pronta ad andarsene.) Grazie, mousmè! A rivederci! Musica! LE MOUSMÈ (Si alzano in piedi per andarsene.) Andiamo! è tardi! È tardi! Andiamo! (S’avviano verso il villaggio.) KYOTO (ad Osaka, facendogli cenno d’avviarsi colla comitiva verso la città) (Or lascio questo scritto E del denaro al Cieco, E il colpo è fatto!) OSAKA (Il colpo è fatto!) (Partono tutti ripassando il ponte. Kyoto corre entro il giardino d’Iris ; rapidamente depone sulla soglia della casetta un foglio scritto, tenuto disteso da rios d’oro e mommès, proprio presso al Cieco e con tanta abilità da non risvegliarne il sensibilissimo udito, poi raggiunge correndo la comitiva che si allontana.) IL CIECO Questo dramma è menzogna tutto! tutto! Malvagio in testo e talento malvagio! (credendo Iris sempre presente) Iris, tu che ne dici? Non rispondi? Comprendo ; sei commossa! (Sorride bonariamente, credendo sempre di parlare ad Iris.) No ; non credervi! Tu sei sì buona che ogni pianto Breccia fa nel tuo cuore! (stendendo il tremulo braccio) Andiamo ; dammi il braccio! Perché non credo Ai gemiti di Dhia? (Sorride ancora.) Ebben… vi credo! (Stende ancora il braccio.) Vieni! Dammi il braccio! Una carezza al vecchio Cieci! Iris! Ancora non rispondi! Iris! Iris! Iris! Mia figlia! (Si alza barcollante, cerca intorno a se, incespica, cade.) Vita! Non ci sei più! (alcuni merciaiuoli ambulanti che passano per andare alla città, udendo le grida strazianti del Cieco, entrano nel giardino, e lo rialzano compassionevoli.) IL CIECO Iris! Mia Iris! Iris! I MERCIAIUOLI Cieco, A che gridi disperatamente? IL CIECO Iris! Mia figlia! In casa! Là! Cercatela! (Alcuni merciaiuoli entrano nella casa, ed appariscono poi alla finestra spalancata.) ALCUNI MERCIAIUOLI (alla finestra) È vuota la tua casa! Iris non c’è! IL CIECO Chiamatela a gran gridi! Per pietà! ALCUNI MERCIAIUOLI Iris! (Ascoltano.) Iris! (Ascoltano ancora.) Neppur l’eco risponde! IL CIECO La mia Vita! Pupilla de’ miei occhi! (Tornano dalla casa ; uno dei merciaiuoli, nell’uscire, vede e raccoglie il foglio e il denaro lasciato da Kyoto sulla soglia.) La figlia mia! Così buona! UN MERCIAIUOLO Tu la piangi? Non piangerla! IL CIECO Che dici? Ohimè, che dici? IL MERCIAIUOLO Qui sulla soglia T’ha lasciato un foglio (mostrando foglio e denaro ai compagni) E del denaro! IL CIECO Iris? ALCUNI MERCIAIUOLI È al Yoshiwara! (Il Cieco tocca e ritocca, uscendo in gridi soffocati, il foglio e il denaro.)(L’ira, il dolore, rendono il Cieco come pazzo, ed allontanando con violenza alcuni fra i merciaiuoli che gli stanno vicini vorrebbe correre da solo verso la città ; ma incespica e cade. I merciaiuoli si affrettano a rialzare il Cieco, il quale prorompe in dirotto pianto.) IL CIECO (Piangendo, si rivolge ai merciaiuoli, che sono invasi da un gran senso di pietà.) La casa! Il mio giardino! Quel che tengo a chi di voi Mi guida al Yoshiwara! Or voglio là… Là schiaffeggiarla! Voglio sputarle in volto, voglio… E maledirla! Iris! Mia vita! (Le lagrime gli troncano le parole ; quasi vergognoso di quell’affetto che gli trabocca dall’anima, esclama minaccioso) E poscia… e poscia… e poscia… (Pietosamente i merciaiuoli lo sorreggono e lo accompagnano barcollante, inebetito, quasi fantasma, verso la città.) Mascagni,Pietro/Iris/II
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このテンプレはポリウト方式で作成されています。 こちらの役名一覧に和訳を記載して管理人までお知らせください。 SCENA PRIMA. Silvia, sola. ▼SILVIA▲ (con una veste bianca, è appoggiata alla balaustrata e contempla, fantasticando, la campagna) Maledetto l'amor! Non ho più lacrime. (discende, lenta) Son la crudel signora che ognun sempre adorò, che ognuno adora. Ognun col labbro rispettoso sfiora la mia man ma l'ardore del bacio non salì fino al mio core. M'uccide il tedio. Le silenziose chiare notti d'estate, che pajon fatte per le serenate, danno a' poeti il destro di sfogar l'estro, ed ecco… in onor mio dispiegan l'ali scipiti madrigali. Il soldato, il mercante, il podestà ai piè mi gittan l'oro, ma disprezzo costoro e la lor vanità. Soffro! Viver così, senza un amore, viver non è. Non mi ricorda un fiore qualche affetto gentil. (addita la città) Firenze splende laggiù, lontana, nel sereno; e tende, forse, lo sguardo al cielo un giovinetto che m'ha vista una volta, e sente in petto battere il cor per me, per me l'indegna. Se a traverso la mia strada fatal si trovi… oh! non isperi di fuggirsene via… e non sarò la sola disgraziata! ▼ZANETTO▲ (canta da lontano, sempre avvicinandosi) Cuore, come un fiore si dischiude in te l'Amore la canzon non è gioconda, l'odi tu, piccina bionda. Cuore! V'è il dolore tra il profumo e lo splendore… par che il pianto si nasconda in quel fior, piccina bionda. ▼SILVIA▲ Dolce è la melodia la voce tocca il cuor. Ma queste fole, queste fole d'amore, io non l'intendo piu. (Sale lentamente su la terrazza, volgendosi distrattamente verso la parte da cui veniva la voce. Zanetto col liuto a tracolla e trascinando per l'erta il mantello entra con aria allegra senza veder Silvia). SCENA II. Silvia, su la terrazza, e Zanetto. ▼ZANETTO▲ Le notti estive ridono al viaggio, e si va della luna al chiaro raggio. Ma di lassù le stelle infondono coraggio con le pupille d'ôr. Son giunto. Ama Firenze il suono del liuto e la canzon d'amor? Non posso in quest'arnese picchiare alla locanda del paese. Mi converrà dormire all'aria aperta. (si sdraja sulla panca avvolgendosi nel mantello) ▼SILVIA▲ (scende dalla terrazza) Oh, poveretto! ed io che avevo in uggia questa serenità! Debbo chiamarlo ed ospitalità Debbo offrirgli? Ma che! Dorme di già. (guardando Zanetto addormentato) Il silenzio, i profumi della sera, questo fanciul dormente, mi turban forse? Un palpito novo m'agita il core. Ahimè! somiglia (guardandolo piu da vicino) al sogno mio! Su! Destati. (prendendolo con dolcezza per la mano) ▼ZANETTO▲ (si sveglia e guarda Silvia con adorazione e meraviglia) La bianca visione - che in sogno mi ridea. ▼SILVIA▲ Bambino! solo un pallido raggio di stella l'occhio tuo vedea. ▼ZANETTO▲ No, no, tu sei la bella realtà del mio sogno questa voce divina l'udivo a me vicina! ▼SILVIA▲ Son, se ti piace, un ospite Gradita al viandante! ▼ZANETTO▲ (guardandola) Grazie. Ho cenato tardi, E il sonno mi svanì. ▼SILVIA▲ (fra sè) Silvia, sii buona! È l'amor tuo funesto… ed un fanciullo è questo. (a Zanetto) Ma, dimmi, non potrò saper chi sei? ▼ZANETTO▲ Sono Zanetto un nomade suonator; mi diletto ogni dì nel cambiar d'aria e di tetto. Venti mestieri inutili mi fan campar la vita so condurre col fragile remo la barca rapida; slancio nell'aria il falco a volo in corsa ardita; domo col morso l'agile puledro; e in un sonetto chiudo le rime fulgide in cerchio d'oro stretto. ▼SILVIA▲ E non saranno rare le volte in cui ti manca il desinare! ▼ZANETTO▲ Talvolta sì… Ma se trovo in paese qualche signor cortese, io sono il benvenuto; m'accettano alla mensa, il mio liuto rallegra la brigata, e per quel dì la cena è assicurata! ▼SILVIA▲ Firenze è la tua meta? ▼ZANETTO▲ Non so. Se mai più florido qualche sentier mi piaccia, lo seguirò. La strana fantasia segue l'ardita traccia segnata dall'augel nell'aria azzurra. Ancor su 'l mio cammino non trovai la fortuna. ▼SILVIA▲ Ma non sognasti un giorno di riposo nel correr tuo fantastico e dubbioso? E non l'hai mai veduta una casetta bianca tra i verdi pampini d'onde una giovinetta un rapido buon giorno ti mandò? ▼ZANETTO▲ Sìi, qualche volta. Ma qual io mi sono, penso ai padri, ai tutori, e non mi piace delle famiglie disturbar la pace. ▼SILVIA▲ Nè ti fermasti mai se la fanciulla il fiore ti gettò che aveva in petto? ▼ZANETTO▲ Un bacio, e seguitavo la mia strada. La libertà m'è cara non voglio altro fardello che il liuto e la piuma del cappello. Un amore dentro il core è un bagaglio troppo grave! ▼SILVIA▲ L'augel di bosco non vuol gabbia! ▼ZANETTO▲ Mai! ▼SILVIA▲ Chi sa che un giorno non t'alletti il nido! ▼ZANETTO▲ No, no! L'amor mi fa paura. Sai? È così bello andarsene via come le libellule che van per l'aria, libere! ▼SILVIA▲ Ma non sarai felice… E vieni qui dal fato tenuto per la mano, o il vol di qualche rondine seguisti da lontano? ▼ZANETTO▲ Quasi! ▼SILVIA▲ Ti guida dunque una speranza? ▼ZANETTO▲ Appena un sogno. ▼SILVIA▲ Parla! ▼ZANETTO▲ Io qui potrei forse restare. Senti i pari miei padre e madre non hanno. Son figlio d'un marchese o d'un villano? E chi lo sa? Pel mondo Corsi fin d'ora, libero e giocondo, nè mai vita migliore ho sospirato. Ma da quando ho gustato la cara voce tua, madonna bella, ho sognato d'avere una sorella; quando m'hai susurrato dell'intima dolcezza di una casetta, lunge dai rumori del mondo, in mezzo ai fiori, allora sì, mi son sentito solo! Io cedo ai tuoi consigli. Oh, se volessi trattenerti vicin quest'usignolo randagio! Io resterei teco, sempre d'accanto mi avresti, e col mio canto le tue lunghe giornate abbrevierei! ▼SILVIA▲ Bambino! (da sè) Come il core mi sussulta! Che è mai questo timore? Averlo sempre meco, qui udirlo delirante darmi il nome d'amante! Oh il mio sogno avverato! ▼ZANETTO▲ Vuoi? ▼SILVIA▲ (da sè) Se voglio? Oh no, mai! Pur è lui che mi supplica! ▼ZANETTO▲ Madonna, domandai troppo, lo so; ma vuoi? ▼SILVIA▲ (da sè) Saprà chi son domani! ▼ZANETTO▲ Anco una volta, vuoi? ▼SILVIA▲ Non posso! ▼ZANETTO▲ E perchè? ▼SILVIA▲ Son vedova, son povera, nè musici posso ospitar, nè poeti erranti. ▼ZANETTO▲ Uno scudier non hai? ▼SILVIA▲ No! ▼ZANETTO▲ Un paggio? ▼SILVIA▲ No! ▼ZANETTO▲ Io con un frutto desino! ▼SILVIA▲ Deh, taci! ▼ZANETTO▲ Ma… ▼SILVIA▲ Son vedova, Vivo nel pianto, sola. ▼ZANETTO▲ Ed io non vo' che starmene a' tuoi piedi! ▼SILVIA▲ È impossibile, credi! ▼ZANETTO▲ Dunque per sempre addio, bel sogno mio! Avrò forse domani più fortuna con Silvia. ▼SILVIA▲ (da sè) Che dice? ▼ZANETTO▲ Poi che vani furono i preghi miei, io chiederti vorrei di Silvia fiorentina. La dicono regina d'ogni bellezza, dicono che il suo sguardo vellutato è una carezza che conquista e innamora, dicon che è bella e pallida… al par di te, signora; e poi ch'è ricca e prodiga… Andavo a cercar lei! ▼SILVIA▲ Mio Dio! ▼ZANETTO▲ Forse potrei entrar fra i suoi scudieri. Ma intesi mormorare che la strana bellezza di quell'altiera donna e il pazzo viver suo recan sventura. Ti confesso, madonna, che ho paura. Che debbo far, consigliami. Debbo andare da Silvia? ▼SILVIA▲ (fra sè) Sarebbe ritornato! Questo fanciullo ignoto, che mi colmò di tenerezza l'anima, la sorte me l'invia. È la felicità, debbo cacciarlo via? ▼ZANETTO▲ T'ho così poco amica, che non mi vuoi rispondere? ▼SILVIA▲ (fra sè) È infame… ma cosi volle il destino! ▼ZANETTO▲ Ebben? ▼SILVIA▲ (dopo un silenzio, e con grande sforzo) Senti, bambino. Non cercar di colei. La tua bell'anima non conosce il pericolo! S'io non posso proteggerti, ospitarti, potrò salvarti. Ascoltami. No, non andar da Silvia! Pagare il pane, il letto colla canzon gioconda che ti fiorisce sulla labbra è bello, ma bisogna conoscere che pan, che letto è quello. O Zanetto, Zanetto, Se mi commuovo è perche t'amo… come un bambinel che si vuol salvare. Oh, seguita a cantare del bosco fra le chiome! E se poi, quando olezza il novo aprile, presso la soglia d'un umil casetta vedrai, sovra il lavoro china, una giovinetta da gli occhi neri e dai capelli d'oro, oh fermati, cantore, quello è il nido d'amore! ▼ZANETTO▲ Ti obbedirò. Ma puo darsi che Silvia sia calunniata. (Silvia fa un gesto di dolore) Certo la ferita del povero tuo core ho riaperto! Tu m'hai detto che hai l'anima triste! Un fratello amato, un caro fidanzato la Silvia t'ha rubato! Non temi sol per me… tu sei gelosa! ▼SILVIA▲ (con grande tristezza) Imagini una cosa non vera… Va, va… parti!… Tu non puoi figurarti quanto, quanto mi dolga dirti che tu rivolga lontano il piè dall'intrapresa via! Ma, prima che tu vada per la tua strada, mi puoi rendere grazie (con amarezza) io t'ho salvato! (fra sè) Tutto è finito. Ahimè! se m'avesse scoperto. ▼ZANETTO▲ Partirò. Te n'accerto, non anderò da Silvia dopo quel che m'hai detto. Io partirò, portando meco un balsamo soave e sconosciuto qualche cosa di tenero c'era nel tuo rifiuto! E avrò di te soltanto la memoria che se non hai potuto ajutarmi, o madonna, in qualche canto del tuo core hai provato e dolore e rimpianto? ▼SILVIA▲ (vivamente, offrendogli un anello) No, certo, e quest'anello ti ricordi di me. ▼ZANETTO▲ (con un gesto di rifiuto) Perdona… troppo bello, troppo ricco è il giojello… Grazie, madonna, accettarlo non posso. Ma, dimmi, non sei tu vedova e povera? ▼SILVIA▲ (fra sè) M'abbia riconosciuto, ed una prova sia questo rifiuto? (a Zanetto) Ma che vuoi ch'io ti dia? ▼ZANETTO▲ Un ricordo… non voglio l'elemosina… un nulla, ma che sia caro a te. Guarda. Il fiore che fra i tuoi splendidi capelli muore. ▼SILVIA▲ (dandogli il fiore) Eccoti il fior. Prima che sia spuntato il dì, morrà nella tua mano il candido fiore… ma la sua morte io voglio ti rammenti la mia sorte; quando sarà appassito, dimenticami. Addio. ▼ZANETTO▲ O madonna, di grazia, una parola ancora! Io tremo nel riprender l'infinito mio viaggio, e mi pare che di qui non ci sieno più sentieri che portino alla gioja. Ho paura. di scegliere. La mia buona ventura ti guidi. Scegli tu per me. Farò il cammino che m'imporrà la tua piccola mano! ▼SILVIA▲ (che ha giàa salito alcuni scalini della terrazza, indica a Zanetto la parte opposta alla città) E sia!… Dunque, di là, dove splende l'aurora! (Zanetto fa qualche passo verso Silvia, ma essa lo ferma col gesto, egli, dopo aver fatto un gesto disperato, fugge bruscamente) SCENA III. Silvia, sola . ▼SILVIA▲ (Rimane un istante sulla terrazza, pensierosa e guardando Zanetto che si allontana. Poi, ad un tratto, si nasconde il capo fra le mani e piange) Sia benedetto Amore, posso piangere ancora! FINE. SCENA PRIMA. Silvia, sola. SILVIA (con una veste bianca, è appoggiata alla balaustrata e contempla, fantasticando, la campagna) Maledetto l'amor! Non ho più lacrime. (discende, lenta) Son la crudel signora che ognun sempre adorò, che ognuno adora. Ognun col labbro rispettoso sfiora la mia man ma l'ardore del bacio non salì fino al mio core. M'uccide il tedio. Le silenziose chiare notti d'estate, che pajon fatte per le serenate, danno a' poeti il destro di sfogar l'estro, ed ecco… in onor mio dispiegan l'ali scipiti madrigali. Il soldato, il mercante, il podestà ai piè mi gittan l'oro, ma disprezzo costoro e la lor vanità. Soffro! Viver così, senza un amore, viver non è. Non mi ricorda un fiore qualche affetto gentil. (addita la città) Firenze splende laggiù, lontana, nel sereno; e tende, forse, lo sguardo al cielo un giovinetto che m'ha vista una volta, e sente in petto battere il cor per me, per me l'indegna. Se a traverso la mia strada fatal si trovi… oh! non isperi di fuggirsene via… e non sarò la sola disgraziata! ZANETTO (canta da lontano, sempre avvicinandosi) Cuore, come un fiore si dischiude in te l'Amore la canzon non è gioconda, l'odi tu, piccina bionda. Cuore! V'è il dolore tra il profumo e lo splendore… par che il pianto si nasconda in quel fior, piccina bionda. SILVIA Dolce è la melodia la voce tocca il cuor. Ma queste fole, queste fole d'amore, io non l'intendo piu. (Sale lentamente su la terrazza, volgendosi distrattamente verso la parte da cui veniva la voce. Zanetto col liuto a tracolla e trascinando per l'erta il mantello entra con aria allegra senza veder Silvia). SCENA II. Silvia, su la terrazza, e Zanetto. ZANETTO Le notti estive ridono al viaggio, e si va della luna al chiaro raggio. Ma di lassù le stelle infondono coraggio con le pupille d'ôr. Son giunto. Ama Firenze il suono del liuto e la canzon d'amor? Non posso in quest'arnese picchiare alla locanda del paese. Mi converrà dormire all'aria aperta. (si sdraja sulla panca avvolgendosi nel mantello) SILVIA (scende dalla terrazza) Oh, poveretto! ed io che avevo in uggia questa serenità! Debbo chiamarlo ed ospitalità Debbo offrirgli? Ma che! Dorme di già. (guardando Zanetto addormentato) Il silenzio, i profumi della sera, questo fanciul dormente, mi turban forse? Un palpito novo m'agita il core. Ahimè! somiglia (guardandolo piu da vicino) al sogno mio! Su! Destati. (prendendolo con dolcezza per la mano) ZANETTO (si sveglia e guarda Silvia con adorazione e meraviglia) La bianca visione - che in sogno mi ridea. SILVIA Bambino! solo un pallido raggio di stella l'occhio tuo vedea. ZANETTO No, no, tu sei la bella realtà del mio sogno questa voce divina l'udivo a me vicina! SILVIA Son, se ti piace, un ospite Gradita al viandante! ZANETTO (guardandola) Grazie. Ho cenato tardi, E il sonno mi svanì. SILVIA (fra sè) Silvia, sii buona! È l'amor tuo funesto… ed un fanciullo è questo. (a Zanetto) Ma, dimmi, non potrò saper chi sei? ZANETTO Sono Zanetto un nomade suonator; mi diletto ogni dì nel cambiar d'aria e di tetto. Venti mestieri inutili mi fan campar la vita so condurre col fragile remo la barca rapida; slancio nell'aria il falco a volo in corsa ardita; domo col morso l'agile puledro; e in un sonetto chiudo le rime fulgide in cerchio d'oro stretto. SILVIA E non saranno rare le volte in cui ti manca il desinare! ZANETTO Talvolta sì… Ma se trovo in paese qualche signor cortese, io sono il benvenuto; m'accettano alla mensa, il mio liuto rallegra la brigata, e per quel dì la cena è assicurata! SILVIA Firenze è la tua meta? ZANETTO Non so. Se mai più florido qualche sentier mi piaccia, lo seguirò. La strana fantasia segue l'ardita traccia segnata dall'augel nell'aria azzurra. Ancor su 'l mio cammino non trovai la fortuna. SILVIA Ma non sognasti un giorno di riposo nel correr tuo fantastico e dubbioso? E non l'hai mai veduta una casetta bianca tra i verdi pampini d'onde una giovinetta un rapido buon giorno ti mandò? ZANETTO Sìi, qualche volta. Ma qual io mi sono, penso ai padri, ai tutori, e non mi piace delle famiglie disturbar la pace. SILVIA Nè ti fermasti mai se la fanciulla il fiore ti gettò che aveva in petto? ZANETTO Un bacio, e seguitavo la mia strada. La libertà m'è cara non voglio altro fardello che il liuto e la piuma del cappello. Un amore dentro il core è un bagaglio troppo grave! SILVIA L'augel di bosco non vuol gabbia! ZANETTO Mai! SILVIA Chi sa che un giorno non t'alletti il nido! ZANETTO No, no! L'amor mi fa paura. Sai? È così bello andarsene via come le libellule che van per l'aria, libere! SILVIA Ma non sarai felice… E vieni qui dal fato tenuto per la mano, o il vol di qualche rondine seguisti da lontano? ZANETTO Quasi! SILVIA Ti guida dunque una speranza? ZANETTO Appena un sogno. SILVIA Parla! ZANETTO Io qui potrei forse restare. Senti i pari miei padre e madre non hanno. Son figlio d'un marchese o d'un villano? E chi lo sa? Pel mondo Corsi fin d'ora, libero e giocondo, nè mai vita migliore ho sospirato. Ma da quando ho gustato la cara voce tua, madonna bella, ho sognato d'avere una sorella; quando m'hai susurrato dell'intima dolcezza di una casetta, lunge dai rumori del mondo, in mezzo ai fiori, allora sì, mi son sentito solo! Io cedo ai tuoi consigli. Oh, se volessi trattenerti vicin quest'usignolo randagio! Io resterei teco, sempre d'accanto mi avresti, e col mio canto le tue lunghe giornate abbrevierei! SILVIA Bambino! (da sè) Come il core mi sussulta! Che è mai questo timore? Averlo sempre meco, qui udirlo delirante darmi il nome d'amante! Oh il mio sogno avverato! ZANETTO Vuoi? SILVIA (da sè) Se voglio? Oh no, mai! Pur è lui che mi supplica! ZANETTO Madonna, domandai troppo, lo so; ma vuoi? SILVIA (da sè) Saprà chi son domani! ZANETTO Anco una volta, vuoi? SILVIA Non posso! ZANETTO E perchè? SILVIA Son vedova, son povera, nè musici posso ospitar, nè poeti erranti. ZANETTO Uno scudier non hai? SILVIA No! ZANETTO Un paggio? SILVIA No! ZANETTO Io con un frutto desino! SILVIA Deh, taci! ZANETTO Ma… SILVIA Son vedova, Vivo nel pianto, sola. ZANETTO Ed io non vo' che starmene a' tuoi piedi! SILVIA È impossibile, credi! ZANETTO Dunque per sempre addio, bel sogno mio! Avrò forse domani più fortuna con Silvia. SILVIA (da sè) Che dice? ZANETTO Poi che vani furono i preghi miei, io chiederti vorrei di Silvia fiorentina. La dicono regina d'ogni bellezza, dicono che il suo sguardo vellutato è una carezza che conquista e innamora, dicon che è bella e pallida… al par di te, signora; e poi ch'è ricca e prodiga… Andavo a cercar lei! SILVIA Mio Dio! ZANETTO Forse potrei entrar fra i suoi scudieri. Ma intesi mormorare che la strana bellezza di quell'altiera donna e il pazzo viver suo recan sventura. Ti confesso, madonna, che ho paura. Che debbo far, consigliami. Debbo andare da Silvia? SILVIA (fra sè) Sarebbe ritornato! Questo fanciullo ignoto, che mi colmò di tenerezza l'anima, la sorte me l'invia. È la felicità, debbo cacciarlo via? ZANETTO T'ho così poco amica, che non mi vuoi rispondere? SILVIA (fra sè) È infame… ma cosi volle il destino! ZANETTO Ebben? SILVIA (dopo un silenzio, e con grande sforzo) Senti, bambino. Non cercar di colei. La tua bell'anima non conosce il pericolo! S'io non posso proteggerti, ospitarti, potrò salvarti. Ascoltami. No, non andar da Silvia! Pagare il pane, il letto colla canzon gioconda che ti fiorisce sulla labbra è bello, ma bisogna conoscere che pan, che letto è quello. O Zanetto, Zanetto, Se mi commuovo è perche t'amo… come un bambinel che si vuol salvare. Oh, seguita a cantare del bosco fra le chiome! E se poi, quando olezza il novo aprile, presso la soglia d'un umil casetta vedrai, sovra il lavoro china, una giovinetta da gli occhi neri e dai capelli d'oro, oh fermati, cantore, quello è il nido d'amore! ZANETTO Ti obbedirò. Ma puo darsi che Silvia sia calunniata. (Silvia fa un gesto di dolore) Certo la ferita del povero tuo core ho riaperto! Tu m'hai detto che hai l'anima triste! Un fratello amato, un caro fidanzato la Silvia t'ha rubato! Non temi sol per me… tu sei gelosa! SILVIA (con grande tristezza) Imagini una cosa non vera… Va, va… parti!… Tu non puoi figurarti quanto, quanto mi dolga dirti che tu rivolga lontano il piè dall'intrapresa via! Ma, prima che tu vada per la tua strada, mi puoi rendere grazie (con amarezza) io t'ho salvato! (fra sè) Tutto è finito. Ahimè! se m'avesse scoperto. ZANETTO Partirò. Te n'accerto, non anderò da Silvia dopo quel che m'hai detto. Io partirò, portando meco un balsamo soave e sconosciuto qualche cosa di tenero c'era nel tuo rifiuto! E avrò di te soltanto la memoria che se non hai potuto ajutarmi, o madonna, in qualche canto del tuo core hai provato e dolore e rimpianto? SILVIA (vivamente, offrendogli un anello) No, certo, e quest'anello ti ricordi di me. ZANETTO (con un gesto di rifiuto) Perdona… troppo bello, troppo ricco è il giojello… Grazie, madonna, accettarlo non posso. Ma, dimmi, non sei tu vedova e povera? SILVIA (fra sè) M'abbia riconosciuto, ed una prova sia questo rifiuto? (a Zanetto) Ma che vuoi ch'io ti dia? ZANETTO Un ricordo… non voglio l'elemosina… un nulla, ma che sia caro a te. Guarda. Il fiore che fra i tuoi splendidi capelli muore. SILVIA (dandogli il fiore) Eccoti il fior. Prima che sia spuntato il dì, morrà nella tua mano il candido fiore… ma la sua morte io voglio ti rammenti la mia sorte; quando sarà appassito, dimenticami. Addio. ZANETTO O madonna, di grazia, una parola ancora! Io tremo nel riprender l'infinito mio viaggio, e mi pare che di qui non ci sieno più sentieri che portino alla gioja. Ho paura. di scegliere. La mia buona ventura ti guidi. Scegli tu per me. Farò il cammino che m'imporrà la tua piccola mano! SILVIA (che ha giàa salito alcuni scalini della terrazza, indica a Zanetto la parte opposta alla città) E sia!… Dunque, di là, dove splende l'aurora! (Zanetto fa qualche passo verso Silvia, ma essa lo ferma col gesto, egli, dopo aver fatto un gesto disperato, fugge bruscamente) SCENA III. Silvia, sola . SILVIA (Rimane un istante sulla terrazza, pensierosa e guardando Zanetto che si allontana. Poi, ad un tratto, si nasconde il capo fra le mani e piange) Sia benedetto Amore, posso piangere ancora! FINE. Mascagni,Pietro/Zanetto
https://w.atwiki.jp/magiciansage/pages/16.html
このページは、Twitterで定期的に投稿したMagician s AgeのキャラクターのPDFデータを格納するページです。 キャラクター作成の参考にしていただけると幸いです。 サンプルキャラクターシート No. 投稿日 サンプル名 キャラ方針 CL 種族 Main Sub Extra PDFファイル 1 21/04/03 六属の堕天使 魔術型アタッカー 10 天使B RD[6] ME[4] DCS_210403.pdf 2 21/04/04 烈火の翼竜 近接/魔術両刀アタッカー 10 竜人B FS[6] AW[4] DCS_210404.pdf 3 21/04/05 ブラッディブロッサム 射撃型アタッカー 10 花姫A BC[10] OK[0] DCS_210405.pdf 4 21/04/07 氷の銃神 射撃型アタッカー 10 神格A OC[6] FC[4] DCS_210407.pdf 5 21/04/09 エメラルドキャット 近接型ガーダー 10 獣人B OC[6] MV[4] DCS_210409.pdf 6 21/04/10 氷炎の風使い 魔術型ヒーラー 10 人間 WR[4] RD[4] CT[2] DCS_210410.pdf 7 21/04/11 時を告げる黒雀 魔術型アタッカー 10 鳥人B VC[6] TD[4] DCS_210411.pdf 8 21/04/12 不安定な射手 射撃型アタッカー 10 妖精A CT[6] LS[4] DCS_210412.pdf 9 21/04/13 氷王フェンリル 近接型回避アタッカー 10 獣人A FC[5] CI[3] WR[2] DCS_210413.pdf 10 21/04/16 伝説の武士 近接型アタッカー 30 人間 SS[23] FS[5] WR[2] DCS_210416.pdf 11 21/04/17 聖風の大悪魔 射撃型ヒーラー 30 悪魔A WR[16] WT[14] DCS_210417.pdf 12 21/04/19 神雷の大妖精 魔術型アタッカー 30 妖精B EE[26] VC[4] DCS_210419.pdf 13 21/04/21 暗闇の獣 対決型ガーダー 15 獣人A MV[8] WR[7] DCS_210421.pdf 14 21/04/23 光熱の剣魔 近接型アタッカー 15 悪魔B AB[10] LS[5] DCS_210423.pdf 15 21/04/25 ルーンの導き手 魔術型アタッカー 15 人間 RD[12] AW[3] DCS_210425.pdf
https://w.atwiki.jp/steelchronicle/pages/555.html
アドバンスド・アクト(ネクリア) アドバンスド・アクト(ネクリア)AAゲージ上限 AA一覧 AA詳細ベルセルク マグナクエイク ルナティックレイン コメント スーツタイプ「ネクリア」では通常スーツと異なり専用アドバンスド・アクトとなる 2013.08.26アップデートで実装 開放条件はネクリアスーツでの出撃数 AAゲージ上限 開放クラス Act1 γ10 Act2 β10 Act3 Ω10 Act4 ΔMOON Act5 ΔJUPITER AA一覧 名称 説明 備考 ベルセルク さらなるシールド自動消費を代償に攻撃力を高める。 狂乱戦士/BERSERK マグナクエイク ネクリア波動を発生させ周囲にダメージを与え続ける。 次元振動波/MAGNA QUAKE ルナティックレイン 無数のネクリアエネルギーを纏いダメージを与える。 狂潤叢雨/LINATIC RAIN AA詳細 ベルセルク 対象 時間 効果 開放条件 Act1 自分 10秒 ネクリア武器全般攻撃力+5%シールド自動消費+10% 初期開放 Act2 15秒 ネクリア武器全般攻撃力+10%シールド自動消費+20% ネクリアスーツ出撃数3回 Act3 20秒 ネクリア武器全般攻撃力+15%シールド自動消費+30% ネクリアスーツ出撃数8回 Act4 25秒 ネクリア武器全般攻撃力+20%シールド自動消費+40% Act5 30秒 ネクリア武器全般攻撃力+25%シールド自動消費+50% ネクリアスーツ出撃数35回 自身のシールド消費を早める代わりにネクリア武器の攻撃力を底上げする。 純粋な火力上昇が見込めるため、迷ったら装備するといい。 2014/05/27アップデートにより、自動消費による減少が1で停止するようになったため、デメリットは大幅に軽減された。 マグナクエイク 対象 時間 効果 開放条件 Act1 エネミー 15秒 エネミーへダメージ ネクリアスーツ出撃数5回 Act2 20秒 ネクリアスーツ出撃数15回 Act3 25秒 Act4 30秒 ネクリアスーツ出撃数45回 Act5 35秒 ネクリアスーツ出撃数60回 特技の回復ポッド・改の様に、一定時間おきに波動を発生させる。 威力は高いとは言えないが、波動が与えたダメージによって、自動消費を抑えることが可能。 エネミーが大量にいる場面で使うと効果的。 ルナティックレイン 対象 時間 効果 開放条件 Act3 エネミー - エネミーへダメージ ネクリアスーツ出撃数40回 Act5 ネクリアスーツ出撃数70回 ISAT-001Δが使用するアレ。 発動したその場でネクリアエネルギーを纏うため、効果中は完全に無防備になる。 また、自身は無敵状態にはならないので、場合によってはエネミーの攻撃を一方的に受けることも 自身がショートしたり、抱きつかれたりすると効果は中断される(ゲージはしっかり消費される) 上記のことから、使い勝手は悪いため、特に拘りがなければ他のAAを装備するのが無難。 コメント 名前 コメント
https://w.atwiki.jp/softimagexsi/pages/14.html
Softimage XSI初心者の方用のオススメリンクです。 xsi 初心者スレ まとめ@Wiki 初めて学ぶXSI Softimage 機能紹介ビデオ [SOFTIMAGE]
https://w.atwiki.jp/mmo_arsmagna/pages/4.html
ニュース @wikiのwikiモードでは #news(興味のある単語) と入力することで、あるキーワードに関連するニュース一覧を表示することができます 詳しくはこちらをご覧ください。 =>http //atwiki.jp/guide/17_174_ja.html たとえば、#news(wiki)と入力すると以下のように表示されます。 ウィキペディアを作ったiMacが箱付きで競売に登場。予想落札価格は約96万円!(ギズモード・ジャパン) - Yahoo!ニュース - Yahoo!ニュース メトロイド ドレッド攻略Wiki - Gamerch(ゲーマチ) ツムツム攻略Wiki|ゲームエイト - Game8[ゲームエイト] 【グランサガ】リセマラ当たりランキング - グランサガ攻略wiki - Gamerch(ゲーマチ) アイプラ攻略Wiki|アイドリープライド - AppMedia(アップメディア) Among Us攻略Wiki【アマングアス・アモングアス】 - Gamerch(ゲーマチ) マニュアル作成に便利な「画像編集」機能を提供開始! - ナレッジ共有・社内wikiツール「NotePM」:時事ドットコム - 時事通信 マニュアル作成に便利な「画像編集」機能を提供開始! - ナレッジ共有・社内wikiツール「NotePM」 - PR TIMES 【Apex Legends】ヴァルキリーの能力と評価【エーペックス】 - Gamerch(ゲーマチ) モンハンライズ攻略Wiki|MHRise - AppMedia(アップメディア) ポケモンBDSP(ダイパリメイク)攻略wiki - AppMedia(アップメディア) SlackからWikiへ!シームレスな文章作成・共有が可能な「GROWIBot」リリース - アットプレス(プレスリリース) 【ウマ娘】チャンピオンズミーティングの攻略まとめ - Gamerch(ゲーマチ) 【ウマ娘】ナリタブライアンの育成論|URAシナリオ - Gamerch(ゲーマチ) 【ウマ娘】ヒシアケボノの育成論|URAシナリオ - Gamerch(ゲーマチ) 【ウマ娘】カレンチャンの育成論|URAシナリオ - Gamerch(ゲーマチ) 【ウマ娘】フジキセキの育成論|URAシナリオ - Gamerch(ゲーマチ) ドラゴンクエストけしケシ攻略Wiki - Gamerch(ゲーマチ) 【スタオケ】カード一覧【金色のコルダスターライトオーケストラ】 - Gamerch(ゲーマチ) 【スマブラSP】ソラのコンボと評価【スマブラスペシャル】 - Gamerch(ゲーマチ) 【ブレフロレゾナ】リセマラ当たりランキング【ブレイブフロンティアレゾナ】 - ブレフロR攻略Wiki - Gamerch(ゲーマチ) 【ポケモンユナイト】サーナイトの評価と性能詳細【UNITE】 - Gamerch(ゲーマチ) 仲村トオル、共演者は事前に“Wiki調べ”(オリコン) - Yahoo!ニュース - Yahoo!ニュース 【ENDER LILIES】攻略チャートと全体マップ【エンダーリリィズ】 - Gamerch(ゲーマチ) 【ウマ娘】あんしん笹針師の選択肢はどれを選ぶべき? 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東方星蓮船 ~ Undefined Fantastic Object. 春の湊に Blizzard FlowerA-One / DYSTOPIA / 朱花 Brave to Power3S Cubic / 東方友宴歌 / 輝 綾菜 Brave to Power -Acorstic Ver-3S Cubic / 東方友宴歌 / 輝 綾菜 BREAK FetterセブンスヘブンMAXION / Devote Strikers!! U.E. / 井上 みゆ セブンスヘブンMAXION / First Angriff / 井上 みゆ Bring you the paradeスパイラル小町 / 東方稀勢の里 / り~ち innocent wingRiverside / Gran Magna / 秣本 瑳羅 La primaveraくおりあ / Atmosquare / 初音 ミク Let it snow,Let it flow.rythmique / Let it snow, Let it flow. (ep) / 3L Look for...XXXefs / Last Notes / 結城 京華 Searching For…ALiCE S EMOTiON / Sphere Calibar / motoko SoarC-CLAYS / 星月夜 -ホシツクヨ- / 小峠 舞 Sparkler小龍包 / Pink Noise Nostalgic / 双葉 Sparkler fregrance remix小龍包 / est purple / 双葉 Spring Colorオリエンス / Passion Blossom / ひなた 巫凪 Spring of DreamsNJK Record / TOHO EURO FLASH Vol.1 / 3L Stary Tales (Club Mix)LiLA c Records / HAKUREI RAVE 01 / Cryu undefined songsEastNewSound / Lucent Wish / ほたる EastNewSOund / EastNewSoundBest vol.1 / ほたる 今を翔るLike a rabbit / 星降る方舟 ~ Stardrop Noa s ark / 雨色 影鬼Iemitsu. / Re4-K- / 囁一 奇跡の先へGirl s short hair / 幻想魔法 / yonji 出航ミーハーナルオト / トモに / Nanako 人肉ディテクターほりっくさーびす / エネルギー冷麺 もうこはんっ! / 奥村 りお 渚の詩Human Error / 幻想になれなかった人のために / 氷雨月 璃紅 涙の海セブンスヘブンMAXION × Reliance Tone / アニマカルド / 流歌 涅槃雪かくてるM49 / palette / めらみぽっぷ 眠りし宝SYNC.ART S / White Magic / 美里 方舟に続く道Like a rabbit / 星降る方舟 ~ Stardrop Noa s ark / とのん 花咲く春のある限りUnlucky Morpheus / Hypothetical Box ACT 2 / 天外冬黄 春風Sprite Wing / 幻想郷の星雨日和 / 実谷 なな ハルカナミナトEn-flan / 桜下之抄 / kazumi 春桜Silver Forest / 東方Starry-Eyed / さゆり 春の湊にAlice Music / Masterpiece / ゆんか 春の湊に少女全自動 / いち☆めん! / 野。 春の湊に花一輪 ~ White Lotus涅槃で待て! / NEHAN GET WET / 如来 船出の春DragonTree MusicTroops / 幻想急行星蓮線 / あやのん 冬の堰 花の湊こなぐすり / 東方河童乃薬 / このみ ペンデュラムの神託SJV-SC / Best Wishes.. / 真理絵 (複数曲混合)fantastic☆magic!Nazrinland★*Innocent Key / 東方セレブ / 小宮 真央、ココ (複数曲混合)PLAY MY GAME (Lady s)A-One / POD JACK / Shihori (複数曲混合)PLAY MY GAME (Men s)A-One / POD JACK / AXEL.K (複数曲混合)Seek for DestinyXL Project / the starry sky / mintea (複数曲混合)Swing SpringSiestail / 寺へ… / リズナ (複数曲混合)アンチノミー武士的魂 / 真東方萌無双 / 坂上 なち、みちゅき (複数曲混合)アンチノミー ~小さな小さな拳王ver~武士的魂 / 真東方萌無双 / みちゅき (複数曲混合)スロニートプリンセスかぐや ― S・N・P・K ! ―Azure & Sands / CASINO聖輦船 / 神波 千尋
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【登録タグ CD CDS シグナルPCD】 前作 本作 次作 - SIGNALOID ALBUM SIGNALOID SOUNDS シグナルP 即売 同人 発売 2008年3月23日 2008年4月6日 価格 ¥1,000 ¥1,470(税込) サークル twinkledisc CD紹介 シグナルPの初ボーカロイドCD。ボーマス3にて初頒布され、その後のイベントでも頒布されている。 オリジナル01~05と番外編01、そしてコムロイド01に加え「リンリンシグナル」の鏡音リン×シグナルPデュエットを収録。 イベント頒布の後はD-STAGE、メッセサンオーおよびとらのあなでも販売されました。 D-STAGEでの在庫を最後に廃盤となりました。(作者サイトより) 曲目 リンリンシグナル Time&Space ファミリンコンピューター ひまわり 桜舞う日 Can't be your No.1 NEW! Overcome リンリンシグナル (リン×シグP Ver.) リンリンシグナル カラオケ Time&Space カラオケ ファミリンコンピューター カラオケ ひまわり カラオケ 桜舞う日 カラオケ Can't be your No.1 カラオケ Overcome カラオケ リンク twinkledisc D-STAGE(販売終了) メッセサンオー(販売終了) とらのあな(販売終了) コメント 名前 コメント
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憑学者 マッシュ UNDER SIDE コスト パワー HP 種族 学問 3 1 1 化学者 化学 ▶ウイルス▶ログアウト:ウイルスカードが対戦相手の手札にある 場合、ランダムな敵ユニットのコピーを1体出す。 所属国 MAGNA レアリティ COMMON CV 三上 丈 illust 三澤螢 フレーバー 拝啓 母さん。幽霊が憑きました。証明が出来ません。実家に帰ります。 ~憑学者 マッシュ~ ▷効果の解説 ▶このユニットが対戦相手に攻撃ダメージを与えたとき、 相手の手札に<ウイルス【化学】>のカードを1枚与える。 ▶このユニットが破壊されたとき、相手の手札にいずれかのウイルスカードがあるならば、 場にいる相手ユニットからランダムで選ばれた1体のコピーであるユニットをあなたの場に1体出す。 カード名 レア 学問 コスト テキスト ウイルス【化学】 TOKEN 3 1 ▶このカードが手札にある限り、あなたのターンの最初に使用するスペルのコストは(1)増える。 ▷備考 第2弾『Bullets of Soul』に収録されたCOMMONのカード。 証明できない霊現象に絶望し、実家に帰る際に相手ユニットの幽霊を残していく【化学者】ユニット。 どんな相手ユニットでもコピーできるため、場面さえ整えば活躍させることができる。 3コストであるが序盤より中盤以降に相手が出した強力なユニットをコピーしたい。 上手く使うことができれば、可能性は未知数のユニット。 「ウイルス」能力とそれに関連した「ログアウト」効果を持つが、自身で効果を完結させるのは難しい。 相手のターンでは手札のウイルスカードを処理してから破壊されてしまうため、 なるべく「他のカードでウイルスカードを与える」⇒「召喚したこのユニットを破壊」と動けないと有効に使いにくい。 手札のウイルスカード処理とこのユニットの破壊を相手に優先させることのできるカードとも言える。 状況によっては、スペル<エクストリーム・インボイス>をこのユニットに使って破壊する手も考えられる。 スペル<ラブ・ポイズン>を使えば「ウイルス攻撃⇒ターン終了時に自壊」と、自身で効果を完結させることもできる。 「ログアウト」効果のために意図的に破壊したいことから、「ソウルを得ていると追加効果があるカード」との相性は良い。 +セリフ 召喚 攻撃 破壊 カードゲーム専門情報誌「カードゲーマーvol.32」で先行公開された。 初出から「デジタルカードゲーマー」掲載時までに「5コスト 2/2」から「3コスト 1/1」に調整されている。 △ ▽コメント 名前